I luoghi del cuore: Nicola Gelo

Amici cari,
in questa domenica estiva il nostro caro Nicola ci conduce in un luogo emblematico, nella grotta di Chi è come Dio?:

11 Risposte

  1. Caro Gabriele,

    ti affido un pensiero del grande Jung.
    Cosa ne pensi?
    Nicola

    “Credo che la guarigione con metodi spirituali, e dunque senza uso di tecniche materiali, abbia in futuro delle possibilità insospettate. Credo che, a poco a poco, il vostro ambito di competenza andrà oltre a quello che oggi, a torto o a ragione, definiamo come “funzionale”, per abbracciare anche l’intero organismo. Vedo risplendere di fronte a me l’aurora di una nuova era nella quale certe operazioni chirurgiche, come ad esempio quelle sui tumori, saranno considerate un lavoro di rappezzatura, e ci si renderà conto, pieni di orrore, come mai una volta sia stata possibile una conoscenza così limitata dei metodi di cura. Allora ci sarà a mala pena spazio per le cure tradizionali. Sono lungi dallo screditare in qualche modo la medicina moderna e la chirurgia. Nutro al contrario una grande ammirazione per entrambe. Tuttavia ho potuto dare un’ occhiata alle enormi energie che si trovano all’interno della persona, provenienti da una sorgente esterna, e che sotto certe condizioni fluiscono in lei; energie che possono essere definite solo come divine. Forze che non solo possono guarire disturbi funzionali, ma anche disturbi organici, che poi sono solo espressioni concomitanti di disturbi psico.spirituali”

    Prof. Dr. Carl Gustav Jung
    [cit. in Bruno Gröning, Rivoluzione nella medicina – Una documentazione medica sulla guarigione per via spirituale; Dr.med. Matthias Kamp]

  2. Caro Nicola,
    grazie di questa riflessione che ci doni. Credo che quella rivoluzione di cui parla il grande Jung, sarà portatrice anche di questo. La mentalità scientista e tecnocratica sottovaluta ogni aspetto di Psiche, soprattutto l’energia sterminata che vi si, apparetemente, cela. Come sempre, credo, che gli antichi, come ha detto Platone, siano “migliori di noi perché più vicini agli dèi”.

    Grazie

  3. Mi viene in mito della caverna di Platone dove immagina che un uomo catenato dall’ infanzia lì dentro se porato fuori al sole all’ inizio non vedrebbe niente solo pian piano col tempo l uomo potrebbe poi vedere le cose. Così l’uomo vede le ombre, ossia il mondo sensibile e la verità che fa tanta fatica a vedere è il mondo dell idee…
    riassumendo molto alla buona e in breve…
    Riprendendo il discorso del mito è come se l’ uomo potesse la vera bellezza della vita, attraverso il dio, in questo caso la suprema idea del bene.
    Dall grotta oscura, nell’ ignoranza verso la libertà e la luce, fuori, non più nascosto.
    Mi piace avvicinare questa idea di oscuro, insito della grotta vicino a Dio per poi riemergere fuori alla luce, verso la verità…
    come le faldeacquifere che dal luogo interiore poi si riversano verso l’ esterno e portano con se e svelano allo stesso tempo il mistero che era in loro racchiuso, un pò come pensevano gli antichi greci delle sorgenti d’ acqua sotterranee eìche zampillavano fuori all’ esterno a cui davano un valore sacro; infatti poi furono divinizzate…

    E mi viene in mente anche in neonato che dall’ utero poi esce fuori e vive….

    Ho fatto una specie di brainstorming che da un immagine me ne ha portata un altra e poi un altra ancora…
    mi scuso per la digressione….

  4. ps: aggiungo che non posso vedere i video e mi baso solo sulle parole

  5. Chi è come Dio?

    E chi vorrebbe esserlo?

  6. Caro Nicola,
    ho condiviso questo estratto sul blog… Grazie!

    Un abbraccio

  7. Caro Gabriele,

    nei prossimi giorni invierò ai collaboratori una bella coincidenza che potrebbe andare ad arricchire il tuo lavoro di ricerca e documentazione.
    E’ una coincidenza che ne racchiude molte altre. Sto cercando di sintetizzarla per rendere più agevole il lavoro di lettura. Allegherò alla documentazione anche il mio numero di telefono. Penso che potrebbe nascere la necessità di contattarsi per dei chiarimenti!

    Un caro saluto, nicola

    Di seguito pubblico un pensiero di Henning Kohler… un libero pensatore (poco tradotto in Italia…) che sicuramente potrebbe entusiasmarti/vi

    A presto!

  8. Caro Nicola,
    grazie, come sempre. Ti aspettiamo. Un caro saluto

  9. Caro Gabriele,

    ti ho inviato la testimonianza,

    spero possa esserti utile.

    Vorrei vivamente consigliarti di leggere, prenotare, acquistare, un meraviglioso testo di Henning Kohler (Natura e Cultura editrice). Ti assicuro che il pensiero di questo autore risuonerà pienamente con il tuo pensiero; sarà come riscoprire un vecchio amico. Per me è stato così.

    Credo sia importante,di questi tempi, non solo “conoscersi” ma anche e soprattutto “riconoscersi”. In una società dove i legami di sangue vanno sempre più, o dissolvendosi o sclerotizzandosi, credo sia importante iniziare ad operare un nuovo tipo di conoscenza; una conoscenza basata sul “riconoscersi” -che non è altro che operare conoscenza su un piano più elevato-.

    Il riconoscere precede la conoscenza. Così come il pensiero “preconcettuale” di un bambino, supera naturalmente il nostro sapere…

    Ti aspetteranno in quel testo i tuoi soliti amici (Hillman in primis) e qualche nuovo, disarmante, paladino del coraggio. Janus Korczak, ad esempio, il grande medico, poeta, pedagogista polacco (fondatore della casa dell’orfano nel ghetto di Varsavia) che pur di rimanere fedele ai suoi bambini decise di seguirli nel campo di sterminio di Treblinka. “Riconosciuto dagli ufficiali nemici venne trattenuto perché una tale personalità non avrebbe dovuto seguire il destino degli altri, ma egli si rifiutò di abbandonare i suoi bambini. Sembra sia morto di dolore durante il trasporto.” [fonte Wikipedia]

    Dobbiamo ricordare spesso i nomi e le gesta di queste persone in questo tempo apparentemente sterile, dove si somministrano droghe-medicinali (come il Ritalin) a bambini considerati “iperattivi”.
    Queste persone fanno già parte del mio immaginario e sono con me in ogni istante della mia vita. Riconoscersi, appunto, andando oltre i concetti dello spazio e del tempo.

    Nicola

    P.S.

    è la prima volta che ti consiglio una lettura… ti fidi?

    “In ogni tempo domina una segreta unione di spiriti affini”- Robert Schumann

  10. il titolo del libro(stranamente non è comparso nel post precedente) é_ “Non esistono bambini difficili; per una trasformazione del pensiero pedagogico” ( Natura e Cultura Editrice)

  11. Caro Nicola,
    certo che sì, mi fido!
    Grazie, appena posso ti faro sapere…

    Un abbraccio

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