Cinema: “Sei vie per Santiago: Walking the Camino”, film documentario di Lydia B. Smith

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E’ nelle sale italiane il bel film documentario della regista e produttrice americana Lydia B. Smith “Sei vie per Santiago: Walking the Camino”.  Il cammino di cui si parla è il percorso di 500 miglia che migliaia di pellegrini attraversano a piedi ogni anno per raggiungere il Santuario di Santiago de Compostela nella Spagna settentrionale. Luogo di pellegrinaggio fin dal medioevo, la cattedrale, che ospita le spoglie mortali di Giacomo il Maggiore apostolo di Gesù,  è uno dei riferimenti religiosi più importanti d’Europa. La stessa Santiago e il cammino del pellegrinaggio sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1985. Nel documentario, Lydia Smith racconta il viaggio di sei pellegrini, molto differenti tra loro che per diverse ragioni hanno intrapreso il cammino. I motivi non sono tutti di ordine religioso, ma piuttosto per molti di loro è un mettersi alla prova, accettare una sfida con se stessi oppure per lasciarsi una vita che non li soddisfa alle spalle attraverso un percorso catartico. “Quando la gente affronta a piedi il Cammino, si stacca dalle proprie convinzioni per abbandonarsi ad una visione che è unica al mondo”, spiega la regista. “Non c’è lezione migliore e per questo il cammino deve essere intrapreso. E’ una metafora della vita – non esiste un modo giusto o sbagliato per farlo, tutto dipende dal modo in cui lo si affronta. Il viaggio è individuale – ognuno di noi deve trovare la sua strada. E’ tutta una questione di scoprire se stessi”.

Chi sono le persone che la Smith ha scelto per documentare la fatica e le motivazioni del Cammino? Annie di Los Angeles che lo ha intrapreso per ragioni spirituali, Jack e Wayne, due pensionati canadesi, Misa, una studentessa di sport danese, Sam, una donna brasiliana, Tomas, trentenne atletico, in cerca di un’esperienza “molto fisica”, Tatiana, madre single francese, che compie il suo percorso con il figlio di tre anni e il fratello Alexis, con il quale discute spesso. Con loro e attraverso di loro percorriamo anche noi il Cammino e ci ritroviamo a provare gli stessi problemi, sensazioni e sentimenti. Li vediamo all’inizio entusiasti e incuriositi da quest’avventura, li osserviamo  e sentiamo con loro il dolore fisico, la fatica, la sensazione di non riuscire a proseguire e mentalmente li incoraggiamo a non arrendersi. Con loro vediamo splendidi paesaggi, i paesi caratteristici della zona e vorremmo andarci in vacanza, perché tutto il percorso per arrivare a Santiago ha una personalità tutta sua anche dal punto di vista turistico. Ti colpiscono l’ospitalità della gente del posto e dei volontari disseminati lungo la strada, che offrono ai pellegrini un pasto caldo e un posto per dormire. Affronti con loro i problemi legati al viaggio come le vesciche ai piedi che non fanno camminare, gli ostelli dove ti trovi a dividere letto o pavimenti con degli sconosciuti, la pioggia che fitta cade sulla schiena e sulla testa. Condividi con loro la gioia dell’arrivo, una felicità contagiosa che rende leggero anche te che sei stato seduto a vedere il film. Una lotta contro tutte le contrarietà, fuori e dentro il film, e all’uscita dal cinema ci si sente cambiati anche noi.  Sì, Santiago de Compostela è un luogo magico.

Clara Martinelli

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