Un mercante va in India e la madre gli chiede di portarle una qualche reliquia. Se ne dimentica. Al viaggio successivo se ne dimentica di nuovo. La terza volta, quando sta per rientrare a casa senza la reliquia cui la madre tiene tanto, toglie un dente da un cane al bordo della strada e glielo porta dicendo che apparteneva a un grande santo. La madre, felicissima, venera quel dente; altre donne vengono a pregarci dinanzi e alla fine tutti vedono dei raggi luminosi sprigionarsi da quella “reliquia”. Da qui il detto tibetano: “Se c’è venerazione, anche il dente d’un cane emette luce”.
Tiziano Terzani da “Un indovino mi disse”
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molto giocano la suggestione e la fede in questo campo,caro Gabriele,e i effetti possono toccare il campo paranormale.
E’ stupefacente come una Comunione di anime possa prendere in custodia l’esistenza di una minuscola parte come fosse il tutto. Si dice infatti… (e che Dio mi perdoni questa licenza!): se il tuo dente ti è motivo di scandalo, toglilo. E’ meglio per te entrare nella vita senza denti, anziché con tutti essere gettato nella Geenna…
A rigor di consueta predilezione per i discettamenti irrazionali, è possibile che soltanto quel dente fosse degno di connettersi con la vita.
E’ una bellissima frase, ma è anche una frase difficile, perchè bisogna conquistare la venerazione e molte donne hanno dovuto pregare, per trovare la Luce.
Scusate la mia presunzione e la mia vanità, in queste cose sono un specialista, bau, bau, bau… . Smettila canaccccio… . Fammi scrivere… .
Qui siamo di fronte ad un fanatismo religioso e il fanatismo religioso è pericoloso…. .
LA MADRE ADORA, VENERA UN DENTE…. MA SCHERZIAMO ?
Sono state le preghiere, delle donne portatrice di Luce.
La Luce non la emette un dente di un cane, ma la emette il Logos. Ma insomma, bau, bau, bau.
Attenzione, Tiziano Terzani, non c’ entra, è stato un grande filosofo, scrittore, giornalista e conoscitore del sistema spirituale. Negli anni ’70, ho letto i suoi libri.
E’ stato avversario Di Oriana Fallaci, ma la Fallaci, purtroppo, è stata profetica.
Ancora oggi, CAUSALMENTE, ho visto, in TV, una ragazza di 19 anni, col velo, residente in Italia, alla domanda del giornalista, se sposasse un italiano cattolico .
Ha risposto : ” Mi verrebbe difficile, perchè i miei genitori, non vorrebbero.” Tutti zitti.
Nessuno abbia detto nulla.
SE UNA RAGAZZA ITALIANA, DICESSE CHE PER MOTIVI RELIGIOSI, NON VORREBBE SPOSARE UN MUSULMANO,
TUTTI LA CHIAMEREBBERO RAZZZZZZZISTA, MARCIA E CATTTTTIVA.
Alla sign.na musulmana, si sono dimenticati di dire :” E’ la loro civiltà.”
Carissimo prof. Gabriele, al solito mio, spesso non dico niente, com’è anche vero che spesso ho avuto il suo prezioso privilegio e consenso di pubblicare molte pagine nella sua radiosa casa………
Su questo tema ci sarebbe tantissimo da dire sulla vera divina natura dell’essere, ma forse, ANCHE SE IN UNA RISTRETTA SINTESI è meglio soffermarsi sugli effetti che ha prodotto benefici, come anche malefici forzando in qualche modo la vera mente analitica della natura umana.
E’ ovvio che quello che riporto non è per niente esaustivo, lo studio o la ricerca è ormai ben lontana da questi primi necessari approcci conoscitivi.
SOLO LE VERITA’ CI RENDERANNO LIBERI DI ESSERE NOI STESSI, SOLO LE VERITA’ PERMETTERANNO ALL’ESSERE DI MANIFESTARE QUEI SANI PRINCIPI DI VERO AMORE, DI VERA FRATELLANZA E DI VERA LIBERTA’
☼ IL CONDIZIONAMENTO MONOTEISTA
Come mai troviamo così difficile accettare l’idea di molteplici “divinità”? Il problema sta nel nostro modo di intendere e nella nostra terminologia, che abbiamo ereditato da due millenni di monoteismo. L’avvento della fede in un solo Dio non soltanto ha distorto il significato originano dell’Antico Testamento, ma il fatto ancora più importante e cruciale è che ha offuscato il nostro libero modo di pensare. Lo stesso problema esiste nella religione islamica, che si dimostra ancora più rigida. Il Dio dei Musulmani è un Dio concreto che ha nome Allah; non è, come in Occidente, una nozione piuttosto astratta della divinità. Il libro sacro dei Musulmani, il Corano, sostiene d’essere parola di Dio, rivelazione divina consegnata da Gabriele al profeta Maometto. Ma gli esordi dell’Islam sono tutt’altro che facili. Sorprende scoprire che non è solo in Occidente che il concetto religioso monoteista ha dovuto lottare per farsi accogliere.
Karen Armstrong spiega: Si può dire che nei primi tre anni della sua missione Maometto non abbia troppo enfatizzato il contenuto monoteista del suo messaggio. La gente, probabilmente, ritenne di poter continuare come sempre aveva fatto a venerare non solo Allah, l’Altissimo, ma anche le divinità tradizionali dell’Arabia. Però quando Maometto condannò questi culti antichi bollandoli di idolatria, perse di colpo la gran parte dei suoi seguaci e l’Islam diventò una minoranza disprezzata e perseguitata.
Tutti, in Occidente, siamo condizionati sin dall’infanzia a credere in un solo Dio. Grazie allo studio catechistico a scuola e, per molti di noi, grazie alle prediche e ai sermoni domenicali, l’idea di un unico Dio onnipotente ci è stata martellata dentro. La mente di un bambino è curiosa, affamata di conoscenza, desiderosa di compiacere e pertanto particolarmente suggestionabile. Secondo i sociologi, assimiliamo la gran parte dei nostri riferimenti culturali e morali prima dei dieci anni di età. E, da bambini, non veniamo certo incoraggiati a mettere in discussione ciò che ci viene detto.
Superati gli studi elementari cominciamo ad acquisire conoscenze di tipo scientifico, che in certi casi queste sembrano entrare in conflitto con le nozioni religiose già acquisite. Ahimè, si tratta di contraddizioni intorno alle quali pochi indagano. Dopotutto, chi di noi può permettersi il lusso di filosofeggiare quando siamo già sfiancati dai doveri professionali, famigliari e dalle mille piccole incombenze d’ogni giorno’? E inevitabile che il concetto di Dio venga accantonato. Così, quasi sempre arriviamo all’età adulta con la consolidata idea che Gesù Cristo sai il figlio dell’unico Dio, e con nozioni assai vaghe del dio dell’Antico Testamento. Il paradigma di un unico Dio viene acquisito per mancanza di alternative, e in questo modo si tramanda di generazione in generazione il che contrasta con la realtà di altre culture, dove religioni quali l’induismo continuano a riconoscere l’esistenza di un’ampia varietà di dei.
Data la situazione, come meravigliarsi se i nostri preconcetti ci rendono poco accettabile l’idea che siamo stati creati da una molteplicità di dei? E’ un concetto che ci appare estraneo e privo di significato.
Ma il problema è proprio terminologico. I vocabolari occidentali offrono due principali definizioni di Dio. La prima si rifà al concetto del Dio Spirituale Supremo ed Eterno, che noi tutti intendiamo in modi sottilmente diversi ma fondamentalmente simili. La seconda definizione di dio, laddove la parola è scritta con la “d” minuscola che indica solo un “essere soprannaturale” oppure una immagine o idolo del medesimo. Lo stesso termine di “soprannaturale” ci suggerisce qualcosa di non scientifico, di irreale.
Se proviamo a concepire l’idea di “essere divini” che agiscono sulla scena del la Creazione o del Diluvio universale, la nostra mente istintivamente si rifiuta di accoglierla.
☼GARGO CULT
Per riuscire a superare la barriera terminologica, consideriamo brevemente un mito moderno riguardante divinità presunte, una storia incredibile ma vera, nota come il fenomeno del “CARGO CULT”.
In momenti diversi degli anni Trenta militari americani e australiani si addentrarono in zone remote dell’isola della Nuova Guinea, ed ebbero contatti con comunità primitive da sempre completamente isolate dal resto del mondo. I rifornimenti per queste truppe venivano paracadutati nella giungla da aerei da carico — nel gergo militare, “cargo”. Grazie a questi rifornimenti, i militari poterono donare agli indigeni gomma da masticare, Coca-Cola e altri prodotti della società moderna. Questa loro generosità lasciò un segno indelebile in quella gente, ormai convinta che i “grandi uccelli” avrebbero continuato ad arrivare con i loro carichi, o “cargo”, di prodotti industriali. Quando i soldati se ne andarono, gli indigeni tentarono di indurli a ritornare costruendo rozze piste di atterraggio. E per quanto possa sembrare sorprendente, costruirono con canne di bambù anche imitazioni di ricetrasmittenti radiofoniche e rozzi modelli in legno di aerei. Cominciarono, quegli indigeni, a raccontare leggende di dèi venuti dal cielo recando doni e che poi se ne erano andati. Si svilupparono credente simili a quelle religiose, e quegli dèi finirono con l’essere riunificati ai una unica divinità chiamata “John Frum”. E una storia vera! Parrebbe il nome di questa divinità provenisse dai nomi dei militari arrivati nell’isola, i quali si presentavano come “John from [da] Boston”, “John from dal New York”, e via dicendo. Sebbene in anni più recenti quegli indigeni abbiano avuto contatti con le culture occidentali, molti di loro continuano a credere nel loro dio “John Frum”.
Ma un numero ancor maggiore di loro ha sicuramente capito il nesso tra il culto al simulacro di aeroplano e gli aerei veri del mondo moderno, e ha così potuto rendersi conto che il loro dio e i loro dèi in realtà erano solo uomini un po’ più evoluti tecnologicamente.
Quale lezione possiamo imparare dalla singola ma verissima storia del Cargo Cult? Forse, che gli idoli, i miti e le leggende possano essere le tracce di fenomeni molto reali e che uomini in carne e ossa possono venire scambiati per dèi da altri uomini meno evoluti. Del resto, il termine usato dagli Ebrei per la loro divinità unificata, Elohim, proviene dalla parola accadica Ilu, che significa “coloro che sono nobili, elevati”. La barriera terminologica ha offuscato ciò che gli antichi hanno forse tentato di dirci, qualsiasi cosa fosse. Da qui in avanti, penso che ormai ci è più chiaro del termine “dèi” va riferito a esseri in carne e ossa come noi, ma tecnologicamente più progrediti. D’altronde, se dovessimo inviare qualche astronauta tra gli abitanti culturalmente arretrati di un altro pianeta, possiamo dubitare che finirebbero con l’essere venerati come “dèi”?
Scusandomi per la forte affermazione, ma essendo assai forte ed assai spontanea, sono quasi impossibilitato di trattenerla…
RIUSCITE A CAPIRE IN QUALCHE MODO QUALI SIANO STATI LE VERE NOSTRE ORIGINI? O ANCORA NON SIETE CONVINTI?
☼ RESOCONTO TEOLOGICO / SCIENTIFICO
Ripartendo dallo stesso concetto già esposto, Molte volte nelle nostre riflessioni ordinarie ci siamo posti delle domande di carattere esistenziali: Chi siamo? Da dove veniamo?, Perché esistiamo?, Qual è il vero scopo della vita?, E soprattutto cosa c’è dopo questa vita? Premesso che per noi Dio Esiste, sorge spontanea la domanda : “ci ha creato direttamente Lui o sono intervenuti altri fattori naturali/casuali che hanno dato origini alla nostra creazione?”.
Sappiamo che esistono regole comportamentali, dogmi e fedi che c’insegnano a vivere secondo schemi morali e tabù che ormai fanno parte della nostra cultura, del nostro rapporto con la società e del nostro modo di pensare difficili da rimettere in discussione. Per questo, spero tanto che per un solo momento, vi pregherei di leggerete questo mio dire con una mente imparziale e scevra da qualsiasi preconcetto anche se assai benevoli e razionali.
Grazie a Zecharia Sitchin esperto di lingue semitiche e uno dei pochi studiosi capaci di decifrare le decine di migliaia di tavolette sumere in argilla riportanti la prima scrittura a caratteri cuneiformi ritrovate in Medio Oriente nonché, grazie a Peter Kolosimo archeologo che per primo negli anni ’60 (e con coraggio) pose le basi dell’archeologia spaziale, oggi sappiamo che: NON SIAMO GLI UNICI ESSERI PENSANTI NELL’UNIVERSO. Perché la vita per un principio divino, per le stesse condizioni o per altre cause e forme si manifesta sempre negli infiniti mondi degli infiniti universi del cosmo.
ASTRONAUTI SCIENZIATI provenienti dal pianeta Nibiru 445.000 anni fà, giunsero sulla terra alla ricerca dell’oro (per salvare il loro pianeta dalla dissipazione della sua atmosfera). Il popolo sumero chiamava questi “alieni” An.Unna.ki, “Coloro Che dal Cielo Scesero sulla Terra”. Essi ammararono in una delle distese d’acqua della Terra (nell’area del Golfo Persico) e sulla riva fondarono Eridu, “Casa Lontana”. Con il trascorrere del tempo l’insediamento iniziale si estese fino a diventare una Missione-Terra completamente autonoma, munita di un Centro di Controllo della Missione, di una stazione spaziale, di attività di estrazione mineraria e perfino di una stazione di passaggio su Marte.
A corto di mano d’opera, gli astronauti (che erano umanoidi) ricorsero alla manipolazione genetica per creare il Lavoratore Primitivo: l’Homo Sapiens che fino a quel momento era stato un ominide non intellettualmente sviluppato al quale aggiunsero parte del loro DNA alieno. Dal “libro perduto del dio Enki” (sesta tavoletta sumera) si evince che per affrontare il problema degli operai-Anunnaki, nell’estrazione del prezioso minerale qui sulla Terra, Enki riporta all’assemblea dei capi le sue ricerche su delle creature che popolavano l’Abzu – mondo degli inferi (Africa sudorientale). Queste creature camminavano erette su due zampe usando gli arti anteriori come braccia ed erano provvisti di mani. La loro vaga somiglianza agli stessi Anunnaki fece addirittura esclamare Ninmah (che faceva parte del grande Consiglio dei 12 Anunnaki più anziani) che “anche i loro antenati, eoni prima, potevano essere stati come queste creature!”. Il figlio di Enki aveva analizzato “l’Essenza della Creazione” di queste scimmie-ominidi, notando che era simile a quella loro: intrecciata come due serpenti (si riferivano al DNA). Le similitudini erano così tante – dalla forma del DNA, all’atto della procreazione – che Enki ipotizzò di inserire parte del loro codice genetico (alieno) tanto da dare a questa creatura la capacità di comprendere gli ordini per eseguire il lavoro al posto degli Anunnaki operai.
Cosi’ crearono i LU.LU il lavoratore primitivo, progettato geneticamente sterile per durare 100.000 anni. È importante sottolineare che gli scienziati Anunnaki pensarono di creare il lavoratore primitivo attraverso la manipolazione genetica di ominidi e animali. Nacquero così le “chimere”: esseri ibridi tra uomini e animali (che attraverso i miti ci giungono attraverso quella strana storia antica). Solo dopo queste sperimentazioni, si resero conto che l’unica strada era la fusione tra il loro DNA alieno e quello umano. Successivamente con differente minore longevità genetica fu creato l’Adapa Adamo/Eva con caratteristiche sessuali riproduttive. (l’albero della conoscenza e della vita)
A causa del Diluvio – che secondo gli studiosi avvenne tra gli 11.000 e i 13.000 anni fa e causato dal passaggio del pianeta Nibiru vicino alla Terra – si abbatté sul pianeta una calamità dalle conseguenze catastrofiche: gli Anunnaki furono costretti a ricostruire i loro insediamenti e solo allora assursero a dei civilizzando l’Umanità (anch’essa in fase di ripresa) e insegnandole a venerarli. Ma dopo 4000 anni si presentò una seconda calamità. Stavolta non era di origine naturale bensì nucleare esito di rivalità e guerre scatenate dagli stessi Anunnaki e dai loro discendenti (ne è una prova la storia biblica di Sodoma e Gomorra dove da recenti esami zoologici, spettometrici ed al radio carbonio hanno evidenziato tracce ed anche segni di radioattività)
Al riguardo basta leggere testi induisti di 5000 anni fa’ come la Bagavad-Gita per capire che si tratta di “guerre fra dei su carri volanti” peraltro illustrati come velivoli-astronavi.
Studiando i racconti biblici, alcuni archeologi e teologi sono giunti alla conclusione che le vicende della creazione di Adamo ed Eva, del Giardino dell’Eden, del Diluvio Universale e della Torre di Babele, si basano tutte indistintamente su testi redatti millenni prima in Mesopotamia dai sumeri. I racconti incisi sulle tavolette d’argilla citano in maniera esplicita la storia di questi esseri – gli déi dell’antichità – come fonte alla quale i popoli antichi attinsero per tramandare sia le gesta di questi alieni sia la loro interazione con la terra e le sue forme di vita. Molti di questi eventi risalgono a un’epoca precedente all’inizio della civiltà stessa, antecedente perfino all’esistenza dell’Umanità.
Molti di questi primi testi sumeri sono venuti alla luce dopo un secolo e mezzo di scoperte archeologiche compiute fra le rovine delle antiche civiltà, in particolar modo nel Vicino Medio Oriente. Da queste ricerche si evince che i capi degli Anunnaki erano gli autori dei componimenti letterari. Ad esempio, alcune volte un capo Anunnaki fungeva da scriba come nel Libro dei segreti di Thoth (il dio egizio della conoscenza); talvolta egli stesso dettava a uno scriba prescelto: è il caso del testo Epopea di Erra; oppure, si limitava a raccontare alcuni “segreti degli déi” come nell’Epica di Gilgamesh, o nel racconto di Atra Hasis. Anche secondo la Bibbia, Yahweh, il Signore degli déi, consegnò i comandamenti nelle mani di Mosè sul Monte Sinai per il popolo da Lui prescelto.
È un dato di fatto che le tre principali culture antiche sono: quella sumera, sviluppatasi nella regione dell’attuale Iraq, seguita dopo mille anni, da quella dell’Egitto faraonico e più tardi ancora, dalla civiltà della Valle dell’Indo, nel subcontinente indiano. Si sa inoltre che i Sumeri furono i primi a redigere gli annali e a mettere per iscritto racconti di déi (alieni) e uomini, grazie ai quali tutti gli altri popoli successivi ereditarono i racconti della Creazione di Adamo ed Eva, di Caino e Abele, del Diluvio e della Torre di Babele.
L’esperienza degli astronauti (Anunnaki) e dei loro capi (Ea/Enki, Enlil e Ninharsag/Ninmah) – che interagirono con il ciclo vitale della Terra e con gli ominidi che la popolavano – li portò a riflettere su ciò che poteva o non poteva essere cambiato. Nacque la necessità di distinguere fra Fato e Destino (soprattutto rispetto alla consapevolezza più volte menzionata da parte degli Anunnaki, dell’esistenza del “Creatore di Tutte le Cose” e “Padre del Principio”). I capi Enki ed Enlil (figli di Anu il re del pianeta Nibiru) ponderarono filosoficamente su quanto era, in effetti, destinato e inevitabile e su ciò che era invece deciso dal fato come conseguenza di scelte giuste o sbagliate e del libero arbitrio nei confronti delle creature terrestri. Il fato non poteva essere predetto il destino invece sì, in particolar modo se era ciclico – come le orbite planetarie – ovvero, se ciò che era stato sarà ancora come già riconosciuto dai Profeti ebrei: le Prime Cose saranno le Ultime Cose”.
In conclusione, gli stessi Anunnaki si posero il problema se fosse giusto o sbagliato manipolare una forma di vita. Ma, una serie di vicissitudini fecero comprendere a questi astronauti-scienziati che esercitando il libero arbitrio erano padroni del loro stesso fato (come pure del fato dell’Umanità) portandoli infine alla convinzione che fu proprio un “Destino Superiore” a determinare il corso degli eventi.
☼ NIBIRU
Per poter parlare di Nibiru è doveroso citare la storia che vede coinvolto questo pianeta e il sistema solare stesso. Un testo in antico babilonese chiamato Enuma Elish (titolo preso dalle prime parole del racconto in questione che significa “Quando nell’alto”) – oggi rinominato “l’Epica della Creazione” – racconta la storia del pianeta errante Nibiru che, vagabondando nello spazio, venne attratto dalle forze gravitazionali dei pianeti del sistema solare ancora non completamente formato. In origine, il sistema solare era costituito solo dal sole, da Mercurio e da un pianeta di nome Tiamat (completamente ricoperto d’acqua).
Ed è così che inizia “l’Epica della creazione” del nostro sistema solare. Il processo di formazione portò successivamente allo sviluppo di Marte e Venere fino ad arrivare alla formazione di Saturno, Giove, Urano, Nettuno e Plutone (che però non si trovava esterno a Nettuno bensì vicino a Saturno). Ma le loro orbite pur se avevano già preso una direzione antioraria erano ancora instabili: secondo la narrazione antica questi pianeti non avevano ancora un loro “destino” (ovvero un’orbita regolare intorno al sole). È in questa fase che il pianeta Nibiru – la cui direzione invece era in senso orario – viene attirato all’interno del sistema attraverso le forze gravitazionali di Nettuno. Nibiru subisce il distacco di una sua parte che si frantumò in 4 satelliti che iniziarono a girare intorno al pianeta stesso. Mentre Nibiru entrava sempre più all’interno del sistema solare, si avvicinò a Saturno destabilizzando e liberando l’orbita di Plutone facendolo spostare nella sua orbita attuale; i 4 satelliti – a causa della fortissima gravità di Saturno e Giove – si sgretolarono ulteriormente diventando e causando il primo scontro con il “mostro d’acqua” Tiamat.
La descrizione dell’evento cosmico è così precisa che riesce a farci immaginare il filmato di questi momenti epici per il sistema solare e il pianeta Terra che di li a poco si sarebbe formato. Infatti, l’avvicinarsi del grande Nibiru a Tiamat creò scariche elettromagnetiche. All’estremo avvicinamento dei due pianeti i satelliti si lanciarono come proiettili sul corpo di Tiamat squarciandola. Ormai le forze gravitazionali dei pianeti avevano dato a Nibiru una sua orbita stabile nel sistema solare tanto che, solo dopo un secondo passaggio, Tiamat venne colpita in pieno e spaccata definitivamente in due. Una parte formò il “bracciale martellato” ovvero l’attuale cintura di asteroidi tra Marte e Giove, l’altra parte venne spinta in un’orbita più vicina al sole e destinata a diventare il pianeta Terra. Anche Kingu, il satellite più importante di Tiamat, venne successivamente spinto nell’orbita del nuovo pianeta Terra divenendo la Luna. Perfino gli altri satelliti che ruotavano intorno a Tiamat vennero sospinti fuori divenendo le comete che periodicamente ritornano nel sistema solare. Tutt’oggi gli studiosi si domandano come mai alcune comete seguono una traiettoria antioraria. Forse esse sono il risultato della spinta che Nibiru ha impresso nel suo passaggio?
Una considerazione: è incredibile pensare che già migliaia di secoli prima di Cristo, il popolo sumero avesse conoscenze astronomiche così specifiche e precise riguardo i pianeti del sistema solare, soprattutto perchè è solo dal 1600-1700 d.C. che si sono scoperti i pianeti attraverso i telescopi! Naturalmente, l’argomento è molto vasto e complesso.
Se poi volete approfondire la storia degli astronauti-Anunnaki, vi consigliamo di leggere: “Il libro perduto del dio Enki” di Zecharia Sitchin, ed.Piemme e, per sapere di più riguardo forme di vita aliene presenti nel passato remoto della Terra, consiglio i libri di Peter Kolosimo “Terra senza Tempo” (edizioni Sonzogno-tascabili) e “Non è terrestre” (ed. Mondadori). concludo con due considerazioni riguardo gli Anunnaki e la religione. La prima è riguardo la figura di Yahweh. Dalla Bibbia (Antico Testamento) si legge: “…e siano pronti per il terzo giorno; poiché al terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, al cospetto di tutto il popolo.” (Esodo 19,11).
Yahweh atterrò sul Monte Sinai a bordo di un oggetto chiamato dalla Bibbia Kabod (o Kavod) e che aveva l’aspetto di un “fuoco divoratore” (Esodo 24,11); il profeta Ezechiele descrisse il Kabod (solitamente tradotto con “gloria”, ma che letteralmente in sumero significa “la cosa pesante”) come un veicolo luminoso e radiante, equipaggiato di ruote entro altre ruote.
Come ho scritto in precedenza i racconti biblici si basano tutti su testi redatti millenni prima in Mesopotamia, in particolar modo sui Sumeri che citano in maniera esplicita gli scritti degli Anunnaki. Per questo tutte le civiltà successive (Assiri, Babilonesi, Egiziani ecc.) discendono dalla civiltà Sumera e avendo quindi acquisito i loro racconti come testi sacri da custodire, ci domandiamo: è possibile pensare che Yahweh abbia a che fare con le storie degli Anunnaki?? Per inciso: gli Anunnaki hanno lavorato per secoli (precisamente 144.000 anni terrestri) sulla Terra, in quanto 1 anno (chiamato shar) nel loro pianeta corrisponde a 3600 dei nostri anni! Quindi, la lunga vita degli Anunnaki per noi umani è infinita (per quanto anche loro sono comunque mortali!).
Allora, non ci stupisce che in Esodo 19,5 Yahweh parli del popolo d’Israele come una “speciale proprietà” perché già millenni prima, gli esseri umani erano al servizio degli Anunnaki!
Sappiamo che questa storia può sembrare la premessa per un film di fantascienza. Anche per noi mentre la leggevamo ci sembrava di vedere Guerre Stellari o Avatar di recente produzione, se non fosse che le prove esistono sono state studiate per molti anni da ricercatori di tutto il mondo (anche se non sono state pubblicizzate). Inoltre si sa: la realtà a volte supera la fantasia! Comunque c’è da sottolineare che questi alieni conoscevano l’esistenza di Colui che oggi tutti noi chiamiamo Dio (“il Padre del Principio e Creatore di Tutte le Cose”).
E questa è la nostra seconda considerazione: se gli Anunnaki hanno creato noi da una “provetta”, esiste un Dio (la cui Unicità è quella di Esistere da sempre e che non è mai stato creato) che ha generato anche loro! E come loro, Egli ha generato infinite altre forme di vita?
Siamo convinti quindi che noi esseri umani non siamo una “creazione diretta” di Dio. Alla luce di quanto già esposto, anche se in parte tutto ciò spiega perché di così tantissime ingiustizie e sofferenze in questo nostro mondo. Ma Dio non lascia sole nessuna delle sue creature (anche se indirette). Infatti, nel credo delle varie religioni sono presenti figure di “Esseri eletti e Santi” che, nei secoli, hanno avuto la funzione di guidare gli uomini verso il vero Dio. Ne sono un esempio Gesù per i cristiani, Maometto per i musulmani, Buddha per gli orientali.
La funzione di questi Santi è stata quella di portarci da Dio “il Creatore di Tutte le Cose” e di dissipare la confusione creata ancestralmente da questi cosmonauti spaziali che si spacciavano per déi. Questi “Santi Esseri”, accettando la Parola di Dio, hanno portato all’umanità la possibilità di far parte della Sua Creazione, di affiliarci e quindi permetterci di avere l’immortalità attraverso lo Spirito che solo Dio può elargire e che gli Anunnaki non erano in grado di dare alle scimmie-ominidi che loro stessi hanno modificato geneticamente. Noi crediamo che gli ominidi avrebbero comunque avuto un’evoluzione fisiologica – che è stata accellerata dagli Anunnaki – ma che avrebbe impiegato maggior tempo nel suo sviluppo.
☼ UN SOGNO LUCIDO DI UN ANTICO IMMORTALE FRATELLO DEL COSMICO
“Il viaggio stava per iniziare e i preparativi fremevano. Il laboratorio di bordo conteneva le più sofisticate tecnologie e l’equipe medica era stata scelta e addestrata dopo una selezione durata quasi due anni: tutto sommato, un tempo relativamente breve, considerato lo scopo della missione. Alla fine, erano stati selezionati nove biologi, otto aiutanti di laboratorio, sette chimici, dodici analisti, dodici ginecologi, dodici urologi, dodici pediatri, quarantadue infermieri, cinque responsabili medici, tre supervisori, sette anestesisti, oltre a settantadue ‘generici’. Lo staff astronauta era composto dal comandante, due vice di primo grado, cinque sostituti di secondo grado, quattro tecnici di bordo, tre astro- fisici e sette assistenti. Le colonie sarebbero state inizialmente formate dagli individui presenti a bordo: ognuno, infatti, sarebbe partito per la missione con la sua famiglia, in previsione di una permanenza piuttosto lunga sul pianeta di destinazione: il settimo del Sistema Solare.
Nella sua lunga storia la missione guidata da Atlas aveva portato a termine centinaia di spedizioni come questa e ogni volta la sua popolarità era cresciuta, fino al punto d’essere considerato il creatore di tutti gli esseri intelligenti.
Il progetto era il solito: dopo aver individuato un mondo abitabile nella terza dimensione, un’immensa astronave partiva da Nibiru o da uno degli altri Pianeti-Madre e raggiungeva il raggio della futura colonia – dove sarebbe rimasta in orbita, e da cui sarebbero partite le navicelle – per trasportare gli astronauti e per prelevare i “campioni” su cui innestare il DNA…
RA era un’astronave bellissima dalla forma triangolare, ed era strutturata in tre piani sovrapposti che una volta in movimento ruotando in senso opposto, le facevano assumere l’aspetto di una sfera; il suo interno assomigliava ad un enorme cilindro dalla cui estremità inferiore entravano e uscivano le navicelle ogivali. La parte inferiore dell‘astronave, quando era chiusa, era trasparente e rotonda e da lì era possibile stando al piano superiore — vedere lo spazio e, una volta in orbita, controllare il pianeta di destinazione. La sala di comando era, infatti, al piano intermedio e permetteva una visuale a 360° grazie anche al materiale di cui era fatta RA.
Le pareti erano leggerissime e flessibili, di colore dorato e brillante; la speciale lega metallica di cui era fatta 1 ‘astronave, la rendeva dinamica, inattaccabile dal calore esterno e praticamente indistruttibile. All‘interno, un labirinto di laboratori e di sale operatorie consentiva di fare esperimenti d’ogni genere sulle cavie e sugli ibridi, che sarebbero nati mediante inseminazioni artificiali (con questa tecnica una piccola quantità di genomi (il PATRIMONIO GENETICO, il corredo di cromosomi contenuti in ogni cellula di un organismo) veniva trasmesso agli ominidi già presenti sul pianeta).
Nel frattempo, negli infra-mondi, dove vivono costantemente nel buio infimo della loro coscienza esseri dalla struttura molto densa e pesante, sembrava che nessuno si interessasse della missione. Gli abitanti degli infra-mondi, nel silenzio del loro cuore, nell‘eterno isolamento dalla Luce Divina, rimanevano indifferenti all‘evoluzione della Coscienza.
Nelle dimensioni superiori, esseri dalla struttura molecolare completamente diversa (sottile e leggera), vibravano di gioia nel vedere che si stava lavorando per impiantare l’Essenza della Coscienza Divina: il primo passo per il processo evolutivo animico. Chi vive esclusivamente nella terza dimensione, non può spostarsi nello spazio senza un mezzo di trasporto aereo, perché è legato ad un corpo fisico. Ha quindi necessità di un mezzo di trasporto “materiale“, a propulsione antigravitazionale, in grado di muoversi nel cosmo attraversando lo spazio in tempo brevissimo, grazie ai portali spazio-temporali e all’energia psichica.
In quanto tempo? Poiché il tempo non esiste (se non è scandito da un ritmo biologico), poiché lo spazio non è “vuoto” (ma composto di elementi di struttura diversa dalla materia) e poiché la velocità della luce è superabile (usando altri propulsori e altre “onde” di trasporto), spostarsi nel cosmo da un pianeta all‘altro è come “schiacciare un interruttore”. Poi, una volta raggiunta la meta, si può rimanere in orbita con l’astronave e da quella usare le navicelle per scendere a terra e tornare a bordo.
In questo modo si preparava a decollare la Missione Ra.
ANU era impaziente ed emozionato come se fosse stato al suo primo viaggio e non vedeva l’ora di mettere le mani sui comandi. La sua figura alta e muscolosa era imponente e risaltava nell‘aderente tuta leggera che sembrava d’argento, con i simboli della missione che spiccavano sulla manica. Il cranio oblungo e i grandi occhi a mandorla chiarissimi tipici della sua razza rendevano elegante l’espressione generale del viso, teso ad esprimere fermezza e al contempo gentilezza.
La carnagione era chiara. Anu aveva richiesto espressamente la presenza a bordo della sorella e di Enlil che nella missione precedente avevano avuto un ruolo predominate nell‘opera di colonizzazione di Marte. Nibiru era in procinto di ripassare finalmente vicino alla Terra e non poteva tardare all’appuntamento tanto atteso… “.
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2/11/2009 23:50 Orazio Amore Mio</b, Ciao papà caro, vedi le verità prima o poi si faranno strada nel cuore duro degli uomini. Papà con qualche variante e quasi tutto vero. Papà i mondi spirituali sono ancora più evoluti nella scala evolutiva rispetto a mondi di energia fisici. Papà non ti preoccupare se non capisci. Leggi nei mie pensieri quello che penso. Sia papà è come tu hai pensato. Una bella scalata tecnologica che viene governata dallo spirituale. Papà sei sempre tu il mio colorato ribelle Papà…….OraziotiamatantO…………
Per chi volesse continuare a ricercare qui ci sono tantissime traccie…
https://www.google.it/search?q=nibiru+ed+il+tempio+di+dendera&rlz=1C1WZPL_enIT588IT592&es_sm=122&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=U6-xVNagJom9UbmWhNgH&ved=0CCwQsAQ&biw=2560&bih=1229&dpr=0.75
Quando l’uomo non distingue la cosa reale dal pensiero che la conosce e la parola che la esprime, può chiamare “Io” la ragione, che è un insieme di regole ma che non crea; perchè qualcosa nasca, e tutto il mondo conosciuto è nato in questo modo, l’uomo deve andare oltre le regole, deve accedere alla propria follia sacrificando l’Io…
Rinunciando a se stesso, apre il varco all’irrazionale, quella dimensione divina che custodisce il senso ultimo della vita e dei miti nei quali l’uomo si racconta all’eternità.
Akasha esiste, lo sanno anche le scimmie!
Gabriele, forse ti ho inviato due post uguali, se è così, basta uno solo. Grazie.
Caro Inno, non ne vediamo nessuno. Ce lo rimandi? Grazie. Redazione
Caro Rafeluzzzzzzzu, nutro tanto affetto nei tuoi riguardi, tuttavia ti devo dire che SEI MESSO MALE, ANZI MALISSIMO.
Alla fine dei tuoi scritti, consigli di vedere e cercare tantissime tracce… ., di questo tuo strano, ma stranissimo sapere, attraverso immagini scandalose e deviate
Sono tutte immagini sublimali, fallaci, teschi umani, esseri mostruosi, l’ occhio della massoneria, la morte, i serpenti, Stalin col segno massonico, c’ è Hitler con l’ alieno e alla fine delle immagini c’ è il diavolo con le corna.
CHE BELLE IMMAGINI SACRE CHE CI FAI VEDERE, CHE NOBILE SPIRITUALITA’ E CHE GRANDE POESIA, AMORE E LUCE CIRCOLANO IN QUESTI SIMBOLI DELLE TENEBRE.
PURTROPPO QUESTA E’ LA TUA SPIRITUALITA’ E ME LA VORRESTI DARE A ME TURISTA DI QUESTA ISOLA DEL PENSIERO, DELLA SAPIENZA E DELLA SAGGEZZA.
Poi parli d’ invenzione del cristianesimo, parli dei malefici della chiesa .
Tu vedi, sempre, la pagliuzza negli occhi altrui e non la trave, nei tuoi occhi.
Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
E’ il lavoro sull’ anima che svela il mistero di Dio.
MA TU QUESTO NON LO CAPIRAI MAI E POI MAI, NON PERCHE’ SIA STUPIDO, MA PECHE’ DEVI VINCERE E SUPERARE LA BESTIA.
MA SICCOME, NON CREDI NELLA BESTIA, E’ LA BESTIA CHE TI DOMINA E CHE TI RENDE PRIGIONIERO DI FANTASMI.
L DIAVOLO NON ESISTE, VERO RAFELUCCCCCCIO ?
COME SEI MODERNO, EMANCIPATO ED EVOLUTO.
PERO’ MI PRESENTI LE SUE FOTOGRAFIE, LE SUE CARTOLINE E LE SUE INFINITE IMMAGINI E IL SUO PASSAPORTO TAROCCATO COME FOSSERO UN DIO VERO. miao, miao, miao, bau, bau, bauuu, ba, ba.
Raffaele del mio cuore, rimani sempre una persona intelligente e colta, ma stai perdendo il senso della ragione e stai perdendo il senso dei limiti umani.
Tu per me, sei dominato da forze occulte avverse al principio solare. Tu non sei fondato sul pensiero, sull’ idea, tu sei fondato sulle parole.
E chi ti legge, non sa trovare l’ idea, si perde nelle parole ed è lontano dal calore e dell’ amore della sua anima.
Scrivi il complicato e ci porti gli alieni, come Dio.
Non hai capito che l’ essere umano cerca solo se stesso, cerco un Dio d’ amore che lo faccia vincere e lo protegga dalle tempeste della vita.
Per chi non le avesse viste, le immagini sono su questa pagina, IL POST è : “
Raffaele, on 11 gennaio, 2015 at 00:13
ANCORA MI VUOI VENDERE UNA PEZZA SUDICIA, PER UNA PIZZA…
Carissimo Luiggione, oltre alle immagini che citi, ci sono quelle giuste che ogni buon ricercatore deve saper riconoscete. La via che conduce ai campi elisi è piena di insidie e di tante illusorie apparenze. Che poi tu ti rifiuti di accettate altre cose, altre verità è un tuo problema è non certo il mio che da tanto tempo ormai si è bagnato di Lucifera Apolinea luce e di Atena Diama caccia interiore 😀
Dai Luigggione in fondo ti sto mostrando il mio sincero cuore, la trave dell’albero della conoscenza che passa per il bene e per il male, mentre tu riesci purtroppo ad annegarti nella pagliuzza che qualcuno furbescamente ha messo sopra l’albero della vita…… 😀
Ho visto le immagini che ci propone Raffaele e personalmente le trovo molto interessanti. Specialmente la dinamo egizia…
So di intromettermi in un dialogo subliminale che ci porterà molto probabilmente a sapere proprio quello che raffaele ci vuole dire con quel diavolo con le corna, quei teschi, quell’occhio della massoneria, con Stalin, Hitler…
Sono molto più inquietanti i disegni di mia figlia che lei manovra con la matita cercando di dare loro la sua anima, che non è proprio la stessa attribuita dalla “moda” imposta dai signori dell’orrore. Di quei disegni mi preoccupa l’ingenuità come mi inotgoglisce la genuinità di mia figlia: la sua ignoranza è indotta dalla mia, di ignoranza, oltre che dalla mancanza di attenzione, la sua, al vero significato di certi simboli. Quanto alla mia mancanza di attenzione al suo mondo… Se per lei hanno un significato diverso, posso soltanto sperare che abbia modo di spiegare sempre quei simboli, con i quali si riveste, e che nessuno la consideri facente parte del “mazzo”. Mi piacerebbe per lei un mondo così fatto, tanto quanto detesto le distorsioni con cui si cerca di edulcorare le brutture che produce questo!
Traduzione di “mi inotgoglisce”: “mi inorgoglisce”
Grazie Carissima Valeria, ognuno ha un sentiero assai diversificato da tracciare in ogni vita. Tua figlia ti parla con un linguaggio simbolico che va oltre la normalità, perchè il suo immortale cuore ha visto e vuole riprodurre tante cose che si nascondono dietro le illusorie apparenze. 😀 I draghi per i non conoscitori sono dei diavoli, mentre in effetti rappresentano il divino “daimon interiore”, il guerriero ancestrale da risvegliare in questo mondo per essere un portatore di vera fiamma che non brucia come anche un portatore di una maggiore luce interiore 😀
Caro Raffaele, lei, per adozione spirituale, discende da una lunga dinastia di Dragon trainers…
il vero problema è che io riesco a leggere un messaggio cristiano anche nei suoi fumetti e questo la lascia perplessa. Ma l’accordo è che il suo pacifico dente di drago non prevarichi la mia Croce, perchè si cadrebbe nell’assurdo che annienta il senso del mio e del suo vivere. Si parlava, infatti, di venerazione… 😀
Caro Raffaele, possiedi una grande cultura, una grande bontà , una grande onestà e possiedi un grande amore per la tua famiglia.
Tuttavia, non sarò mai d’ accordo, per quanto riguarda il sapere spirituale.
L’ INCONSCIO ( LA BESTIA ) NON E’ DIO, NON VA DISTRUTTO, MA VA ARMONIZZATO E RESO COSCIENTE.
Ti auguro tantissimo bene e ti auguro tantissima pace, nel tuo cammino interiore. Ciao
Grazie Carissimo Luiggggione, lo stesso sincero augurale sentimento che spero stia maturando nel tuo immortale romanticissimo grintoso CUORE 😀
https://www.youtube.com/results?search_query=don+camillo+e+peppone
il post di prima è sbagliato, non è da pubblicare, questo è quello giusto: