Il mio amore è furtivo

Il mio amore è furtivo
come quello di un povero.
Ognuno può rubarlo.
Ed io dovrò lasciarlo.

Per ciò, fiume silente,
per ciò, mio dolce colle,
io non posso chiamarlo
amor semplicemente.

Ma tu, colle dorato,
e tu, mio fiume molle,
sapete che il mio amore
davvero è un grande amore.

Il pericolo odiato
per adesso non c’è?
Ma voi sapete, amici,
che nel mio cuore è.

Piangere mi vedrete,
o voi sempre felici,
non come piango già,
non di felicità.

Sandro Penna

 

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3 Risposte

  1. Chiamare a testimoni di quell’amore il dolce e dorato colle ed il molle e silente fiume forse è l’unica cosa che si può fare per legittimarlo “furtivo” e circoscrivere, divinare, riconoscere lo spazio psichico nel quale quell’amore potrà sentirsi a casa; l’unico modo per evitare l’odioso pericolo.
    Cosa dice, quell’amore, per chiarire il dubbioso disio?

  2. Dopo tanta 
    nebbia 
    a una 
    a una 
    si svelano 
    le stelle 

    Respiro 
    il fresco 
    che mi lascia 
    il colore del cielo

    Mi riconosco 
    immagine 
    passeggera 

    Presa in un giro 
    Immortalearissimo Gabriele, cercavo in rete il testo della poesia “Sereno” di G. Ungaretti ed, con mia grande sotpresa, Cercando ne ho trovate due versioni.
    Mi chiedo… qual è l’originale? Possibile che ce ne siano due differenti?
    Le riporto: la prima:
    Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle. Respiro. E nel fresco che mi lascia il colore del cielo, mi riconosco in questo gioco infinito.

    La seconda:

  3. Scusate…mi è partito per errore u commmento sbagliato

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