Televisione: “Luisa Spagnoli”, questa sera e domani su Rai uno in prima serata

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Questa sera e domani, in prima serata, su Rai uno andrà in onda “Luisa Spagnoli”, la ficiton in due puntate dedicata a quella che fu una delle più grandi figure femminili del secolo scorso. Impersonata dalla bella e brava Luisa Ranieri, l’imprenditrice che ha inventato il Bacio Perugina, la caramella Rossana, l’uovo di cioccolato con la sorpresa dentro e che ha fondato un grande marchio di moda fu una donna veramente rivoluzionaria per l’epoca. La storia è ambientata a Perugia, dove Luisa Spagnoli era nata da una famiglia di umili origini. Si sposa con il musicista Annibale, interpretato da Vinicio Marchioni (già visto nei panni del “Freddo” in “Romanzo criminale”) e hanno tre figli.  Animata di grande determinazione, con nessuna voglia di fare la casalinga o di andare a lavorare sotto padrone e desiderosa di dare un futuro migliore ai suoi bambini, Luisa propone al marito di rilevare una vecchia confetteria. Lui, artista con poco senso pratico, decide di accontentare la moglie, convinto del suo intuito. Così, da quel momento, comincerà l’ascesa della coppia nell’economia perugina, ma sarà lei a prendere la decisione che li farà veramente decollare: chiedere a Francesco Buitoni (Massimo Dapporto),  loro cliente e già noto industriale, di formare una società. Nascerà quindi la Perugina, che oserà sfidare le grandi industrie del nord. Intanto, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, tutti gli uomini vengono mandati al fronte. Anche Annibale verrà arruolato e pure il giovane Giovanni Buitoni (Matteo Martani), al quale il padre ha affidato la conduzione della fabbrica. Luisa si ritrova sola al comando della Perugina e, per non farla affondare,  chiama a lavorare le donne rimaste a casa. Una delle qualità della Spagnoli era quella di trattare bene le lavoranti, di pensare alle loro esigenze. Fa aprire in fabbrica un asilo nido per i figli delle sue operaie e permette loro di allatarli, realizza uno spaccio dove poter fare la spesa prima di tornare a casa.  In questo senso fu una delle prime femministe italiane, perché, oltre all’emancipazione femminile in generale, lei stessa si batté per la propria affermazione e indipendenza, sfidando spesso la morale dell’epoca assumendo ruoli allora criticabili. Anche quando ultraquarantenne iniziò una relazione con Giovanni Buitoni, di quattordici anni più giovane, un amore che diede scandalo tra i cittadini di Perugia, ma che lei affrontò a testa alta per il resto della sua vita. Persino Annibale, conoscendo lo spirito della moglie, si fece da parte trasferendosi ad Assisi, continuando ad amarla lo stesso. La fiction, diretta da Lodovico Gasparini e sceneggiata da Franco Bernini e Gloria Malatesta, è liberamente ispirata dal racconto “Luisa Spagnoli” di Maria Rita Parsi, pubblicato nel libro “Le italiane”, edito da Castelvecchi. Oltre alla narrazione ben costruita che restituisce con efficacia il ritratto dell’imprenditrice, una nota di merito vanno alle ambientazioni e ai costumi di grande pregio utilizzati per il film. Più di duemila abiti d’epoca, due dei quali creati dalla famiglia Spagnoli: il vestito da sera di Luisa, che ricorda l’immagine della scatola dei baci Perugina, ispirata al quadro “Il bacio” di Hayez, e il golfino d’angora che lanciò la casa di moda.

Clara Martinelli

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“Tutto può succedere”, la nuova serie family in onda questa sera su Rai 1 alle 21,00

tutto può succedere“Tutto può succedere”, diretta da Lucio Pellegrini, è la nuova serie family  in onda a partire da questa sera su Rai 1 in prime time. Prodotta da Rai-Fiction e Cattleya, è il primo remake di “Parenthood”, serie TV americana di grande successo, ideata da Jason Katims. Riadattarla per il pubblico italiano ha richiesto un notevole sforzo da parte degli sceneggiatori Filippo Gravino, Guido Iuculano e Michele Pellegrini, che hanno tenuto a mantenere un’impostazione formale della narrazione, più consona agli spettatori nostrani, senza eccedere in conflitti melodrammatici e vicende romanzesche, come succede nella serie da cui prende spunto.  Quindi via a dialoghi naturalistici, poca retorica dei sentimenti  e tanto calore umano, tutto cadenzato da un ritmo serrato. Di cosa si  parla in “Tutto può succedere”.  Ovviamente di una famiglia, una grande famiglia, i Ferraro. I genitori sessantenni Ettore e ed Emma, interpretati da Giorgio Colangeli e Licia Maglietta, vivono in una casa con giardino fuori Roma. Hanno quattro figli grandi, due maschi e due femmine.  Il maggiore è Alessandro (Pietro Sermonti), riveste il ruolo del “fratellone”, che cerca di aiutare gli altri e al quale tutti si rivolgono. Sposato con Cristina (Camilla Filippi), hanno due figli, l’adolescente irrequieta Federica e il piccolo Massimiliano, affetto dalla sindrome di Asperger. La secondogenita dei Ferraro è Sara (Maya Sansa) che, andata via di casa giovanissima, si trova costretta a tornarci perché abbandonata dal suo compagno Elia con Ambra e Denis, i figli adolescenti. Giulia (Ana Caterina Morariu) e Carlo (Alessandro Tiberi), infine, sono i “piccoli” della famiglia. Lei, brillante e benestante avvocato, è sposata con il collega Luca (Fabio Ghidoni),  disoccupato che si è adattato molto bene a fare il “mammo” alla loro bambina di tre anni. Carlo è il classico Peter Pan. A trentatré ha l’eterna fidanzata che lo mette in crisi quando gli dice di volere un figlio, vive in un barcone sul Tevere sopra al suo locale, il Major Tom, dove organizza concerti. Ma il destino lo aiuterà a cambiare vita con l’arrivo di Robel, un bambino nato cinque anni prima, da una relazione occasionale con Feven, una violinista di origini eritree. rai-uno-fiction-tutto-puo-succedere

Una famiglia e tre generazioni a confronto per un affresco contemporaneo dell’Italia di oggi. Tanti personaggi con sfumature diverse, molte storie che si intrecciano tra loro, unite da un centro solido e sicuro, quello del capofamiglia Ettore che, seppure ingombrante, è granitico e presente. Gli fa da spalla Emma, la moglie un po’ svampita, che comprende più di quel che sembra, regalando affetto ai suoi figli smarriti o delusi dagli imprevisti della vita. Gli attori, tutti bravissimi, rendono “vivi” sullo schermo i personaggi  che interpretano e la regia dà spazio alla spontaneità e alla verità della recitazione. “Tutto può succedere”  alterna momenti di commedia a momenti drammatici, mettendo in evidenza i meccanismi di connessione che lega tutti i componenti della famiglia che, come tutte quelle reali ha momenti felici e problemi quotidiani da affrontare.

Clara Martinelli



“Lea” di Marco Tullio Giordana, questa sera in onda su Raiuno alle 21,20

lea2_jpg_1003x0_crop_q85Da non perdere, questa sera,  “Lea” di Marco Tullio Giordana, in onda su Rai uno alle 21,20.  Il film, che ha aperto il Roma Fiction Fest da poco concluso, racconta della storia esemplare di Lea Garofalo, la calabrese che ha lottato strenuamente contro le regole della ‘ndrangheta.  Cresciuta in una famiglia criminale (lei e il fratello erano ancora bambini quando il padre viene ucciso sulle scale di casa) a Petilla Policastro, in provincia di Crotone, compie il grosso errore di innamorarsi di Carlo Cosco, un delinquente, con il quale ha una figlia, Denise. I due non si sposeranno mai, perché Lea, ragazza moderna, ritiene che non sia necessario. Si trasferisce con lui a Milano, dove Carlo gestisce un traffico di spaccio e usura, davanti agli occhi della compagna e della figlia. Lea però non è come lui e la sua famiglia d’origine, vuole una vita diversa per lei e la figlia. Non un’esistenza fatta di violenza, menzogna e paura, ma una normalità che le permetta di crescere bene Denise. E’ il 2002 quando decide di diventare collaboratrice di giustizia, lasciando Carlo Cosco e rivelandone i traffici. Viene sottoposta con sua figlia ad un programma di protezione che, passati alcuni, decade per motivi burocratici. Lea, rimasta senza soldi, senza casa e senza una tutela, è costretta a vivere con la madre a Petilla Policastro e a chiedere aiuto a Carlo per il mantenimento della figlia. Denise, ormai adolescente, vorrebbe andare all’università per studiare giurisprudenza e ha bisogno che il padre la sostenga economicamente. Salgono a Milano e  Lea, allontanata dalla figlia con un tranello, viene rapita e uccisa. Ma Carlo ha fatto male i suoi conti. Fa credere alla ragazza che la mamma l’ha abbandonata, ma Denise che ha un legame fortissimo con Lea, sa che non è vero e che lui l’ha ammazzata. La sua volontà di giustizia permetterà d’individuare processare tutti i responsabili dell’omicidio della madre, costituendosi parte civile contro suo padre. Con un linguaggio realistico, asciutto e diretto, Marco Tullio Giordana ha diretto una grande storia di denuncia e impegno, rendendo omaggio a una donna semplice diventata un modello civile di coraggio. Scritta insieme a Monica Zapelli, con la quale aveva già affrontato questo tema  ne “I cento passi”, basato sulla vicenda di Peppino Impastato, la narrazione non cade mai nel sentimentalismo e nella retorica. Costruito per la televisione con la stessa cura usata per il cinema, il regista ha dovuto narrare un periodo cronologico piuttosto lungo e ricco di eventi. In soli 95 minuti, il racconto di Lea, interpretata dalla brava e intensa Vanessa Scalera, e di Denise, che ha il volto di Linda Caridi, con la sua carica emotiva è capace di coinvolgere lo spettatore fino al midollo.

Clara Martinelli

“Sandokan”, un mito intramontabile ricordato al RomaFictionFest

Si chiude ufficialmente oggi, domenica 15 novembre, con la premiazione al Cinema Adriano, la nona edizione del RomaFictionFest, un brand dell’Associazione Produttori Televisivi, prodotta da Fondazione Cinema per Roma, sostenuta da Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma, con il coordinamento artistico di Piera Detassis. Tra le tente sorprese del festival che quest’anno ha contato su molte presenze internazionali e un incremento del 20% di pubblico, vogliamo ricordare la retrospettiva con la riproposta degli episodi integrali, che gli organizzatori hanno dedicato allo sceneggiato televisivo “Sandokan”, riconosciuto ancora oggi come uno dei più famosi della storia della televisione italiana. Trasmesso dalla RAI  in 6 puntate, dal 6 gennaio all’8 febbraio del 1976, diretto da Sergio Sollima e interpretato da Kabir Bedy, Phlippe Leroy, Carole André, Andrea Giordana e Adolfo Celi. Tratto dai romanzi del ciclo indo-malese di Emilio Salgari, la sceneggiatura si ispira in buona parte ai libri Le Tigri di Mombracem e “I Pirati della Malesia”. La lavorazione dello sceneggiato fu molto complessa e  richiese circa quattro anni per poter essere realizzato, grazie soprattutto al grande sforzo lavorativo di Sollima, intenzionato a realizzare un prodotto realistico e imponente. “Sandokan” è stato il primo caso di “teleromanzo” italiano a essere realizzato con la cura e la grandiosità produttiva di un kolossal cinematografico e inaugurò l’inizio di forme di coproduzione con produttori italiani e stranieri, avvalendosi dell’opera di registi e intellettuali per rendere l’idea fiction come noi l’abbiamo oggi.

Quando Goffredo Lombardo e Elio Scardamaglia, rispettivamente produttore della Titanus e della Rai, dopo aver ricevuto il rifiuto da parte di molti altri registi, proposero a Sergio Sollima di dirigere Sandokan, egli ne fu entusiasta. Mise subito in chiaro però  che lo avrebbe diretto solo se gli avessero permesso di andare a girare sui luoghi veri, utilizzando attori asiatici, muovendosi tra India, Malesia e Thailandia. Il motivo della sua felicità nei confronti della proposta che gli era stata fatta era che Sollima conosceva molto bene Emilio Salgari. Sapeva che le opere dell’autore non erano semplici da trasporre in televisione e per semplificare decise di concentrarsi soprattutto su “Le Tigri di Mompracem” e  “I pirati della Malesia”, dando più spazio allo sviluppo coloniale inglese del periodo e alla storia d’amore tra Sandokan e Marianna. Anche alcuni personaggi secondari come Yanez e James Brooke acquistarono vigore e diventarono importanti ai fini della storia. Per la scrittura della sceneggiatura, Sollima si fece aiutare da Alberto Silvestri (coautore, anni dopo, del “Maurizio Costanzo Show”). Per la scelta del protagonista, Sollima organizzò un vasto e complesso piano di ricerche terminate quando ai provini a Mumbai, nel 1974, si presentò Kabir Bedi, un giovane indiano di religione Sikh, che si era presentato per interpretare Tremal-Naik. Ancora oggi, l’attore afferma che deve tutta la sua carriera al ruolo di Sandokan e a Sergio Sollima che ebbe il coraggio di affrontare una produzione così costosa per quei tempi. Lo ha ripetuto anche durante la reunion del cast in occasione della retrospettiva, realizzata in collaborazione di Samanta e Stefano Sollima (regista di “Romanzo criminale”, “Gomorra” e “Suburra”), figli di Sergio, scomparso la scorsa estate all’età di 94 anni. Dello sceneggiato si ricorda anche la bellissima canzone della sigla, scritta da Guido e Maurizio De Angelis (Oliver Onion), diventata ormai un cult. Mentre, tra le scene di maggiore intensità, la morte di Marianna, interpretata da Carole André, resta quella più commovente.

 

Clara Martinelli

Domenica 26 luglio tutti a Salsomaggiore Terme

Amici carissimi,

domenica 26 luglio sarò a Salsomaggiore ospite del programma TV “18e20” condotto dal mio amico Andrea Villani. Incontri briosi con vino e musica, discutendo di attualità, letteratura, cinema e giornalismo, con toni garbati e leggeri. Dove fare cultura diventa spettacolo. Vi aspetto!

— ore 18.20, Gazebo di Viale Romagnosi ( in caso di maltempo Terme Berzieri)

Wladimir Propp: “Morfologia della fiaba”

http://www.raiscuola.rai.it/articoli/vladimir-propp-morfologia-della-fiaba/3804/default.aspx

Il Festival dell’Eccellenza al Femminile a Genova

I dieci comandamenti. Primo: non guardare dove mirano i riflettori

“Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è tale e incondizionata. Attraverso due rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d’informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno oramai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero paese che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di benessere (o, meglio, di salvezza dalla miseria)”.
(Pierpaolo Pasolini, “Corriere della Sera”, 9 dicembre 1973)
Quando durante la conferenza stampa di presentazione di questo viaggio fuori dal comune nella città di Napoli Domenico Iannacone cita i Comizi d’amore (celebre film-documentario del 1965 diretto da Pier Paolo Pasolini) la staffa, l’incudine e il martello, ma anche i coni e i bastoncelli di una persona sempre suo malgrado selettiva quando si parla di televisione (il sottoscritto) cominciano a risvegliarsi dallo strascico di letargico tepore settembrino.Apprendo dunque che per la serie de “I Dieci Comandamenti”, il 26 settembre su Rai3 in prima serata andrà in onda lo speciale “Spaccanapoli”, presentato in anteprima al Prix Italia in corso a Torino. Ad aiutare Iannacone nei suoi personali comizi troviamo vari “personaggi guida”: Gaetano Di Vaio, ad esempio, una vita da giovane delinquente e tossicodipendente alle spalle ed ora produttore cinematografico (“Sotto la stessa luna”, il suo primo film, racconta dei rom; ha prodotto, tra l’altro, anche “Napoli Napoli Napoli” di Abel Ferrara), attore e scrittore: riuscireste ad immaginare outcomes riabilitativi migliori? Poi c’è Oreste Pipolo, fotografo di matrimoni dal temperamento vulcanico ed istrionico (non perdetevi le sue geniali operazioni, tra eros e tanatos, di velamento e svelamento: sarebbero di certo piaciute a Marcel Duchamp).Giunto alla terza stagione, “I Dieci Comandamenti” prosegue il 3 ottobre con quattro appuntamenti settimanali in seconda serata. La prima puntata dopo lo speciale sarà un’appendice di “Spaccanapoli”. “Racconto ‘l’altro mare’ – dice Iannacone -, una sorta di microcosmo, ispirato ad un vecchissimo lavoro di Sergio Citti ‘Casotto’. Quel mare di Napoli sembrava scomparso, invece “i tre scalini”, la discesa di Posillipo, attaccato a Mergellina, il lido ‘mappatella’, è lì ed è un pezzo di società intera. Mi sono accorto che conteneva tutti i luoghi e tutte le persone, dal contrabbando di sigarette alla vendita di granita in maniera illegale, il rapinatore… è stata tutta una giornata particolare. Un pezzo di città, un’altra città”.Ma tutto sommato, perchè la curiosità di uno psichiatra?Ecco. Iannacone ama intercettare “personaggi strani, persone che apparentemente non dicono nulla”. E lo fa “alla Rogers”: con empatia, calore non possessivo, ascolto partecipe e riflessivo, garbo ricco anche di silenzi se opportuno.Vicino Roma – dice – ho incontrato un ‘mattarello’, che ha costruito il suo museo di oggetti che trova, ma “non ha la sindrome di Diogene (disposofobia?). Lo fa con cognizione (sic)”. Raccoglie e accumula opere (anche) d’arte. Dice: ‘Io sono come Noè, voglio salvare la distruzione degli oggetti’. Ha materiali del ‘500, opere veneziane del ‘400. E sotto casa sua sta costruendo delle nicchie dove mura gli oggetti. Nella puntata si vedrà mentre con lui muro con la calce alcuni oggetti, li imprigioniamo. Lui ha la speranza che tra circa 50 anni, quando non ci sarà più, qualcuno li scoprirà”.In questo viaggio Iannacone si è imbattuto poi in un pugliese che a quanto pare è convinto (in maniera delirante cronica?) di essere Freddie Mercury. “È il suo sosia – afferma Iannacone -. Ne è il ritratto spiazzante. E riscuote anche un certo successo”.Insomma trovo molto interessante l’idea di “andare sempre dove apparentemente non c’è la notizia a svelare universi insospettati”, anche intrisi di un pizzico di follia (costruttiva o distruttiva). Quella follia che però sfiora il DSM-V, senza quasi mai toccarlo. Tra confini geografici e psicopatologie di confine non è (sempre) vero che bisogna guardare dove mirano i riflettori, perché il centro (o il nord o il sud) che vale di più (talora) è altrove. E chi vede questo riesce a raccontare l’anima dei luoghi.Con Pasolini Iannacone ripete (e a momenti mi convince): in tv tutti raccontano allo stesso modo. In tv è tutto replicato, spalleggiato. Io non voglio rendere seriali le emozioni”…..

Maasimo Lanzaro

“ARTESPIRITO” a San Marino

https://i0.wp.com/www.visitsanmarino.com/contents/instance32/files/photo/31019469_31000098_arte-e-spirito-a.jpgL’Arte di Essere e la Segreteria di Stato di San Marino, in collaborazione con l’associazione “La Farfalla filosofale”, organizzano, nelle giornate del 27-28-29 Giugno 2014, la prima edizione della manifestazione “Arte e Spirito”, una tre giorni di tavole rotonde, film, mostre, seminari, enogastronomia, dedicati al rapporto tra l’arte nelle sue molteplici espressioni e la ricerca spirituale, con la Direzione Artistica di Riccardo Geminiani e Francesco Mazzarini ed il coordinamento di Palma Crudi.
Sono molto felice di condividere con voi tutti che il 28 giogno, nel corso di questa manifestazione, riceverò dalla Segreteria di Stato alla Cultura di San Marino un riconoscimento, per la categoria Televisione, per aver avuto il “merito di aver portato sui canali di una TV nazionale e divulgato con passione, sapienza e costanza, argomenti riguardanti l’esoterismo, l’alchimia e la spiritualità”. Con me saranno premiati, per ciascun ambito specifico, Franco Mussida (Arti visive), Silvano Agosti (Cinema), Franco Battiato (Musica), Massimo Gramellini (Giornalismo), Alejandro Jodorowsky per mano del figlio Brontis (Teatro), Gianluca Magi (Letteratura).
Sarò nella splendida cornice della Repubblica di San Marino anche il 29 giugno, dove nello spazio rinnovato del Teatro Turismo, a partire dalle ore 15.00, condurrò l’evento “… Chi vuol essere martire d’amore …”, uno spazio colmato degli empiti delle liriche d’amore dei sapienti Sufi.
Spero di incontrarvi, per chi ha la possibilità e l’occasione, per godere di questa imperdibile rassegna di evevnti, di cui vi lascio il programma e i riferimenti.

Programma:

venerdì 27 giugno

ore 15.00
Esposizioni e Musica _ Giardini e Anfiteatro
“Note dallo spirito”
Apertura degli spazi espositivi

ore 17.00
Vernissage _ Atrio Cinema
“Artisti dentro”
Opere pittoriche realizzate in carcere
dal detenuto Domenico Morelli

ore 17.45
Tavola rotonda _Teatro Turismo
“Il valore delle attività creative in carcere”
Interventi di: Pietro Buffa, Salvatore Erminio, Angela Venezia, Salvatore Pirruccio, Marcello Bortolato, Corrado Marcetti, Sibyl von der Schulenburg, Nicola Boscoletto,
Maria Rita Morganti e la partecipazione straordinaria di Steven Ellis

ore 19.30
Degustazioni _ Bar/Spazio Esterno
“Evasioni Gastronomiche”
con la collaborazione dell’Associazione “Unsolomondo” e i prodotti della Cooperativa Giotto, pasticceria del carcere di Padova

ore 21.30
Proiezione in anteprima _Teatro Turismo
“La Danza de la Realidad”
di Alejandro Jodorowsky
Interverrà Brontis Jodorowsky, attore protagonista

sabato 28 giugno

ore 09.30
Colazione con l’autore _ Giardini e Anfi teatro
“Arte, magia e infanzia”
con Riccardo Geminiani, Michele Giovagnoli e Francesco Mazzarini. A cura de “L’Arte di Essere Edizioni”

ore 11,00
Intervento _ Teatro Turismo
“Il Gioco dell’Eroe – Invito al Viaggio”
con Gianluca Magi

ore 15,00
Esposizioni e Musica _ Giardini e Anfiteatro
“Note dallo spirito”
Apertura degli spazi espositivi

ore 17,00
Conversazione e musica _ Anfi teatro
“Progetto CO2”
con Franco Mussida

ore 17,45
Conversazione-Premiazione _ Teatro Turismo
“L’essenza delle arti performative”
Saranno premiati: Franco Mussida (Arti visive), Silvano Agosti (Cinema), Franco Battiato (Musica), Massimo Gramellini (Giornalismo), Alejandro Jodorowsky per mano del figlio Brontis (Teatro), Gabriele La Porta (Televisione), Gianluca Magi (Letteratura). Conduce Sergio Barducci

ore 20,45
Introduzione al film “Attraversando il Bardo”
Teatro Turismo
con Franco Battiato e Gianluca Magi

ore 21,30
Proiezione in anteprima del film documentario _ Teatro Turismo
“Attraversando il Bardo”
con la presenza del regista Franco Battiato

domenica 29 giugno

ore 09.30
Colazione con l’autore _ Giardini e Anfi teatro
“Arte, Alchimia e Natura”
con Riccardo Geminiani, Michele Giovagnoli e Francesco
Mazzarini. A cura de “L’Arte di Essere Edizioni”

ore 10.30
Incontro esperienziale _ Teatro Turismo
“L’intelligenza spirituale”
con Gianluca Magi, Gabriele La Porta, Silvano Agosti

ore 15.00
Intervento _Teatro Turismo
“… Chi vuol essere martire d’amore …”
con Gabriele La Porta e con la partecipazione di Egidio Senatore

ore 16.00
Esposizioni e Musica _Giardini e Anfi teatro
“Note dallo spirito”
Apertura degli spazi espositivi.
Thea Crudi in concerto

ore 17.00
Seminario _Teatro Turismo
“Dall’impotenza alla creatività”
condotto da Silvano Agosti

ore 20.45
Proiezione del fi lm _Teatro Turismo
“N.P. IL SEGRETO” e dei documentari “Violino”
e “Estate”di Silvano Agosti alla presenza del regista

27, 28 e 29 giugno 2014
Teatro Turismo – San Marino

Biglietto unico per gli eventi della giornata di venerdì 27 giugno € 15,00
Biglietto unico per gli eventi della giornata di sabato 28 giugno € 20,00
Biglietto unico per gli eventi della giornata di domenica 29 giugno € 20,00
Biglietto per gli eventi di 3 giorni: € 40,00

Info: Tel. 0549 885594 (Segreteria di Stato Istruzione e Cultura)
Prevendita: www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita Vivaticket – www.sanmarinoticket.com

Comunicato stampa 1Comunicato stampa 2Conferenza stampa

Unomattina Caffé 2013

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-01054b81-198d-454c-bbb2-83cbc8ed7e63.html#p=0

La ritualità del Capodanno su Rai 1

Carissimi amici,
domani mattina alle 8:30 circa, all’interno del TG1, parlerò della ritualità del Capodanno dal punto di vista della mitologia preromana.
Vi aspetto!

IL MISTERO DI DANTE

Amici carissimi, condivido con voi una esperienza affascinante e densa di incanti. Sono stato coinvolto dal regista di Torino – una città non per Caso, ma per Fato –  Louis Nero alla realizzazione del film “IL MISTERO DI DANTE”, una discesa nelle oscurità luminescenti di cui sono trasfuse le divine “parole” di Dante: un abbandono gentile alla dimensione esoterica della Commedia. Il regista ha già annunciato – ancora, non a caso – l’uscita in tutte le sale italiane per il 14 Febbraio 2014, festa di San Valentino, data scelta dall’autore in omaggio al gruppo iniziatico fiorentino del quale il sommo poeta faceva parte: “I Fedeli D’Amore”.
Protagonista della pellicola è il premio oscar F. Murray Abraham, magnetico e ammaliante, nel ruolo, come un talismano.
Luois Nero ti conduce abilmente in questo viaggio sorprendente per mezzo delle mani sempre nuove di Virgilio, incarnato via via da personalità come S.E. Mons. Agostino Marchetto, come il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, Shaykh’ Abd Al Wahid Pallavicini, Silvano Agosti, Valerio Massimo Manfredi, Christopher Vogler, Massimo Introvigne, Roberto Giacobbo, G.M. Luigi Pruneti, S.S. Emilio Attinà, Giancarlo Guerreri, Marcello Vicchio, Carlo Saccone, Aurora Di Stefano, Mamadou Dioumé, Imam Yahia Pallavicini e gli attori Diana Dell’Erba, Diego Casale, Elena Presti. Nel cast d’eccezione anche come i due premi oscar Taylor Hackford e Franco Zeffirelli.
Vi lascio il comunicato che mi è stato inviato dal regista:

Un viaggio dalla circonferenza verso il centro. Dall’esteriore all’interiore. Un misterioso linguaggio, antico come il mondo. Viaggiatori trasformati in pionieri esploratori di nuovi mondi. Una reminiscenza del meraviglioso mondo dantesco: da un’analisi esteriore alla scoperta della verità celata “sotto ‘l velame de li versi strani“. Un’indagine poliziesca negli innumerevoli cunicoli d’interpretazione dell’opera del più grande genio italiano del 1300: Dante Alighieri. Un viaggio, alla fine del quale, forse, lo spettatore avrà a disposizione gli strumenti per farsi una propria opinione su cosa stia dietro a questo misterioso autore. Guide virgiliane di questo pellegrinaggio saranno imminenti studiosi che cercheranno di accendere qualche luce nell’intricato groviglio di interpretazioni simboliche che si sono succedute nel tempo. L’obbiettivo di tutti, anche se in apparenza divergente, sarà quello di suggerire nuovi percorsi che porteranno a nuove strade più illuminate.
Un dubbio nasce spontaneo: esiste ancora, anche sotto diverso nome, quel gruppo iniziatico del 1300 che andava sotto il nome de “I Fedeli D’Amore”?
Siamo stati contattati da alcuni di loro. Ecco il racconto di questa ricerca.

Trailer in italiano

http://youtu.be/3LqR-H6_gQw

Trailer in lingua originale

http://youtu.be/Zs45HLyQRtc

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https://www.facebook.com/ilmisterodidante

Un doveroso omaggio

Un grande artista e grande un uomo che mi ha sempre ispirato grande simpatia

Pietra filosofale

“Quasi tutti coloro che hanno sentito parlare della pietra filosofale e del suo potere, chiedono dove si possa trovare. Il filosofo dà sempre una duplice risposta. Prima dice che Adamo ha preso la pietra filosofale dal Paradiso e che è ora presente dentro di te, dentro di me e dentro tutti, e che gli uccelli di terre lontane la hanno portata con loro. Poi il filosofo risponde che si può trovare nella terra, nelle montagne, nell’aria e nel fiume. Allora in che modo bisogna cercare? Per me, in entrambi i modi, ma ogni modo ha il suo modo”.

(Michael Maier, 1617)

Per gli amici che utilizzano facebook, vi suggerisco questa pagina:
https://www.facebook.com/pages/Inconscio-Magia-e-Tarocchi/406484842732184

 

COME STATE? Vi aspetto questa sera alle 21.00

Carissimi vi aspetto questa sera, dalle 21 alle 24.oo su CinquestelleTv. Vi invito anche ad intervenire per raccontare, senza alcuna censura, le vostre storie e per dirmi-ci… come state. Per vedere su quali emittenti verrà trasmesso il programma c’è il link qui a destra nella pagina del blog

L’anima e la scatola

 
“Chiudere un’anima in uno scatolone buio non è giusto. E’ quello che accade quando muori, ma finché vivi, finché ti resta dentro un po’ di energia, hai l’obbligo verso te stesso e verso tutto quanto c’è di più sacro al mondo di non cedere a queste umiliazioni”.
 

Anima

Nell’Anima c’è armonia se ciascuna sua parte compie la sua funzione”.

Plotino

L’ombra dell’anima mia

L’ombra dell’anima mia
fugge in un tramonto di alfabeti,
nebbia di libri
e di parole.

L’ombra dell’anima mia!

Sono giunto alla linea dove cessa
la nostalgia,
e la goccia di pianto si trasforma
in alabastro di spirito.

(L’ombra dell’anima mia!)

Il fiocco del dolore
finisce,
ma resta la ragione e la sostanza
del mio vecchio mezzogiorno di labbra,
del mio vecchio mezzogiorno
di sguardi.

Un torbido labirinto
di stelle affumicate
imprigiona le mie illusioni
quasi appassite.

L’ombra dell’anima mia!

E un’allucinazione
munge gli sguardi.
Vedo la parola amore
sgretolarsi.

Mio usignolo!
Usignolo!
Canti ancora?

Federico Garcia Lorca

I piaceri del pensiero

“Chi ho avuto come insegnante? Parigi o Dublino! Sono  convinto, veramente, assolutamente, che ciascuno di noi sia plasmato dai luoghi, dalla cultura, dalle atmosfere, dall’Anima del Mondo  in cui mangia e dorme, dalle conversazioni, dagli amori: tutti sono collocati, appartengono a un luogo. Parigi nel 1947-48, Dublino nel 1949-50. Grandi insegnanti. Quando ripenso a quel periodo dopo la guerra e a quelle città e a quelle persone sono portato a credere che sia stato allora che per la prima volta ho sentito i piaceri del pensiero. Nelle scuole e nelle università in cui ero stato prima, c’era apprendimento, ma non c’era molto piacere e non c’era neppure pensiero”.

James Hillman

Il linguaggio

“Il linguaggio parlato è un’immagine, frantumata in parole, del linguaggio interiore dell’anima”.

Plotino

L’amore è congenito all’anima

“L’amore è congenito all’anima: perciò Eros è nuzialmente unito alle anime persino nelle pitture e nei miti. Poiché essendo l’anima qualcosa di diverso dal dio e tuttavia derivante da lui, essa è necessariamente innamorata di lui e, finché è lassù, è colma di amore celeste, mentre, quaggiù, è piena d’amore volgare; lassù è infatti Afrodite celeste, ma quaggiù essa diventa, simile a una cortigiana, Afrodite volgare”.

Plotino

Il fioco raggio di un’immensa luce

“Finché l’amante si attiene a ciò che appare nel sensibile, egli non ama ancora; ma quando, da quella figura egli genera in se stesso, nella sua anima indivisibile, un’immagine invisibile allora nasce l’amore; e se egli desidera vedere la persona amata, è per ravvivare l’amore che sta per venir meno. Ma se comprende che bisogna risalire, allora potrà tendere a Lui, poiché l’amore che egli sentì da principio non era che il fioco raggio di una immensa luce”.

Plotino

Momenti di bellezza

“Questo curioso rifiuto di ammettere la bellezza nel discorso psicologico avviene anche se ciascuno di noi sa che niente colpisce l’anima, niente le dà tanto entusiasmo, quanto i momenti di bellezza – nella natura, in un volto, un canto, una rappresentazione, o un sogno. E sentiamo che questi momenti sono terapeutici nel senso più vero: ci rendono consapevoli dell’anima e ci portano a prenderci cura del suo valore. Siamo stati toccati dalla bellezza”.

James Hillman

Risvegli

 «Uno vive così, protetto, in un mondo delicato, e crede di vivere. Poi legge un …libro (L’amante di Lady Chatterley, per esempio), o fa un viaggio, o parla con Richard, scopre che non sta vivendo, che è ibernato. I sintomi dell’ibernazione sono facili da individuare: primo: inquietudine, secondo (quando l’ibernazione diventa pericolosa e può degenerare nella morte): assenza di piacere. Questo è tutto. Sembra una malattia innocua. Monotonia, noia, morte. Milioni di uomini vivono in questo modo (o muoiono in questo modo), senza saperlo. Lavorano negli uffici. Guidano una macchina. Fanno picnic con la famiglia. Allevano bambini. Poi interviene una cura “urto”, una persona, un libro, una canzone, che li sveglia, salvandoli dalla morte».

Anaïs Nin

Musica di Anima

Conferenza su Anima a Viterbo

Carissimi, questa sera, a Viterbo, alle 21,30, parlerò dell’Anima al Gran Caffé Schenardi, in Corso Italia. Vi aspetto!

Gabriele

Questa sera vi aspetto tutti per l’ultima puntata di “Come state?”

Carissimi, questa sera dalle 21,00 alle 24,00 su Cinquestelle tv, tornerò con l’ultima puntata della prima stagione di “Come state?”.
Vi invito ad intervenire in diretta per raccontarmi le vostre storie e per dirmi… “come state”.
Come sempre, i temi che affronteremo riguarderanno il lavoro, la famiglia, l’amore, la salute, la sanità e altro ancora.

ALCUNE INDICAZIONI PER VEDERE IL PROGRAMMA E PER INTERVENIRE
Per le dirette chiamare (dalle 20.30): 800.16.85.33 (numero verde)
SKYPE: cinquestelle.tv – cinquestelle.tv2
DIGITALE TERRESTRE: canale 64 (Cinquestelle Tv)
PIATTAFORMA SKY: canale 945
STREAMING: http://www.cinquestelletv.it (cliccando su LIVE TV)
oppure:
TELE MILANO CITY (MILANO)
TELE VENETO (VENETO)
CREMA TV (LOMBARDIA)
TELEMILANOCITY (LOMBARDIA)
TELE 37 (FIRENZE)
CINQUESTELLE (LAZIO)
TELEMAX (ABRUZZO)
TELEMOLISE (MOLISE)
ITALIA 2 (CAMPANIA)
NAPOLI TV (CAMPANIA)
TELEMIA (CALABRIA)
CITYONE (CALABRIA)
TELESTAR (SICILIA)
TVT (SICILIA)

N.B. Queste emittenti si collegheranno proprio verso le 21.00
Vi ringrazio a tutti

Gabriele

“Ho fatto un patto sai, con le mie emozioni, le lascio vivere, e loro non mi fanno fuori”

Mi sveglio spesso sai
Pieno di pensieri
Non sono più sereno
Più sereno Com’ero ieri
La vita semplice
Che mi garantivi
Adesso è mia però
È lastricata…Di problemi

Ho l’impressione che
La cosa più semplice
Sarebbe quella di non essere mai nato
In fondo la vita
È solo una scusa
È lei da sola che ogni giorno si rinnova
Ti prego perdonami ti prego perdonami
Ti prego perdonami se non ho più la fede in te
Ti faccio presente che
Ho quasi finito
Ho quasi finito anche la pazienza che ho con me

Sarà difficile
Non fare degli errori
Senza l’aiuto di
Di potenze Superiori
Ho fatto un patto sai
Con le mie emozioni
Le lascio libere
E loro non mi fanno fuori

Questo, di seguito, è il Commento di Vasco Rossi.
Voi cosa ne pensate? A me colpisce sopratutto la strofa che ho utilizzato come titolo

…nelle mie intenzioni è una provocazione…ironica:
in sintesi è l’uomo nuovo, quello di oggi.
Senza più “fede” in un creatore…

Signore perdonami se non ho più la fede in te
ti faccio presente che
è stato difficile
abituarsi ad una vita sola e senza di Te

Un Uomo Nuovo che riconosce la vita come una combinazione di fattori casuali,
reazioni chimiche della natura, che da sola, per caso e per necessità…

Arriva impetuosa…
ed è un miracolo che ogni giorno si rinnova

La vita quindi è un caso, non un dono.
Bisogna accettarne il peso e la responsabilità ….
e, senza bisogno di “potenze superiori” ,
e rispettarla fino a quando essa rispetta noi.

Ti faccio presente che
ho quasi finito
ho quasi finito anche la pazienza che ho con me!

un Uomo Nuovo che,
al posto delle certezze assolute delle antiche religioni e delle vecchie filosofie,
pone la SCIENZA e le sue dimostrazioni… valide… fino a prova contraria…

La vita semplice che mi garantivi
adesso è mia però
è lastricata di problemi

un Uomo Nuovo…
consapevole del miracolo della propria esistenza…
che stabilisce infine un patto con se stesso…

Ho fatto un patto sai
Con le mie emozioni
Le lascio vivere
E loro non mi fanno fuori

Vasco Rossi

 

L’incubo: una mia riflessione

(Johann Henrich Füssli, L’incubo, 1781)

Quello che mi colpisce di quest’opera (a parte i simboli volutamente ricercati) è il solito teorema del Femminile soggetto a incubi e a spaventose creature oniriche. È vero che il Femminile è in diretto contatto con l’inconscio, ma non è detto che sia sempre succubo.

Gabriele

Anima Animae 40

Gentilissimi amici,

nuova puntata di Anima Animae, la mia trasmissione in onda su Cinquestelle tv tutti i giorni alle ore 20:45 circa tranne il martedì. Vi ringraziamo per la partecipazione che ci mostrate con la quantità e la qualità delle opere che ci state spedendo alla redazione di Cinquestelle TV. Spediteci, è importante, insieme alle vostre opere una liberatoria che ci autorizzi a presentarle a titolo gratuito. In questa puntata  apriremo con “Ritratti e atmosfere nei sentieri della psicoterapia” di Lia Pallone, per poi continuare il nostro percorso con Ginette Paris e il suo “La rinascita di Afrodite”. per poi passare ad un e-book, l’utilissimo manuale di filosofia di Angelo Conforti “Percorsi della Filosofia”, vol. 2. 

CONTATTI

Indirizzo: Anima Animae – Cinquestelle Tv, via Alberto Cadlolo, 90 – 00136 – Roma

Anima Animae 39

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Gentilissimi amici,

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Buona giornata!

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Anima Animae 31

Eccoci con una nuova puntata di Anima Animae, la mia trasmissione in onda su Cinquestelle tv tutti i giorni alle ore 20:45 circa tranne il martedì. Vi ringraziamo per la partecipazione che ci mostrate con la quantità e la qualità delle opere che ci state spedendo alla redazione di Cinquestelle TV. Spediteci, è importante, insieme alle vostre opere una liberatoria che ci autorizzi a presentarle a titolo gratuito. In questa puntata leggeremo e presenteremo i testi che abbiamo ricevuto da Francesca Rita Rombolà e da Sebastian Montero. Passeremo, poi, all’ultimo romanzo di Federico Moccia, “L’uomo che non voleva amare”, ed. Rizzoli. Concluderemo con le parole di Ginette Paris e del suo “La rinascita di Afrodite”, ed. Moretti & Vitali e con il testo di Antoine Fratini, Psicoanalisi sotto tiro. «Nuove streghe per nuovi inquisitori?»”. Buona giornata!

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Anima Animae 30

Nuovo appuntamento di Anima Animae, la mia trasmissione in onda su Cinquestelle tv tutti i giorni alle ore 20:45 circa tranne il martedì. Vi ringraziamo per la partecipazione che ci mostrate con la quantità e la qualità delle opere che ci state spedendo alla redazione di Cinquestelle TV. Spediteci, è importante, insieme alle vostre opere una liberatoria che ci autorizzi a presentarle a titolo gratuito. In questa puntata presenteremo, ancora, “La seduzione dell’altrove”, di Dacia Maraini, ed. Rizzoli, 2010, e la raccolta di liriche “Poesie inedite”, di Angela De Zotti. Buona giornata!

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