“La grande malattia del ventesimo secolo […] è la perdita dell’anima. Quando l’anima è trascurata, non si limita ad abbandonarci; essa ricompare nelle ossessioni, nelle dipendenze di ogni genere, nelle forme di violenza e nella perdita di significato. Se non viene onorata, la capacità creativa dell’anima porta alla rovina”.
Thomas Moore
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fatta la diagnosi ,qual la cura?cominciamo dai bambini e quindi dalla famiglia e dalla scuola a recuperare i Valori universali(rispetto ,dignit,fede,moralit lo so che non fanno audience..ma i valori quelli veri non sono da rotocalco ma da essenza della vita..non fanno rumore ma musica!!),le regole(s i famigerati paletti che quando si un fiume in piena non fanno esondare!) ,l’individuo(cio quell’essere unico che la persona e non quel prototipo contemporaneo fatto in serie!),e forse riusciremo a trasformare la globalizzazione in fratellanza e finalmente avremo dato ossigeno alla nostra anima !!!gi
Il 06/03/13, l’unico Blog ufficiale di Gabriele La
verissimo…
Appunti di viaggio
Andando per il deserto ho incontrato Dio
placidamente disteso con le palpebre chiuse
camminando per le montagne innevate
ho visto la sua risata
guardando il mare infrangersi contro la scogliera
ho sentito il suo lamento
incontrando la gente
ho abbracciato la sua volontà.
anna maria de simone
un caro saluto al prof.Gabriele
L’ha ribloggato su SPIRANIMAe ha commentato:
Un grande verità del nostro tempo!!!
Abbiamo il dovere di amarla sempre, perché Lei ha bisogno di noi come noi di Lei
Un sorriso
Mistral
Desidero esprimere la mia stima per Gabriele La Porta perché da sempre sollecita la riflessione su argomenti fondamentali.
Sarebbe bello poter definire l’anima. Per far ciò dovremmo conoscerci: penso che l’anima siamo noi quando ci conosciamo.
Forse il nostro compito è creare la nostra anima?
Forse sarebbe già un passo in avanti prendere coscienza di questo dovere che abbiamo verso noi stessi?
L’alternativa è vivere nell’incoscienza e dare sfogo agli istinti. Certo, anch’io credo che i mostri da noi creati ritornino sotto varie maschere, se permettiamo loro di incatenare la nostra coscienza.
Le maschere ci affascinano, e noi dormiamo … e quando ci sentiamo immuni da difetti, sogniamo di star svegli dormendo un sonno più profondo.
Penso che creare anima sia un atto di coraggio senza alternative, un’impresa, un’opera che solo gli eroi portano a termine. Tuttavia, per non sprecare questa nostra esistenza non occorre essere eroi: è già sufficiente voler combattere; ma non tentare nemmeno sarebbe un peccato verso noi stessi. Certo, peggio ancora sarebbe tornare su una decisione già presa.
Ettore
Mille grazie carissimo Ettore e, lo scopo del blog, è proprio quello di conoscersi o riconoscersi e far anima. Un abbraccio, Gabriele
rispettare sè stessi e onorare il proprio vissuto, quello che si è e il proprio animo, quindi, non solo è fondamentale, ,ma necessario.
Nell animo uno si porta tutti i sogni, le aspirazioni, i desideri e l amore che è in grado ti tenere a volte è difficile
tenere sempre fede a se stessi e non farsi influenzare da niente e nessuno, non scendere mai in nessun caso nella situazione in cui si vogliono serbare queste cose che sono i fondamenti stessi della vita.
Anche se a volte difficile va fatto, e non solo fatto ma anche amato sempre per quel rispetto che si ha verso se stessi,
riempire l animo e la vita delle cose di cui
l animo stesso necessita, vive,
di tutte quelle cose belle che la persona ha diritti di circondarsi e tenere,
questo stesso che fa è vivere
nel suo più pieno e splendido significato.
La realizzare ciò
che l animo che chiede
è vivere!!!
Ed è bello e un piacere farlo…
Sono d’accordo, anche se devo dire che in questo secolo in particolare si è perduta ogni conoscenza dell’anima. Quindi prima di parlare di malattia e, quindi, di cura, parlerei del soggetto mancante.
Bisogna nuovamente insegnare che cos’è l’anima.
Questa canzone mi commuove.
Il pianto di un uomo,
anche il pianto ha la sua dignità,
ricordarsi
di dare al pianto
la sua dignità e rispetto,
sempre.
Sopratutto il proprio pianto.
Nella sofferenza rispettarsi
e tenere il proprio tempo,
avere il rispetto del dolore che si prova
in quel momento e lasciarlo andare,
sfogare, che il dolore prenda il tempo che serve
per essere ascoltato, pianto
e “fuoriuscito”,
rendergli il valore
che lo contraddistingue,
sempre in ogni circostanza.
Dona a te stesso
il valore che sei!
by Mel
abbraccia
e prenditi cura di ciò che
sei,
cos’ semplicemente come sei ora,
senza cambiare nulla di te.
Mi viene in mente la frase del grande C.G. Jung…”gli dei sono diventati malattie”. Anima e’ Ananke…inesorabilmente si esprime
Stavo leggendo questo in questi giorni :
..”addirittura Breton arriva a teorizzare l’homo comunicans come un essere senza interiorità..
L’uomo moderno è un essere che comunica .. ma i messaggi che riceve non provengono dall’interiorità…dato che non è più guidato dall’interno e non cerca più la legittimità dell’atto o della decisione in una corrispondenza interiore o con un armonia interna la ricerca di valori si svolge l’esterno..”
Notte