«Fratello, ti do noia ora, se parlo? »
«Parla: non posso prender sonno». «Io sento
rodere, appena… » «Sarà forse un tarlo… »
«Fratello, l’hai sentito ora un lamento
lungo, nel buio? » «Sarà forse un cane… »
«C’è gente all’uscio… » «Sarà forse il vento… »
«Odo due voci piane piane piane… »
«Forse è la pioggia che vien giù bel bello».
«Senti quei tocchi? » «Sono le campane».
«Suonano a morto? suonano a martello? »
«Forse… » «Ho paura… » «Anch’io».
«Credo che tuoni:
come faremo? » «Non lo so, fratello:
stammi vicino: stiamo in pace: buoni».
«Io parlo ancora, se tu sei contento.
Ricordi, quando per la serratura
veniva lume? » «Ed ora il lume è spento».
«Anche a que’ tempi noi s’aveva paura:
sì, ma non tanta». «Or nulla ci conforta,
e siamo soli nella notte oscura».
«Essa era là, di là di quella porta;
e se n’udiva un mormorìo fugace,
di quando in quando».
«Ed or la mamma è morta».
«Ricordi? Allora non si stava in pace
tanto, tra noi… » «Noi siamo ora più buoni… »
«ora che non c’è più chi si compiace
di noi… » «che non c’è più chi ci perdoni».
Giovanni Pascoli
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” Costruiamo una tenda in questo luogo, fratello, leggiamo ad alta voce le fiabe che ci leggeva, mangiamo il suo pane e, quando saremo stanchi, dormiremo: quì, nel tempio della nostra memoria. Domani riprenderemo il cammino, da quì: dalla fine verso l’inizio…”
L’ anima, di Pascoli, è rimasta, sempre, ferita, causa la tragedia del padre, ma anche, per il fatto, che divenne orfano, in giovane età.
Il filo dominante, della poesia, è l’ emozione. Gli orfani sono soli, non hanno l’ amore e la guida, dei loro genitori, però insieme, nel dolore, riescono ad edificare e conquistare, quell’ amore e guida, mancante.
Ammirevoli !
L’orfano
Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.
Senti: una zana dondola pian piano,
un bimbo piange, il piccol dito in bocca;
canta una vecchia, il mento sulla mano.
La vecchia canta: intorno al tuo lettino
c’è rose e gigli, tutto un bel giardino.
Nel bel giardino il bimbo s’addormenta.
La neve fiocca lenta, lenta, lenta.
(Giovanni Pascoli)
Venerdi sera, in palestra, ho visto una mia coetanea e mi ha raccontato di essersi ammalata di cancro nel 2008. Io le ho risposto che mi sono ammalata nel 2007 e che vado avanti. Mi ha aggiunto che le è venuta una recidiva alla tiroide, un cancro alla tiroide. Ho ringraziato Dio perchè ora io sto benino, mentre l’amica combatte e affronta di nuovo la chemioterapia. “Ora siamo più buoni” secondo Pascoli e con quello che ho raccontato dovremmo diventarlo.
Rosa
Datemi un politico onesto e vi portero’ una prostituta vergine.
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L’onorevole durante il comizio: “Cittadini, voi sapete che i miei oppositori parlano male di me. Eppure vi assicuro che da queste tasche non e’ mai passato denaro illecito…”. Una voce dal fondo della piazza: “VESTITO NUOVO, EH?”.
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Colmo per un socialista: vendere il didietro per comprare l’Avanti
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Il reggiseno è uno strumento politico: separa la destra dalla sinistra, solleva le masse e attira i popoli
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Questa notte ho sognato Monti vestito da principe azzurro. Veniva su uno splendido destriero bianco e mi portava via. Tutto.
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Il PSI cambia nome; come faremo a riconoscere i socialisti? Dalle impronte digitali.
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Nel Capitalismo l’uomo sfrutta l’uomo; nel Comunismo è l’ uomo che sfrutta il capitalismo.
Il capitalismo è una ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo invece è un’ ingiusta ripartizione della miseria
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Cara Rosa avevo chiesto ad persona di intervenire per te, visto che anche lei ha passato il cancro…non l’ha ancora fatto allora ti posto io una delle sue poesie ..