Quale in Lui alfine l’eternità lo muta,
il Poeta risuscita con una spada nuda
il secolo spaventato di non aver compreso
che la morte parlava in quella voce strana
Essi, in vile sussulto di idra che ha udito l’angelo
dare un senso più puro alle parole della tribù,
proclamarono altissimo il sortilegio bevuto
nel flutto senza ombre di qualche nero miscuglio.
Del suolo e della nube ostile, o folle colpa!
se la nostra idea non fa un bassorilievo
di cui la tomba di Poe abbagliante si adorni,
calmo blocco caduto da un disastro oscuro,
questo granito almeno mostri il confine
ai neri della Bestemmia voli sparsi al futuro.
Stephane Mallarmè
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E’ un sortilegio provocato da una pozione magica a base di verità insondabili come l’abisso che ci portiamo dentro e che da dentro ci domina se cerchiamo di dimenticarlo: la morte, la cui Immagine è un blocco di granito, la cui voce è quella del poeta, “segna” il momento che fa da confine tra la grandezza e la miseria… E’ la metamorfosi.
Perchè… “alla fine,cos’è un uomo nella natura? Un nulla davanti all’infinito, un tutto davanti al nulla, qualcosa di mezzo tra il nulla e il tutto” (Blaise Pascal)
Mi è piaciuto accostare il blocco di granito di Mallarmé con il petalo di Tagore (da Petali sulle ceneri). Sostengo che i contrasti possano delineare meglio l’oggetto che si vuole conoscere:
“Hai colorato i miei pensieri
e i miei sogni,
con gli ultimi riflessi
della tua gloria, Amore,
trasfigurando la mia vita
per la prossima bellezza
della morte.”
I seguenti miei post non centrano con questo post,
nel senso che non c’ entrano proprio,
perchè calzano stretti, fanno proprio fatica a centrarci
però c’ entrano lo stesso…
va bè a parte sti giochi di parole, venuti male
I seguenti post li faccio entrare lo stesso qui,
solo perchè è l ultimo post pubblicato.
Uno potrebbe dire ma che centra?
io rispnderei:
c’ entra, c’ entra!!!!
L. Housman
La pace guardò in basso
e vide la guerra,
“Là voglio andare” disse la pace.
L’amore guardò in basso
e vide l’odio,
“Là voglio andare” disse l’amore.
La luce guardò in basso
e vide il buio,
“Là voglio andare” disse la luce.
Così apparve la luce
e risplendette.
Così apparve la pace
e offrì riposo.
Così apparve l’amore
e portò vita.
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WILLIAM BLAKE – Gioia di bambino
“Non ho nessun nome:
ho solo due giorni.”
Come ti devo chiamare?
“Io sono felice,
Gioia e’ il mio nome.”
Dolce gioia ti tocca!
Cara gioia!
Dolce gioia di solo due giorni,
dolce gioia ti chiamo:
tu sorridi,
io canto ancora
dolce gioia ti tocca.
RAOUL FOLLEREAU
La civiltà non è né il numero,
né la forza,
né il denaro.
La civiltà è il desiderio paziente,
appassionato,
ostinato,
che vi siano sulla terra meno ingiustizie,
meno dolori,
meno sventure.
La civiltà è amarsi.
NAZIM HIKMET
Non vivere su questa terra
come un inquilino
oppure in villeggiatura
nella natura
vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre
credi al grano al mare alla terra
ma soprattutto all’uomo.
Ama la nuvola la macchina il libro
ma innanzi tutto ama l’uomo.
Che tutti i beni della terrestri
ti diano gioia,
che l’ombre e il chiaro
che le quattro stagioni
ti diano gioia,
ma che soprattutto, l’uomo
ti dia gioia.
ROMANO BATTAGLIA
C’è un luogo dove la pace della natura
Filtra in noi come la luce del sole tra gli alberi
Dove i venti ci comunicano la loro forza
e gli affanni si staccano da noi come le foglie.
Non è difficile arrivarci:
basta guardarsi dentro…
… e avere un cuore pulito.
” Se riuscirai a mantenere vivo un ramo verde nel tuo cuore nell’ora dell’oscurità,
allora il Signore verrà e manderà un uccello a cantare da quel ramo all’alba del giorno”
(proverbio Irlandese)
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MADRE TERESA DI CALCUTTA
Ama la vita
Ama la vita così com’è
Amala pienamente,senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un po’.
Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
NON VIVERE MAI SENZA VITA!
MADRE TERESA DI CALCUTTA
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Ama la vita,
perchè è la cosa più preziosa che hai.
Rispettala ,Gratificala, e riempila d’amore,
intrecciala con la persona che ami,
donagli un fiore e un sorriso ogni giorno,
affinchè ella possa rigenerarsi,
Credi nella vita,
e portala sempre con te,
stringile la mano e fatti guidare,
non aver paura,
lei non ti abbandonerà mai.
Alberto Pisano
un festoso saluto a Gabriele
Buondì, Gabriele! Un immenso abbraccio…
ciao a tutti, “artisti”, ho letto queste righe di Victor Hugo e vorrei condividerle:
il vero artista si comporta come un uccello posatosi su un fragile ramo che lo sente cedere sotto il suo peso ma canta ugualmente perchè sa di avere le ali.
un abbraccio circolare a Gabriele.
matteo
Grazie Melusina 🙂 🙂 🙂 🙂
INFERI E TERRA:(1992)
Oh! cari Amici
Decisi giovane
di calarmi negli
Inferi, qual sorpresa
Quando vidi i volti
che avevo lasciato
sulla terra mortale!
Solo allora compresi,
Non essermi mai mosso
d’aver solo viaggiato oltre
la fitta Nebbia!!!
La Santa Cristiana Morale:(1987)
Attenzione, santa Morale
Quel Cristo che tanto
pregate, alla Croce
se mai fu vero!
Ogni Istante infilzate
Se lo Infilzo Io,
Son Pagano, Gnostico!
Voi che di quel pan bianco
mangiate, nel canto di
una qualche messa serale!
Dove nell’acqua santa vi
Lavate le mani! Voi dite
Di Credere, Voi dite d’esser
Giustificati, per poter continuare
nelle vostre Orge, di malefatte!
Io Son Pagano, eppur m’accorgo
del ritual vostro, ritrovo di Mercenari!
Ti abbraccio con affetto, mio caro Gabriele…
Ciao Carissimo Giuseppe 😀
Quante verità in queste poche ma assai sagge veritiiere parole……
E’da tempo che il suono
di campane mi sgomenta….
non più richiamo a Dio
non più promessa celeste.
E’ da tempo che porto
le mani alle orecchie
per non sentire il falso
di chi gestisce il perdono.
E’ da tempo che Ti cerco
dentro di me
senza orari e sensali….
In ascolto Ti ho trovata.
anna maria de simone