Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te
amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t’ho cercata
Ma non ti ho trovata
amore mio.
Jacques Prévert
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L’amore non deve essere schiavitù
Meno male che se l’è squagliata prima…(Prévert è una grande!)
Les lourdes chaînes sono sempre reciproche.
Chi possiede è anche posseduto.
E quanto più intensamente si possiede tanto più intensamente si è posseduti.
“Sei cresciuta come un cedro del Libano
Come un cipresso sui monti dell’Ermon
Come un ulivo maestoso in pianura
Sei cresciuta come un platano
Come palma in Engaddi
E le rose in Gerico
E rigogliosa come lampo di fuoco
Fuoco che mi inebria
Sai di cinnamomo mirra onice storace
E fra mille e mille ti riconoscerei
Dimmi anima mia dimmi dove si nasconde
Dov’è l’acqua che disseterà me
Dimmi anima mia il segreto dell’amante
Il segreto che ti lega a me.
Sei più dolce e bella del miele vergine
Ed è profumo il suono del suo nome
Come il sale in Engaddi
Sale come polvere
Sai di cinnamomo mirra onice storace
E fra mille e mille ti riconoscerei
Dimmi anima mia la paura dell’amante
Dell’amante che in me cerca te
Dimmi anima mia come nascere dal niente
Se non ho che te resta con me
Dimmi anima mia come nascere dal niente
Se non ho che te resta con me
Dimmi anima mia il segreto dell’amante
Dell’amante che resta con me”
(G.Russo – M.A.Sisini)
L’ amore è un archetipo divino ed è un archetipo di libertà. Non si può incatenare, non si può comprare e non si può imprigionare.
La gelosia, ” malata “, è la prigione dell’ amore e della libertà.
Prevert è un grande, uno dei più grandi scrittori e poeti dell’ ottocento. SEMPRE LEGGO LE SUE LIRICHE. Non si discute…. .
FORZA LUPACCHIOTTA.
… (dialogando con “Prévert”)
Il Ricercatore di Anima incontra un Saggio…
– Ero perso con lo sguardo verso il mare
Ero perso con lo sguardo nell’orizzonte,
tutto e tutto appariva come uguale;
poi ho scoperto una rosa in un angolo di mondo,
ho scoperto i suoi colori e la sua disperazione
di essere imprigionata fra le spine
non l’ho colta ma l’ho protetta con le mie mani,
non l’ho colta ma con lei ho condiviso e il profumo e le spine tutte quante.
Ah, stenderei il mio cuore come un tappeto sotto i tuoi passi,
ma temo per i tuoi piedi le spine di cui lo trafiggi.
“L’idioma dell’Amore non si può veicolare con la lingua:
versa il vino, coppiere, e smetti quest’insulso parlare”
( Il Saggio, di Hafiz – Si ringrazia: http://www.sufi.it/sufismo/poesia/Hafiz.htm )