Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
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Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
aaaaa musica per le mie orecchie
una pazienza che
arde
come
il più grande
dei desideri
la felicità
arde e arde
VIVE!!!!!!!!!!
io penso, che sono bellissime queste parole di neruda, e sono un inno al puer eternus. e quando nella vita arrivano i momenti bui, e non è possibile metterle in pratica, bisogna cercare di non dimenticarle mai, tenendole sul cuore, sperando che un giorno possano germogliare. anche se nella realtà molte volte non è facile perchè il senex è sempre presente…però cercare di stare vicini a quel cammino è la via. questo è il mio pensiero però non sò se sono nel giusto un saluto al professore ai suoi collaboratori e a tutti i lettori del blog. PS. professore s ha che sento molto la mancanza di alessandro calabrò, simona condorelli vincenzo baccano silvia guida bianca di fausto egidio senatore garramone , andrea il prof di matematica che ora non mi viene il cognome, scarcelli e tutti tutti tutti loro. mi piacerebbe tantissimo saperli anche solo presenti a leggere nel blog…… mi sono fatto prendere dalla malinconia. baci baci a tutti e grazie. g.luca
Paul Verlaine
Poiché l’alba si accende, ed ecco l’aurora,
poiché, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente
a ritornare a me che la chiamo e l’imploro,
poiché questa felicità consente ad esser mia,
facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! soprattutto
basta con l’ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz’anima trionfava.
E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s’incontrano;
basta con l’abominevole rancore! basta
con l’oblìo ricercato in esecrate bevande!
Perché io voglio, ora che un Essere di luce
nella mia notte fonda ha portato il chiarore
di un amore immortale che è anche il primo
per la grazia, il sorriso e la bontà,
io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme,
da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia,
camminare diritto, sia per sentieri di muschio
sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino;
sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita
verso la meta a cui mi spingerà il destino,
senza violenza, né rimorsi, né invidia:
sarà questo il felice dovere in gaie lotte.
E poiché, per cullare le lentezze della via,
canterò arie ingenue, io mi dico
che lei certo mi ascolterà senza fastidio;
e non chiedo, davvero, altro Paradiso.
,,,,,
A mia madre…
“Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
che desti la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud leva i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.
Non voglio che vacillino il tuo riso o i tuoi passi,
non voglio che muoia la mia eredità d’allegria,
non bussare al mio petto, sono assente.
Vivi in mia assenza come in una casa.
È una casa tanto grande l’assenza
che v’entrerai traverso i muri
e appenderai i quadri all’aria.
È una casa tanto trasparente l’assenza
che senza vita ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò un’altra volta.”
Pablo Neruda
Un dolcissimo risveglio, Gabriele caro… 🙂
Ciao, carissimo. Baci baci.
il chiarore
di un amore immortale
questa è più che musica
è anima!!!
il CHIARORE DI UN AMORE IMMORTALE
è più simile a un
AURORA
del cuore
a un aurora
che si innalza
su tutto l universo
e dice
a tutti di amarsi
un aurora di pura felicità…
dinnanzi a un albore così forte
come possono entrarci
cose così piccole
come rabbia e rancore etc..
Tutto è così chiaro nell animo
quando
vi è un
CHIARORE DI UN AMORE IMMORTALE
quali bui possono entrare,
quando una luce così calda e avvolgente
ti entra dentro?
Nessuno,
infatti:
facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! soprattutto
basta con l’ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz’anima trionfava.
E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s’incontrano;
basta con l’abominevole rancore! basta
con l’oblìo ricercato in esecrate bevande!
…
pura estasi,
esiste una gioia maggiore
di questa?
se si, possa la mia mente
un giorno riuscire a immaginarla,
perchè ora è così piena di questa
immagine
che sazia e
nutre
che non riesce.
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://sphotos-a.xx.fbcdn.net/hphotos-snc7/c48.0.403.403/p403x403/377854_495402300470388_654760603_n.jpg&imgrefurl=http://www.facebook.com/pages/The-Crow-LAmore-%25C3%25A8-Immortale/441188112558474&usg=__G4MTY67T4aGpoyre1vLSus4DVHc=&h=375&w=403&sz=21&hl=it&start=1&zoom=1&tbnid=nkQ3qwwBYXLFnM:&tbnh=133&tbnw=143&ei=ZuBaUKOQO4-whAf58oGADQ&prev=/search%3Fq%3Dil%2Bchiarore%2Bdi%2Bun%2Bamore%2Bimmortale%26tbnh%3D137%26tbnw%3D144%26num%3D10%26hl%3Dit%26sig%3D104894211643919625980%26biw%3D1279%26bih%3D664%26tbs%3Dsimg:CAQSEgmeRDerDAFhciGAlGNLFxNe-Q%26tbm%3Disch&itbs=1&iact=rc&dur=486&sig=104894211643919625980&page=1&ved=1t:429,r:0,s:0,i:50&tx=69&ty=82
Questa poesia non è di Neruda ma di Martha Medeiros
lentamente vive chi sa ancora sperare
lentamente vive
chi conserva dentro sè i suoi sogni
lentamente vive
chi ancora
a prescindere dall età
e dai contesti
pienamente vive
anche l attimo
che sta trascorrendo,
non importa cosa sta affrontando
chi è cosa fa, etc.
ma mentre egli fa quello
fa
vivendo pienamente
allora
armoniosamente vive
chi
sa darsi all attimo che vive
pienamente, indistintamente e completamente
ps:
è assolutamente difficile
applicare questo concretamente nella vita
di tutti i giorni,
cioè vivere proprio così
molto molto difficile
ma
assolutamente
stupido
NON PROVARCI!!!!
Come
non
provare
a
essere
felici??!!!
Infatti è stupendo
farlo!!!!
Grazie per la segnalazione Rossano. Controlleremo.
farlo ( provarci, provarci, provarci con tutti se stessi)
farlo
farlo
essere felici,
quale migliore
motivazione
può
esserci
nel spingere
a provarci
e a farlo!!!!!
Un saluto a Gabriele
di nulla caro
Buon Giorno Carissimo Prof. Gabriele 😀
è proprio vero perchè si entra in quell’aspetto meccanicistico che addormenta sempre di più l’essere…. Così’ come è nel dire che spesso bisogna anche cambiare quel percorso che ordinariamente ci porta a quell’aspetto abitudinario. Un giorno , sempre su questa preziosa casa ho anche detto/affermato che spesso è necessario de programmare la propria mente razionale per lasciarsi andare e trasportare come una goccia d’acqua nella vera voce del silenzio interiore, in questo stato con una più attenta introspettiva osservazione su tutto ciò che passa per il cuore, ripercorrendo con un processo inverso, a ritroso, (che è una vera e propria RICAPITOLAZIONE EMOZIONALE) una vera e propria ricerca armonica (ricerca della fonte da cui scaturiscono certe vibrazioni/emozioni/sentimenti) per ritrovare e per connettersi con la propria divina essenza spirituale… Arrivare vicini alla soglia di quella porta infradimensionale già si potrebbero aprire certe porte spazio/temporali della MEMORIA….
Per questo ho anche affermato in quel mio strano scrammaticato scritto…
Capisci che è possibile indagare sul proprio cammino di questa e
di tantissime vite precedenti. Di sicuro è impensabile è inaccettabile sembra pazzia sembra impossibile nella realtà ordinaria, non è facile da capire ma, spesso quando qualcosa ci riporta le stesse emozioni, le stesse sensazioni che abbiamo provato nella nostra vita, nella nostra infanzia è come ascoltare una canzone che per un momento ci riporta indietro nel tempo e percepire quasi le stesse giovani emozioni. Allora pensi che lo stesso possa essere visitando un luogo, un posto nuovo e percepire “ci sono già stato” o incontrando una persona sconosciuta o leggendo un testo una poesia o vendendo un quadro un’opera antica. Certo non è quella sensazione normale dell’apprezzare qualcosa, ma quella strana sensazione diversa dall’ordinario che ci fa vibrare dentro, in modo diverso, come una gioia, un pianto senza motivo o un ricordo senza tempo.
E’ quella impensata, non valutata, non capita trascurata sottile vibrazione che ci lega al nostro passato e a tante cose care in cui il nostro passato è legato ora.
Ciao, Mel. Grazie per i tuoi contributi, sempre molto interessanti. Baci baci.
…Non per ultimo il talento di sopravvivere a se stessi, che non è incapacità di scambiare la propria pelle con quella del prossimo… E’ proprio il contrario!
Segue il talento di saper morire per amore, che è capacità di rinnovarsi.
Si è visto: c’è chi è pronto a certe prove della vita e chi no. Per questo penso che la morte non sia democratica; voglio dire che bisogna essere pronti a morire per amore per produrre arte, ma c’è chi non ammetterebbe mai con se stesso di aver prodotto una mediocrità dal caos.
leggendo i post ho riletto una preghier di Tagore che avev postat che non mi ricordav per niente:
Dammi il supremo conforto dell’amore,
questa è la mia preghiera.
Il conforto che mi permetterà di parlare,
agire, soffrire secondo la tua volontà,
e di abbandonare ogni cosa per non essere
lasciato a me stesso.
Fortificami nei pericoli, onorami con la tua sofferenza
aiutami a percorrere i cammini difficili
del sacrificio quotidiano.
Dammi la suprema confidenza dell’amore,
questa è la mia preghiera.
La confidenza nella vita che sfida la morte,
che cambia la debolezza in forza,
la sconfitta in vittoria.
Innalzami, perché la mia dignità, accettando l’offesa,
disdegni di renderla.
________R. Tagore______
Mi colpiscono:
“Dammi il supremo conforto dell’amore..
…
Dammi la suprema confidenza dell’amore..
….
La confidenza nella vita che sfida la morte”
OSSIA DAMMI QUELL AMORE
CHE MI FACCIA VINCERE ANCHE LA MORTE!!
l amore fra virgolette immortale o meglio eterno,
che bella vita di colui che trova questo rarissimo
amore, proprio bella e piena..
😀
….
Gabriele a dire il vero,
sei tu che stimolicon i tuoi post,
post da cui attingere
le proprie risorse interne
per poi esprimerle.
I tuoi post sono ottimi
sunti
di riflessione
e partenze
per dialogi interessanti,
ricchi e pieni.
Da questi post ognuno
di noi può scavare a fondo
su se stesso e poi liberare
il tesoro che ha trovato dentro sè
e parlarne, confrotandosi con altri…
Insomma attraverso questi
post si può portare alla luce
il proprio mondo interiore,
cosa assai rara
in questi tempi così frenetici
dove
non si ha più il tempo di pensare
a questo
anche se fondamentale….
un bell arricchimento
quindi
ricambio i ringraziamenti
e li rivolgo a te e alla redazione.
Cara Melusina, grazie per le belle parole che ci hai scritto: sono la prova che stiamo lavorando bene. Grazie ancora. Baci e abbracci da tutti noi.