ancora l’amore

L’amore non dà nulla all’infuori di sé, né prende nulla se non da se stesso. L’amore non possiede né vuol essere posseduto, Perché l’amore basta all’amore.

IL PROFETA – K.GIBRAN

Si tratta dell’argomento più difficile, perché nella sua immensità e misteriosità l’amore è sconfinato quasi come Dio.

ANTHONY DE MELLO

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Ricchezza

Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza
risiede nell’amore che non abbiamo donato.
L’amore che doniamo è la sola ricchezza
che conserveremo per l’eternità.
Gustavo Adolfo RolOgni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell’amore che non abbiamo donato. L’amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l’eternità.

Gustavo Adolfo Rol

Parlare dell’amore

Possiamo parlare dell’amore, scriverci sopra migliaia di libri, ma in realtà l’amore sarà sempre diverso per ciascuno di noi, perché si tratta di un’esperienza. L’amore non è un concetto, è azione. L’amore in azione può produrre soltanto felicità.
La paura in azione non produce altro che sofferenza.
Don Miguel Ruiz, Il sentiero dell’Amore

Onde

«Forse il problema è proprio questo. Ho paura di stare al mondo.»
«Io credo che lei debba essere fiducioso. Quando una situazione migliora, cioè cambia, gli scossoni si sentono.
È normale che a qualche giorno di vera e propria euforia seguano momenti meno euforici. Nel nostro lessico si parla di momenti disforici. Quando arrivano è un po’ come finire sotto un’onda. La regola fondamentale è non farsi prendere dal panico, non fare resistenza perché è inutile, e aspettare che passi.»
«Passa?»
«Quasi sempre. Lei del resto dovrebbe sapere bene com’è, finire sotto una grande onda.»
«Si perde del tutto il senso della posizione. Non sai dov’è il sopra e dov’è il sotto. Non hai più nessun controllo dei movimenti e del tuo stesso corpo.»
«Come se le regole dello spazio fossero sospese?»
«Sì, è esatto. Come se le regole dello spazio venissero sospese»

Gianrico Carofiglio

Amare

Ogni tentativo d’amare è destinato a fallire se non si cerca di sviluppare più attivamente la propria personalità; che la soddisfazione, nell’amore individuale, non può essere raggiunta senza la capacità di amare il prossimo con umiltà, fede e coraggio. Senza queste virtù è impossibile amare veramente.

ERICH FROMM, L’ARTE DI AMARE

Amore

Gran parte di noi insiste a comportarsi come se l’amore non fosse una realtà acquisita, ma un quid latente in ogni singolo essere umano, che si limita ad aspettare una sorta di mistica età della ragione, per poi emergere e affermarsi in tutta la sua pienezza. Molti attendono questa «età» per tutta la vita. Si direbbe che in noi operi il rifiuto di ammettere che nella stragrande maggioranza si percorra l’intero arco della nostra esistenza sforzandoci di trovare l’amore, tentando di vivere in seno all’amore stesso, e morendo senza essere riusciti a trovarlo davvero.
Non manca chi tiene in spregio e accantona l’amore, considerandolo un’ingenua e romantica sovrastruttura della nostra civiltà. Altri tendono marcatamente a fornirne un’immagine poetica, e non esitano a dichiararci che «l’amore è tutto», che «l’amore è il canto degli uccelli, la luce che balena negli occhi di una fanciulla in una notte estiva».
Altri ancora, dogmatici ed enfatici, proclamano che «Dio è l’Amore». Qualcuno infine, prendendo le mosse dalle proprie esperienze personali, ed esclusive, vi dice che «l’amore è l’intenso attaccamento emotivo che noi proviamo per un’altra persona». E così via. In un certo numero di casi, avrete agio di constatare che le persone non hanno mai ritenuto di porsi qualche interrogativo sull’amore, e tantomeno di definirne la sostanza, così come rifiutano categoricamente l’ipotesi di meditare sul significato dell’amore. Per costoro, l’amore non è un fenomeno sul quale occorra riflettere, ma una semplice realtà che va vissuta. Pertanto ogni singolo individuo vive l’amore entro i limiti ch’egli stesso si pone, e non sembra in grado di collegare la solitudine e la confusione che ne derivano a una carente, inadeguata conoscenza dell’amore stesso.
Se un uomo desidera conoscere a fondo un’automobile, non vi è dubbio che si disponga a esaminarne diligentemente ogni suo aspetto. Se la moglie di costui vuol diventare una cuoca provetta, non esita a studiare l’arte culinaria e fors’anche a frequentare un corso di gastronomia. Per contro, non sembra ovvio a costui che, se realmente vuol vivere amando, deve dedicare allo studio dell’amore un lasso di tempo non inferiore quantomeno a quello da lui riservato alla meccanica di un’auto, o da sua moglie ai segreti per diventare una cuoca da gourmet. Nessun cuoco, nessun meccanico sarebbe mai disposto a credere che potrebbe bastargli di «voler» conoscere il suo campo d’azione preferito per diventare un esperto del medesimo.

LEO BUSCAGLIA

Coincidenze

Quando una coincidenza si presenta, chiedetevi sempre quale messaggio contiene. Non avete alcun bisogno di arrovellarvi per trovare risposte, che affiorano da sole come un’illuminazione improvvisa.
Basta prestare attenzione agli incontri più o meno casuali, alle circostanze che vi capitano.
A chi desidera andare a fondo della questione vorrei suggerire il processo della ricapitolazione: bisogna assumere la posizione dell’osservatore della propria vita e dei propri sogni, e subito connessioni, temi, immagini e coincidenze diventano più chiari. Poichè il nostro legame con l’anima universale è reso molto più evidente dall’attività onirica, questo procedimento ci consente di accedere a un nuovo livello di consapevolezza.

Alla sera, prima di addormentarvi, mettetevi seduti e immaginate di assistere alla visione di tutto ciò che vi è accaduto durante il giorno, e che viene ora proiettato sullo schermo della vostra coscienza. Considerate la vostra giornata come un film, e osservate voi stessi via via mentre vi svegliate al mattino, vi lavate i denti, fate colazione, andate a lavoro, sbrigate i vostri affari, tornate a casa, cenate …. in pratica rivedete tutti i gesti che avete compiuto.
Non dovete analizzare, valutare o formulare giudizi: limitatevi ad assistere allo spettacolo. E’ incredibile il numero di particolari che appaiono durante la proiezione della giornata, e che fino a quel momento non sono stati percepiti in maniera consapevole. Guardate le varie scene che si susseguono, e concedetevi l’opportunità di visionare con obiettività il vostro atteggiamento. Potreste così accorgervi di aver compiuto un gesto di cui siete orgogliosi oppure che vi mette in imbarazzo, ma lo scopo di tutto ciò non è dare giudizi, bensì raccogliere intuizioni circa il comportamento del protagonista, cioè il vostro sè.

Al vostro risveglio al mattino non dovrete far altro che riassumere la notte, così come avete fatto con la vostra giornata. Oltre a essere proiezioni della nostra coscienza, i sogni sono anche il modo in cui interpretiamo il sentiero della nostra vita. La meccanica del sogno e di ciò che ci accade nella cosiddetta realtà sono le stesse proiezioni dell’anima. Noi siamo semplici testimoni.

Pian piano cominciamo dunque a vedere correlazioni, immagini che si ripetono sia nei sogni sia nella vita quotidiana. E un numero più elevato di coincidenze ci fornisce una quantità maggiore di indizi. Iniziamo così a sperimentare più opportunità, e aumenta la dose di “fortuna” su cui possiamo fare affidamento. Le tracce ci forniscono la direzione che la nostra esistenza deve prendere. Grazie al processo di ricapitolazione noi individuiamo modelli ricorrenti, e sveliamo passo dopo passo il mistero della vita.

Tale processo è particolarmente utile quando si vogliono abbandonare certe abitudini negative.
Ogni giorno mettetevi seduti, immobili e in silenzio, per almeno cinque minuti e rivolgete alla vostra attenzione e al vostro cuore queste domande:
Chi sono io? Che cosa voglio per la mia vita? Che cosa desidero oggi dalla mia esistenza? Lasciatevi poi andare e consentite alla vostra tranquilla voce interiore, cioè al flusso della vostra coscienza, di fornire le risposte. Fatelo ogni giorno, e rimarrete sbalorditi dal modo in cui le situazioni, le circostanze, gli eventi e le persone si organizzeranno intorno alle risposte stesse. E’ così che inizia il sincrodestino.

Le coincidenze – Deepak Chopra

Rivelazioni

Avrei sempre voluto riferirmi a te come la vita che crea la Vita, ma non me lo sono mai permesso. Pensavo non volessi che io lo dicessi eppure sento che siamo finalmente giunti a un momento importante per noi. Quando c’incontreremo, ne parleremo a lungo come se fosse non una cosa nuova, ma qualcosa di antico che viene vissuto in un modo nuovo. Ho sempre creduto, Mary, che la rivelazione sia soltanto la scoperta di qualcosa di più grande che già esiste in noi: una parte di noi in cui ci arrischiamo a penetrare e che, tuttavia, ci permette di provare ciò che noi non osiamo sentire. La nostra crescita dipende dal fatto che entriamo in contatto e accettiamo questa parte più generosa di noi.

LETTERE D’AMORE DEL PROFETA, a cura di Paulo Coleho

La perfezione

Amiamo la perfezione, perché non la possiamo avere; la rifiuteremmo, se ce l’avessimo. Il perfetto è il disumano, perché l’umano è imperfetto.
L’odio sordo per il paradiso – il desiderio come quello della povera infelice che ci fosse la campagna in cielo. Sì, non sono le estasi
dell’astratto, né le meraviglie dell’assoluto che possono incantare un’anima che sente: sono il focolare, i pendii dei monti, le isole verdi nei
mari azzurri, i sentieri fra gli alberi e le lunghe ore di riposo nelle ville ancestrali, anche se non le possediamo mai. Se non c’è terra nel cielo, è
meglio che il cielo non ci sia. Allora il nulla sia tutto e finisca il romanzo che non aveva una trama.
Per poter ottenere la perfezione sarebbe necessaria una freddezza esteriore all’uomo e allora non ci sarebbe cuore di uomo capace di
amare la propria perfezione.
Ci stupiamo, amandola, della tensione verso la perfezione dei grandi artisti. Amiamo la loro prossimità al perfetto, però la amiamo perché è
solo prossimità.

FERNANDO PESSOA, IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE

Sogni

I sogni sono fatti di tanta fatica.
Forse, se cerchiamo di prendere delle scorciatoie,
perdiamo di vista la ragione
per cui abbiamo cominciato a sognare
e alla fine scopriamo
che il sogno non ci appartiene più.
Se ascoltiamo la saggezza del cuore
il tempo infallibile ci farà incontrare il
nostro destino.
Ricorda:
“Quando stai per rinunciare,
quando senti che la vita è stata
troppo dura con te,
ricordati chi sei.
Ricorda il tuo sogno”.

Sergio Bambarén, Il delfino

Tolleranza

Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.

Mahatma Gandhi