Tento di non identificare azioni rintracciabili in luoghi comuni che rassicurino come una tabellina per principianti e neofiti, come sempre. Comprendo di voler appartenere alla guglia più alta. Quella satura d’ossigeno, che mi permetta di vaneggiare indisturbata. Non fosse che la voce narrante ora, proprio ora, mi ricorda la logica amorosa del bacio e dell’intenzione che abbisogna di due.
Sarebbe inverosimile scantonare in stereotipi che diano consenso ai romantici ameni condizionati da batticuore di gruppo, a me non interessa. Se bacio quindi è perché la mia bocca ha deciso baciando di baciarsi sentendosi baciata, rientrando così nella linea del disordine singolare che m’appartiene. Vorrei un alibi e subito a questa formula unilaterale che dissacra il bacio abitudinario. Qualcuno mi difenda con molte menzogne. Mi consoli senza contraddire come si fa con gl’intrattabili.
tratto da IL BACIO
di Ornella Pennacchioni.
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Anche gli indifendibili hanno fatto prove di bacio con lo specchio. E’ un po’ come le prove di svenimento: si spera che, se deve avvenire, accada rimandando un’immagine più gradevole di un sacco di patate.
Un consiglio non richiesto: bacia quando mangi una fragola, bacia condividendo il pasto, come sono soliti nutrire gli uccelli i loro piccoli. Quelli che avrai incontrato sulla guglia più alta. Fai l’amore con il sapore, per Bacco!
BACIO:(1987)
Ho sognato
Di baciare sulle
Labra il Sogno
Ho sognato il Sogno
Per l’intera Veglia
Ho sognato di baciare
Sulle ciglia il sogno
Cosi, le tue.
Valeria-Luo D.A. Nel quotidiano, i metodi corrispondono alle consuetudini umane anche per me, ma dal laboratorio creativo adoro sobillare le consuetudini. Domani compero le fragole. 🙂
Grazie del commento!
Ornella Pennacchioni
occhio alle parole
…Ne so qualcosa dei laboratori creativi, dei consueti metodi usati al solo scopo di sovvertire la consuetudine in “alba primordiale” che esala il suo primo respiro dal profumo di zenzero e cannella…
Ah, se ne so qualcosa di bisbetiche perse tra alambicchi e guglie… o forse erano pignate e cuccume, ora non ricordo con esattezza pitagorica la forma di codesti mezzi di persuasione, anzi di intimidazione a cedere definitivamente alle lusinghe del nuovo che bolle e ribolle e che “sarà pronto a momenti” e che “odorino”… E “che cavolo”, ero l’assaggiatrice ufficiale di quell’adorata scompositrice di abitudinarie formule gastronomiche che all’anagrafe è mia sorella: non potevamo tenere gatti in casa, da piccole, perciò puoi fidarti. Le fragole, sì! 🙂
Grazie a te, Ornella, per avermi risposto.
Valeria Dell’Anna
Il bacio
Il bacio appena sognato
in una notte di tradimenti,
dove tutti consumano amplessi
che non hanno profumo,
il tuo bacio febbricitante,
il candore delle tue labbra,
somiglia alla mia porta
che non riesco ad aprire.
Il bacio è come una vela,
fa fuggire lontano gli amanti,
un amore che non ti gela
che ti dà mille duemila istanti.
Ho cercato di ricordare
che potevi tornare indietro,
ma ahimè il tuo bacio
è diventato simile a un vetro.
Io come un animale
mi rifugio nel bosco
per non lasciare ovunque
il mio candido pelo.
Il pelo della mia anima
è così bianco e così delicato
che persino un coniglio ne trema.
Tu mi domandi quanti amanti ho avuto
e come mi hanno scoperto.
Io ti dico che ognuno scopre la luce
e ognuno sente la sua paura,
ma la mia parte più pura è stata il bacio.
Io tornerei sui monti d’Abruzzo,
dove non sono mai stata.
Ma se mi domandano
dove traggono origine i miei versi,
io rispondo:
mi basta un’immersione nell’anima
e vedo l’universo.
Tutti mi guardano con occhi spietati,
non conoscono i nomi delle mie scritte sui muri
e non sanno che sono firme degli angeli
per celebrare le lacrime che ho versato per te.
(da “Rasoi di Seta”)
Un saluto a tutto lo Staff e a te Gabriele di Cuore
Buongiorno Maria Ausilia 🙂