La logica vi porterà da A e B, l’immaginazione vi poterà ovunque
Einstein
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In fondo la creatività
ha in sè la pulsione della vita.
E’ da qui che nascono tutte le cose…
La vita nasce da un seme germoglia
in quella o in quell altra pianta,
ma inizialmente tutto ha racchiuso
in quel minuscolo seme,
tutta la potenza creativa
e la pulsione vitale sono lì
poi c’è la nascita, il sole,
ossia la realizzazione, la costruzione di quel seme.
Nella vita i fatti, la quotidianità
parte inanzzitutto
da una piccola idea
in bocciolo
che poi si apre a corolla
e cresce.
Se facciamo un tipo di lavoro invece che un altro
che abbiamo quel patner e quegli amici,
se conduciamo
la vita che facciamo.
E’ perchè all’ inizio c’ era un idea
di vita, di come vivere che poi si è trasformata
in decisioni
la propensione
per un certo lavoro,
sviluppare certe passioni,
scegliere
di frequentare persone a noi affini
i nostri amici,
la nostra famiglia
decidere
di stare con una tale persona.
Tutto nasce
da input vitale,
una pulsione che c’è
nella vita stessa
e anche in noi,
la creatività
da l si parte e poi ci costruisce
giorno per giorno,
passo dopo passo.
Il seme germoglia,
cresce
e un bellissimo fiore,
fiorisce.
Tutto questo grazie ad un piccolo seme,
la creatività.
-Creatività, intesa anche come Eros,
creazione.
realizzazione
e poi ci sarà anche il raccolto…
Per Val
che mi ha fatto conoscere
una canzone che non conoscevo:
Riporto la spiegazione e la storia di questa stupenda canzone,
che oltre alla magnifica composizione
ha una storia curiosa,
misteriosa ed eccezionale:
“Nel 1943 mentre l’Italia veniva scossa dal suono delle bombe inglesi,l’otto Settembre era ormai alle porte e la popolazione era esausta per la ferocia
e l’inusitata violenza di una guerra che pareva ai più interminabile,un film e una voce
accompagnò gli italiani intenti nella maggioranza ad abbandonare definitivamente le proprie case alla ricerca di rifugio e cibo nei tanti piccoli paesi di campagna.
Il film si intitolava ,ironia della sorte,”Fuga a due voci” e la voce che ne cantava la colonna sonora era quella inconfondibile del baritono Gino Bechi.
Nel cast della pellicola che ottenne compatibilmente con il drammatico periodo che si stava vivendo ,un grosso successo figuravano tra glia altri:
Guglielmo Barnabò,Adriana Benetti,Carlo Campanini,Irasema Dilián,Enrico Luzi,oltre allo stesso Bechi.
La regia era firmata da Carlo Ludovico Bragaglia.
Fu proprio da quel film che La Voce del Padrone che aveva sotto contratto l’importante baritono trasse diversi 78 giri tutti di grande popolarità.
Oggi noi del “Discobolo” vi proponiamo probabilmente il più famoso perchè conteneva un brano che fece realmente da colonna sonora ai momenti più drammatici èper quanto riguarda l’Italia di quella scellerata guerra.
La strada nel bosco cantata alla radio anche da Albertone Rabagliati che ne fece un suo personale successo era nella versione di Gino Bechi pubblicata su disco contrassegnato dal numero di catalogo DA 5434 e presentava sull’altro lato ancora una canzone di grande appeal come “Soli soli nella notte”anch’essa firmata dalla coppia Bixio-Nisa.
Ad accompagnare Bechi in questa sua memorabile interpretazione è l’inarrivabile Orchestra del Microfono della Voce del Padrone diretta dal grande Dino Olivieri.
Cosa possiamo aggiungere…
Che a suffragio di quanto da noi affermato circa che cosa abbia rappresentato questo motivo per chi ha vissuto quei drammatici momenti,ci piace citare il grande Vittorio De Sica .
Ebbene quando nel 1960 girò “La Ciociara”,film ambientato proprio in questo contesto storico,in una delle sequenze finali della pellicola fece cantare “La strada nel bosco” a Salvadori mentre questi nel ruolo di un camaniosta riaccompagna a Roma le due protagoniste (madre e figlia) di quel drammatico ritorno alla normalità.”
testo preso dalla spiegazione del video
Volevo precisare
che le cose che sono cantate nelle canzone
non sono riportate da un altro mondo
o da un altra vita,
ma tutto ciò che descrive
è stato vissuto e c’è su questa Terra,
in questa vita:
c’è il bosco, alberi fioriti, stelle
l amore etc…
Lode a tutte quelle persone
che nei momenti più crudi e difficili delle vita
riescono lo stesso a immaginare, scrivere, cantare, vivere il bello che c’è in questa vita,
che in quel preciso momento è occultato,
ma esiste lo stesso.
Ad esempio questa canzone e il film progettato, come sopra è spiegato nella storia
è stato scritto quando:
“Nel 1943 mentre l’Italia veniva scossa dal suono delle bombe inglesi,l’otto Settembre era ormai alle porte e la popolazione era esausta per la ferocia
e l’inusitata violenza di una guerra che pareva ai più interminabile,un film e una voce
accompagnò gli italiani intenti nella maggioranza ad abbandonare definitivamente le proprie case alla ricerca di rifugio e cibo nei tanti piccoli paesi di campagna.”
momento drammatico
più di una persona o una sola
ha concepito
una canzone con immagini
e descrizione
belle come questa
mentre erano bombardati
sono riusciti a scrivere
una canzone d amore
straordinaria
che è anche un lode alla vita….
Meraviglioso!!!!!
Allora lode tutte queste persone che non si fermano banalmente a evidenziare ciò che è già
palese sotto gli occhi di tutti, tipo constatare
che le cose non vanno bene o la situazione non è delle migliori,
ma vanno avanti sanno guardare oltre il momento
di difficoltà e scorgere
la “bellezza”
Lode alla loro forza
perchè non è da tutti
avere questa forza e bellezza interiore
spero che il mondo sia pieno
di questo tipo di persone,
persone speciali e straordinarie
IL TESTO CHE COMMOSSE IL MONDO.
Il testo, brevissimo, pubblicato in Italia da Adelphi, esordisce con una citazione:
“Credo nel sole, anche quando non splende, credo nell’amore, anche
quando non lo sento, credo in Dio, anche quando tace”.
E’ UN’EPIGRAFE MURARIA, SCRITTA IN EBRAICO SUL MURO DI UNA CANTINA DI COLONIA DIVENUTA NASCONDIGLIO PER
GLI EBREI DURANTE LA GUERRA.
Tutta la mia stima a questo tipo di persone.
un saluto pieno di affetto al prof. Gabriele ai suoi collaboratori e a tutti i lettori. è bellissima questa frase di Einsten, e mi fa pensare alle magie del mondo sufi a Ibn Arabi a Shorawardi e alle loro bellissime storie. ciao a tutti. g.luca
Direi che è un’affermazione di per sè evidente in quanto la logica opera necessariamente su leggi fisiche che regolano la materia, l’immaginazione in quanto pensiero può trascendere ogni legge e confine naturale.
Un saluto a te Gianluca. Ti abbraccio forte.
Cara vulcanica Mel, grazie.
E’ una delle tante canzoni del repertorio di mia madre che mi hanno accompagnata nella mia infanzia, prima della contestazione giovanile del “gelato al cioccolato”, prima che imparassi l’inglese e cominciassi a gorgheggiare “prisincolinesalenciusoolrait”.
Penso che sia la porta dell’anima. Un senso da sviluppare con coscienza, al contrario della fantasia che ci rapisce facendoci fantasticare.