In un momento

In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose

P.S. E così dimenticammo le rose.

(per Sibilla Aleramo)

Dino Campana

 

  

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4 Risposte

  1. Un Bene diventa così grande soltanto se è goduto in comunione, ma poi dimentica di averlo fatto: c’è un prima e un dopo per tutto ciò che non è in comunione, ed è possibile dimenticarsi anche di se stessi, ma su quel Bene il tempo non ha potere.

  2. Parole semplici ma che prendono l’anima e il cuore..

  3. il vano sogno delle rose.Rarissimo ,anzi impossuibile perché fatto da due persone contemporaneamente,

  4. Ah, certo: secondo il principio di indeterminazione è impossibile anche calcolare il posto esatto, lungo il percorso del viaggio, in cui trovarle contemporaneamente, “le mie rose e le sue rose”. Ma noi non siamo la scienza e loro sono meraviglia: forse non si trovano perchè, le “nostre” rose fatte di sangue e lacrime, che brillano per un momento al sole del mattino, anche se hanno un corpo, hanno cambiato nome e forma. Come tutto, in fondo, nel nome di un Amore. Noi possiamo soltanto rendere una vaga idea delle “nostre” rose, associandole alle rose mie e alle rose sue di vecchia memoria esperenziale. Non so se mi sono spiegata.

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