Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d’addormentarsi i suoi seni rotondi,
lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s’estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.
Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore
nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d’opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
Charles Baudelaire
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😀
terzina sublime:
“NEL CAVO DELLA MANO QUELLA PALLIDA LACRIMA
IRIDESCENTE COME SCHEGGIA D’OPALE.
E, PER SOTTRARLA AL SOLE, SE LA NASCONDE IN CUORE.”
Un amore secreto discende sulla mano del poeta
ed egli con la stessa devozione di una mamma col suo neonato
custodisce
quel “gioiello” nel posto più caro e
difficile da scovare,
nel secreto del suo cuore
e quella goccia d’ amore
brilla
più di tutte le stelle
del firmamento
tanto che
per serbarla
e tanto è l amore e gioia
che qual “tesoro”
gli da
che la trasforma in un opale
per far si che quella scintilla
divenga
la luce eterna del suo cuore,
una scintilla d amore forgiata.
Il più prezioso dei beni
accolto
nella propria vita
COME IMMAGINE DEL VIDEO CI METTEREI QUESTA

AL POSTO DI QUELLA CHE C’è:
la luna traspare con tutto il suo candore
e una sorta di luce
si irradia
sugli innamorati
nella notte
coperti
solo da un sottile strato
d amore
e stelle
e per il resto
rimangono scoperti
così come sono
al chiaro di luna…
…una dolce musica
si allontana
lasciando gli innamorati
al silenzio soave
d amore
e guardandosi negli
occhi
s’ amano
by Mel
ps: come sono belle
le cose appena accennate
da un sorriso o da un abbozzo di matita
per poi sfumare verso
un infinito
più ampio e sicuro
in un lido quieto
verso le braccia dell altro!!!!
titolo: il lido di casa!
by MeL
Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentiero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa:
Tu dormi, che t’accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze.
Leopardi
Placida notte, e verecondo raggio
Della cadente luna; e tu che spunti
Fra la tacita selva in su la rupe,
Nunzio del giorno.
Saffo
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Da lei, dal suo immortale capo, un diffuso chiarore
si spande sulla Terra e una sovrumana bellezza appare
sotto la sua luce: l’aria buia si fa luminosa
di fronte alla sua corona dorata, e i raggi splendono
quando dall’Oceano, lavate le belle membra,
indossata la veste lucente, la divina Selene,
aggiogati i bianchi puledri dal collo robusto,
lancia in avanti il cocchio splendente
e appare, dopo il tramonto, al culmine del mese.
Omero
http://www.google.it/imgres?q=selene&num=10&hl=it&biw=1279&bih=664&tbm=isch&tbnid=D3bMqQkzJUbuqM:&imgrefurl=http://it.wikipedia.org/wiki/Selene&docid=A39rJkbjeqxVFM&imgurl=http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/09/Altar_Selene_Louvre_Ma508.jpg/250px-Altar_Selene_Louvre_Ma508.jpg&w=250&h=201&ei=Iq6dUJ38KaXT0QWEi4DAAg&zoom=1&iact=hc&vpx=748&vpy=204&dur=569&hovh=160&hovw=200&tx=78&ty=55&sig=116093652264988649699&page=1&tbnh=137&tbnw=174&start=0&ndsp=22&ved=1t:429,r:4,s:0,i:147