Uomini e donne non possono essere amici…

21 Risposte

  1. Sottoscrivo:

  2. Mi rattrista questa affermazione, sarebbe uno scambio costruttivo, purtroppo spesso l’amicizia tra i due generi è un amore impossibile, uno dei due è un innamorato represso e quindi sofferente. Forse se entrambi fossero innamorati di altre persone potrebbe nascere un rapporto fraterno, altrimenti si diventa “amici intimi” che, però, amicizia non è………

  3. Ricordando Lucio Battisti

  4. Ah, “gli amici intimi” ! Sono sempre stati il vero “s-nodo” nelle storie “di calessi, abbagli e atmosfere tanto dense da far scoppiare le… gomme”.
    E’ capitato che due “amici intimi” siano stati molto innamorati l’uno dell’altra; poi l’amore di uno dei due è stato represso da un moto violento dell’altro dei due e meglio sarebbe stato separarsi che continuare ad imbrattare l’intimità, come si imbratta un muro con un graffito, come se sdoppiarsi fosse quella ultima possibilità di cui si crede di avere diritto sull’orlo del baratro di un amore.
    l rischi causati dallo sdoppiamento dell’ “amico intimo” sono sempre stati sottovalutati. Convivere con molti Alter in uno spazio ristretto non fa che acuire l’insofferenza nei confronti di un problema che viene rimandato all’infinito. Sì, è vero che ci si può innamorare di un Alter, ma il dubbio che ci si innamori di un alterità perchè non c’era altro da fare, cioè per ammazzare la noia, è un problema nel problema di cui si perdono i dati e l’elemento intruso. Si interrompe anche quello scambio costruttivo tra Alter, per cui diventa impossibile andare a… altrove senza un alter che invada e che occupi la propria, di intimità. Non so se ho spiegato bene l’importanza, in certi casi, di avere un muro tutto per sè, che non sia quello di qualche altro Alter, su cui fare i propri intimi scarabocchi e, soltanto dopo averli completati, tornare interi dall’amico intimo per “chiarire” la propria posizione, il ruolo e se gli spetta ancora un briciolo della sua attenzione. Si consideri pure l’eventualità che durante il tragitto di ritorno si venga folgorati… da un Alter di un Alter, ma… non allunghiamo il brodo: trattenere comunque la speranza che l’amico intimo di cui in principio non sia ancora impegnato a scarabocchiare sul proprio muro e, nella fattispecie, attenderlo, sarebbe già una dimostrazione che l’affetto non è anch’esso fluito.
    …Mah!…

  5. dipende dal modo in cui si costruisce il rapporto:se si valuta la formazione culturale dell’uomo o donna,ci si può innamorare del se sociale ed è difficile pervenire ad un’amicizia intima ostacolata dalle formazioni culturali;se invece si instaura un rapporto costruito sullo scambio di esperienze di vita quotidiana utili a navigare nella vita ,diventa quasi naturale l’amicizia intima

  6. Mi permetto di citare un motto popolare che ben riassume quello che ha scritto Alfredo a proposito dell’innamorarsi del sè sociale, da una parte, ma dell’amicizia intima costruita sulle esperienze quotidiane, dall’altra: “Moglie e buoi dei paesi tuoi!”

  7. (A PROPOSITO DI BATTISTI)

    Una donna per amico


  8. bella l’espressione ‘scarabbocchiare su un muro”, però, dopo essere stati intimi il muro è un confine che unisce e non sai se è il tuo o il suo muro… ammesso che il mio tuo o suo esista.
    Alfredo invece ha proprio centrato la question…
    mi permetto di aggiungere che ciò che si dedica all’uno lo si toglie all’altro, quando finisce l’amore e si cambia l’oggetto di ‘gioco d’amore’..
    mentre l’amicizia è un arricchirsi vicendevolmente di reciproca lieta lealtà…..in un percorso di crescita unicissimo e personalissimo pur nella reciproca appartenenza… per il resto vale la regola d’oro…..
    ma in fondo mi contraddico… ci credo, nell’amicizia tra uomo e donna quando nn esista altro che la stima reciproca .

  9. Ciao Valeria hAi ragione hai centrato l’rgomento con il motto popolare.penso che la vita vissuta con esprienze sociali,familiari comuni possa condurre dall’amicizia all’innamorAMENTO

  10. x map Pina, x Bea (se ci sta leggendo) e x tutte quelle che si riconoscono in questo ritratto.
    Bellissima la poesia della Merini ed il video, subito dopo averlo ascoltato ho pensato a “Donne che amano troppo” di ROBIN NORWOOD, ho preso un estratto.

    AMARE TROPPO E’ CALPESTARE , ANNULLARE SE STESSE PER DEDICARSI COMPLETAMENTE A CAMBIARE UN UOMO SBAGLIATO PER NOI CHE CI OSSESSIONA, NATURALMENTE SENZA RIUSCIRCI.
    AMARE IN MODO SANO E’ IMPARARE AD ACCETTARE E AMARE PRIMA DI TUTTO SE STESSE , PER POTER POI COSTRUIRE UN RAPPORTO GRATIFICANTE E SERENO CON UN “UOMO” GIUSTO PER NOI.

    Si pensa che la cosa peggiore sia perdere una persona a cui si vuole bene..ma in realtà, la cosa peggiore è perdere sé stessi mentre si vuole troppo bene a qualcuno.

    Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo.
    Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un’infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
    Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo.
    Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.
    Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo “sbagliato” per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci.
    Donne che amano troppo sono molto responsabili, impegante molto seriamente e con successo ma con poca stima di sé; hanno poco riguardo per la propria integrità personale e riversano tutte le loro energie in tentativi disperati di influenzare e controllare gli altri per farli diventare come loro desiderano.
    Hanno un profondo timore dell’abbandono; pensano che è meglio stare con qualcuno che non soddisfi del tutto i loro bisogni ma che non le abbandoni, piuttosto che un’uomo più affettuoso e attraente che potrebbe anche lasciarle per un’altra donna.
    Molte donne commettono l’errore di cercare un uomo con cui sviluppare una relazione senza aver sviluppato prima una relazione con se stesse; corrono da un uomo all’altro, alla ricerca di ciò che manca dentro di loro; la ricerca deve cominciare all’interno di sé. Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perchè quando nel nostro vuoto andiamo cercando l’amore, possiamo trovare solo altro vuoto.
    Dobbiamo guarire dal bisogno di dare più amore di quanto se ne riceva; guarire dal continuare a estrarre amore dal buco vuoto che c’è dentro di noi.
    Finchè continuiamo a comportarci così, cercando di sfuggire a noi stesse e al nostro dolore, non possiamo guarire.Più ci dibattiamo e cerchiamo altre vie di scampo, più peggioriamo , mentre cerchiamo di risolvere la dipendenza con l’ossessione. Alla fine, scopriamo che le nostre soluzioni sono diventate i nostri problemi più gravi. Cercando disperatamente un sollievo e non trovandone alcuno, a volte arriviamo sull’orlo della follia.
    Ciò che manifestiamo esternamente è un riflesso di ciò che c’è nel più profondo di noi: ciò che pensiamo del nostro valore, del nostro diritto alla felicità, ciò che crediamo di meritare dalla vita.
    Quando cambiano queste convinzioni, cambia anche la nostra vita.

    CARATTERISTICHE DELLE DONNE CHE AMANO TROPPO:
    -Amare un uomo che non ricambia l’amore
    -fragile autostima
    -venire da una famiglia disturbata
    -essere troppo disponibili
    -essere attratte da uomini freddi
    -sacrificarsi x lui
    -aspettare,sperare,sforzarsi di piacergli
    -assumersi quasi totalmente responsabilità e colpe
    -controllare il proprio uomo e la propria relazione
    -avere poca stima di se stesse
    -essere distaccate dalla realtà
    -essere portate alla depressione
    -trovare “noiosi” i “bravi ragazzi”

    LA VIA DELLA GUARIGIONE
    -Andare a cercare aiuto
    -Considerate la vostra guarigione una priorità che ha il diritto di precedenza su qualsiasi altra
    -Trovate un gruppo di sostegno fatto da vostre pari che vi capiscano
    -Sviluppate il vostro lato spirituale con esercizi quotidiani
    -Smettete di dirigere e controllare gli altri
    -Imparate a non lasciarvi invischiare nei giochi di interazione
    -Affrontate coraggiosamente i vostri problemi e le vostre manchevolezze personali
    -Coltivate qualsiasi bisogno che debba essere soddisfatto in voi stesse
    -Diventate “egoiste”
    -Spartite con altre donne quello che avete sperimentato e imparato
    -Trovate affermazioni positive da ripetervi più volte nel corso del giornata: hanno il potere di eliminare i pensieri e i sentimenti distruttivi, anche quando la negatività dura da anni.

    CARATTERISTICHE DI UNA DONNA GUARITA DALLA MALATTIA DI AMARE TROPPO
    -Accetta pienamente se stessa, anche se desidera cambiare qualche aspetto della sua personalità.
    Questo amore e rispetto di sé stessa è fondamentale e lei lo alimenta con affetto, e si propone di espanderlo
    -Accetta gli altri come sono, senza cercare di cambiarli per soddisfare i suoi bisogni
    -E’ consapevole dei suoi sentimenti e del suo atteggiamento verso ogni aspetto della vita, compresa la sessualità
    -Ama tutto di se stessa: la sua personalità, il suo aspetto, le sue convinzioni e i suoi valori, il suo corpo, i suoi interessi e i suoi talenti. Valorizza sé stessa invece di cercare di trovare il senso del proprio valore in una relazione
    -La sua autostima è abbastanza profonda da consentirle di apprezzare il piacere di stare insieme ad altre persone e preferisce uomini che siano a posto così come sono. Non le necessita che qualcuno abbia bisogno di lei per avere l’impressione di valere qualcosa
    -Si permette di essere aperta e fiduciosa con chi lo merita; non ha paura di lasciarsi conoscere a un livello personale profondo, ma non si espone al rischio di essere sfruttata da chi non ha riguardo per il suo benessere
    -Si domanda. “Questa relazione va bene per me? Mi consente di sviluppare tutte le mie possibilità e diventare quello che sono capace di essere?”
    -Quando una relazione è distruttiva, è capace di lasciarla perdere senza sprofondare nella depressione ha una cerchia di amiche che la sostengono e fanno del loro meglio per vederla uscire da una crisi.
    -Apprezza più di ogni altra cosa la propria serenità; tutte le lotte, le tragedie e il caos del passato hanno perso il loro fascino; ha un atteggiamento protettivo verso sé stessa, la sua salute e il suo benessere.
    -Sa che una relazione, per poter funzionare, deve essere tra due patner che condividono valori, interessi e fini, e che siano entrambi capaci di intimità.
    -Sa anche di essere degna del meglio che la vita può offrirle.

  11. La dipendenza amorosa cara Anna non è diversa da ogni altro tipo di dipendenza, segue gli stessi criteri, un’alcolista che si dichiari tale infatti, ha già fatto un passo avanti, nella via della guarigione.
    Per quanto riguarda l’more io avevo solo poche regole, tra le cui non innamorarmi di chi non mi corrisponda, semplice no?
    Già, fin troppo, come dice Borges:
    “Sempre è una parola che non è concessa agli uomini”
    Quindi lungi da me emettere sentenze tra amicizie Uomo – Donna.
    Comunque “Amici di Mutanda” per me è uguale a
    Mangiare senza Sentire Sapore.
    Che Gusto c’è? Come un pianista che si esercita suonando su una tastiera finta, giusto per ricordarsi i passaggi, non è meglio La Musica Vera?
    Poi Boh’ Che ne so..veramente il Corpo ha i suoi diritti, e il mio Purtroppo si Porta Sempre l’Anima Appresso, sta Rompicoglioni…

  12. Cara Anna, penso anche io che il problema di chi ama troppo, come di chiunque abbia un problema di “intensità”, sia proprio quello di non sapere quanto male reca a se stesso e quanto agli altri. Sicuramente non stiamo parlando di persone che si esercitano ogni giorno a lanciarsi nelle fiamme per gli amici.
    Grazie per questo interessante contributo, che non ho capito in alcuni punti, però, come quel “fragile autostima” che si ripete trasformato in “avere poca stima di se stesse”. Ma non è mai stato semplice decifrare i Simboli che compaiono quando si abbassa la soglia della coscienza, a contatto di un’ emozione… Ed io sono in questo blog per lasciarmi imbrigliare dalla Poesia, l’unica che possa domare (e non controllare!) un’emozione per renderla fruibile, condivisibile. Ti dirò che funziona: in passato ho amato troppo anche io. Dà un saluto a Beatrice da parte mia.

  13. Cara Valeria,
    mi fa piacere che hai apprezzato l’ estratto che ho trovato su
    dipendenzadamore.blogspot.it , che ringrazio.
    Concordo con te che per “guarire” occorre acquisire la consapevolezza del danno che ci si procura ma penso che ancor prima sia necessario lavorare sul “senso di colpa” che è così frequente nelle dipendenti affettive: le donne, per motivi culturali, ne sono maggiormente afflitte e, inconsciamente, sentono il bisogno di soffrire per punirsi.
    Anch’io come te, dopo una prima lettura, ho pensato ad una ripetizione tra “fragile autostima” ed “avere poca stima di se stesse”
    e stavo per eliminarla poi ho evitato perché, riflettendo, ho .pensato che poteva esserci una differenza e con un esempio cercherò di spiegare quella che è, ovviamente, una mia interpretazione.
    Ci sono persone che palesemente si stimano poco, sentendosi incapaci ed inadatte, quasi una nullità; ce ne sono altre che si vogliono imporre sugli altri affermando la loro reale o presunta superiorità, un “IO ipertrofico” ( o un complesso d’inferiorità mascherato come sosteneva Adler?).
    Mi è capitato di osservare che, affrontando le prove della vita, le persone del primo tipo spesso superano meglio le difficoltà rispetto alle “presuntuose”, cadono ma si rialzano e ne escono anche rafforzate perché più fiduciose nelle loro capacità, mentre le seconde facilmente crollano come un alto, lucente, vaso di cristallo che si frantuma in mille pezzi.
    Fragile o falsa autostima? Che ne pensi?

  14. “Interessanti sono anche le considerazioni della psichiatria Marta Selvini Palazzoli. A suo parere quello che incatena nella dipendenza affettiva è l ‘Hybris , vale a dire la ingiustificata, assurda, sconsiderata presunzione di farcela. La presunzione di riuscire prima o poi a farsi amare da chi proprio non vuole saperne di amarci o di amarci nel modo in cui noi pretendiamo

    Inoltre nel soggetto affetto da tale tipo di dipendenza è possibile rintracciare una sorta di ambivalenza affettiva che è riassumibile nella massima del poeta latino Ovidio: “Non posso stare nè con te, nè senza di te” . “Non posso stare con te” per il dolore che si prova in seguito alle umiliazioni, maltrattamenti, tradimenti e quant’altro si subisce. “Non posso stare senza di te” perchè è indicibile la paura e l’angoscia che si prova al solo pensiero di perdere la persona amata.

    Riepilogando i sintomi della dipendenza affettiva sono (l’elenco è lungi dall’essere esaustivo):

    Paura di perdere l’amore
    Paura dell’abbandono, della separazione
    Paura della solitudine e della distanza
    Paura di mostrarsi per quello che si è
    Senso di colpa
    Senso d’inferiorità nei confronti del partner
    Rancore e Rabbia
    Coinvolgimento totale e vita sociale limitata
    Gelosia e possessività”

    SI RINGRAZIA IL SITO MALdAMORE

  15. PAR CONDICIO

    UOMINI CHE AMANO TROPPO

    “L’uomo che ama”, un film di Maria Sole Tognazzi.
    Le musiche originali sono di Carmen Consoli. Scritto da Maria Sole Tognazzi e Ivan Cotroneo.

  16. Amare è come una droga: all’inizio viene la sensazione di euforia, di totale abbandono. Poi il giorno dopo vuoi di più. Non hai ancora preso il vizio, ma la sensazione ti è piaciuta e credi di poterla tenere sotto controllo. Pensi alla persona amata per due minuti e te ne dimentichi per tre ore. Ma, a poco a poco, ti abitui a quella persona e cominci a dipendere da lei in ogni cosa. Allora la pensi per tre ore e te ne dimentichi per due minuti. Se quella persona non ti è vicina, provi le stesse sensazioni dei drogati ai quali manca la droga. A quel punto, come i drogati rubano e s’umiliano per ottenere ciò di cui
    hanno bisogno, sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore. (Paulo Coelho)

  17. STORIA DI UNA DIPENDENZA AFFETTIVA
    Passaggio più significativo, del bellissimo film di Francois Truffaut “Adele H.”

    E’ la storia della figlia dello scrittore Victor Hugo, che si potrebbe definire la prima dipendente affettiva che la storia ricordi. Nella sintesi del film sono riportati tutti i sintomi caratteristici di tale dipendenza.
    Tragico l’epilogo del film in cui lei diventerà folle.

  18. LE DIFFERENZE TRA UN’AMICIZIA ED UN AMORE.

    Le riflessioni di Jean de la Bruyère (1645-1696) tratte dal suo libro “I caratteri”. Seppur scritte nel lontano 1688 sono ancora oggi attuali e significative.

    L’amicizia fra persone di sesso diverso può durare, mantenenendosi anche immune da qualsiasi indelicatezza. La donna tuttavia considera sempre l’uomo come un uomo; e analogamente l’uomo considera la donna come una donna. Questa relazione non è né passione, ne pura amicizia: costituisce una categoria a sé.

    L’amore nasce improvviso, senza riflessione alcuna, per istinto o fragilità: un bel lineamento ci conquista, ci determina. L’amicizia, invece, si forma a poco a poco, col tempo, con la frequentazione, con un lungo scambio.

    Quanta intelligenza, quanta bontà di cuore, quanto attaccamento, quanti servigi e quanta compiacenza , fra amici, per fare in parecchi anni ben meno di quanto ottenga talvolta in un istante un bel viso o una bella mano !

    Il tempo, che rafforza le amicizie, indebolisce l’amore.

    Finché dura, l’amore si alimenta di se stesso, e talvolta di cose che sembrano doverlo spegnere: capricci, crudezze, lontananza, gelosia. L’amicizia invece ha bisogno d’aiuto: si esaurisce per mancanza di attenzioni, di fiducia e di compiacenza.

    E’ più comune vedere un amore estremo che una perfetta amicizia.

    Amore e amicizia si escludono vicendevolmente.

    Chi ha vissuto un grande amore, trascura l’amicizia; e chi s’è consumato nell’amicizia, non ha fatto ancor nulla per l’amore.

    Nulla è più simile a una viva amicizia di quei legami che l’interesse del nostro amore ci fa coltivare.

    In amore, per permalosi che si sia, si perdonano più colpe che nell’amicizia.

    ————————————————————————————-

    L’amore è come un roseto selvaggio,
    l’amicizia come un agrifoglio.
    L’agrifoglio è chiuso quando il roseto fiorisce
    ma quale dei due sboccerà più volte?

    Il roseto è dolce in primavera,

    i suoi boccioli estivi profumano l’aria;

    ma aspetta che l’inverno venga ancora

    chi loderà la bellezza del rovo?

    Allora disprezza il roseto adesso
    e copriti con lo splendore dell’agrifoglio,
    così quando dicembre avvizzirà le tue ciglia
    lui potrà ancora lasciarti una ghirlanda verde.

    Emily Bronte

    SI RINGRAZIA IL SITO MALdAMORE

  19. Non condivido alcuni dei commenti che sono stati fatti, non si ama mai troppo ma si ama molto e amare di più e ancora di più e positivo, amare non e una malattia.

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