Da “Un profilo perduto”

Due mesi dopo venni a sapere della morte di Julius A. Cram. Stroncato – si diceva – da una crisi cardiaca dovuta a un abuso di stimolanti, di tranquillanti e altri espedienti. Eravamo passati l’uno nella vita dell’altra ostinatamente paralleli, ostinatamente estranei. Non ci eravamo mai visti che di profilo, non ci eravamo mai amati. Lui non aveva sognato che di possedermi, io non avevo cercato che di fuggirlo, tutto qui e, a pensarci bene, era una storia piuttosto squallida. Tuttavia, sapevo che quando il tempo avrebbe operato la sua scelta nella memoria dei miei affetti, non avrei più rivisto di lui che quella ciocca di capelli bianchi che spuntava da un’amaca, e avrei semplicemente udito la sua voce dirmi, titubante e stanca “perché io, da quando la conosco, non mi annoio più”.

Françoise Sagan

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