Come poteva essere facile per me l’amore?

“Come poteva essere facile per me l’amore? Per me che sono così fragile, per me che ho mille timori. Come poteva essere facile per te stare con me? Con me che non so lasciarmi andare, con me che non so lasciar correre? Mi ripeto, mi ripeto spesso e te ne sarai accorto. Anche quando parlo, spesso, ridico le stesse frasi più volte. Perché? Perché mi chiedi e posso solo rispondere che non mi ha mai capito nessuno, e lo faccio piena di vergogna. Ti rispondo che è meglio che dica le cose una, due, tre volte per non essere fraintesa, per essere ascoltata, per essere compresa. Come poteva essere facile per me innamorarmi? Per me che vivo ogni cosa come se fossi un fiore sbocciato sul ciglio di una strada, per me che non bacio mai per caso e se lo faccio è solo per dimenticare il dolore? Mi dispiace, mi dispiace tanto che quel giorno tu non sia andato avanti, tu abbia posato i tuoi occhi sui miei capelli e sulla mia schiena. Mi dispiace perché di certo i miei occhi non sono lo specchio della mia anima, perché i miei occhi sono scuri, ma la mia anima è di mille colori e tu magari pensavi fossi solo un po’ “complicata”, come lo sono in tante, e invece no: sono assurda.
Come poteva essere facile per me non andar via? Per me che ho visto chiunque andare via, per me che alla fine ho iniziato a pensare che fosse giusto così: far innamorare tanto e poi scappare? Ti amo, che frase sciocca, ti amo e mi terrorizzi e con te le mie paranoie si acuiscono in modo imbarazzante, e quasi quasi non le controllo più, e poi piango tanto quando non ci sei e anche quando ci sei, perché è difficile, per me è difficile, per me amare è difficile. Sarei più brava a correre per una vita intera come Forrest Gump, sarei più brava ad essere tua amica, a guardarti in silenzio, a morire per te, ma vivere con te vivere con te e scusa se mi ripeto ancora, vivere con te che sei sempre così felice di vedermi, di parlarmi, che vuoi sempre far l’amore anche quando non si potrebbe, che sei così pulito e che mi fai ascoltare le canzoni che ti piacciono di più e che mi fai guardare i film che ti hanno cambiato un po’ vivere con te, per me, è difficile. Bellissimo e difficile.
Come poteva essere facile per me?”

Susanna Casciani

4 Risposte

  1. Non lasciarmi mai….

  2. Non esiste soluzione …bisogna Amare….e concediamocelo !!!! niente è meglio dell’amore…..

    tutto è meglio di tutto …tranne dell’amore …e stò parlando di AMORE

  3. -D’IPOTETICO AMORE-
    (la lettera)
    di Ornella Pennacchioni

    Amore.
    Hai notato? Ho messo il punto dopo la parola amore. Lo rende inattaccabile dai devastanti luoghi comuni degli aggettivi abusati. Perché oltre questo amore nulla può essere. Neanche una lettera così, che è per sempre. Potrei non scrivere nulla quindi. Basterebbe appuntare il punto. Mi dico, all’amore non serve altro che la parola amore. Ma voglio dire, e non dire. Infondo sai, in questo momento mai vissuto fra la penna e il cuore, vorrei parlarti dell’immaginario che ha fatto di te un volto in ascolto ai sogni lesi. Dimmi la verità amore, da quanto aspettavi che i miei passi finissero sulle punte dei piedi tuoi, che il tonfo del cuore diventasse un organo da chiesa solo pensando a me, eppoi eppoi, le inflazionate farfalle nella pancia, le stelle a grappolo sparse ovunque, con tutto il repertorio melenso da innamorati persi, da quanto? Dimmelo amore, o sarò soltanto io a pensare che solo chi ama può dire cose invasate e corali come fossero primipare esclusive del batticuore! Però non vorrei dire. Non vorrei ascoltare che dici “ti amo” per amarti da dentro, in un silenzio abituè. Ho un po’ paura. Non lo dire, ma dimmelo lostesso. Cambio idea per un minuto, solo per il tempo che tu dici che mi ami. Quindi ti prego dimmelo: ora. Mi soffermerei a fare del romanticismo, ma così sarebbe incoraggiare i già citati luoghi comuni tanto cari agli innamorati di serie, ma non a me. E tu mi conosci, e tu mi capisci. Sta di fatto che ti amo come due uguale a uno, ti amo da controversa abitudinaria quale sono, ti amo nel conformismo della disdetta, e mi contraddico. Dirlo dentro allora, potrei dirlo, ma sembra l’impossibile in cerca di speranza. Gridarlo, mi piacerebbe sai! “Ti amo ti amo ti amo ti amo ti amooooo!”. Gridarlo sulla bocca del vento purché lui non ne alteri la traiettoria, così potrei. Lasciare che mi baci intanto che dico il tuo nome, mentre mi scompiglia il cuore e i vestiti. E’ a te che deve arrivare la parola amore, a te, solo a te. Il resto è corredo, il resto è lessico da manuale. Non è così amore mio? Potrei dire che ti vorrei con me. Potrei dire che senza di te è fame di tutto, è fame di risate, di basilico spezzato a mano e assieme. Lo sapevi amore? Il basilico non deve subire la lama. Poi un goccio di vino, una carezza sullo sguardo chiuso, un bacio fra lobo e clavicola, un letto. Ma no, no, no! Non le dicono tutti queste cose? A cosa serve l’unicità dell’amore quando si ripetono a pappagallo dolcezze ipercaloriche? Amore, che non è di tutti perché ha bisogno solo di noi. Allora, se è amore, si dice amore mio ti amo e basta. E il punto finale alla frase ci sta eccome a sigillare. Ora spiegami come mai dire t’amo è come non averlo mai detto, mai sentito dire, mai ascoltato da altri, come mai, tanto ti amo, che mi sembra d’aver inventato l’amore, amore mio?
    A te di te, per sempre io, nell’ipotesi, tua.

    Ornella Pennacchioni

  4. Piccola Susanna,
    è successo questo: mentre tu lo lasciavi, lui capiva di non aver mai avuto niente di più bello di te…
    Mentre tu ritornavi, perdeva… le parole per accoglierti.
    Forse è questo che lo ha spinto a chiedere aiuto. Il tuo amore per lui non è stato inutile. Non è mai inutile amare. Non esiste un amore sbagliato, esiste l’indifferenza o l’arroganza, ma non un amore sbagliato. Questa è l’unica verità che posso regalarti. Un abbraccio.

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