Orribile notte d’insonnia!
– senza la presenza benedetta
del tuo caro corpo accanto a me,
senza la tua bocca tanto baciata
anche se troppo scaltra
e sempre in malafede,
senza la tua bocca tutta menzogne,
ma così franca quando ci penso
e che sa consolarmi
sotto l’aspetto e la specie
di una fragola – e, buona commedia! –
di un plausibilissimo parlare,
e soprattutto il pentacolo
dei tuoi sensi e il miracolo
multiplo e uno, fiore e frutto,
dei tuoi duri occhi di strega,
duri e dolci a modo tuo…
Buon Dio! che terribile notte!
Paul Verlaine
Filed under: Amore, Eros, Poesia | Tagged: bocca, corpo, fragola, malafede, menzogne, miracolo, Orribile notte d'insonnia, Paul Verlaine, presenza, sensi |
Buon weekend in Anima, Gabriele caro! Ti stringo con affetto… 😀
Buon fine settimana, caro Prof.!
MISTERO!!!
Con gli occhi bene aperti chiediamo un po’ d’amore
alla persona che vorremmo fare rimanere.
E ci facciamo male se la pressione sale;
poche parole ci precipita il morale giù.
Cos’è che ci trascina fuori dalla macchina?
Cos’è che ci fa stare sotto ad un portone?
Cosa ci prende, cosa si fa quando si ama davvero?
Mistero!
Il gioco si fa duro e non si può dormire
e non sappiamo più decidere se ripartire.
E batte forte il cuore, anche per lo stupore
di non capire l’orizzonte che colore ha.
Cos’è che ci cattura e tutto ci moltiplica?
Cos’è che nella notte fa telefonare?
Quando si chiede, quanto si da?
Quando si ama davvero?
Mistero!
Abbiamo già rubato, abbiamo già pagato
ma non sappiamo dire quello che sarebbe stato.
Ma pace non abbiamo, nemmeno lo vogliamo;
nemmeno il tempo di capire che ci siamo gia.
Cos’è che ancora ci fa vivere le favole?
Chi sono quelli della foto da tenere?
Quando si chiede, quanto si da?
Quando si ama davvero?
Mistero!
Sarai sincera? Dimmelo, dimmelo.
Sarai sincero?
Il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c’è.
Dipende solo da te; prendere la mano è facile.
La verità che la vita ti dà
è una fredda carezza nel silenzio che c’è.
Cos’è che ci trascina fuori dalla macchina?
Cos’è che ci fa stare sotto ad un portone?
Cosa ci prende, cosa si fa quando si ama davvero?
Mistero!
Quando si chiede, quando si dà?
Quando si ama davvero?
Mistero!
Mistero!
Grazie, Luigi carissimo. Baci baci.
Cara Anna, buon fine settimana anche a te e grazie per “Mistero”, altra bellissima canzone di Ruggeri. Baci baci.
Auguro un buon fine settimana a tutti, con affetto sempre nuovo. Grazie, Prof, dal centro del mio cuore.
E poi mi diletto ancora nel far dialogare il Verlaine insonne con la “mia” Szimborska, che immagino sia la donna-Anima di cui parla in questa lirica. La immagino come una donna-Anima smarrita…, il cui aspetto e specie si delineano meglio, appunto, nel “Discorso all’Ufficio oggetti smarriti”: ecco a voi “Smnemosine” in sua discolpa! 🙂
“Ho perso qualche dea per via dal Sud al Nord,
e anche molti dèi per via dall’est all’ovest.
Mi si è spenta per sempre qualche stella svanita.
Mi è sprofondata nel mare un’isola, e un’altra.
Non so dove mai ho lasciato gli artigli,
chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio.
Mi morirono i fratelli quando strisciai a riva
e solo un ossicino festeggia in me la ricorrenza.
Non stavo nella pelle, sprecavo vertebre e gambe,
me ne uscivo di senno più e più volte.
Da tempo ho chiuso su tutto ciò il mio terzo occhio,
ci ho messo una pinna sopra, ho scrollato le fronde.
Perduto, smarrito, ai quattro venti se n’è volato.
Mi stupisco io stessa del poco di me che è restato:
una persona singola per ora di genere umano,
che ha perso solo ieri l’ombrello sul treno.”
Lepidotteri sapienti
lasciano il grembo
deriva il lembo
astruso
dei miei pensieri
confuso
la testa non vola
sola
stasera ma si schianta
esplosa
reclama offerte
serpe
offerte di sacrificio
opificio
iniziano gli incubi
pietre
e il fiume sopra
passeggero
di sogni
lievi
.