Stringiti a me

Stringiti a me,
abbandonati a me,
sicura.
Io non ti mancherò
e tu non mi mancherai.
Troveremo,
troveremo la verità segreta
su cui il nostro amore
potrà riposare per sempre,
immutabile.
Non ti chiudere a me,
non soffrire sola,
non nascondermi il tuo tormento!
Parlami,
quando il cuore
ti si gonfia di pena.
Lasciami sperare
che io potrei consolarti.
Nulla sia taciuto fra noi
e nulla sia celato.
Oso ricordarti un patto
che tu medesima hai posto.
Parlami
e ti risponderò
sempre senza mentire.
Lascia che io ti aiuti,
poiché da te
mi viene tanto bene!

Gabriele D’Annunzio

Il romanticismo in un bacio d’altri tempi

Il vento

Chi ha mai visto il vento?
Né io né te.
Ma quando gli alberi chinano le loro teste,
Il vento li ha attraversati.

Christina Rossetti

Le tre età della donna


(Gustav Klimt, Le tre età della donna, 1905)

Le tre età dell’uomo


(Giorgione, Le tre età dell’uomo, 1500)

La vita è ricordarsi…

La vita… è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all’alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell’aria pungente.

Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l’azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.

Sandro Penna

Impegno morale dello scrittore


“Il romanziere come lo scienziato deve essere insieme osservatore e sperimentatore, considera l’arte come una riproduzione oggettiva del reale governata dalle leggi della natura, rivendica l’impegno morale dello scrittore che, mettendo in luce le cause dei fenomeni sociali deve indurre la società stessa a intervenire per modificarli e migliorarli.”

Emile Zola

E’ pur dolce il ritrovarsi

E’ pur dolce il ritrovarsi
per contrada sconosciuta.
Un ragazzo con la tuta
ora passa accanto a te.

Tu ne pensi alla sua vita
– a quel desco che l’aspetta.
E la stanca bicicletta
ch’egli posa accanto a sé.

Ma tu resti sulla strada
sconosciuta ed infinito.
Tu non chiedi alla tua vita
che testare ormai com’è.

Sandro Penna

Parlami d’amore Mariù

Inviato da Tea

Il giorno

Il sole s’alza all’Est
vestito d’abiti di sangue e d’oro
e spade e lance e collera crescente
tutto all’ingiro avvolgono il suo seno
da bellicosi fuochi incoronato e da voglie furenti.
William Blake

Quadro”donna all’alba”di
Caspar David Friedrich

Illusione d’Amore

Se un varco senti liberar brezze

Se un varco senti
Di vita nel petto
Liberar brezze,
Vènti, tempeste,
L’anima a stormi
Sappi menarvi,
Di verno in verno,
Com’è dettato,
L’anima a stormi,
All’Infinito,
Come un uccello
A una spola legato,
Che ovunque voglia
Non possa restar.

Luigi Roscigno

Se la vita sapesse il mio amore

Se la vita sapesse il mio amore!
me ne andrei questa sera lontano.
Me ne andrei dove il vento mi baci
dove il fiume mi parli sommesso.
Ma chi sa se la vita somiglia
al fanciullo che corre lontano …

Sandro Penna

Lavorare stanca

Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest’uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa.

Ci sono d’estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest’uomo, che giunge
per un viale d’inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
Altrimenti, uno parla da solo. È per questo che a volte
c’è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
e racconta i progetti di tutta la vita.

Non è certo attendendo nella piazza deserta
che s’incontra qualcuno, ma chi gira le strade
si sofferma ogni tanto. Se fossero in due,
anche andando per strada, la casa sarebbe
dove c’è quella donna e varrebbe la pena.
Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest’uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva più gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, come sono le sue.
Non è giusto restare sulla piazza deserta.
Ci sarà certamente quella donna per strada
che, pregata, vorrebbe dar mano alla casa.

Cesare Pavese

Il lavoro femminile


(Gustave Courbet, Le vagliatrici di grano, 1853)

Fatica e dignità del lavoro


(Paul Signac, I demolitori, 1897)

Andando al lavoro…


(Jean-François Millet, Andando al lavoro, 1857)