Ogni via è soltanto una via. Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla, se è questo che vi suggerisce il cuore. Ma la decisione di continuare quella strada, o di lasciarla, non deve essere provocata dalla paura o dall’ambizione. Osservate ogni strada attentamente e con calma. Provate a percorrerla tutte le volte che lo ritenete necessario. Poi rivolgete una domanda a voi stessi, e soltanto a voi stessi:
Questa strada ha un cuore?”
Carlos Castaneda
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Carissimo Prof. Gabriele , in queste poche semplici umili capibili parole è condensata tutta la saggezza antica 😀
(forse un giorno, appena il tempo mi sarà più propizio, sempre con il suo benevolo consenso, non per la mia non sentita gloria, ma per quella comune sempre ricercate visione maggiore che dovrebbe meglio spiegarci il perché della vita e della sua giusta diversificata manifestazione, pubblicherò qualcosa che parla di quell’antica saggia scienza Tolteca, antica riminiscenza di quella saggezza Atlantidea che come dei semi fu sparsa in tutto il mondo, affinché in ogni tempo ed in ogni luogo quei preziosi semi fossero stati raccolti da tanti veri ricercatori d’anima )
Professore carissimo, rimango sempre impressionato dalle sincronicità legate a questo blog. Ieri dopo alcuni mesi, in cui non leggevo Castaneda, ho cercato su internet informazioni su un suo libro. Ed oggi appare un bel post su Castaneda… mi verrebbe da dire: tu chiamale se vuoi coincidenze!
Da tempo rifletto su questa sentenza di Lao-Tzu:
“Quando la grande via venne abbandonata, ci furono umanità e giustizia.
Quando apparvero ingegno e conoscenza, ci fu la grande civilizzazione (altre traduzioni: “la grande falsità” dei valori convenzionali ed esteriori, “cultura artificiale” sostenuta dai confuciani, in contrasto con “cultura naturale” intesa come “espressione della natura umana”).
Quando nella famiglia venne meno l’armonia, ci fu la pietà filiale.
Quando la nazione sprofondò nel disordine, ci furono i ministri fedeli.”
Caro Andrea, direi proprio di sì! Sono sempre felice di venire a conoscenza di queste belle “coincidenze”. Un abbraccio.
Caro Raffaele, pubblicherò volentieri ciò che mi invierai. Baci e abbracci.
Allora la vecchia mi disse:
“Guarda questa rosa secca
che un giorno fu incantata
dallo sfarzo della sua stagione;
il tempo che sbriciola anche altissime mura
non priverà questo libro della sua saggezza.
In questi petali secchi c’è più filosofia
di quella che può darti la tua saggia biblioteca;
essa sulle mie labbra pone la magica armonia
con cui sul fuso incarno i sogni della mia rocca.”
“Sei una fata”, le dissi. “Sono una fata”, mi disse,
“e celebro l’esultanza della primavera,
donando vita e volo a queste foglie di rosa.”
Si trasformò in una principessa profumata
e nell’aria sottile, dalle dita della fata
volò la rosa secca come una farfalla.
Ruben Dario
La via del cuore…
che ci racconta “il piccolo principe”:
” l’ essenziale è invisibile agli occhi”
lui era così preoccupato per la sua piccola rosa, quando l ha lasciata sola e il suo unico pensiero, quando era distante era: che la sua piccola fragile rosa, stesse bene anche se non c’ era più a prendersi cura di lei,
e fino all ultimo momento, quando poi è andato via dalla Terra, il suo ultimo pensiero era sempre la sua rosa, sarebbe ritornato da essa.
La sua piccola e fragile rosa, mentre lui si occupava di lei, anche lei si prendeva cura di lui era uno scambio alla pari e avveniva senza, che, al momento, nessuno dei due
se ne accorgesse,
spesso anche quello era un dare
e avere talmente veloce e spontaneo ce volte pareva invisibile,
a volte il volersi bene è invisibile, ma si sente, eccome se si sente!!!
La via del cuore, …
.. il volersi bene
Le cose più grandi del mondo spesso
risiedono
in tutto ciò che apparentemente
è insignificante,
piccolo,
microscopico, minuscolo….
Ma proprio in quel “niente”
è racchiusa la grandezza
più grande….
(Ps: Voglio un grande bene alle persone care della mia vita,
proprio un gran bene)
il piccolo principe e la sua rosa…
ps: più imparo, e più riconosco di non sapere niente,
perchè vedo quanto ancora c’ è da imparare,
e quanto tanto, mi è stato dato.
NOn ci si può sentire arrivati,
si può essere soddisaftti di ciò che si è fatto,
ma mai arrivati.
La vita è una lunga via piastrellata di piccole cose
qualcheduna di queste piccole cose
ci rende felici
e poi man mano cha cammini
scopri altre piccole cose
che ti rendono
felici e ogni passo
è una scoperta
e per quanto il tuo bagaglio
possa ingrandirsi
la via è piena
di infinite piccole
cose…
un infinito di piccole cose
e quindi non potrai mai sapere
miliardi di cose
ma qulched una si
qualche d una di queste
ti aprirà il cuore.
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Ognuno ha la sua via del cuore:
Un abbraccio anche a Lei Professore!
… tutti i giorni viviamo a contatto con gente “tossica”
Sociopatici, ci assecondano con belle parole ma poi…
Invidiosi , privi di personalità e smarriti nella ricerca del potere…..
Arroganti e presuntuosi , io non li so definire…
Pettegoli e maldicenti ..sempre in forte aumento .
Insomma , queste patologie non danno una speranza ……
A tutte quelle persone che non si riconoscono in queste categorie ….. sono degli eroi
Io sono ricco di speranza …… e voi?
Rosario Naddeo
Il viandante
Il grande Rosario…. Salve BEL viandante
Rosarione, Grandissimo Amico Mio, è tanto che non sentivo la tua preziosa viaggevole voce….. “ma dove ti sei imputtisato?”
Ma le mie strade hanno sempre un cuore, il mio problema è semmai l’inverso, cercare di fare ciò che mi conviene fare, così come fan tutti. Non è che sia tanto esaltante caso mai bisogna distinguere la via da un fosso. Al buio capita. Poi chi ti tira su? O gente che ti guarda e spara diagnosi o strani tipi che commentano sull’umidità della stagione in corso. Per fortuna che ho imparato a cavarmela da me. Cuor contento il ciel l’aiuta e le radici sono ottime scalette.
I fanta psicologi con le loro arie astruse e gli pseudo romantici con le loro strane accuse —–i super patetici con le visioni ustionate dal vuoto– i gongolanti verità sui dondoli mentre altri vendemmiano — sazi loro alla vita bestemmiano— le strane creature dell’aire volteggiano — fatine di zucchero a velo — in un rosa cielo glassato — Castaneda aveva un solo torto non sapere di non sapere — quello è il trucco ed amare senza trucchi 😉 Un prestidigitatore rinuncia al coniglio nel cappello per amore di Dulcinea.
su questo grandioso tema, una altra bella saggia voce che parla, quella di Carlo Pancera
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