L’angelo

Sognai un Sogno! che vorrà mai dire?
Regina ero, e vergine,
guardata da un buon Angelo:
pena senza perché mai non s’inganna!

Piangevo notte e giorno le mie lacrime,
e lui me le asciugava;
giorno e notte piangevo
celandogli la gioia del mio cuore.

Così sulle sue ali volò via;
il mattino arrossì;
io il pianto mi asciugai,
e i miei timori armai di scudi e lance.

Egli presto tornò: ma mi ero armata,
così che tornò invano;
gioventù era passata,
e grige chiome stavan sul mio capo.

William Blake
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4 Risposte

  1. E fu così che fuggì il presente non vissuto con trasporto e consapevolezza.

  2. Resistenza ad abbandonarsi a certe situazioni per paura di llludersi?

  3. …Mi fa pensare quella istintiva identificazione con l’oggetto assente, il cui ruolo è quello di “asciugare il pianto dagli occhi”: l’adesione panica con l’immagine archetipica, l’angelo, ristabilisce un equilibrio ma blocca l’emotività, necessaria a riconoscere quell’esperienza se mai dovesse ripresentarsi…

  4. […] non è “indefinito”, “musica”, “mistero”, non è poesia,
    se gli oggetti, dal fondo degli spazi o dalla notte dei tempi, non siano in grado di ritrovare d’improvviso il proprio nome e di soverchiarci, di abbagliarci e di spaventarci […] (G. Ungaretti)
    .

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