Io sono una pagina per la tua penna.
Tutto ricevo. Sono una pagina bianca.
Io sono la custode del tuo bene:
lo crescerò e lo ridarò centuplicato.
Io sono la campagna, la terra nera.
Tu per me sei il raggio e l’umida spiaggia.
Tu sei il mio Dio e Signore, e io
Sono terra nera e carta bianca.
Marina Cvetaeva
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Per chi ama è così. E Marina amò sempre con passione,magari illudendosi di rinascere sempre. Però… Chissà. Buona giornata caro Gabriele. Bianca 2007
Un altro modo di concepire il Cielo interiore, il luogo dove il cielo si incontra con la terra ed è possibile conoscere se stessi nella verità e la verità in se stessi.
[…]
Perfino le montagne più alte
non sono più vicine al cielo
delle valli più profonde.
In nessun luogo ce n’è più
che in un altro.
La nuvola è schiacciata dal cielo
inesorabilmente come la tomba.
La talpa è al settimo cielo
come il gufo che scuote le ali.
La cosa che cade in un abisso
cade da cielo a cielo.
[…]
Mangio cielo, evacuo cielo.
Sono una trappola in trappola,
un abitante abitato,
un abbraccio abbracciato,
una domanda in risposta a una domanda.
La divisione in cielo e terra
non è il modo appropriato
di pensare a quella totalità.
[…]
(Wislawa Szymborska, da “Cielo”)
Quando si ama e’cosi. Marina Cvetaeva lo sapeva perche’ visse solo di e per passione. Magari illudendosi di eternizzarlo scrivendolo nelle poesie. Forse,anche ci riusci. CiaoGabriele. Occhio d’anima e non solo, Bianca 2007