Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Filed under: Poesia | Tagged: casa, case, cibo visi, fango, figli, malattia, Primo Levi, Se questo è un uomo |
Ho visitato la mostra a Torino, interessantissima….
invece è proprio questo un uomo.Che lotta strenuamente per la vita,in ogni momento ed in ogni circostanza.Proprio prer questo ci rimane scolpito nella mente,e ne siamo affezionati.IL resto sono ciance.
il più bello spettacolo è l’ umanità, credo in questa umanità..
credo nella nostra umanità
“Chiare, fresche et dolci acque..”
La fonte
Gelida, cristallina
dalla rupe zampilla
l’onda; giù per la china
fugge guizzando, brilla
del sole al lume, e franta
ride fra i sassi, in mezzo all’erba e canta
« Io son la dolce e pura
acqua che vien dal cielo,
onda che in nube e in gelo,
si muta e trasfigura;
la lucida e gioconda
acqua son io che terge e che feconda.
Poesia di Arturo Graf