Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’ era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’ era potuta riconoscere così.”
Italo Calvino
Filed under: Citazione, Letteratura | Tagged: Italo Calvino, Lei, lui, riconoscersi, se stesso, Verità |
quando un uomo ed una donna si conoscono,non solo si conoscono tra di loro ma migliorano anche la conoscenza che avevano prima di sé stessi. Ha proprio ragione Italo Calvino.C’è da tener però presente le quattro figure archetipe junghiane: Io,ombra,anima e persona che modificano il nostro “aspetto”.In particolare persona che è una o più maschere di ruolo con cui ci presentiamo agli altri.Ciò puo comportare che mostriamo al nostro compagno o compagna solo una facciata di coircostanza.E si generano malintessi sentimentali o di altro genere. Buona serata ,caro Gabriele.
La forma del vero amore, però, è differente da tutte le altre.
Provo a ripostare le mie fonti separatamente…
gentile Valeria ,il fatto è che il vero amore finisce dove comincia il falso,e la terra di nessuno che li separa non sempre si distingue.La cronaca nera ne è testimone,purtoppo.Eutukìa,buona fortuna
Eutimìa… E’ questione di Eutimìa, più che di Eutikìa, riuscire a distinguere in sé il principio dalla fine e dove finisce l’Io e comincia l’Altro: infatti la cronaca nera non è testimone di alcun tipo di amore, quanto delle conseguenze della mancanza di dialogo tra conscio ed inconscio che non sono differenziati.
poi uno si puo’ anche illudere a piacere sull’amore
[…]
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.
(Da “I ragazzi che si amano” di J. Prevert)
…Certo, noi non li vediamo. Potremmo soltanto dire che sono un’illusione. Anche se li vedessimo. Tanto noi per loro non esistiamo.