Portami con te nel mattino vivace
le reni rotte l’occhio sveglio appoggiato
al tuo fianco di donna che cammina
come fa l’amore,
sono gli ultimi giorni dell’inverno
a bagnarci le mani e i camini
fumano più del necessario in una
stagione così tiepida,
ma lascia che vadano in malora
economia e sobrietà,
si consumino le scorte
della città e della nazione
se il cielo offuscandosi, e poi
schiarendo per un sole più forte,
ci saremo trovati
là dove vita e morte hanno una sosta,
sfavilla il mezzogiorno, lamiera
che è azzurra ormai
senza residui e sopra
calmi uccelli camminano non volano.
Attilio Bertolucci
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Bello
Mi sbaglierò ma il verso l’explicit di Portami con te di Bertolucci mi pare richiami questo :Ce toit tranquille.où marchent des colombes, explicit del Cimitière Marin di Valéry.
Diversi i contesti ma simile il desiderio di pace ai limina tra vita e morte..Valery poi nell’incipit dalla ultima strofa dice : Le vent se lève…Il faut tenter de vivre ! Spingendo a sperare di riprendere a vivere..
Si potesse riprodurre quell’energia che sul finale, ogni santo finale possibile, si libera e ci libera di tutto ciò che è possibile perdere: di un chicco che fa la differenza sul piatto della bilancia, di quella goccia che fa travasare le nuvole e crepitare il sole nella terra schiudendola come un’idea che vuole incarnarsi… E’ lì, Kore, accovacciata a fare da riparo a quella fessura nel ventre della terra, attende che la felicità sgorghi insieme con il germoglio: annaffia ogni giorno per dare valore ad ogni santo giorno… che è necessario perchè quel germoglio possa diventare un albero. Esiste un altro modo per intendere il luogo dove vita e morte sono sospesi?