E mio amore è furtivo
come quello di un povero.
Ognuno può rubarlo.
Ed io dovrò lasciarlo.
Per ciò, fiume silente,
per ciò, mio dolce colle,
io non posso chiamarlo
amor semplicemente.
Ma tu, colle dorato,
e tu, mio fiume molle,
sapete che il mio amore
davvero è un grande amore.
Il pericolo odiato
per adesso non c’è?
Ma voi sapete, amici,
che nel mio cuore è.
Piangere mi vedrete,
o voi sempre felici,
non come piango già,
non di felicità.
Sandro Penna
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Sandro Penna è un grande poeta, forse sottovalutato nel panorama della poesia italiana. Spero che se ne accorgano presto anche se a lui adesso proprio non ne viene più nulla, ma almeno si rende giustizia alla storia della letteratura italiana. Non vi pare?
Ed eccovi il mio contributo odierno con due poesie. Una di qualche tekmpo indietro ed un’altra proprio di poco fa a dimostrazione che l’amore non muore mai!
BRUMA AUTUNNALE
Pioviggina la nebbia, mentre sale
dal cuore, che patisce, il tuo ricordo,
ti insulto, maledico, poi m’assale
l’affetto che cancella l’odio sordo.
Tanta dolcezza a volte mi pervade
quando ricordo le care tue parole,
neve tardiva che sul prato cade
e che non scalda più raggio di sole.
A volte rileggo qualche tuo messaggio,
parole scritte senza mai pensare
che di quel dire poi si resta ostaggio
che basta poco a farci disprezzare,
essere oggetti di rancore e oltraggio
e nell’indifferenza poi annegare.
E sembra un peso da non sopportare
scordar l’amore e fingere di odiare
quella persona che ami immensamente
che ti tortura ancora cuore e mente
che è stata per noi fonte di bene,
ed ora partorisce solo pene.
Salvatore Armando Santoro
(Donnas 16/04/2012 19:04)
INSONNIA
Questo rancore che mi spezza il cuore,
che battere lo fa instabilmente,
questo rancore è forse sempre amore
che frulla e che tormenta ancor la mente.
E nella notte stento a prender sonno
nel letto mi rigiro e mi lamento
con tante pecorelle mi incolonno
provo a contarle ma non mi addormento.
Riapro allora il PC, la cerco in rete,
la vedo nel silenzio navigare
sfoglio l’archivio delle foto liete
ascolto i versi suoi poi declamare.
E quella voce, che tanto m’ha turbato,
che mi svegliava nella notte fonda,
mi lascia allor più triste e disperato
in un mare di sconforto mi sprofonda.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 10.6.2012 – 10,46)
Caro Armando, grazie per i tuoi preziosi contributi poetici. Su Sandro Penna penso anch’io che debba essere rivalutato e ricordato. Un abbraccio.
Caro Gabriele, intanto cominciamo a farlo noi e questa è una gran cosa. La mia rabbia sta solo nel fatto che di tutti i grandi poeti se ne ricordano da morti ed in vita vengono snobbati ed ignorati, costretti a vivere nell’indigenza e poi fatti morire di fame. Pensa a Baudelaire e la miserevole fine che ha fatto. E poi cosa succede? Diventa una caso universitario ed oggetto di studi (Luzi si è laureato proprio con una tesi su questo autore) ed anche il Sole-24 ore ha pubblkicato un paio di anni indietro una collana di volumi di poesie, dove troneggiano autori un tempo scomodi del livello di Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, ecc…
Boh! Valli a capire questi strani critici e certi editori che oggi si dilettano a pubblicare libruscoli di calciatori e comici cialtroni/e che stanno a dimostrare solo la loro vergogna ed anche lo scoramento per chi ama la letteratura italiana. Un abbraccio e buona domenica.
Volevo solo sottolineare che “Bruma autunnale” è un sonetto caudato anche se non segue lo schema classico (ABAB – ABAB) ed anche se la coda si discosta dagli schemi imposti dagli autori più importanti che hanno fatto scuola a tutti gli altri (in testa il Petrarca). A me piace innovare ogni tanto, ma è anche vero che il sonetto non ha schemi davvero rigidi e moltissimi autori si dilettano a scriverli anche non rispettando gli schemi tradizionali.
Che ci vuoi fare, Salvatore. Purtroppo, ciò rispecchia lo spirito del nostro tempo. Buona domenica anche a te.
Una felicità senziente, “liquida” e “solida”, come quella che nel Sè scorre silente e risale dolcemente per dirci che è amore e non è possesso dell’altro. E’ la paura di poterlo perdere, come la certezza di non poterlo contenere, che attiva le Immagini di Anima in stretto contatto con il corpo: ed il fiume risuona mollemente, mentre il colle si colora d’oro.
E dopo un fine settimana decisamente impegnativo posso tornare ad augurarti una Splendida giornata, mio carissimo Gabriele. Con tanto tanto affetto… 🙂
Grazie, Luigi. Baci e abbracci.