La tv al tempo del web 2.0

Carissimi, oggi ci tengo particolarmente a parlarvi di un libro scritto da un caro amico. Ovviamente attendo le vostre riflessioni. Un abbraccio. Gabriele

Ogni giorno, milioni di giovani nel mondo, preferiscono navigare su internet piuttosto che accendere la televisione. Gli studiosi del settore sostengono che accade perché hanno la libertà di scegliere, di consultare e di condividere con i propri amici ciò che reputano più interessante. Eppure i maggiori picchi di traffico su internet sono dovuti proprio alla visione e alla condivisione di programmi televisivi. Un controsenso? Assolutamente no e ce lo spiega abilmente Maurizio Gianotti con il suo ulimo libro ’La tv al tempo del web 2.0’, edito dall’Editore Armando. Il saggio analizza la metamorfosi del piccolo schermo dalla sua nascita fino all’utilizzo delle nuove tecnologie che, grazie alla trasmissione in tempo reale di contenuti audio e video, sta trasformando il telespettatore in reporter liberandolo dal suo contesto di ricettore passivo. Un evento impensabile solo fino ad alcuni anni fa che sta modificando radicalmente il modo di fare televisione. Gli ingegneri e i tecnici designati alla messa in onda dei programmi, infatti, avevano come unico obiettivo quello di garantire la qualità tecnica delle trasmissioni, scartando ogni immagine che non raggiungesse gli standard previsti. Gradualmente, però, con il diffondersi delle nuove tecnologie queste barriere sono state ampiamente rivoluzionate e superate. Basti pensare ai recenti accadimenti avvevuti durante la ’primavera araba’oppure in Siria, testimoniati e resi noti al mondo proprio attraverso le immagini riprese dei telefonini che di certo non possono attestarsi su eccellenti livelli qualitativi. Nel nostro Paese c’è una interessante piattaforma multimediale (www.youreporter.it) che basandosi proprio su questo, quasi quotidianamente, fornisce i propri servizi amatoriali ai nostri telegiornali nazionali. Il loro slogan, presente sul sito internet, appare fin troppo evidente: “Vuoi raccontare una notizia? Sei stato testimone di un fatto di cronaca?Allora non perdere l’occasione di far sentire la tua voce, iscriviti a YouReporter e inizia ad inviare foto e video perché siamo la prima piattaforma italiana di videogiornalismo partecipativo, seguitissima da tutti i principali mezzi d’informazione”. Recentemente anche il quotidiano “La Repubblica”, nella sua versione on line, con il progetto “Reporter”, ha dato vita ad una iniziativa simile ricevendo, in pochissimi giorni, migliaia di adesioni e di visite. Ovviamente a Giannotti, storico e lungimirante autore televisivo Rai e Mediaset, tutto questo non poteva sfuggire. Con il suo lavoro editoriale, vuole quindi dare forma a una nuova Tv in cui cittadini e professionisti della comunicazione e dell’informazione lavorino alla creazione di un nuovo villaggio globale nel quale a nessuno sia negata la possibilità di partecipare in modo attivo e propositivo. Ma “La Tv al tempo del web 2.0” non parla solamente di questo. Come scrive la collega Marida Caterini sulle pagine di Panorama, il volume analizza anche le metodologie classiche della fruizione televisiva facendo riferimento alle principali trasmissioni del passato. Dalla cosiddetta preistoria del piccolo schermo, fatta dai programmi di Bongiorno, Tognazzi e Vianello, fino agli show moderni, analizzandone la varie componenti strutturali e indagando anche sul cosa guardano in tv gli italiani. Infine, attraverso l’analisi quotidiana dei dati Auditel, ci delinea un identikit dell’utente televisivo, indispensabile per comprenderne ogni sfaccettatura. Ma non allarmatevi, non è il solito testo per addetti ai lavori che, troppo spesso, sembrano “parlarsi da soli”. Giannotti grazie ad una scrittura chiara e incisiva, riesce a spiegare a tutti cos’è la televisione, quali sono le sue regole e quali protranno essere gli scenari futuri, quando il web3 segnerà un’altra ricoluzione.
E chi cambia canale, resterà indietro…

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5 Risposte

  1. Credo sia un libro sull’evoluzione della società che cambia. Mi è capitato di leggere libri sulla società che cambiava nel passato, ma quello che stiamo vivendo ora è un ulteriore trasformazione “più virtuale” che reale e materiale, così ne nascono studi e osservazioni nuove che certe volte si fa fatica anche starci dietro. La TV si sta adeguando anche al web e a nuovi modi per trasmettere programmi, basta vedere le pubblicità sui nuovi congegni come i tablet e cose del genere dove invitano la gente a guardare i loro programmi preferiti o il web in qualsiasi posto si trovano, prima c’era il portatile, ora questi, così la gente può vedere quello che vuole e come vuole. Si lamentano però che alla tV non c’è niente di buono da vedere, mentre poi la guardano attraverso il web o nei nuovi congegni.
    Io personalmente non amo queste nuove tecnologie e modi nuovi per vedere la TV, nei cellulari, tablet, pc, ecc. in qualsiasi momento, anche in mezzo alla gente, in questo modo si evita la comunicazione interpersonale e non si parla nemmeno di cosa si è visto alla TV. Qualche settimana fa dissero alla tV o nel web che la TV di oggi fanno programmi per vecchi, tipo programmi della televisione pubblica dove parlano e raccontano storie vere o semi-vere, mentre dai canali digitali,TV sat o a pagamento trasmettono programmi,film, telefilm super moderni. Alla fine molta gente ha una vasta gamma di possibilità di vedere la tV o notizie. ma ho notato che specialmente nel web alla fine guardano e parlano delle stesse cose in modo anche morboso e ripetitivo e perché lo fanno gli altri.

    Io personalmente non amo guardare i tg alla TV o programmi dove parlano di pettegolezzi, cucina o omicidi o storie di persone comuni. Mi meraviglio quando parlano di filosofia in TV. Ma ugualmente guardo vari generi.

  2. Grazie per il consiglio prof! Finalmente non siamo più dei semplici passivi ricettori ma possiamo partecipare alla realizzazione delle informazioni. Io stssa ho inviato un vedeo a you reporter per testimoniare un incendo in sicilia che sembrava essere stato dimenticato dai pompieri. Credo invece che i programmi televisivi siano ancora lontani da quest’ottica partecipativa e attiva. I vari “grandi fratelli” , secondo me, non ci danno alcuna “voce”.

  3. La società sta cambiando radicamente e chi si occupa di comunicazione non poteva non accorgersene e adeguarsi a questi nuovi sistemi. Ben venga anche una informazione più libera , pluralista e aperta. Cercherò il libro… grazie professore

  4. Chissà se in quest’ottica anche i direttori dei palinsesti e gli autori televisivi saranno disponibili a visionare tutti quei ragazzi che come me cercano invano di lavorare nella tv. Noi giovani abbiamo idee nuove, siamo al passo con i tempi e possiamo esprireme al meglio i mutamenti sociali di questa nuova epoca tecnologica. Chi meglio di noi sa come comunicare alla nostra generazione? Buona serate prof e mi auguro di rivederla ancora in tv (mi sembra assurdo che lei non conduca più un suo programma… CI MANCA TANTOOOOOO). Mary

  5. Sereno inizio di settimana, mio aro Gabriele. Ti abbraccio forte…

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