Voglio e non voglio: un flusso di coscienza

Dr. Massimo Lanzaro

Non voglio “fuggire” da situazioni che percepisco come immodificabili nei momenti di affaticamento o demoralizzazione (se e fino a quando non e’ inevitabile)
Voglio consentire alla mia anima di saper sempre decider tra opposte situazioni, in scioltezza ed armonia, per quanto possibile
Non voglio reagire a situazioni frustranti con avversione, ansia, orrore
Voglio che il superego (..ingiunzioni, frammenti e parti primitive amate e odiate, giudizi di valore, frammenti di minacce.. che risuonano nelle nostre orecchie mentali dal primo all’ultimo anno di vita) sia trasformato da astrazione teorica, che possiamo solamente comprendere, in realtà fenomenica… ..così da poterlo usare come.. segnale d’allarme – invece di essere usati e forse distrutti da esso
Voglio continuare ad esistere (emergere) nel mondo con le mie forze
Non voglio vivere agglutinativamente o dimorare in dimensioni inventate o imposte da persone inconsapevoli, e ignorare la differenza tra quanto appartiene ad altri e quanto invece fa parte dell’essere se stessi
Voglio consentirmi di metabolizzare le cose e decodificare le mie esperienze senza fretta e senza pressioni
Non voglio alcuna situazione persecutoria nella quale ognuno di noi è intrappolato prima ancora di esistere
Voglio potermi muovere dalle profondità di me stesso verso la superficie del mio cosiddetto aspetto sociale e che questo consenta un’esistenza attiva ed il piu’ possible libera
Non voglio nessuna implicita o esplicita proibizione a sperimentare anche la mia solitudine nel mondo
Non voglio vivere nella perenne incertezza
Voglio un criterio che valga in un mondo che ha trasformato tutte le misure
Non voglio che il mio pensiero divenga inerme, come piace a chi fa schiavi gli uomini, ai burocrati e ai gerarchi
Voglio modificare le situazioni secondo i bisogni miei e delle persone che amo, non secondo quello che gli altri piu’ o meno inconsciamente si aspettano (o si aspettavano) da “me”

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8 Risposte

  1. tutto dopo che mi chiami al tel…

  2. Grazie mille Dr Massimo Lanzaro……..lo metterò vicino la mia carta d’identità e lo mostrerò quando per l’ennesima volta mi chiederanno : Ma perchè sei fatta così !?!?!???……..memorizzarlo..un pò difficile, se non mi viene in soccorso lo spirito di Giordano Bruno con i suoi esercizi di mnemonica……tante grazie.

  3. Ci sta suggerendo, dottor Lanzaro, come fare evolvere sul piano cosciente, e sfruttare, il… “fattore psicoide” che è in ognuno di noi? Leggevo che era anche il grande sogno di Jung e Pauli. Mi chiedo se sia quella la “fonte profonda” alla quale Jung ci suggerisce di attingere quando siamo “con le spalle al muro” e non riusciamo a vedere oltre.

  4. Cara Valeria, grazie per il suo commento ma questo non voleva essere affatto un suggerimento. Per quanto ricordi lo psicoide sottenderebbe la complessità dei processi vitali e ne costituirebbe il principio unitario, tuttavia è irrappresentabile. Anche gli archetipi in sé sono un fattore psicoide [ein psychoider Faktor avrebbe detto Jung], che appartiene, per così dire, alla parte invisibile, ultravioletta dello spettro psichico. Probabilmente ciò che più si avvicina alla “fonte profonda” cui lei fa riferimento in psicologia analitica è l’archetipo del Sè.

  5. Lo vorrei e non vorrei anch’io, dr. Lanzaro, non so se sia realmente possibile….
    Qualcuno potrebbe decodificare questi desideri come un eccesso di controllo dell’IO, quasi un’aspirazione all’onnipotenza?
    Le sarei grata se mi rispondesse, intanto cordialmente la saluto augurandole un buon fine settimana.

  6. Cara Anna, l’onnipotenza è una difesa con la quale il soggetto risponde a un conflitto emotivo o a fonti di stress interne o esterne comportandosi come se fosse superiore agli altri, come se possedesse speciali poteri o capacità. Credo invece che sia implicita nel “flusso di coscienza” l’intenzione di esprimere tutta la vulnerabilità da cui queste aspirazioni derivano. Auguro anche a lei un sereno week-end.

  7. Caro dottor lanzaro, apro una parentesi nella quale condivido con lei la mia fonte, il paragrafo 4.9 del libro “Sincronicità – Il legame tra Fisica e Psiche da Pauli e Jung a Chopra” di Massimo Teodorani, astrofisico: Il “fattore psicoide” e l’orologio del mondo.
    Ed è anche questo il “significato”, il legame, che io, forse erroneamente, ho attribuito al flusso di coscienza che già rappresenta un’ unità. Il Sè è unità della psiche, coincidenza degli opposti.

    “La sincronicità viene chiamata da Jung “fattore psicoide” che è la manifestazione di un profondo principio di “ordine a-causale”, che abbraccia fattori a-priori rappresentati da tutti gli archetipi che emergono dall’inconscio collettivo come simbologia densa di significato. Essa rappresenta la rivelazione diretta dell’archetipo e il principale linguaggio che permette di mettere in comunicazione – prima inconscia poi conscia – sia il mondo della materia con quello dello spirito. Nel primo caso abbiamo una sincronicità nella materia, che si manifesta attraverso il principio di esclusione all’interno degli atomi e attraverso il meccanismo con cui si produce la trasmutazione radioattiva. Nel secondo caso abbiamo la manifestazione dei cosiddetti fenomeni paranormali, come la telepatia, la psicocinesi, la visione remota e la preveggenza.
    La sincronicità più tipica, quella studiata da Jung analizzando i suoi pazienti e se stesso, mette in connessione il mondo psichico con quello della materia. Le combinazioni sincroniche sono davvero svariate, ma quella di Jung è sicuramente quella che ci presenta la natura di “microcosmo compartecipe” dell’uomo, il quale in questo modo è in grado di connettersi agli archetipi senza dover uscire dalla sua sfera materiale. C. Jung e W. Pauli arrivarono ben presto a capire che la soggettività e l’oggettività sono aspetti complementari di qualcosa che è vastissimo e omnicomprensivo. Come Fisico, Pauli era in pieno accordo con Jung e affermava che, come Jung aveva identificato un elemento obiettivo dentro la psiche (appunto, con l’inconscio collettivo), così anche la Fisica avrebbe dovuto occuparsi di elementi soggettivi insiti nella materia (in modo particolare il ruolo dell’osservatore nei fenomeni quantici). Dunque sia la materia che la Psiche (o, più in generale, la mente) venivano riconosciute come aventi strati sia oggettivi che soggettivi. essi sono complementari nella loro struttura e, a livello dello psicoide, ognuna si riflette nell’altra. Questa nuova visione del mondo è ben rappresentata dal più famoso sogno di Pauli che è “l’orologio del mondo” con il suo asse comune a due piani. Questo asse rappresenta simbolicamente la chiave di tutta la teoria e rappresenta uno specchio che si trova tra due mondi che si riflettono l’uno nell’altro. Per Pauli questo asse rappresenta l’essenza del suo approccio in Fisica e anche quello specchio inteso matematicamente in grado di generare simmetria tra il mondo esterno e mondo interno: proprio quello che i fisici trovano quando si addentrano nel mondo quantico.”
    ————————————————–
    [Il modello quaternario di universo è rappresentato dal mandala: si esplica come un “Continuum psichico e sincronico (che si deduce dal comportamento sinergico delle particelle elementeari e che domina il mondo interno dello spirito) e “Continuum spazio temporale e causale (che domina il mondo esterno della materia)]
    ——————————————————–

    Principio di esclusione di Pauli: E’ un principio della meccanica quantistica il quale asserisce che due fermioni identici non possono occupare lo stesso stato quantico, a meno che questi non abbiano spin opposto. Il principio di esclusione si applica solo ai fermioni, particelle che formano stati quantici antisimmetrici e hanno spin semi-intero. I fermioni includono protoni, neutroni ed elettroni, i tre tipi di particelle che compongono la materia ordinaria, e anche i neutrini. Il principio di esclusione è alla base della comprensione di molte delle caratteristiche distintive della materia e giustifica la differenziazione della materia in tutti i suoi elementi chimici. Esso non è valido nel caso di particelle come i fotoni, i mesoni e i gravitoni, poichè sono dei bosoni, ovvero formano stati quantici simmetrici e hanno spin intero.
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    Chiudo la parentesi e la ringrazio.

  8. Caro Dott. Lanzaro,

    questo post mi era sfuggito, e fatalità mi balza agli occhi proprio oggi….
    trovo le sue parole illuminanti….non ho mai letto un’esortazione così toccante che inviti ognuno di noi a lasciar emergere la prorpria individualità, con i suoi conflitti interiori, le sue emozioni, sentimenti, passioni, dubbi, domande ecc…insomma un’esortazione forte ad essere noi stessi non permettendo che altri, con parole o giudizi pronunciati in maniera aprioristica o quant’altro, ledano i nostri equilibri interiori e ci impediscano di essere noi stessi….
    grazie dottore, cari saluti

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