Come la più delicata delle carezze, ti penso.
Senza che tu lo sappia, siedo i ricordi, accanto a te.
Al passaggio quiete della memoria, bacio lieve il tuo viso.
Piango silenziosamente, ogni giorno.
Segretamente.
Inconsolabilmente.
Mio caro papino BELLISSIMO, cuore del mio cuore.
Luce delle mie stelle.
Come posso, di questo tempo oscuro, abbracciarne la violenta durezza?
Come posso accettare la tua memoria svanita?
Solamente la voce è la stessa.
Il resto, il mondo intorno, inesorabilmente si è dissolto.
E stride.
Addolora.
Dilania.
So che sarà sempre così.
So che i giorni che arriveranno, ti nasconderanno perdutamente.
Senza soluzione.
Senza rispetto.
Come un abisso.
Mio caro papino, non temere, non dirò nulla.
Terrò le lacrime per me.
Tu resta lì dove sei, in quel non-luogo che il medico chiama in quel modo che spiazza e disorienta.
Stai tranquillo.
Scaccia i demoni che ti fanno visita.
Siediti, calmo.
Sii sereno perché, anche se non lo ricorderai, ogni giorno ti racconterò le gesta di un uomo bellissimo:
MIO PADRE
Tu.
(Michele)
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