HER di Spike Jonze. Tra amore puro, sesso virtuale e intelligenze artificiali

Sebastião Salgado, il maestro di fotografia brasiliano, in un’intervista recente a “Che tempo che fa” ha affermato che “l’effetto collaterale di fare tante foto è che si fotografa molto meno (che ci sono poche buone fotografie)”. Analogamente altri hanno notato che nell’era della comunicazione globale c’è paradossalmente un’enorme assenza di comunicazione. Al punto che, immagina Spike Jonze, bisognerà in futuro ricorrere a scrittori impiegati da società che, utilizzando internet, producono lettere personali su commissione a persone che non sono più in grado di esprimere le proprie emozioni.

E’ il caso del talentuoso scrittore Theodore (il mostruosamente bravo e quasi irriconoscibile Joaquin Phoenix) che dopo la separazione con la moglie (Rooney Mara) è alquanto demoralizzato e poco incline ad accettare il divorzio. Quando un nuovo sistema operativo entra in commercio tutto cambia improvvisamente. Theodore scopre che questo OS è animato da un’intelligenza artificiale sorprendentemente umana.

Dimenticate chi dice che dipendenza da Internet e dipendenza dal computer sono ormai inscindibilmente legate.

Dimenticate chi dice che le dimensioni cyber-sessuale e cyber-relazionale diventano rapidamente più importanti per l’individuo, spesso a scapito dei rapporti nella realtà con la famiglia e gli amici reali.

Dimenticate Spielberg e i temi di Philip K. Dick, le varie utopie e distopie di cui questa non è affatto una mera variazione.

Cercherò di dimenticare a mia volta (per ora) di voler scrivere una recensione, in cui potrei elogiare la sceneggiatura solidissima e sfaccettata, la fotografia dai colori caldi e dai guizzi sorprendenti, o le musiche degli Arcade Fire. In cui potrei dire che di Spike Jonze il talento raffinato si vedeva dal mattino: chi non ha amato Essere John Malkovich (1999) e Il ladro di orchidee (2002)? In cui dovrei dire che “Lei” è stato nominato al Golden Globe e a quattro Oscar, vincendo quello per la Miglior Sceneggiatura (l’Oscar più azzeccato dell’anno).

Questi sarebbero motivi fatti di parole e questa pellicola è invece poesia allo stato puro, uno specchio che è stato sempre là, senza tempo, “sotto tredici miliardi di stelle”. Uno specchio che conduce all’essenza, dove le parole non possono più. Da quelle parti risiede l’anima mundi.

Massimo Lanzaro
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4 Risposte

  1. …Da quelle parti non siamo esposti nemmeno a situazioni di “doppio legame”, vero? 🙂

  2. L’Arte di Essere Edizioni e Harmonia Mundi presentano il secondo numero della rivista L’Arte di Essere.

    “Arte e Spiritualità” Conducono l’incontro : Gabriele La Porta, Silvano Agosti, Igor Sibaldi (messaggio video) e Riccardo Geminiani http://www.harmonia-mundi.it

  3. Questi sarebbero motivi fatti di parole e questa pellicola è invece poesia allo stato puro, uno specchio che è stato sempre là, senza tempo, “sotto tredici miliardi di stelle”. Uno specchio che conduce all’essenza, dove le parole non possono più. Da quelle parti risiede l’anima mundi.

    Massimo Lanzaro

    Molto bello il pensiero sopra riportato, ma senza la parola non sarebbe passato e non avrebbe raggiunto l’anima di chi ha letto il pensiero del dottore Lanzaro.
    Le stelle e tutti i quadri che l’universo ci offre, possono comunicare con noi attraverso lo sguardo, le parole, appunto, sono superflue, ma ciò che ne rafforza la bellezza e l’emozione, non si può negare, sono proprio le parole che fioriscono nell’anima durante la contemplazione, ed esplodono in tutta la loro vibrazione che l’emozione procura nel contemplare i miliardi di stelle. La parola così come il silenzio, riescono a toccare punti irraggiungibili, dove pure chi non possiede gli occhi riesce a vederli.

    Armonie meravigliose

    Parole
    armonie meravigliose.

    Riempiono di suoni il vuoto
    e lasciano parlare il cuore.

    Veleggiano nell’oceano dei pensieri …
    avvolte dal silenzio dell’immenso.

    Navigano nell’infinità di frasi
    e fan ch’io resti in enfasi
    sospesa
    tra il cielo e il mare della mia anima…
    ancora più in là
    oltre il mondo

    là dove, le parole, prendono corpo
    e diventano carezze.

    Anna Giordano

  4. Cara Valeria.. mi sa che da quelle parti si è immuni 🙂

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