Né mistero né dolore

Né mistero né dolore
né volontà sapiente del destino:
sempre quell’incontrarci ci lasciava
l’impressione di una lotta.

Ed io, indovinato dal mattino
l’attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.

Con dita arse sgualcivo
la variopinta tovaglia del tavolo…
Capivo fin da allora
quanto è angusta questa terra.

Anna Achmatova

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7 Risposte

  1. Ogni cosa ha il suo tempo, Sting

  2. IL PRIGIONIERO, da “Nuovi Poemetti”, Giovanni Pascoli (Il Pinocchio nel legno…)

    Prendi, infelice, il tuo dolore in pace!
    “Perchè?” Tu, perchè gridi, urti la porta?
    “Perchè dolore è più dolore, se tace.”

    Se lo nascondi, frutterà. Sopporta,
    attendi, spera… “O vanità! Non spero.
    Non credo” Eppure… “Dio non è!” Che importa?

    C’è del mistero intorno a te… “Mistero?”
    Io non lo vedo” Ciò che tu non vedi,
    o prigioniero, è un altro prigioniero;

    e un altro e un altro. Hanno nei ceppi i piedi…
    “Anch’io” Presto la morte, ora catene!
    “Anch’io” Dunque tu sai, dunque tu credi.

    Non li destare! “Io dormo forse?” Ebbene?
    Se vuoi parlare, parla sì, ma piano;
    canta, se vuoi, ciò che dal cuor ti viene:

    canta, ma un dolce canto, esile, vano,
    che su la piuma delle sue parole
    li porti in collo al loro amor lontano:

    cantalo quello che nel cuor ti duole!
    piangano anch’essi, ma dormendo ancora!
    Chi piange in sogno, è giunto a ciò che vuole,

    è giunto alfine a tutto ciò che implora
    invano. Canta: e l’anima pugnace
    tua placherai. Ritroverà l’aurora

    anche te forse addormentato in pace.

  3. Un caro buongiorno per te, Gabriele caro!

  4. Un caro buongiorno per te, Gabriele! Ti abbraccio forte… 😀

  5. Buongiorno, Luigi. Baci

  6. …………………………….1989
    Ammassati come
    tante solitudini,
    Cercar d’ogni costo
    d’apparire, se pur
    tanti a voci-fare
    non riescono a
    tenersi a galla
    in quel bicchiere
    disinibito-re…
    come quell’uomo
    a cui s’indica la
    bellezza della luna
    ne guarda il dito!
    Non basta il corpo nei
    corpi, mescolarsi…
    tra le genti! ciò che unisce
    è solo quel bicchiere di paura!

  7. ……………………………………………(1987)
    Bisogna che l’anima
    ristori se stessa…
    cosa cerchiamo
    in assiduo collasso…
    su quei libri?
    due righe lette…
    lasciandosi vivere…
    L’immaginale….
    apre spiragli…
    coglie le stelle…
    oltre le stesse!
    mi sono punto
    con le spine d’un riccio
    l’ho benedetto…
    guardavo quelle goccioline
    del mio sangue parlante
    le bevvi come da fanciullo…
    ne assaporai tutto il suo
    fuoco, bevvi la vita della
    vita! ne feci cadere alcune
    gocce su d’una pianta sterile
    rendendola fertile d’amore
    la sua terra secca…
    riportò la vita.
    In me più brio resero
    quei fiori, giocando
    assieme, e le api Innamorate!

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