Finché si teme la morte,
non si può veramente amare,
perché sa il vero amante
che la casa dell’amore
è molto
molto lontana
Kabir
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: Amante, Amare, casa, Finché si teme la morte, Kabir |
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Bisogna perdersi nel labirinto di se stessi, morire è questo. Amare è in quella felicità nell’infelicità che muove verso un luogo remoto, dentro e verso se stessi: “parentesi nella parentesi”. E questo è il punto di vista di chi è nel labirinto…
“- e ora qualche passo
da parete a parete,
su per questi gradini
o giù per quelli,
e poi un po’ a sinistra,
se non a destra,
dal muro in fondo al muro
fino alla settima soglia,
da ovunque, verso ovunque
fino al crocevia,
dove convergono,
per poi disperdersi
le tue speranze, errori, dolori,
sforzi, propositi e nuove speranze.
Una via dopo l’altra,
ma senza ritorno.
Accessibile soltanto
ciò che sta davanti a te,
e laggiù, a mo’ di conforto,
curva dopo curva,
e stupore su stupore,
e veduta su veduta.
Puoi decidere
dove essere o non essere,
saltare, svoltare
pur di non farsi sfuggire.
Quindi di qui o di qua,
magari per di lì,
per istinto, intuizione,
per ragione, di sbieco,
alla cieca,
per scorciatoie intricate.
Attraverso infilate di file
di corridoi, di portoni,
in fretta, perché nel tempo
hai poco tempo,
da luogo a luogo
fino a molti ancora aperti,
dove c’è buio e incertezza
ma insieme chiarore, incanto
dove c’è gioia, benché il dolore
sia pressoché lì accanto
e altrove, qua e là,
in un altro luogo e ovunque
felicità nell’infelicità
come parentesi dentro parentesi,
e così sia
e d’improvviso un dirupo,
un dirupo, ma un ponticello,
un ponticello, ma traballante,
traballante, ma solo quello,
perché un altro non c’è.
Deve pur esserci un’uscita,
è più che certo.
Ma non tu la cerchi,
è lei che ti cerca,
è lei fin dall’inizio
che ti insegue,
e il labirinto
altro non è
se non la tua, finché è possibile,
la tua, finché è tua,
fuga, fuga -”
(Labirinto, di Wislawa Szymborska)
O forse, la puoi solo accogliere col sorriso sulle labbra. La morte nel suo contrapposto di consapevole misterioso sentire di quando senti prepotentemente la vita. Saluti e lunga vita.Mirka