(Raffaello, Madonna della seggiola, 1513-1514)
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Due domande sorgono in me… dalla contemplazione di questa Madonna, alle quali do queste risposte:
Bellezza (4)
Quando la Bellezza tocca così profondamente l’anima e incanta l’Io, bisogna pensare che in essa si riveli un progetto esistenziale che l’Io non può ignorare, né ricondurre alla semplicistica formula di compensazione della mancanza di amore materno.
(Carla Stroppa, L’isola di Calipso, Moretti e Vitali, pag. 3)
Bellezza (7)
La bellezza è malinconia? Penso che si possa essere tentati, al primo impulso, di rispondere: “Sì”. Perché la bellezza ci lascia a distanza. Ci tiene a distanza. Ci lascia ai margini. Resta lontana da noi. Solo che, invece di condurre alla prostrazione, costituisce una sorpresa, un avvenimento, un’epifania che sollecita il dispiegamento dell’anima e la gratitudine.
(Christian Gaillard, Malinconia e prospettive, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, pagg. 24-25)
Tu Sembiante Amore Arrovelli in me, eppur so già, infinitamente specchiarmi in nuvole di carne spezzate come tu casa di giada non fosti per terra soffrire a noi le pene ma in ciel ove scarlatto è il senso e la lode.
ad una giovanissima mamma come questa ,nella Firenze del rinascimento il primo pasto dopo il parto veniva servito sopra un “disco” di legno , dipinto sui due lati , “desco del parto”
(.non riesco ad incollare immagini xò ci sono)
ciao
è la Bellezza che sta in disparte ,
è la Bellezza che crea, ed è sempre la Bellezza, che dona il divenire
pochi sono i maestri che insegnano a riconoscere la Bellezza del dire e del fare
“U cielu u ittau e a terra u cugghiu! “