Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori!”
Italo Calvino
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Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori!”
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Dedico a Lei Professore La Porta, questa Meraviglia…. “un Solare, Buona Notte”!
DUE COSE HANNO SEMPRE RISVEGLIATO LA MIA MERAVIGLIA:
I
L CIELO STELLATO SOPRA DI ME E LA LEGGE MORALE IN ME
Kant
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://digimedia.libero.it/midibisar/profilo&imgrefurl=http://spazio.libero.it/midibisar/&usg=__ITtV4Tn6hNcaFRidX6rufcK_nlE=&h=467&w=739&sz=61&hl=it&start=1&zoom=1&tbnid=XyBe4lmDFwVORM:&tbnh=133&tbnw=200&ei=muZpUN_9IMzb4QTrooGIAg&prev=/search%3Fq%3DIL%2BCiELO%2BSTELLATO%26tbnh%3D113%26tbnw%3D180%26hl%3Dit%26sig%3D104894211643919625980%26biw%3D1279%26bih%3D664%26tbs%3Dsimg:CAQSEgn7QG-_1zv_19riGVW1pdMBqXww%26tbm%3Disch&itbs=1&iact=hc&vpx=179&vpy=191&dur=2358&hovh=178&hovw=283&tx=149&ty=125&sig=104894211643919625980&page=1&ved=1t:429,r:0,s:0,i:50
Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori! Ad essi va l’invidia di quanti, come noi, abituati a reagire agli stimoli mutevoli del mondo, viviamo esposti a contraccolpi continui, e non finendo mai di decifrare il corso della multiforme realtà, portiamo nei nostri atteggiamenti stabiliti volta per volta la coscienza del rischio di sbagliare. E quant’è difficile da vivere, per quelli come noi, l’Italia!
Calvino
…
Mille grazie, carissimo Giuseppe. Gran bel dono. Un abbraccio…
Dedico a Lei Professore La Porta, questa Meraviglia…. “un Solare, Buona Notte”! Ho dovuto per questioni tecn. riposta-re questo Video magico…
Credo che il Sufismo, sia veramente una delle maggiori vie Mistiche oltre che religiosa!!! Amo di quel amore a loro caro, questo Mondo!So, quanto lei ,altrettanto ama e ne riconosce la grandezza.!!!
Buongiorno, Gabriele. Ti stringo forte…
Questo scritto è già molto noto,
ma lo ri-posto,
perchè tocca le corde del cuore
(una ad una):
Una notte un uomo fece un sogno.
Sognò di passeggiare lungo la spiaggia con il Signore.
In cielo balenavano scene della sua vita.
Per ciascuna scena notò due serie di orme sulla sabbia:
una apparteneva a lui e l’altra al Signore.
Quando gli fu balenata davanti agli occhi l’ultima scena,
si voltò a guardare le orme
e notò che molte volte lungo il cammino vi era una sola serie di impronte.
Notò anche che questo avveniva durante i periodi più sfavorevoli
e più tristi della sua vita.
Ne rimase disorientato e interrogò il Signore.
“Signore, tu hai detto che se io avessi deciso di seguirti,
tu avresti camminato tutta la strada accanto a me,
ma io ho notato che durante i periodi più difficili della mia vita
vi era una sola serie di orme.
Non capisco perché,
quando avevo più bisogno di te,
mi hai abbandonato.”
Il Signore rispose:
“Mio amato figlio, io ti voglio bene e non ti abbandonerei mai.
Durante i tuoi periodi di dolore e sofferenza,
quando vedi solo una serie di orme,
quelli sono i periodi in cui io ti ho portato in braccio.”
http://www.google.it/imgres?q=braccio+lina&hl=it&sig=104894211643919625980&biw=1279&bih=664&tbm=isch&tbnid=k7lVsafD7dSNHM:&imgrefurl=http://isantesi.wordpress.com/2012/03/08/i-borroni/lina-e-miriam-giuditta-e-leonarda-ciuccarelli/&docid=JfNVIvlmrPMkRM&imgurl=http://isantesi.files.wordpress.com/2012/03/lina-e-miriam-giuditta-e-leonarda-ciuccarelli.jpg&w=600&h=801&ei=hKpqUNjEOujg4QSjl4DABg&zoom=1&iact=hc&vpx=773&vpy=33&dur=794&hovh=259&hovw=194&tx=122&ty=172&page=1&tbnh=140&tbnw=105&start=0&ndsp=18&ved=1t:429,r:3,s:0,i:77
E’ la parte centrale e più significativa di una lettera che Calvino scrisse a Carlo Salinari, in risposta a una recensione su “Il visconte dimezzato”, che egli aveva scritto su “l’Unità” del 6 agosto 1952
“A me importava il problema dell’uomo contemporaneo (dell’intellettuale, per esser più precisi) dimezzato, cioè incompleto, “alienato”. Se ho scelto di dimezzare il mio personaggio secondo la linea di frattura “bene-male”, l’ho fatto perchè ciò mi permetteva una maggiore evidenza di immagini contrapposte, e si legava a una tradizione letteraia già classica (p. es. Stevenson) cosicchè potevo giocarci senza preoccupazioni. Mentre i miei ammicchi moralistici, chiamiamoli così, erano indirizzati non tanto al visconte quanto ai personaggi di cornice, che sono le vere esemplificazioni del mio assunto: i lebbrosi (cioè gli artisti decadenti), il dottore e il carpentiere (la scienza e la tecnica staccate dall’umanità), quegli ugonotti, visti un po’ con simpatia e un po’ con ironia (che sono un po’ una mia allegoria autobiografico-familiare, una specie di epopea genealogica immaginaria della mia famiglia) e anche un’immagine di tutta la linea del moralismo idealista della borghesia [l’individualismo fondato sulla volontà!].”