La vita

“La vita è veramente molto semplice,
ma noi insistiamo nel renderla complicata”
(Confucio)

Ongi sera

Il successo è poter coricarsi ogni sera con l’anima in pace.
(Paulo Coelho)

La parola scritta

«La parola scritta mi ha insegnato ad ascoltare la voce umana, pressappoco come gli atteggiamenti maestosi e immoti delle statue m’hanno insegnato ad apprezzare i gesti degli uomini. Viceversa, con l’andar del tempo, la vita m’ha chiarito i libri».

Marguerite Yourcenar, “Memorie di Adriano”

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So che la notte

«So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perché allora non esistono, e la notte può essere un momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è incominciata»

Ernest Hemingway, “Addio alle armi”

C’è bisogno di futuro

«La peste aveva tolto a tutti la facoltà dell’amore e anche dell’amicizia, l’amore, infatti, richiede un po’ di futuro, e per noi non c’erano più che attimi».

Albert Camus, “La peste”

Quando corro

«Quando corro, semplicemente corro. In teoria nel vuoto. O viceversa, è anche possibile che io corra per raggiungere il vuoto».

Haruki Murakami, “L’arte di correre”

Una sera

«Una sera, mentre la pioggia batteva sul tetto spiovente della cucina, un grande spirito scivolò per sempre nella mia vita. Reggevo il suo libro tra le mani e tremavo mentre mi parlava dell’uomo e del mondo, d’amore e di saggezza, di delitto e di castigo, e capii che non sarei mai più stato lo stesso. Il suo nome era Fëdor Michailovic Dostoevskij. Ne sapeva più lui di padri e figli di qualsiasi uomo al mondo, e così di fratelli e sorelle, di preti e mascalzoni, di colpa e di innocenza. Dostoevskij mi cambiò. L’idiota, I demoni, i fratelli Karamazov, Il giocatore. Mi rivoltò come un guanto. Capii che potevo respirare, potevo vedere orizzonti invisibili».

John Fante, “La confraternita dell’uva”

Dimenticare

«La grande disfatta, in ogni cosa, è di dimenticare, e soprattutto ciò che ti ha fatto crepare, […] quando si sarà sull’orlo della fossa bisognerà mica fare i furbi noi altri, ma non bisognerà neppure dimenticare, bisognerà raccontare tutto senza cambiare una parola».

Louis-Ferdinand Céline, “Viaggio al termine della notte”.

Scrivo

«Scrivo per un’infinità di motivi. Per vocazione, anche per continuare un rapporto che un avvenimento e le convenzioni della vita hanno reso altrimenti impossibile, anche per giustificare i miei sedici anni di studi non coronati da laurea, anche per spirito agonistico, anche per restituirmi sensazioni passate: per un’infinità di ragioni, insomma. Non certo per divertimento. Ci faccio una fatica nera. La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti».

Beppe Fenoglio, “Ritratti su misura di scrittori italiani”

Fratelli

Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte.
Foglia appena nata.
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità.
Fratelli.
[Giuseppe Ungaretti, Fratelli]

Gabriele La Porta per Roma 2013

https://www.facebook.com/GabrieleLaPortaPerRoma2013?ref=hl

 

Scrivere

«L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla».

Italo Calvino, “Il cavaliere inesistente”

Sapienza

Molti uomini avrebbero potuto raggiungere la sapienza se non avessero presunto di esservi già giunti

Seneca

Come uno specchio

Come uno specchio
quando non c’ero
di me mi resta
quel che manca