Spesso un avvenimento sembra concludersi, mentre, in realtà, inizia, ed è quello che è capitato nella mia vita.”
Novalis, “Enrico di Ofterdingen”
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Il cambiamento è possibile quando si è ancora capaci di “decidere”. Di sentire che “qualcosa non va”… Chi non vuole il cambiamento, perchè da esso trae il suo proficuo e rassicurante sostentamento, cerca di attentare proprio alla capacità di decidere dell’altro prospettando scenari apocalittici con lo scopo di immobilizzarlo.
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“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
(Albert Einstein)
Restando fedeli alla scia dei maestri…
..come mi pare abbia esemplificato Thomas Moore nei suoi libri, ma mi vien da pensare anche Hillman.. lo stesso Jung…e via dicendo.. il cambiamento non spetta alla sola ratio… lo zampino del destino è sullo sfondo. O per dirla con Freud “non siamo padroni a casa nostra”.
A volte è così. Sempre che il Fato scelga d’essere nostro alleato e spalla. Mirka
Bellissimi entrambi i commenti sopra, complimenti davvero. Però non mi spiego ancora la frase. Parla di un avvenimento, un singolo e specifico evento, che sembra concludersi mentre in realtà inizia. È come se si riferisse ad una cosa in particolare. Non riesco ad immaginare un esempio di una cosa che sembra finire e invece inizia.. La stessa cosa.. Premetto però che non ho letto il libro quindi magari chi ha letto il libro può dare una spiegazione? Ho cercato un poco di informazioni sul libro – che sembra fantastico e che comprerò – però non riesco a trovare questo esempio.. Qualcuno può fare chiarezza per favore? 🙂 grazie mille! Serena
Condivido la mia emozione pura (senza prezzo) del giorno – l’incipit da pelle d’oca sembra concludersi ma viene ripreso alla fine, e ri-inizia
Serena,
davvero non mi andava di entrarci dentro per resistenze razionali, che ogni tanto intervengono per costringermi al riposo, però…
Immagino un uomo e una donna, l’uno di fronte all’altra come se stessi davanti alla propria immagine. Basta che i due allunghino la mano per toccarsi, per non sapere dove comincia l’uno e dove finisce l’altra. Dove la vita dell’uno e dove quella dell’altra. Questa è anche la posizione in cui i ricordi, il passato dell’uno può diventare l’orizzonte dell’altra e il cerchio alchemico di Novalis trovare il suo centro, evitando coazioni a ripetere.
Cpmplimenti per la scelta di questo pezzo e la perfetta esecuzione. Da chi è eseguita? Grazie infinite, Mirka
Mirka o Bianca sotto il video in youtube è riportato questo :
Recording by The London Chamber Orchestra, with Christopher Warren-Green
Saluti
Ok. Grazie. Saluti, Mirka