“Questa era comunemente ritenuta una funzione della grande letteratura: fare da antidoto alla sofferenza attraverso la descrizione del nostro comune destino”.
Philip Roth
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La Fiaba, per esempio, la quale, secondo Jung, libera gli archetipi che dimorano nell’inconscio collettivo e quando ne leggiamo una particolarmente bella, obbediamo all’antico precetto del “conosci te stesso”. Secondo Lewis, inoltre, i bambini, e gli adulti poi, conserveranno una consapevolezza dell’umanità e della storia sociale che non potrebbero ottenere in altro modo.
E’ un po’ la storia attuale del leone e del leopardo…
dal dolore individuale a quello cosmico….diminuiva la sofferenza personale…insomma il concetto popolare :mal comune mezzo gaudio?Non credo che sia questo il senso della condivisione del dolore sia nel leopardi che nel Pascoli..quanto piuttosto l’impotenza dell’uomo a sottrarsi a questa legge della natura!!!gi
Il 19/02/13, l’unico Blog ufficiale di Gabriele La