Un tempo ridevamo delle disavventure del nostro vicino, degli abitanti del nostro villaggio, delle città, delle nostre province, della nazione in cui abitavamo. Oggi, grazie alla grande diffusione dei mezzi d’informazione, possiamo ridire di tutto il mondo. Come si ride? E’ molto semplice: premesso che il riso è una facoltà propria dell’uomo, è sufficiente modificare il ritmo respiratorio e la mimica del volto. Si ha dapprima dilatazione e contrazione dei muscoli delle labbra e delle guance, mentre l’espirazione viene sospesa; quindi le contrazioni si rafforzano e si estendono a tutti i muscoli della faccia, le scosse si ripercuotono nella gola e le spalle cominciano ad agitarsi; infine tutto il corpo vi partecipa convulsamente sino al punto da potersi verificare lacrimazione, perdita di urine specialmente nelle donne, dolor di ventre per gli urti del diaframma sulla massa intestinale. Il riso, in conclusione, può essere pericolosissimo infatti, si dice: <<Morire dal ridere..>>, <<Ho riso da morire…>>. Mentre non si dice: <<Morire dal piangere…>>, <<Ho pianto da morire…>>.”
Alberto Sordi da “La Repubblica”
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Ciò che descrive Alberto Sordi è la mimica del corpo allo stimolo del sorriso ma non descrive invece l’aspetto più interessante: perchè l’uomo ride. Oggi si ride generalmente per disavventure che a altri capitano per eventi non desiderati. In questo caso il riso maschera la sottile quanto perversa gioia di dire: è capitato a lui, non a me.
Su questo tema il grande e piccolo schermo ha profuso tempo ed energie. Ma veramente pensiamo che il sorriso sia tutto qua?
Tutto ciò non può essere paragonato allo spontaneo ed innocente sorriso del bambino. Il sorriso è conseguenza di uno stato sereno, felice, in armonia con l’ambiente circostante. Passeggio e dovrei sorridere delicatamente alla natura, al prossimo che incontro, in una parola alla vita.
risus abundat…….il ridere diventa ridire nella nostra medialità di uomini del terzo millennio e su questo ridire c’è davvero tanto da ridere..perchè il corpo ,oggi ,è il vero padrone!Ma…dove è andato a finire il sorriso,il nostro sorriso?passata l’epoca della Virna lisi e del suo sorriso ,spot di un dentifricio e forse di un’epoca in cui il corpo era capace di mostrare il sorriso dello spirito..oggi si ride a crepapelle,proprio come il carnevale che alla fine scoppia!!In verità io oggi tra tante risate non trovo spazio per le mie lacrime..che ,quindi,diventano invisibili alla gente che starnazza!!!
Si può morire di malinconia, invece…
“…Per me il più umile dei fiori che sboccia sa dare
pensieri che spesso giacciono troppo in profondità
perché il pianto possa sgorgare.” (William Wordsworth)
Grande Alberto!
Ancora una volta ha saputo farmi ridere!
Bellissima l’immagine che una volta si rideva del vicino e ora si ride del mondo intero!
Modernissima immagine.
Buona serata