Ho vissuto molto o poco?

Ho vissuto molto o poco?
Mi è impossibile dirlo.
Camminando sono caduto col viso a terra
ho perso qualche  cosa nella polvere.
Ero albero, ero mare.
I miei usignoli erano in gabbia, non lo sapevo,
i miei pesci erano nella rete.
E così, mia rosa,
la tristezza, come una pietra bianca che lava la pioggia.
E così, mia rosa,
scrivo quel che mi attraversa
e nessuno legge, nessuno ascolta…

Nazim Hikmet

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8 Risposte

  1. ..Pensavo al film di W.Allen ‘Magic in the moonlight’… : paradossalmente… per un regista che si professa pessimista da sempre mi pare un film piuttosto o fin troppo ottimista…

    Un illusionista con un senso pragmatico e pratico della vita si reca a casa di un famiglia benestante per smascherare una presunta medium. Quando sta per cedere all’evidenza dei poteri di lei, scopre che la vita può assumere degli aspetti incantevoli e magici.. ma non per molto… poichè si avvede di esser stato aggirato dallo stesso amico di infanzia che lo aveva contattato per la consulenza;.. e tutta la poesia sembra svanire nel nulla. Sembra, perchè alla fine l’illusionista constata che un po di quella magia resta ..; ma soprattutto di essersi innamorato della bella e avvenente medium.
    Allen sembra suggerire che il vero trucco l’abbia escogitato Eros.

  2. a questo poeta interessa solo il suo pensiero.E’ sempre presente ad ogni traduzione.I traduttori possono tralasciare gli orpelli poetici pur di salvare in modo preciso il testo.La traduzione basta che sia una precisa parafrasi.
    Ciao,caro Gabriele

  3. Sappiamo di essere al mondo se il mondo ci riconosce. Ci ascolta, ci legge. Siamo nel mondo ma non lo sappiamo se non gli apparteniamo, così accorciamo le distanze tra le parole, una parola dietro l’altra dietro di noi per calcolare le distanze tra noi e la conquista del mondo che non vuole conquistarci: per chi non sa leggere è dura la vita, è distante il mondo, perde la strada, perde se stesso, è polvere nella polvere. Ma colui che interrompe il dialogo soffoca nelle sue parole e nella tristezza del mondo perchè non sa che anche gli alberi, il mare, gli uccelli, le piante confabulano tra di loro. Non lo sa perchè non li legge, non li ascolta…

  4. Signora Valeria, l’ uomo, nell’ esistenza terrena, perde se stesso e diventa polvere, non perchè non sia nella stessa scia del mondo e non sappia leggere… , ma perde se stesso, perchè è dominato dai fantasmi e dalle paure che ha dentro.

    Sono gli stati d’ animo tenebrosi che ci schiacciano… , siamo ipnotizzati dall’ inconscio e l’ inconscio ci fa perdere la nostra armonia e ci fa perdere la nostra entità.

    Alla fine del tuo discorso, scrivi : ” Ma colui che interrompe il dialogo soffoca nelle sue parole e nella tristezza del mondo perchè non sa che anche gli alberi, il mare, gli uccelli, le piante confabulano tra di loro. Non lo sa perchè non li legge, non li ascolta…”

    Quest’ umo è triste, in quanto è un ” ignorante ” per cui non sa che gli alberi le piante, gli uccelli, ecc, ” parlano ” tra di loro… .

    Bellisssssimo quello che scrivi… .

    Ma siccome, l’ uomo, in questione, è sconsolato, avvilito e disperato, queste esperienze del mondo e della natura non li legge e non li ascolta.

    Ma confabulare, come tu scrivi, con la natura, con gli animali e saperli ascoltare, non è di tutti… . Ti sembra ? Tu riesci ad acoltarli ? E cosa ti dicono ?

    C’ è da imparare da una come te. Grazie.

  5. Caro Inno, posso contare sempre su di te quando c’è da essere più chiari e questo è un complimento. Credimi, non ti prendo in giro.
    Purtroppo, però, nemmeno io conosco le ragioni profonde dell’armonia che si regge sul dialogo tra i mondi della natura. Posso soltanto intuirle e so soltanto che questo dialogo è importante per l’eco sistema al quale appartiene anche l’uomo. I veri custodi di questa lingua sono i contadini e anche i poeti. Loro sanno che Anima è ovunque. Di contadini ne ho conosciuti molti, nessuno che soffrisse per essere così prossimi e addentro le faccende di Anima, ma tutti per non riuscire a spiegare le sofferenze di Anima a chi pretendeva di essere ascoltato per sentirsi al mondo e, schiavo più del proprio Ego che della propria ignoranza, usava zittire l’Inconscio cercando di sottomettere con la violenza al suo volere la Natura. L’unico problema di questi uomini è l’incapacità di ascoltare l’Altro. Paragono la tristezza di Hikmet alla tristezza del contadino. Il dialogo che intreccia con la rosa, la sua anima, mi ricorda una lezione di vita che un giorno ho avuto in dono da un contadino della mia amata Puglia.

  6. 😀 C’è veramente da imparare dai vostri intuitivi preziosi dialoghi che passano per l’immortale cuore 😀

  7. Grazie, Raffaele. Anche io ho imparato molto dalla relazione Raffaele/Inno, e dalla costante Inno tirittùppete Raffaele, che mi dice quanto siate proporzionali l’uno all’altro, comunque compariate come primo o secondo membro. E ti assicuro che nel linguaggio matematico è un complimento. 😀

  8. Grazie Carissima Valeriona 😀 c:è sempre da raccogliere qualcosa da tutti, a volte anche fra le strane parole di due sbullonati amici che spesso con forte spirito di opposizioni si raffrontano dicendo tante cose come anche tantissime fesserie 😀

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