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… TOTALITA’…
Da “Pelleas e Melisanda” – di Pablo Neruda
– L’Incantesimo –
Melisanda, la dolce, ha smarrito la strada:
Pelleas, giglio azzurro d’un giardino imperiale,
la reca tra le braccia, come un cesto di frutta.
– Il colloquio meravigliato –
Pelleas: – Io andavo lungo il sentiero, tu venivi,
il mio amore cadde tra le tue braccia, il tuo amore tremò
nelle mie.
Da allora il mio cielo di notte ebbe stelle
e per raccoglierle la tua vita si fece fiume.
Per te ogni roccia che toccheranno le mie mani
dev’essere sorgente, aroma, frutto e fiore.
Melisanda: – Per te ogni spiga deve stringere il suo grano
e in ogni spiga deve sgranarsi il mio amore.
Pelleas: – M’impedirai, in cambio, di guardare la strada
quando verrà la morte per lasciarla tronca.
Melisanda: – Ti copriranno i miei occhi come una doppia benda.
Pelleas: – Mi parlerai di una strada che non finirà mai.
La musica che occulto per incantarti fugge
lungi dalla canzone che gorgoglia e rimbalza:
come una via lattea dal mio petto fluisce.
Melisanda: – Tra le tue braccia s’impigliano le stelle più alte.
Ho paura. Perdona se non son giunta prima.
Pelleas: – Un tuo sorriso cancella tutto un passato:
conservino le tue dolci labbra ciò che è ormai distante.
Melisanda: – In un bacio saprai tutto ciò che ho taciuto.
Pelleas: – Forse non saprò allora conoscere la tua carezza,
perchè nelle mie vene il tuo essere si sarà fuso.
Melisanda: – Quando morderò un frutto tu saprai la sua delizia.
Pelleas: – Quando chiuderai gli occhi resterò addormentato.
Nel post si parla di immaginazione ma anche di speranza. E nessuno può decidere nulla se poi la fortuna (o le coincidenze) mancano. La speranza diventa, quindi, unico elemento per dare concretezza all’immaginazione. La speranza che il futuro sia come noi lo vorremmo costruire e vivere.
Io ho poco da darvi, poeticamente parlando, su questo argomento ma una “cosuccia” ve la posso passare perchè ha a che fare con la speranza. Buona vita!
SPERIAMO CHE SIA BUONO
Rotola la palla,
saltella, balla,
in alto vola,
contro la carrozzina sbatte.
Si sveglia il pargolo
e la mamma gli sorride
e lo dondola pian piano.
S’addormenta!
Passa una donna:
“com’è carino,
come dorme tranquillo”!
Lui distende
le piccole braccia al sole,
fa una smorfia:
è un modello d’amore!
“Auguri, signora,
è proprio bello,
spero che viva bene,
ch’abbia sempre salute”.
E un’altra:
“E’ un angelo, signora,
spero che sia felice”.
Osservo in silenzio,
seduto alla panchina,
il giornale abbasso,
sorrido anch’io,
poi penso:
“speriamo che sia buono”!
Santoro Salvatore Armando
(Lillianes 06/03/2003 11.10)
Saint-Germain *Immaginare è Sentire…*
So che alcuni di voi hanno fatto Visualizzazione, ma con un limitato grado di successo.
La cosa funziona per un po’, ma tende ad essere molto limitata perché manca di reale sentimento, ed anche perché non ci credete veramente.
Voi andate allo specchio e dite: “Io sono meraviglioso. Io sono meraviglioso. Io sono meraviglioso”.
Be’, state recitando qualcosa, ma nel vostro cuore non
necessariamente ci credete. Non c’è sentimento.
L’Immaginazione invece è Sentimento, è Sensazione.
Molto tempo fa gli esseri umani veramente spensero, chiusero il sentimento. Si affidarono al pensiero, alla mente.
Ma l’immaginazione è un sentimento così aperto..
L’immaginazione non è necessariamente fatta con immagini, è più che altro un’esperienza sensoriale.
E’ sentimento, è fantasia e non solo visualizzazione.
C’è un’energia in essa essa, piuttosto che una semplice messa a fuoco della mente.
Molto tempo fa, quando ve ne andaste da Casa, quando cioè usciste dal Primo Cerchio della creazione, voi come Esseri angelici realizzaste di avere questo senso di Immaginazione, e iniziaste a lavorare con esso.
Così dal nulla, dal vuoto, creaste la Realtà, perché la immaginaste.
Immaginare è vedere dentro o sentire dentro a tutte le potenzialità, non solo a quelle del futuro, ma anche del passato e di questo momento presente.
Non è assolutamente un esercizio mentale.
Dovete capire la differenza che c’è tra l’Immaginazione che è una Sensazione di Esperienza, e la Visualizzazione che è un’attività mentale.
Facciamo ora un esempio di Immaginazione.
Cercate di immaginare com’è, cosa si prova a stare rinchiuso in una prigione e poi a essere liberi, a essere veramente liberi.
Che sensazioni provate a stare forzatamente rinchiusi?
Che sensazioni, che sentimento provate a sentirvi ora di nuovo liberi?
Quello che state realmente facendo, è che state Esplorando i vari Potenziali. Esplorate i Potenziali, Sentendovi in loro.
Ora, mi piace dire che i potenziali sono quelle bolle o quel tipo di bolle di esperienze che voi potete scegliere.
Voi avete creato i potenziali, ognuno di loro, quando avete attraversato il Muro di Fuoco, perchè li avete immaginati.
Essi sono quasi illimitati. In altre parole, non siete solo limitati a solo pochi specifici potenziali, essi sono quasi illimitati.
E quando utilizzate l’immaginazione, voi state essenzialmente sentendo dentro a quei Potenziali.
Voi andate a sentirli dentro di loro e questo è importantissimo, perchè quello che proverete dentro di voi mentre li esplorate, influenzerà poi la Scelta che farete nella vostra vita, determinerà
cioè quale Potenziale sceglierete di Vivere – Sperimentare.
Molti dei più grandi Inventori, Scienziati e Pensatori dei vostri tempi sono stati anche grandi Immaginatori.
Essi in realtà si sono semplicemente aperti e lasciati andare liberamente nel sentimento, non nel pensiero.
Thomas Edison amava immaginare. Veramente egli non parlò di questo con molte persone, perché avrebbero potuto pensare che fosse un po’ strano.
Nikola Tesla, naturalmente, era un grande immaginatore.
Albert Einstein, Beethoven, alcuni dei Grandi, tutti i Grandi in realtà erano incredibili immaginatori. Sono andati oltre le loro menti.
Sono usciti dalla dimensione della mente, si sono espansi oltre. Hanno immaginato.
L’immaginazione è uno dei più grandi strumenti che avete, uno degli strumenti più facili da usare che avete.
C’è da comprendere che l’Immaginazione e la Scelta creano la Realtà.
Con l’Immaginazione e la Scelta è stata creata ogni cosa al di fuori di Tutto Ciò Che Era.
Il sognare ad occhi aperti, è una forma di immaginazione.
Quando lo fate, voi effettivamente uscite fuori per dare uno sguardo dentro ai Potenziali, per Sentire i potenziali da dentro.
Quando ci sono momenti in cui volete “staccare la spina” da questa realtà, Immaginate pure apertamente, liberamente.
Ora vi invito a fare un profondo respiro e a darvi il permesso di Immaginare…
(Tratto da Shaumbra_Speaks. Stazione Celeste.)
Ed io, ancora riaffermo che: “non ci può essere nessuna tangibile inconsapevole immaginazione senza una precedente intangibile consapevole VISIONE”
Per il nostro Caro Armando riporto quello che in parte, avevo già scritto in questa preziosa casa, sull’Immaginazione ed i suo celati Effetti
Per meglio far capire cosa e a cosa questa magica parola conduce; riporto brevemente solo alcune riflessioni che parlano degli effetti dell’immaginazione, lasciandovi riflettere con il vostro intuitivo discriminate cuore.
Sono tanti gli effetti benefici che essa produce sia nell’età della fanciullezza che in tutte le età. Stimolare l’immaginazione nella piccola età è essenziale serve a risvegliare in tutte quelle attività interiori che nella pedagogica moderna e di tutte quei processi educativi in generale favoriscono e sono da stimolo per una sana crescita e per lo sviluppo sia emotivo sia mentale che intellettivo.
Come è noto e già dimostrato, aprire certi canali immaginativi servono soprattutto a stimolare quelle giuste e sane intenzioni verso quella benevola ricerca del BELLO, del BUONO, del GIUSTO e del VERO di ogni cosa. Un valido strumento che se applicato con cura e attenzione, soprattutto nelle scuole, ma anche nel proprio ambiente domestico come una vera teoria psicologica, come un metodo letterario; favorisce lo sviluppo di un
migliore processo d’identificazione del carattere e soprattutto del SE INTERIORE e di conseguenza come potere empatico che connette direttamente con le radici profonde della GIUSTA E SANA MORALITA’.
A titolo storico/ letterario mi ricorda anche un noto effetto induttivo dovuto a un non sano sviluppo dell’immaginazione che spesso porta l’individuo a quel noto effetto PIGMALIONE. Secondo il racconto di OVIDIO (Metamorfosi, X, 243), fu un leggendario re di Cipro coltivante la passione per la scultura si innamorò di una sua
statua raffigurante una figura di donna, fino al punto di implorare Afrodite affinché la trasformasse in un essere umano, per poi poterla sposare. (che bella ispirata immaginazione è come la favola di pinocchio che voleva diventare un bimbo normale e come quel bel film INTELLIGENZA ARTIFICIALE (cui consiglio entrambi la visione))
Ben altra cosa rappresenta l’immaginazione in ogni continuo breve/lungo percorso iniziatico che conduce all’illuminazione divina dove ci sono dei passaggi obbligati con diversi gradi di iniziazione. Si parte dal detto CONOSCI TE STESSO, e pian piano attraverso quel processo introspettivo, attraverso il respiro, il percepire ed il capire consapevole (piena coscienza sui sensi di percezioni passivi e su i sensi attivi d’analisi intellettiva) attraverso
la meditazione, si arriva alla contemplazione di un simbolo insieme ai sentimenti che esso naturalmente produce.
Questo continuo sforzo perseverante di focalizzazione e di sfocalizzazione della realtà esterna entrando nell’immaginario con
un simbolo qualsiasi produce immagini dinamiche che aiutano pian piano a sviluppare quella COSCIENZA IMMAGINATIVA che ci rapporta con il MONDO ETERICO, il mondo vitale, il mondo delle continue trasformazioni delle forme dinamiche.
Il successivo necessario passo è di sviluppare quella COSCIENZA ISPIRATIVA che permette di andare oltre l’assai mutevole forma fino all’essere, o alle cause prime che la generano, nel MONDO ASTRALE, nel mondo delle passioni, nel mondo dell’anima che permette di vedere la fonte, il proiettore di quelle forme.
Dopo questo piano si arriva per conseguenza o in contemporanea quasi attrattiva forza anche a quella COSCIENZA INTUITIVA che ci permette di connetterci con i mondi superiori, nei multi universi dei MONDI SPIRITUALI, il mondo degli Dei, il mondo del SE’ Superiore il mondo dell’IO SONO. E’ In questo piano di consapevolezza che attraverso l’illuminazione si annulla ogni apparenza , ogni illusione, là dove tutto diventa MAGIA agli occhi del profano che vive ancora in una realtà di coscienza virtuale, in quello specchio della mente che Platone ci tramanda e che oggi è stata comprovata grazie alle nuove riscoperte sulla realtà olografica dell’universo.
SIAMO MAGNETI è L’IMMAGGINAZIONE E’ LO STRUMENTO IL TRAMITE perché tutto nell’universo manifesto è soggetto a quella legge d’ATTRAZIONE, dove ogni possibilità/probabilità ogni particella di coscienza diventa realtà manifesta richiamandola con desiderio, con tanto amore e con tanto sentimento attraverso i propri pensieri. Questo spiega meglio quell’antico detto Ermetico che L’ENERGIA SEGUE SEMPRE IL PENSIERO (consapevole) . Il pensiero crea IMMAGINI e quindi FORME PENSIERO che trovano manifestazione attraverso certe volutive forze attrattive proveniente dal mondo denso fisico/materiale per essere una valido strumento di sviluppo di certi sopiti organi interiori che permettono la proiezione del pensiero , la telepatia, la veggenza, la chiaroveggenza e tante altre percezioni extrasensoriali che innalzano l’umano alla sua vera natura di essere SPIRITUALE di ESSERE DIVINO, l’IO SONO che Gesù predicava (IO E IL PADRE SIAMO UNA SOLA COSA.
Solo conoscendo se stessi l’essere umano potrà amare il prossimo e i suoi fratelli. E’ per questo che l’essere umano deve pervenire prima o poi a quella conoscenza intuitiva animico/spirituale che lo pone nello stato dell’essere, per vincere i suoi guna inferiori, per dominare il suo DEMONE INTERIORE (Arimanne/Materia l’aspetto maschile) e predisporsi per accogliere quella luce spirituale dell’ANGELO DELLA PRESENZA (Lucifero/ portatore di luce, l’aspetto femminile) affinché quel raggiunto equilibrio possa trasmutare queste necessari forze opposte in forze creatrici che furono donate / impiantate geneticamente con L’ALBERO DELLA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE. Solo in questa fusione ri-nasce l’IO Superiore, la celata paterna/materna figliolanza, la divina DEITA’. Come disse GESU’ “Solo quando due sarete uno le porte del padre celeste vi saranno riaperte” solo quando unirete i due polari aspetti, il femminile ed il maschile, il globo sinistro del cervello al globo sinistro, il daimon con l’angelo della presenza, solo conciliando quelle necessarie forze opposte,solo quando metterete in atto con tanto amore questa verità si potrà tornare come un figliol prodigo alla casa del PADRE CELESTE.
A RAFFAELE
Le mie origini meridinali (calabro-salentine fra l’altro) dovrebbero ricordarti che l’immaginazione tra la mia gente è stata sempre immensa. Senza quella il mezzogiorno si sarebbe estinto già da un pezzo.
L’inseguire i sogni, attraverso l’immaginazione, ha forgiato il carattere e la resistenza del nostro popolo che almeno ha potuto continuare a sperare. I poeti non sono da meno. Spesso sognano e sperano che i loro sogni diventino realtà. E spesso questo avviene. Grazie per la bella lezione, ma sono già vaccinato. Per anni ho seguito le attività didattiche dei gruppi educativi che gestivano le colonie ed i campeggi dell’ente dove prestavo la mia opera e da loro ho imparato moltissimo ed ancora oggi ne godo i benefici riuscendo ad sapprezzare di conseguenza tutte le persone con le quali interagisco. Preferisco interagire con una persona povera ma intelligente. I ricchi sono arroganti e stupidi. E ne abbiamo avuto un bell’esempio noi italiani fino all’altro giorno. E senza parlare di Bunga Bunga hai capito a chi mi riferisco. Amen!
Map Papi saggezza : No, i calabresi no. E i pugliesi papi?
PER SALVATORE
Un medley di E.A. Poe:
“…l’effetto è identità di suono e significato; è come una tonalità, è un grado di concentrata intensità: i significati cercano di farsi musica, suoni. E per esprimerlo e realizzarlo compiutamente, lo scrittore, poi, inventa quei casi, combina quegli avvenimenti che più sono idonei a stabilire l’effetto preordinato…
Ed essendo tutti gli eccitamenti intensi di breve durata, non può esservi poesia lunga; per cui, ciò che chiamiamo una poesia lunga è in realtà una semplice sequenza di poesie brevi, cioè di brevi effetti poetici… Per questa ragione almeno metà del Paradiso Perduto è essenzialmente prosa – una successione di eccitamenti poetici in cui interferiscono, inevitabilmente, altrettante depressioni – poichè tutto è privo, per la sua estrema lunghezza, di quell’importantissimo elemnto artistico che è la TOTALITA’, o unità, d’effetto…. La musica è come l’idea della poesia. L’indeterminatezza della esaltazione suscitata da una dolce aria, che dev’essere rigorosamente indefinita, è precisamente quello a cui dobbiamo mirare in poesia…”
————————————————————————————–
Sarebbe bello sentire in musica questa tua, sperando che a qualcunaltro tu dia il compito di darle una stima, ma che non sia “cosuccia”:
EBBREZZA
Non provo vergogna,
neppure rancor con me stesso,
lo sguardo nell’anima getto,
vi trovo dei pascoli verdi,
e fiori di campo, ginestre,
e il sole che illumina e splende.
E vedo un bambino incantato
che ancora crede all’amore,
che vive di sogni
che spera in una dolce carezza
che età non conosce,
che ancora s’illude
si possa donar tenerezza
anche quando le rughe
invadono il corpo,
anche quando gli anni
sembran pesare,
picchiare la mente.
Non provo stanchezza,
ma forse sfiducia,
un certo sconforto
verso chi mostra un animo spoglio,
invecchiato anzitempo,
che sta rinnegando la vita,
che ha messo a tacere l’affetto,
che il sentimento ha inumato,
che più non coglie i segnali del cuore
che ha rinunciato all’amore.
Santoro Salvatore Armando
(Boccheggiano 25/12/2006 3.41)
Saluti!
A VALERIA-LUO D.A.
Sei andata a pescare una chicca e neppure immagini (ecco l’immaginazione) per chi è stata scritta e quali sofferenze ha generato mentre la scrivevo. Alle spalle c’é una storia molto complicata (e forse moralmente non accettabile dal bigottismo corrente). E si, l’amore! Questo strano meccanismo dell’anima che ci crea euforia ma anche devastazioni interiori spesso insanabili e disastrose. In amore non so se possa esistere il concetto di vecchio e giovane. Penso che l’amore sia un sentimento universale che riesce a far diventare giovane un vecchio e vecchia una giovane, soprattutto quando quest’ultima non lo sa cogliere. Perchè alla base di tutto c’é il sentimento che non ha età ma che diventa un’arma letale se usato per altri fini o per circuire solo a fini edonistici e dozzinali. Ed il finale della poesia mi sembra anche molto chiaro.
Chi la potrebbe musicare? Non lo so. So solo che Celentano è molto vicino al mio modello di artista che potrebbe musicare alcune delle mie poesie. Ma poi diventerei troppo famoso e magari mi monterei la testa. Ed invece è bello che io resti una persona qualunque ed un’altra persona qualunque, una Valeria di passaggio, scopra certe liriche e me le faccia anche gustare meglio con il suo giudizio.
A RAFFAELE
Sicuramente il dialogo con te è piacevole ed anche arricchisce interiormente. Peccato che ho tantissime altre cose da fare e mi dispiace non poterci dedicare il tempo giusto che meriterebbe la discussione.
L’immaginazione? Ho sempre vissuto con questo concetto inchiodato nel cervello. Ai miei tempi di urlava “L’immaginazione al potere” e forse lo ricorderai o l’avrai sentito dire.
E nell’arco della mia vita ho cercato sempre di dare concretezza a questo concetto e cercare perlomeno di sperimentarlo o farlo sperimentare.
Difficile è raccontare la propria vita e le proprie esperienze. Sintetizziamo dicendo che ho avuto esperienze nel campo educativo, dovendo gestire un campeggio di adolescenti e controllare delle colonie di bambini dai 6 anni in su, con dei gruppi di educatori preposti alla conduzione ludo-psicologica di queste strutture. Fu per caso che capitai in una colonia a Milano Marittima, invitato per verificare una sperimentazione di autogestione e di innovazione nella conduzione anche pedagogica della struttura. Questa colonia organizzava dei turni di soggiorno per i propri ospiti in un campeggio nel comune di Terra del Sole nelle vicinanze di Castrocaro. Ed a Terra del Sole vi è un bel castello dove poi si realizzò un esperimento di quella immaginazione che la società moderna aveva espropriato dalla testa dei bambini perchè il troppo sognare avrebbe potuto far male anche ai benpensanti che la governavano.
La conduzione pedagogica era stata affidata ad un gruppo che faceva parte dell’equipe sperimentazione e tempo libero condotta dal Prof. Fabbroni dell’università di Bologna che in quegli anni portava avanti un’ardita sperimentazione sulle attività ludiche e sulla gestione del tempo libero di adulti e bambini.
Un bel gruppo davvero che dopo ho coinvolto nella gestione dell’attività didattica e pedagogica del campeggio che gestivo nella mia regione di resisdenza.
La cosa che mi aveva colpito per tale mia scelta era stato il tentativo che questo gruppo stava cercando di portare avanti per cercare di restituire ai bambini il gusto dell’immaginazione e della fantasia. Restituire ai bambini la propria età e farli sognare come è giusto che sia alla loro età.
Ed il tutto si era concretizzato nel ricostruire una storia d’altri tempi “creata” per l’occasione proprio all’interno di quel bel castello di Terra del Sole, una storia romantica sbocciata tanto tempo prima tra la castellana ed un suo paggio.
Ed ai bambini fu fatta ritrovare una pergamena abbruciacchiata e lisa dal tempo che rappresentava i resti di una lettera d’amore tra i due e che diede la scossa ai bambini, entusiasti per la scoperta, e li fece discutere e sognare.
Chiaramente c’erano anche altri elementi, anche fortemente democratici nella conduzione dei gruppi, che mi suscitarono un grande interesse verso l’affidamento della nostra struttura a quel gruppo di studiosi che, in quel tempo, erano su posizioni avanzate di sinistra, ma di una sinistra responsabile dove non c’era posto per l’anarchia nei rapporti informali del gruppo ma tutto veniva regolato da “regole” democraticamente concordate ed approvate alle quali tutti i componenti del gruppo erano obbligati all’osservanza, pena l’allontanamento dalla struttura nel caso di reiterate infrazioni non corregibili con la normale dialettica. Ricordo che si trattava di adolescenti da 12 ai 16 anni ed in grado, quindi, di intendere, di volere ed anche di capire.
Ecco volevo dire solo questo per restare nel tema dell’immaginazione perchè ritengo che ogni esperienza ha il suo tempo ed ogni età è bene che viva la propria stagione per conseguire un proprio sviluppo interiore necessario anche per non fare invecchiare anzitempo i giovani.
Caro Salvatore Santoro,
ti affiderei le mie figlie, se mai un giorno scoprissi che il mio cuore sta invecchiando.
P.S. Non credo che riusciresti a montarti la testa: se mai riuscissi ad avere il successo che meriti, sarà il successo stesso a chiederti di ridimensionarlo.
Un saluto
Caro Armando,
anche per il me il tempo non mi è favorevole, ma se vuoi, così come lo dico a tutti, possiamo anche interaggire via email raffaele55@ymail.com
Preziosa Valeriona 😀
che fai, di decidi prima o poi a scrivermi?
Nella spiegazione, o tentativo della stessa, cioè “SPIEGARE L’IMMAGINAZIONE”!!! Nulla si fa, se non si aggiunge nel “lette-rizzarla” ciò che Più “Esprime nell’Esprimersi”, ossia Poesia!!! Non è da poco tentar di spiegar ciò, riuscendo a mantenere in questo, La Poesia, Cosa anch’essa non di poco Conto, quando D’immaginazione, si parla! Non tocca a me, Né v’è bisogno che io spieghi a VOI che poesia non è solo Inchiostro, Vive di suo!! Buona Serata! Un Saluto Affettuoso, al Professore La Porta!!
Vorrei diventare eeeeh, vediamo un po? Ecco: Immaginazione Pura!!! )))):((( (((:)))) ….
Carissimo Giuseppe,
già lo sei perchè l’immaginazione non è per nulla mentale, è sentimento emozionale = vibrazione interiore 😀
Si carissimo Raffaele, io ti ringrazio… 😉 , lo so che l’immaginazione non è mentale, la mia era una Battuta, essere l’essenza stessa dell’immaginazione non esserne parte o quant’altro. Tutto ciò che è, in cui noi siamo, ESSERNE TOTALE ESSENZA, senza Corpo né Umanità, Non so se mi spiego! 😉 ! Lo so a volte mi capita d’esserlo, ma vorrei poiché Sento Esserne tanto per intenderci a parole, cosa difficile quando si deve parlare di cose che nessuna lingua mai, potrà spiegare, né, esprimerne la Bellezza…. L’incontenibile non ha né contenitori quali spesso sono le parole, né altra forma, se non in se stessa!
Ciao Carissimo Giuseppe 😀
Se fossimo, diciamo pesci intelligenti ed osservassimo dal nostro naturale ambiente conosciuto , dal fondale la superficie del nostro mare che riflette i raggi del sole… di sicuro gli daremmo non solo un nome, ma anche un limite chiamandolo “irraggiungibile scintillante divino cielo”… Ma come umani, sappiamo che questa è solo una limitante cognitiva limitazione dovuta ai nostri limitati sensi esteriori che benissimo possiamo superare, non solo col il pensiero speculativo, ma anche e soprattutto con quell’aspetto INTUITIVO che innato è nell’essere.
Nel paragone questo non vuol dire isolarsi dalla nostra realtà, ma solo capire consapevolmente che questa nostra realtà in effetti non è la sola, anzi è solo una piccolissima fetta di quella multi realtà che ci compenetra su tantissimi livelli a livello vibrazionale…. Il bello è che veramente possiamo se solo lo vogliamo, sfocalizzando anche per un solo momento questa nostra realtà, per aprire, per abbracciare altri aspetti della stessa nostra multi dimensionalità che si è frammentata in tanti piani di coscienza. Aprirsi come una coppa d’oro per accogliere consapevolmente queste altri aspetti del nostro divino essere è dire “la discesa dello spirito santo” che per quel linguaggio antico aveva un senso iniziatico che solo da poco stiamo riscoprendo……
………………………………………………………….1989
In te Luna ora che ti guardo mi ritrovo
verde smeraldo che sei
Belle fra le belle
in tutta la tua pienezza.
Onde di nuvole notturne
ove tu bagni il tuo corpo d’amante!
Chiamata più volte bugiarda…
dall’incompletezza umana.
Sapersi, per una volta…
da te condurre..
come le alte e basse maree,
i pesci, ed ogni parte
dell’esistere! Noi cos’è
che vorremmo, quando
A tal magia non c’accorgiamo
Né sappiam gioirne?
Non sei tu Bugiarda o Luna.
Altro noi non siamo, che
degli idioti Bimbi Viziati
D’errore misto a Orrori!!
Non ricordo se l’ho già postata? in Caso Professore, la cestini pure!!
Caro Rafeluzzzzzzzuuuu, non ti farò più guerra, non seminerò più insidie e non ti farò più attacchi, ecc.ecc.
Sarò un uomo nuovo… . Semmai, metterò in questione la mia anima e il mio debole sapere.
Al nostro amico Giusepppppppone, hai scritto :
..”. ma solo capire consapevolmente che questa nostra realtà in effetti non è la sola, anzi è solo una piccolissima fetta di quella multi realtà che ci compenetra su tantissimi livelli a livello vibrazionale…. Il bello è che veramente possiamo se solo lo vogliamo, sfocalizzando anche per un solo momento questa nostra realtà, per aprire, per abbracciare altri aspetti della stessa nostra multi dimensionalità che si è frammentata in tanti piani di coscienza. Aprirsi come una coppa d’oro per accogliere consapevolmente queste altri aspetti del nostro divino essere è dire “la discesa dello spirito santo” che per quel linguaggio antico aveva un senso iniziatico che solo da poco stiamo riscoprendo…… ”
Finito di leggerti, mi vengono i sensi di colpa, infilo la lama, dentro le mie ferite psicologiche . E mi dico :
” INNO, VEDI RAFELUZZZZZZZU, COME E’ GRANDE, NON SOLO SULLA TERRA, CONOSCE LA SUA ANIMA, MA ABBRACCIA, COME DICE LUI
” altri aspetti della stessa nostra multi dimensionalità che si è frammentata in tanti piani di coscienza.”
E’ COSI’ MAGICO, STO RAFELUZZZU, CHE CERCA, IN ALTRI UNIVERSI FRAMMENTI DI COSCIENZA. ”
Rafeluzzzzu, mio, sei un capolavoro. Certo ! Io non riesco a trovare la mia anima, la mia coscienza, il mio io, su questa terra, impossibile sarebbe, per me, trovare frammenti di coscienza, in altre dimensioni.
Rafè, non valgo niente… , leggendoti, ho smarrito la mia storia, il mio percorso esistenziale e la mia realizzazione : ” conosci, te stesso”.
Ma poi, aprirmi, come una coppa d’ oro, per raccogliere lo Spirito Santo, non saprei, come incominciare e come fare.
Per tua fortuna, hai ottimi seguaci, bravi discepoli che hanno afferrato il tuo metodo e il tuo insegnamento, pertanto, la tua sapienza, sarà celebrata, non adesso, è presto, per gente, come me, che non conosce la storia cosmica e l’ evoluzione umana;
ma sarà celebrata, nel futuro, da uomini che sono andati avanti, nell’ evoluzione, ma, attenzione, costoro hanno il difficile compito di traghettare, chi è rimasto, indietro.
Senza scherzi.. ! Ma quando finirai, di reincarnarti ? Sono impiccione… ! Permetti ?
Ti stimo e ti voglio bene.
Io, non seguo la dialettica, fra virgolette; io guardo e osservo la potenza del cuore, di una persona.
E’ il cuore che edifica il valore di una persona…. .
…raffaele parlava di questo piano di coscienza vibrazionale:
e poi di quest’altro piano… dove le fette della multi realtà hanno ben più alti scopi:
Questo Brano me lo auto dedico, ma lo dedico a chi lo sente suo!!!
************************************
Sono anche Io ancora alla ricerca, il Cammino in Cammino… forse dovrò ritornare? Bé un altro Giro un’altra corsa in questo Luna Park Dal Nome Terra, Il più pericoloso ma pur bello Luna Park…!! Se me lo Consenti, Un saluto di Cuore A te Luigggi!
E se forse, riuscissimo a ri-capire che abbiamo solo Inventato tutto, dalla capacita di coscienza acquisita? se non dovessimo vivere è basta fare il nostro corso d’energia, senza tanto Domandare? se l’acquisizione di coscienza con l’evoluzione in seguito della tecnica e tecnologia poi, ci ha in un certo senso portato a cercar senso, per continuare a vivere, mentre prima non avevamo bisogno di tutto ciò, Si viveva il proprio ciclo, è Amen??? E’ solo una riflessione, a cui già mi sono risposto, più volte! Una provocazione a me stesso e non solo! Se l’aver coscienza non significasse affatto, che altro debba esserci! E, se altro non abbiamo fatto che incastrarci in un labirinto da noi costruito, perdendone memoria, avendo bisogno di verità ora, per riuscire a vivere secondo Quel senso formatosi in noi, da noi stessi? Ogni tanto, è bello Dubitare profondamente, sino a scivolare verso quel vuoto, che non è assenza, ma neanche forse, quello che a tanto aneliamo… ;-)!!! Magari saper d’essere non cambia nulla, se non quello che noi abbiam creato cambiando ciò che è un ciclo di ciò che chiamiamo Vita! Ripeto, che tante volte già dalla mia profondità n’è giunta Risposta!, Comunque…
Ciao Luigggione Carissimo Amico Mio 😀
Mi chiedi quando smetterò di rompere le scatole? Forse mai, o almeno finché in questo nostro piccolo infinitesimo mondo non si parlerà di vera libertà, di vera fratellanza e di vero sincero amore… Capisco che al giorno d’oggi sembra utopistico parlare di queste cose , ma sinceramente che ci posso fare, è la mia innata ribelle natura che mi spinge forse ad andare controcorrente…
D’altronde la stessa domanda potrei rivolgerla anche alla tua preziosa persona…. Perché pensi o per quale scopo anche tu sei ritornato in questa vita? Per riscattare il tuo passato, per riprendere un cammino interrotto e proseguire per capire altre cose più grandi o anche per aiutare il prossimo? Io penso che il motivo che tanto ci accomuna o ci allontana sia lo stesso. Rilascio di radicate ormai vecchie energie, per quel cambio dimensionale, per quel cambio di realtà o cambio energetico/vibrazionale che forze oscure vogliono evitare…. Forze che possiamo contrastare, bilanciare/superare solo prendendo coscienza della nostra vera divina natura. Il mio non è né ottimismo, né pessimismo disfattista che crea allarmismo, ma solo coscienza di essere immortale ed in questa riscoperta immortalità quale paura può mai frenare l’essere consapevole? 🙂
Ecco l’importanza delle rose nelle fiabe, perché la rosa
è il fiore perfetto nel senso che nella rosa si manifesta nella sua
perfezione, senza nessun elemento che distrae in qualche modo, la
crescita della pianta cioè il vitale. Intervento: quale rapporto tra il cervello
umano e la vecchietta? A: Cos’è il nostro cervello? Sono correnti eteriche,
quindi correnti di pensiero rese solidificate se vogliamo.
Quindi si potrebbe interpretare la vecchietta come la struttura immanente
del cervello stesso che c’è dentro di noi. Il cervello è stato strutturato
secondo le leggi di pensiero delle cose, quindi secondo i contenuti di
pensiero del cosmo. Intervento: a cosa si deve la ruggine sulla chiave, nel
corpo umano a cosa può corrispondere? Nel corpo umano per esempio
cos’è che ci fa aprire questa chiave, questo elemento che ci aiuta, che c’è,
per lo meno c’è? A: cosa è che è arrugginito? E’ il pensare che è
arrugginito. E’ una chiave fisica questa che prende in mano Rosaspina?
Si e no. Se noi poniamo la domanda “cos’è che fa aprire?” significa che
vogliamo attribuire ciò che è essenziale della libertà dell’essere umano in
mano a qualcosa che si fa senza la libertà dell’essere umano. Io apro, non
c’è qualcosa che va ad aprire. Io apro. Quando io penso sono io la chiave.
In altre parole si potrebbe dire la chiave è l’io, l’Io Sono, quella è la chiave
di tutto. Senza questa esperienza dell’Io Sono non si apre. Però io non
posso dire: si però a farmi fare l’esperienza dell’Io Sono e della libertà è il
mondo o qualcosa d’altro, allora non è libertà. In altre parole la tua
domanda è: che cosa determina la libertà? No, la libertà non si determina.
E questo è il mistero più grande che ci sia. L’uomo d’oggi in chiave di
materialismo, perché viviamo tutti in un periodo di profondissimo sonno
materialistico, vorrebbe spiegare tutto secondo causa ed effetto. Ma allora
non c’è libertà se tutto avviene per causa ed effetto. 40 In che cosa
consiste la libertà? Consiste nel fatto che niente di ciò che precede è
causa di ciò che io adesso compio io stesso perché lo voglio liberamente,
e questo è il pensare. Il pensare, non quello automatico, il pensare vero, il
pensare puro non è mai causato. Il pensare non si può causare, lo si può
solo volere, lo si può solo generare, io stesso, ma non viene causato da
nulla, cioè ciò che è libero, ciò che è l’essenza della libertà non può venir
causato di nuovo da qualcosa d’altro perché se viene causato da qualcosa
d’altro non è libero.
Intervento: come si inserisce in tutto ciò la legge del karma? A: la legge del
karma riguarda il passato ma non riguarda ciò che io decido adesso di
farne, per esempio come apertura verso il futuro. Quindi la chiave sarebbe
la decisione della libertà, secondo me questa è l’interpretazione più
profonda della chiave, la decisione della libertà, cioè l’afferrare la libertà, il
capire che là dove io sono libero c’è una creazione dal nulla, sono io la
chiave. Intervento: si afferra una chiave con la ruggine però, ci si sporcano
le mani. A: Si perché non è mai automatico, cioè è sempre nuovo, è
sempre una nuova creazione. Intervento: E lo sporcarsi le mani? A: se la
chiave non fosse arrugginita ci sarebbe una collaborazione da parte della
chiave al mio aprire. Se invece la chiave è del tutto arrugginita l’aprire è
tutta attività mia.
Capite, è proprio il tentativo – in queste immagini è indicativo – di togliere
ogni automatismo dall’esperienza della libertà: questa è l’essenza di
queste immagini, che non viene incontro nulla di concausante o di
automatismo per cui si facilita… no., nella libertà sono io totalmente e
assolutamente l’attore e dalla chiave non mi viene incontro nessuna
collaborazione, è arrugginita, io devo fare tutto il lavoro perché la chiave
da sola non la leva nessuno, quindi sono io la chiave.
Ecco perchè il problema è che noi restiamo all’immagine fisica, quello è il
problema, restiamo all’immagine fisica della chiave che apre, ma non è
una chiave fisica, è la chiave di tutte le chiavi, è l’Io, la libertà. Intervento:
che significato hanno i cento anni in cui Rosaspina dorme, e poi l’ arrivo
del principe mentre Rosaspina dorme? A: i cento anni e l’arrivo del
principe. Ci sono ancora tanti elementi che non abbiamo esaminato.
Siamo arrivati fino a metà. Cento anni sono tre generazioni, 33, 33 e 33.
Quindi i cento anni hanno un valore molto importante nelle fiabe nei miti e
ognuno ha una sua interpretazione. Una delle vie di interpretazione una
delle vie più importanti è quella di coglierli come tre generazioni una dopo
l’altra.
Quindi devono passare tre generazioni, così come Pietro si risveglia dopo
che il gallo ha cantato tre volte, si risveglia dopo che ha rinnegato tre
volte, quindi il sonno dell’umanità ha tre tappe, ha tre generazioni, ha tre
stadi diversi. Questo è per esempio 41 un aspetto fondamentale, ma ripeto
sempre di nuovo, lo sottolineo sempre di nuovo, io non intendo mai dire
l’interpretazione è questa e le altre interpretazioni sono errate.
Nelle fiabe la scienza dello spirito ci insegna, ci dà gli strumenti per trovare
interpretazioni che siano il più profonde possibile e le più vaste possibili in
modo che altre interpretazioni ci entrino dentro, quindi non escludano altre
interpretazioni: ah, eh certo significa anche questo, e non si contraddicano
a vicenda. Ora se questo sonno dell’umanità è il periodo dell’anima, se il
risveglio è il periodo dello spirito, ritrovare lo spirito, in che senso questo
sonno dell’anima, dell’uomo animico è triplice, è di tre generazioni? Avete
l’anima senziente, l’anima razionale e l’anima cosciente. Ecco le tre
generazioni per esempio. “Già da suo nonno egli aveva appreso”, quindi
quante generazioni sono? Tre. Vedete le tre generazioni. Quindi tre
generazioni, tre periodi di cultura, se volete tre stadi, in altre parole questa
realtà del sonno non è tutta uguale, è essa stessa di nuovo conducibile in
un modo più sminuzzato, più profondo, più articolato in modo che siamo in
grado di conoscerla nelle sue tre dimensioni, tre fondamentali.
Probabilmente si possono aggiungere tanti altri aspetti, non altre
interpretazioni ma aspetti.
Quando i cento anni sono passati, prima non è possibile, cioè quando
queste forze dell’anima sono state create lo spirito, quindi l’Io umano, è in
grado di congiungersi con le forze dell’anima in modo tale da risvegliarle,
da usarle, e quindi adesso diventa l’Io, il principe diventa l’Io, il principe si
congiunge a Rosaspina, l’Io diventa Signore sia delle forze dell’anima
senziente sia delle forze dell’anima razionale sia delle forze dell’anima
cosciente. Quindi si congiunge con tutto ciò che è avvenuto in questi cento
anni, in queste tre generazioni in cui Rosaspina ha dormito come anima
umana. Intervento: può chiarire in questo ambito il maschile e il femminile?
A: E’ un problema non facile perché in chiave di scienza dello spirito
l’animico è tutto di natura assolutamente ricettiva, non che ciò che è
ricettivo sia meno prezioso, non è un giudizio di valore eh, è un giudizio di
oggettività. Paragonato con lo spirito il problema è che l’uomo d’oggi non
conosce lo spirito, conosce soltanto realtà animiche: lo stesso processo
libero di pensiero è stato degradato a livello animico di ricezione passiva,
cioè il bombardamento delle percezioni genera in me automaticamente,
passivamente delle rappresentazioni, dei pensieri. Ma questo non è spirito,
questo è tutta anima.
Quindi in chiave di scienza dello spirito secondo me anche in chiave delle
fiabe, tutto ciò che è anima ha questo di comune, che è molto più
importante che non il maschile e il femminile. All’interno dell’anima – e si
può distinguere tra ciò che è maggiormente attivo, maggiormente passivo,
un po’ meno passivo – tutto ciò che è animico paragonato con l’esperienza
dello spirito è di enorme passività, però è chiaro che l’esperienza
dell’anima senziente è molto più passiva che non l’esperienza dell’anima
cosciente per esempio.
Paragonate fra di loro stanno in un certo senso come passività e attività,
paragonate tutte e due con lo spirito, con l’esperienza dello spirituale, sono
tutte e due anima. 42 Quindi direi anche in questo senso la scienza dello
spirito non ci dà dei dogmatismi rigidi, tutto dipende sempre dalla
prospettiva o anche dal termine di paragone che si usa, per cui
supponiamo che nell’umanità d’oggi per la scienza l’esperienza dello
spirito sia inesistente; bene, il paragone con lo spirito non c’è, allora
restando nell’animico possiamo legittimamente distinguere – e lo fa Jung e
altri, particolarmente Jung – tra un animico molto più sulla sponda
recettiva, che accoglie, ed un animico molto più sulla sponda di una
partecipazione attiva a ciò che avviene nell’anima.
Colui che per primo ha raccontato questa fiaba, non l’ha scritta ma
raccontata, ha raccontato qualcosa che ha visto, non qualcosa che ha
capito necessariamente, forse non ha capito quasi nulla, ma tutte queste
immagini le ha viste in una visione di tipo immaginativo proprio così come
le narra, ma questo non significa affatto che lui abbia il significato di
pensiero di ciò che lui ha visto. È stata vista realmente. L’archetipo di cui
parla Jung non è una percezione immaginativa è una dimensione che
ognuno porta in sé. Queste sono visioni che hanno avuto soltanto pochi
esseri umani, non tutti, e gli ultimi esseri umani ancora capaci di queste
visioni le hanno raccontate, diciamo che forse si potrebbe dire che le fiabe
sono i sogni superreali dell’umanità, di certi esseri umani. Il sogno di oggi
ci dà delle immagini che sono talmente arbitrarie, talmente caotiche che
noi non facciamo affidamento sul sogno per conoscere; queste immagini
qui erano gli ultimi residui di una capacità dell’essere umano di proiettare
delle immagini, quindi di vederle davanti a sé, immagini che erano
oggettivamente reali. E perciò noi difatti vediamo e ci rendiamo conto che
queste immagini parlano e dicono cose che sono vere, che sono reali.
Questo è il criterio per stabilire se una fiaba è una vera fiaba: se i
particolari sono veri oppure se sono stati manipolati, o ognuno ci ha
aggiunto secondo il capriccio proprio e non secondo l’oggettività della
realtà che viene spiritualmente osservata.
43 LA SIGNORA HOLLE Una vedova aveva due figlie, una bella e laboriosa, l’altra brutta e pigra. Ma ella preferiva molto quest’ultima perché era la sua figlia vera e all’altra toccava tutto il lavoro come alla cenerentola di casa. Ogni giorno la povera fanciulla doveva sedere accanto ad una fontana sulla strada maestra e filare, filare finché le sprizzava il sangue dalle dita. Un giorno che la conocchia era tutta insanguinata ella si chinò sulla fonte per lavarla ma la conocchia le scappò dalla mano e cadde nell’acqua. Ella corse piangendo dalla matrigna e le raccontò la disgrazia ma quella la strapazzò e le disse crudelmente: se hai lasciato cadere la conocchia vai a ripescarla.
Allora la fanciulla tornò alla fonte e non sapeva che fare e per l’affanno ci
saltò dentro per andare a prendere la conocchia, smarrì i sensi e quando
rinvenne era in un bel prato dove splendeva il sole e c’eran fiori a migliaia.
Si incamminò per il prato e giunse a un forno pieno di pane, ma il pane
gridò: “Ah! Tirami fuori, tirami fuori sennò brucio, sono cotto da un pezzo”.
Ella si accostò con la pala, e con la pala l’uno dopo l’altro tirò fuori tutti i
pani. Poi andò avanti e giunse ad un albero carico di mele che le gridò:
“Ah! Scuotimi scuotimi, noi mele siam tutte mature”. Ella scosse l’albero e
cadde una pioggia di mele, ed ella continuò a scuoterle finché sulla pianta
non ne rimase nessuna. E dopo averle riunite tutte in un mucchio proseguì
la sua strada. Finalmente arrivò ad una casetta da cui spiava una vecchia
con denti così lunghi che ella si impaurì e volle fuggire. Ma la vecchia le
gridò: “Di che hai paura cara bambina, resta con me. Se sbrigherai ben
bene tutte le faccende di casa ti troverai contenta. Devi soltanto badare a
rifarmi bene il letto e a sprimacciarlo con cura sì che le piume volino. Allora
nevicherà sulla terra. Io sono la signora Holle”. La vecchia le parlava con
tanta bontà che la fanciulla si fece coraggio, accettò la proposta ed entrò al
suo servizio e a tutto provvedeva con soddisfazione della padrona, e le
sprimacciava sempre il letto con tanta energia che le piume volavano
intorno come fiocchi di neve. Perciò ella stava bene con la vecchia, mai
una parola aspra e lesso e arrosto tutti i giorni. Rimase un po’ con la
signora Holle, poi divenne triste e in principio non sapeva neanche lei il
perché. In seguito si accorse che era nostalgia. Benché qui stesse mille
volte meglio che a casa, tuttavia desiderava tornarvi.
Finalmente disse alla vecchia: “Rimpiango la mia casa e benché qui stia
così bene non posso più fermarmi devo tornare su dai miei”. La signora
Holle: “Mi spiace che tu ti strugga di tornare a casa, e poiché mi hai servito
così fedelmente voglio riportarti su io stessa”. La prese per mano e la
condusse davanti a un portone: il portone fu aperto e mentre la fanciulla
era là sotto, cadde una pioggia d’oro e l’oro le rimase attaccato e la ricoprì
tutta. “Lo meriti perché sei stata così diligente” disse la signora Holle, e le
rese anche la conocchia che era caduta nella fonte. Il portone fu richiuso e
la fanciulla si trovò sulla terra non lontana dalla casa di sua madre, e
quando entrò nel cortile il gallo sul pozzo strillò: “Chicchirichì la nostra
bimba d’oro è di nuovo qui!”.
Ella andò da sua madre e così coperta d’oro fu accolta bene da lei e dalla
sorella. La fanciulla narrò quello che le era accaduto e quando la madre
udì come si fosse guadagnata quella gran ricchezza volle procurare la
stessa fortuna anche alla figlia brutta e pigra. Questa dovette sedersi
accanto ad una fonte e filare e per insanguinare la conocchia si punse le
dita cacciando la mano fra i rovi. Poi gettò la conocchia nella fonte e ci
saltò dentro anche lei. Giunse come l’altra in mezzo ad un prato, percorse
lo stesso sentiero. Quando arrivò al forno il pane gridò di nuovo: “Ah, tirami
fuori tirami fuori sennò brucio, son già cotto da un pezzo” ma la pigraccia
rispose: “Come se volessi insudiciarmi” e se ne andò.
Poi arrivò al melo che gridò: “Ah, scuotimi scuotimi, noi mele siamo tutte
mature” ma ella rispose: “Bella idea! Potrebbe cadermene una in testa”, e
proseguì la sua strada. Quando giunse alla casa della signora Holle non
ebbe paura perché già sapeva dei suoi dentoni ed entrò subito a servizio
da lei. Il primo giorno si sforzò di essere diligente ed obbedì alla signora
Holle quando le diceva qualcosa, perché pensava a tutto l’oro che le
avrebbe regalato. Ma già il secondo giorno cominciò a poltrire e fece
peggio il terzo che al mattino non voleva neanche alzarsi. Non rifaceva a
dovere nemmeno il letto della signora Holle e non lo sprimacciava in modo
da far volare in alto le piume. La signora Holle se ne stancò presto e la
licenziò. La pigraccia era ben contenta e si aspettava la pioggia d’oro. La
signora Holle condusse anche lei al portone ma quando la ragazza fu là
sotto, invece dell’oro le si rovesciò addosso un gran paiolo di pece.
“Questo è per il tuo servizio”, disse la signora Holle e chiuse il portone.
Allora la pigrona andò a casa ma era tutta coperta di pece ed il gallo sul
pozzo al vederla gridò: “Chicchirichì, la nostra bimba sporca è di nuovo
qui”. Ma la pece le rimase appiccicata e non riuscì a liberarsene fino a
quando… qui c’è scritto per tutta la vita. Dunque abbiamo qui in questa
fiaba la Proserpina luminosa e la Proserpina tenebrosa. La Persefone,
l’anima umana che consegue una maggiore affinità con lo spirito e l’anima
umana che subisce una maggiore affinità con ciò che è corporeo, con la
natura, con Plutone, col tenebroso.
Perché sono due le scelte dell’anima umana che è proprio in mezzo tra lo
spirito e la materia. Adesso per dirla in modo un po’ schematico la scelta
della libertà, il cammino della libertà sta proprio in questo: di dirigersi o
maggiormente verso lo spirito, spiritualizzando l’animico e quindi portando
con sé redenzione anche al corpo – naturalmente le fiabe non intendono
mai dire che ciò che è corporale non sia prezioso ma che diventa molto più
prezioso, molto più bello quando viene inserito nel cammino di ascensione
dell’essere umano – o invece quando l’anima si ottenebra, si
appesantisce, diventa sempre più imparentata con le leggi della materia,
quindi diventa sempre più inspirituale, diventa sempre più pesante, perde
la sua affinità con lo spirito e l’essere umano si perde sempre di più nella
misura in cui si rende affine a ciò che è materiale. La legge centrale di ciò
che è spirito è la libertà, la legge centrale di ciò che è materia è il
determinismo; questa è la grandissima differenza tra spirito e materia.
Non che già in partenza si voglia dire “lo spirito è bene la materia è
cattiva”, no, la materia non è cattiva, la materia non ha libertà. Questa è la
differenza. Quindi la legge fondamentale della materia è il determinismo.
Ora un conto è fare del determinismo della materia il fondamento del
cammino di libertà e un conto è abdicare alla forza della libertà dello spirito
umano e ridursi alla materia. Quindi la materia come materia va benissimo,
perché deve essere necessità determinata, ma l’essere umano, l’uomo
ridotto a materia non va bene, perché nell’essere umano la materia deve
essere il fondamento, la condizione dell’esercizio della libertà.
Questa come riflessione generale su questa fiaba. 46 Un’altra riflessione
fondamentale è la differenza tra un essere umano, un’anima umana brutta
e pigra – quindi due caratterizzazioni sole –, e l’altra bella e diligente,
solerte e laboriosa. Vediamo la tradizione greca del kalos – kalatos, bello e
buono, quindi la bellezza; questa armonia sapienziale, questo porsi
dell’essere umano in armonia col cosmo è la bellezza. Quindi la bellezza
dell’essere umano è essere in armonia con qualcosa, e vedremo che
questa armonia è l’armonia karmica. Come sapienza – forza di sapienza –
è l’armonia, la bellezza, e come forze di volontà è questo dinamismo,
questa capacità di prendere l’iniziativa, questo essere attivi nel mondo.
L’altra è brutta e pigra, quindi non porta in sé questa realtà di armonia e di
bellezza, è disarmonica dal contesto del cosmo e le manca questa energia
volitiva, questa iniziativa della libertà, è pigra; ella continua a non prendere
l’iniziativa, non ha una sorgente di libertà che si esprima a partire dal di
dentro, lascia succedere quello che succede, non prende posizione, quindi
in questo aggettivo “pigra” è intesa tutta la non libertà, la passività nei
confronti di ciò che è libero. Un’altra dimensione fondamentale è che
quella bella e laboriosa non cerca la felicità: fa ciò che il karma richiede, e
poiché fa ciò che il karma richiede le viene data in sovrappiù, le viene data
gratuitamente la felicità – la pioggia d’oro –, proprio perché non la cercava.
La seconda brutta e pigra cerca direttamente la felicità e non la trova.
In altre parole cosa fa colui che cerca direttamente la felicità? Colui che
cerca la felicità non sa cosa vuole perché non ha contenuti concreti alla
sua volontà; soltanto le persone che non sanno cosa vogliono
concretamente ora e adesso, cercano la felicità, ma la felicità è un
ombrellone astratto, come quando si parla di Dio. Dio significa tutto e non
significa niente, così la felicità significa tutto e non significa niente, chi
cerca la felicità non la troverà mai perché non esiste, la felicità è una
grande astrazione. Ciò che concretamente è la felicità è quella gioia
concreta specifica che l’essere umano senza averla cercata, come dono in
sovrappiù, come grazia se volete, esperisce dentro di sé; questa gioia
concreta quando fa concretamente ciò che il suo essere vuole.
La Filosofia della Libertà di Steiner la chiama l’amore all’azione, l’amore
all’azione concreta: quindi io voglio fare adesso questa cosa qui.
Voglio leggermi una fiaba, voglio fare un disegno. Non voglio la felicità,
nelle prossime due ore voglio fare un bel disegno, voglio dipingere: nel
dipingere, se questo dipingere è una manifestazione del mio essere in
questo momento che io esplico veramente liberamente nel mio essere, mi
sento felice, cioè mi sento in armonia con tutto il cosmo nel quale vivo.
Quindi chi cerca la felicità direttamente non sa cosa vuole, anzi non vuole
niente e sarà sempre infelice; chi invece sa cosa vuole e ama ciò che
vuole e ciò che fa, è sempre felice. Il tredicesimo capitolo della “Filosofia
della libertà” è tutto dedicato a questa fiaba. Non ne parla di questa fiaba,
vedete voi i nessi. In questo capitolo che è l’ultimo, descrive cosa succede
quando l’essere umano cerca la felicità astratta e non la trova mai e dove
invece si trova la felicità vera, nel conoscersi, nel conoscere se stessi così
concretamente da sapere sempre in che modo il mio essere totale qui e
ora si vuole esprimere, e quando si vive nell’amore a ciò che si compie nel
presente si è sempre liberi da un lato e felici dall’altro.
Una riflessione sui pani e sulle mele. Vi ricordate che c’é il forno, vede il
forno pieno di pani cotti, poi c’è l’albero gravido di mele. Prima ancora di
dire cosa sono questi pani e queste mele, che differenza fondamentale c’è
tra pani cotti e mele che pendono dall’albero? Per il pane cotto è
essenziale il lavoro dell’uomo, perché un pane cotto non pende dall’albero,
quindi vedete che per leggere le fiabe, per entrare nel mondo delle fiabe
basterebbe abituarsi a meditarle, cioè a leggerle e a viverci dentro,
meditarle, quindi concedersi tempo e calma e poi uno ci arriva, perché
questa distinzione fondamentale tra pani cotti dentro al forno e le mele la
può trovare ognuno, e trovata questa distinzione fondamentale ci si avvia
subito al significato, all’interpretazione.
Quindi naturalmente guardate che il pane cotto non è soltanto opera
dell’uomo, perché il frumento non lo produce l’uomo, la spiga non la fa
l’uomo, quindi il pane cotto è il risultato della collaborazione tra il lavoro
della terra ed il lavoro dell’uomo, mentre le mele sono il lavoro della terra,
quelle le produce la natura. Prodotto di natura la mela da un lato, il
risultato della collaborazione tra il lavoro della natura ed il lavoro dell’uomo
il pane cotto dall’altro. Un’altra differenza fondamentale, un’altra riflessione
fondamentale, – vedete che non ho cominciato subito rigo per rigo
altrimenti arriviamo ad un terzo della fiaba e poi ci manca magari la visione
generale – è che tutte e due ritornano, passano per il portone. Su una
cade l’oro e diventa una bimba dorata, bella, tutta d’oro e sull’altra cade la
pece. Per quelli che hanno la lodevole intenzione di imparare il tedesco o
lo sanno, in tedesco pece significa anche sfortuna, avere sfortuna.
Quindi quella che aveva cercato la fortuna, quella che era andata in cerca
di fortuna riceve la sfortuna, e questo aspetto importantissimo non si può
rendere durante la lettura perché non c’è in italiano pece come “aver pece”
nel senso di “aver sfortuna”, invece per chi la legge in tedesco è
chiarissimo. Avete notato la differenza di ciò che decide il ritorno? Tutte e
due sono al servizio della frau, della signora Holle, la prima, bella e
laboriosa, è molto più a lungo a servizio, alla seconda tre giorni bastano, è
una intenzione al rovescio. Ma il motivo per cui ritornano? La buona ha
nostalgia e chiede lei di tornare, la seconda viene licenziata.
Quindi anche qui una dualità importantissima: tenete presente che quella
bella e laboriosa sente nostalgia benché si trovi così bene lì dalla
vecchina, dalla signora Holle; sente nostalgia di casa. Penso che molti di
voi avranno già capito che questa è una fiaba della vita nel dopo morte e di
ciò che poi salta fuori nella vita seguente. O non vi era venuto in mente?
Quindi quando la conocchia arriva alla fine, che il filo scompare, è il
termine della vita. Il filo, ricordate le tre parche, ce ne è una che lo taglia, o
le tre norne della mitologia nordica1, è il termine della vita. Quando la vita
finisce il primo passaggio è quello del mondo elementare, del mondo
eterico, ecco il prato pieno di fiori e lì ci passano tutte e due. Prima di
cominciare rigo per rigo adesso vorrei esprimere il significato globale della
fiaba, altrimenti non ci arriviamo in mezz’ora.
Quindi questo prato fiorito lo passano tutte e due; per esempio nei primi tre
giorni dopo la morte dove l’essere umano è avvolto in questo panorama
eterico della vita trascorsa, si passa proprio per il mondo delle verità, per il
mondo degli elementi. Se qualcuno di voi ha letto studiato Brunetto Latini,
lì c’è una descrizione bellissima proprio dei vari elementi del mondo
elementare, del mondo eterico. Il mondo eterico viene sempre espresso
dalla pianta, dall’elemento vitale. Finito questo mondo eterico cosa
comincia? Il mondo animico, non ancora il mondo spirituale. Il mondo
animico dove l’essere umano ripercorre tutta la vita a ritroso, e questo
mondo animico è il mondo delle brame, delle passioni, perciò è un forno
caldo. Quindi si passa per questo forno caldo della realtà animica. Il
Vangelo lo esprime dicendo: “Se non diventerete come bambini – cioè se
non ripercorrete tutta la vita a ritroso fino alla vostra nascita diventando
come bambini – non entrerete nel regno dei cieli”. Il regno dei cieli è il
mondo spirituale. Bisogna percorrere il mondo animico a ritroso fino a
diventare bambini, e dopo questo mondo animico a ritroso dove si diventa
come bambini si entra poi nel mondo spirituale vero e proprio. Ora in
questo mondo animico ci sono le passioni, tutto ciò che animicamente
questi pani nel fuoco rappresentano.
Nell’epopea di Gilgamesh sono sette i pani, una metamorfosi dei sette
grani del melograno che ha mangiato Proserpina. A Gilgamesh viene
detto: se riesci a stare sveglio per sette giorni e sette notti, in altre parole
se riesci a congiungerti con le forze dei sette pianeti con coscienza (senza
addormentarti, cioè con coscienza), allora raggiungerai l’iniziazione che tu
cerchi. Gilgamesh non ce la fa, si addormenta e la moglie ogni notte cuoce
un pane e alla fine ci sono sette pani cotti.
Quindi questi pani cotti sono le unità animiche di ciò che l’essere umano in
comunione con il destino oggettivo ha elaborato come risultato della sua
vita e deve tirarli fuori dal forno, quindi deve cominciare questo pareggio
animico nel cammino a ritroso tirando fuori i sette pani, tirando fuori i pani
cotti. Finito questo cammino del mondo animico, se volete del pareggio
delle brame ardenti, dei pani cotti – “siamo già cotti, siamo già stracotti!” –
c’è l’albero delle mele, l’albero della conoscenza del bene e del male,
quindi il primo passo nei mondi spirituali. Così la fiaba esprime un peccato
originale rovesciato: nel paradiso terrestre la tentazione era quella, il
comandamento era quello di non cogliere le mele e la tentazione è stata
quella di coglierle e sono state colte e sono state mangiate.
Ora qui l’invito è 1 Le Norne tessono le trame del fato alle radici di
Yggdrasill, l’albero del mondo [NdR] 49 quello di cogliere le mele perché
sono stramature, e invece la tentazione è quella di non coglierle, la
pigrizia. Perché la seconda è pigra, è brutta, invece quella bella e
laboriosa coglie le mele perché ora è giunto il tempo per l’essere umano di
coltivare la conoscenza, di cibarsi dall’albero della conoscenza del bene e
del male, ora è giunto il momento di prendere queste mele. Steiner dice in
diverse conferenze: quando Lucifero all’inizio promise “Voi sarete come dei
se mangiate dalla conoscenza del bene e del male, dall’albero del melo”,
questa promessa era prematura, era troppo presto, l’umanità non aveva
ancora la maturità evolutiva per gestire la conoscenza in proprio. Quando
invece c’è l’evento del Cristo nell’umanità le cose cambiano.
Il Cristo nel Vangelo di Giovanni – nel decimo capitolo – fa una affermazione centrale: “Voi siete dei”. Neanche dice voi sarete come dei; voi siete dei. Cioè con l’impulso della libertà, con l’impulso dell’Io Sono ciascuno di voi è in grado e deve farlo, di cogliere dall’albero della conoscenza questi frutti per
essere capace lui stesso in proprio di conoscere il bene e il male, e questo
lo rende un essere divino.
“Voi siete dei”. In greco l’affermazione che poi porta gli avversari a
prendere piede e quindi a decidere di ucciderlo praticamente, è che qui
l’essere umano si arroga di essere un essere divino. Ma l’essere umano è
un essere divino se vuole, se si conquista la libertà e se la usa. Passato il
mondo animico, il mondo dei pani cotti ed il mondo delle mele, quindi della
conoscenza, si entra nel mondo stellare, sempre del mondo elementare,
poi c’è il mondo dei pianeti e poi c’è il mondo dello zodiaco e in questo
mondo dello zodiaco c’è una specie di Plutone femminile se vogliamo, la
signora Holle, una variazione di Hölle l’inferno, gli inferi.
E’ interessantissimo che nelle lingue nordiche questa parola Hölle oscilli
tra il paradiso e l’inferno, hell in inglese significa inferno, in tedesco
significa luminoso; è il mistero degli opposti che si toccano, ciò che è più
profondo è ciò che è più alto, ciò che è più alto è ciò che è più profondo.
Altus in latino significa sia profondo sia alto. Nella divina commedia più si
va giù e più si va su, si arriva giù in fondo all’inferno al centro della terra e
si continua ad andar giù, e si arriva su; più si va giù e più si arriva su.
Questa signora Holle chiede alla laboriosa, all’anima umana bella e
laboriosa di sprimacciare il letto con tanta energia che le piume volino per
tutto il cosmo e cadano sulla terra come fiocchi di neve. I fiocchi di neve
che struttura cristallina hanno? Sempre esagonale. Non so se a voi è mai
successo di vedere fotografati tutti i tipi, tutti i vari tipi – sono centinaia – di
fiocchi di neve, alcuni hanno una struttura complessissima ma sempre
esagonale. In altre parole la neve – i fiocchi di neve –è proprio qualcosa
che scende sulla terra portandovi la legge fondamentale di ciò che è più
alto nel nostro cosmo. Quindi quando nevica è come se le stelle cadessero
sulla terra.
E dice: tu devi imparare a dormire, a passare le notti in modo tale che
durante la notte tu, che inconsciamente ma realmente ti congiungi con
questi impulsi eccelsi dello zodiaco, ritornando, risvegliandoti sulla terra
porti queste forze altissime primigenie dell’evoluzione, e faccia nevicare il
cielo più alto giù sulla terra, in modo che poi nella coscienza diurna
continui ad esprimersi dentro di te questa forza celeste: di armonia perché
tu sei bella, e di attività interiore poiché tu sei laboriosa. Cosa significa
passare bene la giornata in quanto esseri umani? Cosa significa che noi ci
adoperiamo durante la giornata quando siamo svegli ad esseri belli – cioè
in armonia con il nostro destino, con il nostro karma, in armonia con tutte le
persone –, e ad essere laboriosi, cioè pieni di attività libera ? Significa che
durante la notte ci congiungiamo così armonicamente, così creativamente
con le scaturigini primigenie del divenire umano che sono gli esseri più alti
del nostro cosmo, che noi ricordiamo quando ci svegliamo gli impulsi delle
stelle che cadono come fiocchi di neve.
E dove viene detto che questo accade quando ci svegliamo, quando si
sprimaccia il letto? Alla mattina quando ci si sveglia. Questo sprimacciare il
letto è il risvegliarsi, è il riportare nella coscienza diurna gli impulsi delle
stelle sulla terra. Piovono, cadono fiocchi di neve come cristalli
nell’empireo cristallino che scende sulla terra. “Sia fatta la tua volontà”,
cioè la sapienza armoniosa del karma, la bimba bella, venga compiuta, la
bimba laboriosa, come in cielo le stelle, così in terra i fiocchi di neve che
cadono. Ecco l’armonia tra il cielo e la terra espressa nella fiaba in un
modo così meraviglioso, con un linguaggio cristallino, semplice ma
profondissimo. Che cosa caratterizza questa anima umana, non disumana
ma umana, su misura d’uomo, quest’anima buona?
Perché è bella e laboriosa? Un tratto fondamentale è l’amore alla terra:
questa anima ama la terra in un modo tale che quando sulla terra si
inserisce nel contesto del karma ed è piena di gioia e di laboriosità, il fatto
di pungersi e di perdere il sangue – dare il sangue significa dare la vita – è
proprio l’offerta di sé. Quindi è chiarissimo che questa anima buona vive
nella immolazione, nella dedizione di sé, è l’opposto dell’egoismo. L’altra è
l’impulso dell’egoismo, vuole qualcosa per sé. Quando si tratta di fare
qualcosa per gli altri, di dedicarsi, non fa nulla, è pigra, brutta, non ha
neanche bellezza, non risplende neanche in bellezza; quando invece si
tratta di avere tutto l’oro per sé, allora mette in moto come una caricatura
di tutto ciò che ha fatto l’altra per avere l’oro.
Abbiamo nell’una l’impulso dell’egoismo e nell’altra l’impulso dell’amore.
Se noi comprendessimo tutte le sfumature, ogni particolare della fiaba
avremmo tantissimi elementi conoscitivi, se volete a livello di concetto
perché le immagini sono nella fiaba. Se vogliamo conquistare il livello del
concetto avremmo un’anagrafe delle leggi dell’egoismo in quella pigra e
brutta, ed avremmo tutta una serie di elementi 51 fondamentali essenziali
– perché ogni fiaba ha solo elementi essenziali, ammennicoli non ne
esistono, fronzoli non ne esistono nelle fiabe; se ci fosse un elemento che
uno dice che è una ridondanza, un in più, vuol dire che è stato aggiunto,
perché una fiaba vera non dice mai nulla di marginale, è tutto importante,
se non è importante non si dice –, quindi avremmo in tutto ciò che avviene
alla bimba bella e laboriosa tutte le leggi fondamentali dell’amore così
come nell’altra avremmo tutte le leggi fondamentali del modo di funzionare
dell’egoismo; badate bene senza condannare né l’uno né l’altro perché a
noi quello che interessa è la conoscenza oggettiva. Quando conosciamo
oggettivamente sia la legge fondamentale dell’egoismo sia quella
dell’amore, quando conosciamo a che cosa porta l’egoismo e a che cosa
porta l’amore possiamo lasciare ognuno libero di scegliere. Più c’è
conoscenza e meno ci sono precetti morali. Meno c’è conoscenza e più
bisogna ricorrere ai precetti morali, surrogato che sicuro non serve a nulla
per l’umanità di oggi.
Ci sarebbero tantissime altre cose. Il portone è la soglia. C’è una soglia tra
il mondo spirituale ed il mondo fisico, questa soglia va passata, c’è un
guardiano della soglia che apre questa soglia e la chiude, in questo caso è
la signora Holle che fa il guardiano della soglia. Quindi vedete che ci sono
elementi di scienza dello spirito importantissimi espressi in modo
chiarissimo. Prima di cominciare con il testo forse un’altra riflessione. Tutte
e due arrivano sotto il portone e piove passando il portone, piove sull’una e
sull’altra. L’oro e la pece, sull’una piove l’oro sull’altra piove la pece. Qui
naturalmente si potrebbe porre la domanda: che cos’è che viene
appiccicato quasi dal di fuori a questi due esseri che hanno fatto una
evoluzione così opposta, così diametralmente polare?
Questo piovere dell’oro e della pece ha un significato profondissimo,
bellissimo e cioè che quando noi ritorniamo dopo che c’è stata la
mezzanotte del divenire cosmico, dell’essere cosmico, dove sorge la
nostalgia di reincarnarsi di nuovo – la nostalgia di tornare a casa è la
nostalgia verso la terra; l’essere umano nella misura in cui è diventato
buono, nella misura in cui è diventato cristico impara ad amare la terra,
non vuole essere infedele alla terra, ma vuole essere fedele alla terra e
vuole tornare –, quindi la mezzanotte cosmica viene travalicata quando si
comincia a desiderare di nuovo l’incarnazione. Insieme alle gerarchie
viene architettato tutto il karma futuro però c’è qualcosa che ci riversano
dal di fuori, che ci viene incontro dal di fuori.
Da dove ci viene? Dall’ereditarietà. Questo essere spirituale, animico–
spirituale, deve rivestirsi di un corpo fisico e di un corpo eterico che gli
provengano dalla corrente ereditaria, deve scegliere lui dove entrare ma
non può dire “questo corpo fisico”, “questo corpo eterico” è altrettanto 52
essere del mio essere come il mio io dentro al mio corpo astrale. No, è una
casa nella quale si abita. Ma come mai è proprio questo elemento che
sembrerebbe essere fuori, a decidere che si tratti dell’oro o della pece? La
fiaba ci dice a questo punto che la corrente ereditaria nella quale un
essere si incarna è così determinante, è così fondamentale per tutta la sua
vita che decide del fatto che la sua vita sarà d’oro o di pece, nera come la
pece. Quindi è d’importanza assoluta, perché immaginate la
fondamentalità della corporeità che uno si porta, quanto determina nel
cammino di tutta la vita il sostrato fisico, fisiologico e biologico che una
persona porta con sé. Naturalmente non dimentichiamo che la fiaba dice
come il fatto che a quella bimba bella spetti una corporeità d’oro e il fatto
che all’altra pigra e brutta spetti una corporeità di pece non dipende né
dall’oro o dalla pece ma dipende dal loro cammino interiore.
Quindi sulla terra c’è sia l’uno sia l’altro come sostrato corporeo che
determina profondissimamente il karma, il destino di una persona, ma a
decidere in quale corporeità, in quale corrente ereditaria, in quale popolo,
in quale famiglia e in quale razza una persona si incarna, a decidere
questo è il cammino fatto prima nelle vite precedenti. Non vi sembra che i
conti tornino con la scienza dello spirito? In queste fiabe ci sono
dimensioni bellissime, ma di una limpidezza che proprio non c’è da torcere
un capello a nessuno per leggervi quello che vi viene detto. Questa
matrigna è madre per la pigra, e brutta e matrigna per l’altra, come mai?
Prima di tutto è vedova, quindi la madre terra che ci genera tutti sia brutti
che belli, sia laboriosi che pigri, la madre terra è diventata vedova. Quindi
noi viviamo su una terra che ha perso la comunione, il congiungimento
matrimoniale con il cielo, con il padre celeste.
Quindi è importante che questa madre sia vedova, è importante che la
terra e il vivere sulla terra abbia perso la comunione diretta con il padre
celeste, è importante che siamo ad un livello evolutivo non dell’inizio dove
il padre celeste e la madre terrestre erano ancora congiunti in matrimonio
l’uno con l’altro. Ieri sera abbiamo visto diversi aspetti di questo cammino
di congiungimento e di separazione del cielo e della terra, Giove
rappresenta attualmente maggiormente il mondo celeste, Plutone
maggiormente quello terrestre, Poseidone è una specie di anello tra i due,
l’elemento acqueo. C’è la vedova, i figli della vedova. Qui ci sono le figlie
della vedova, nel Vangelo trovate le stesse cose.
Tra parentesi io faccio riferimento al Vangelo volentieri e so che non tutti qui hanno forse un rapporto interiore con il Vangelo. Il mio intento sarebbe tra le tante altre cose di riaccostare questi due testi, la fiaba con il Vangelo ed il Vangelo con la fiaba per far vedere che il linguaggio spirituale dell’umanità è
dappertutto lo stesso. 53 Dobbiamo spolverare i Vangeli di tutta una
sentimentalità affettiva che non c’entra nulla e leggerli in chiave di testi di
scienza dello spirito, e dobbiamo spiritualizzare e rendere serio il lavoro
con le fiabe per cogliere nelle fiabe elementi fondamentali di scienza dello
spirito, e quindi io auspico che sempre di più ci siano persone in grado di
leggere con lo stesso spirito e con lo stesso cuore sia le fiabe sia i Vangeli,
che sono testi i cui contenuti provengono da esperienze fatte nei mondi
spirituali.
Altrimenti avremmo eternamente un mondo sacro per conto suo che non
ha niente a che fare con la vita, e un mondo profano per conto suo che
non ha nulla di sacro. La separazione tra il sacro e il profano è il segno
della banalità e della barbarie degli esseri umani. Significa aver perso il
sacro, perché tutto è sacro per chi ha occhi per vedere. Cosa c’è che non
sia sacro? E’ solo il vissuto del cuore che dissacra, ma le cose non sono
mai non sacre. Quindi anche le fiabe ci parlano di cose molto sacre per chi
le prende sul serio.
Se volete un altro riferimento al Vangelo: forse qualcuno di voi si ricorda
che c’è nel Vangelo una vedova con due monete. L’obolo della vedova.
Eccola qua con due figlie. E’ la stessa cosa, sono gli stessi misteri che si
vogliono dire. È la vedova, quindi l’umanità diventata vedova che è capace
di generare ora da questa vedovanza soltanto due possibilità; la libertà ha
due possibilità fondamentali, quella positiva e quella negativa. Ecco l’obolo
della vedova, i due soldini: si parla di due soldini e non si specifica
ulteriormente, qui tutta la fiaba è fatta per specificare come sono fatti
questi due soldini, uno è d’oro l’altro di pece, uno è lucente l’altro invece è
tenebroso. Questo sul fatto che abbiamo una vedova che è madre.
Come mai è madre di quella pigra e brutta e invece è matrigna di quella
bella e laboriosa? La terra che è diventata vedova, ha perso la comunione
con il cielo, la terra che è diventata l’elemento soltanto di Plutone è chiaro
che è madre dell’anima non spirituale ed è matrigna dell’anima spirituale.
Cosa significa matrigna? Figlia del marito precedente. Significa che il
padre è comune. Significa che il padre è comune a tutte e due ma non la
madre, e questo naturalmente è molto bello, che non importa niente
quanto brutti o quanto belli siamo, quanto laboriosi o quanto pigri, il padre
è comune, è il padre dei cieli.
Ma la madre può essere diversa: per quelli pigri è la madre vera, cioè
quella che ha immesso direttamente le sue forze di pesantezza, di
tenebrosità direttamente, invece per quelli belli e laboriosi non è la madre
vera, è la matrigna contro la quale bisogna lottare perché non ci vuole
bene. I conti tornano vedete, i conti tornano a tutti i livelli. Non c’è nella
fiaba la madre della bimba bella e laboriosa: è figlia del cielo perciò non c’è
la madre nella fiaba, perché decisivo è il fatto che proviene dal cielo, che è
luminosa, quindi la madre non c’entra. Se la madre della buona fosse
importante comparirebbe nella fiaba, invece non compare. Unigenito
significa che in ognuno di noi l’impulso fondamentale non può essere
questo e il suo opposto. In ognuno di noi l’impulso fondamentale è uno.
O è questo e allora non è l’altro, o è l’altro e allora non è questo. In altre
parole non si può contemporaneamente essere belli e brutti e non si può
contemporaneamente essere pigri e laboriosi. O l’uno o l’altro. Questo è il
significato dell’unigenito. “Ogni giorno la povera fanciulla doveva sedere
accanto a una fontana”, la fontana della vita, la fontana delle forze vitali.
“Sulla strada maestra”. Come mai sulla strada maestra? Perché il karma ci
porta sempre sulla strada maestra dove ci passano accanto e quindi
vengono a contatto con noi tutti gli esseri che appartengono al nostro
karma, quindi ognuno di noi è sempre sulla strada maestra. Nessuno di noi
è in grado di sviare, di appartarsi, di andar via dalla strada maestra in
modo che non incontra certi esseri umani che dovrebbe incontrare, no.
Quelli che sono previsti nel nostro karma li incontriamo tutti, siamo sempre
sulla strada maestra, dove tutti passano senza problema, e su questa
strada maestra filare e filare. Vedete che il karma, il filo del karma, la
conocchia del karma si intesse. Poi dipende se salta fuori un gomitolo tutto
aggrovigliato o se salta fuori una bella conocchia tutta bella ordinata, a
seconda di come si fila. “Filare, filare finché non sprizzava il sangue dalle
dita”. Queste opere, questo operare del karma, questo dedicarsi al karma
è pieno di amore quindi dà il suo sangue, ecco l’impulso dell’amore. “Un
giorno che la conocchia era tutta insanguinata”; se la conocchia è tutta
insanguinata cosa vuol dire? Che la vita arriva al suo termine, cioè tutto il
mistero del suo karma si è congiunto con l’impulso del cuore, con l’impulso
dell’amore, quindi ha espresso amore nella totalità del suo karma. Tutta la
conocchia si è insanguinata, tradotto significa: la vita è finita. “Ella si chinò
sulla fonte per lavarla”. Naturalmente ora bisogna morire, bisogna lavare,
bisogna purificare tutto quello che è stato fatto. Lei non sa naturalmente
come viene lavato però sa che adesso bisogna lavare. L’essere umano di
qua dalla morte non sa come sono le cose di là, però sa che è finito, sa
che adesso bisogna lavare. “Ma la conocchia le scappò dalla mano e
cadde nell’acqua”. Ecco il passaggio dal karma terrestre al karma del post
mortem. Le scappa di mano.
Che significa che la conocchia le scappa di mano? Significa che fino a
questo momento era nelle mie mani quindi ero io, si poteva attribuire alla
mia libertà quello che facevo, era nelle mie mani; ora l’esercizio della mia
libertà termina, mi esce di mano. Con la morte l’essere umano termina
l’esercizio della sua libertà, dopo la morte non c’è libertà, il fuso ci esce di
mano. Sono immagini bellissime, sono immagini di una precisione che dà
gioia al cuore, le vedo così queste fiabe: sono una festa del cuore senza
fine perché sono di una bellezza, di uno splendore incredibili.
Lei non sa cosa significa tutto questo, non sa, non conosce il destino della
morte, non conosce il passaggio della soglia, non conosce il trapasso, e
quindi crede che sia la matrigna a poterle indicare come deve ritrovarlo,
che è caduto nel pozzo. La terra è proprio ciò che lei deve lasciare quindi
mai più la terra sarà in grado di darle indicazioni su ciò che si deve fare
quando si lascia il mondo della terra, ed è chiaro che si rivolge allo
sportello sbagliato andando dalla matrigna. “Ella corse piangendo dalla
matrigna e le raccontò della disgrazia ma quella la strapazzò e le disse
crudelmente: se hai lasciato cadere la conocchia vai a ripescarla”. Invece
di dire “guarda che io non ci posso fare niente”, la mette come in una
specie di castigo. Invece non è un castigo, è proprio la fortuna nella quale
la bimba bella e laboriosa entrerà.
Quindi la matrigna esprime in forma di castigo – vai a ripescarlo – ciò che
invece è proprio la salvezza dell’essere umano che entra nel dopo morte.
Lei vorrebbe farle aver paura di ciò che invece l’essere umano fa
volentieri. “Allora la fanciulla tornò alla fonte e non sapeva che fare, e per
l’affanno ci saltò dentro per andare a prendere la conocchia”. Ecco la
morte, il tuffo nell’elemento acqueo, nell’eterico del post mortem. Uscire
dal corpo fisico – il parapetto del pozzo è come una piccola soglia, le
immagini vanno pensate tutte – salta questo parapetto, quindi fuoriesce
dalla soglia del corpo fisico. Il pozzo è una delle immagini del corpo fisico,
il pozzo della samaritana nel IV capitolo del Vangelo di Giovanni dove
l’acqua è molto fonda. Questo per gli psicanalisti sarebbe una delle
immagini più belle: l’acqua è talmente fonda in questo pozzo che l’essere
umano non può attingerla direttamente, ha bisogno di un secchio, della
corda e del secchio, quindi la mediazione per comprenderne le profondità.
Il secchio era il rabbino che spiegava il vecchio testamento, perché l’uomo
ordinario non poteva comprenderne il significato, quindi ci voleva il
secchio. In chiave moderna è lo psicanalista colui che è in grado, che è il
secchio, che fa da tramite tra queste profondità e il tirarle su e quindi
presentarle, perché senza secchio e senza corda non si può, è troppo
profondo, non si può andar giù. E lei si tuffa in questa fontana, in questo
pozzo. “Smarrì i sensi”, ecco il lasciare il corpo fisico, smarrì i sensi, rimasti
là sulla terra, “E quando rinvenne ella era in un bel prato dove splendeva il
sole e c’erano fiori”.
Ecco qui siamo nel dopo morte, nel mondo eterico, nel mondo degli
elementi, perché in un bel prato cosa c’è? C’è la terra, c’è l’acqua, c’è tutto
l’elemento umorico, c’è l’elemento dell’aria quindi astrale, nasce il colore
dei fiori e c’è il calore del sole, viene nominato il sole espressamente.
Quindi terra, acqua, aria e calore, ecco il mondo degli elementi in
pochissime parole in un modo bellissimo, con immagini che sono molto
precise, direi quasi scientifiche. “Si incamminò per il prato”. Questo mondo
degli elementi bisogna attraversarlo, bisogna passarci dentro non soltanto
guardarlo, non soltanto prenderne notizie dal di fuori, bisogna
attraversarlo, soltanto quando lo si attraversa si arriva dall’altra parte.
E allora si trova il forno. “Giunse a un forno pieno di pane”, pieno
naturalmente, quindi l’anima, tutto il mondo animico, il mondo delle brame,
delle passioni, il mondo delle simpatie e delle antipatie. Il forno è pieno, un
altro elemento che ci dice: la vita è compiuta, è pieno di pane. Ora in
questo mondo del forno, i pani dicono: tiraci fuori da questo calore che non
sopportiamo più perché siamo già cotti, purifica queste brame che sono
così infuocate che non permettono di cogliere l’oggettività delle cose, in
altre parole fai assopire le brame dell’anima, adoperati a spegnere queste
fiamme del purgatorio, a farle affievolire!
Vedete le immagini, non i concetti; le fiamme sono immagini, Il forno è una
immagine i pani sono immagini. Dover tirar fuori questi pani, questi impulsi,
queste forze animiche da questo fuoco che diventa eccessivo significa
purificare l’essere, significa far assopire le brame, significa raffreddare,
rendere più sobrio, significa imparare a non scaldarsi troppo. Quando uno
si scalda troppo cosa avviene? Perde la capacità di oggettività. In tutte le
lingue ci sono queste immagini dell’eccessivo riscaldamento animico che
obnubila, che ottenebra l’oggettività dello spirito. Per cui bisogna – e la
scienza dello spirito lo descrive –, bisogna passare un terzo della vita a
ritroso per purificare, se volete per gettar acqua su queste fiamme del
purgatorio, bisogna gettarci acqua, bisogna farle affievolire perché se
continuano nel calore infiammante a lampeggiare, l’essere umano non
sarà in grado di conseguire conoscenza spirituale oggettiva, perché per la
conoscenza spirituale oggettiva ci vuole pacatezza d’animo, spassionalità,
e la pacatezza e la spassionalità sono le fiamme assopite, affievolite.
“Il pane gridò: ah, tirami fuori, tirami fuori sennò brucio”. Eh, sennò brucio,
divento tutto anima, solo anima e lo spirito è perduto, perché un essere
umano che brucia è un essere umano che è solo anima, dove non c’è
l’elemento dello spirito che porta calma, che porta spassionalità, che porta
oggettività, “sennò brucio”, bellissima immagine. “Sono cotto da un
pezzo!”. Cioè quando l’anima si rende conto dei tesori dello spirito si rende
conto di aver aspettato sempre troppo a lungo. Sono cotto da un pezzo
dice, ma come ho potuto per tanto tempo non rendermi conto! Questa è
l’esperienza dell’anima che scopre lo spirito, siamo cotti da un pezzo. In
italiano abbiamo un bellissimo esempio di cottura animica quando mi
prendo una cotta. Le immagini sono bellissime: mi sono scottata; perché
diciamo ho preso una cotta? Come mai questa immagine?
E’ una immagine che calza perché è un tale innalzarsi di fiamme animiche
che bruciano che non ci si può far nulla, è un incendio, ho preso una cotta,
sono cotto da un pezzo. “Ella si accostò con una pala e uno dopo l’altro
tirò fuori tutti i pani”. Ecco il purgatorio, bisogna tirar fuori tutti i pani, fuori
dal fuoco, all’aria un pochino più fresca. “Poi andò avanti e giunse ad un
albero”, l’albero del paradiso. Pensate agli ultimi sei canti del purgatorio di
Dante, sei canti interi, secondo me sono i canti della Divina Commedia
dove c’è tutto il cosmo, simboli cosmici che in fondo la letteratura ordinaria
non è in grado di sceverare nelle dimensioni più decisive, sono canti che
senza una scienza dello spirito vera e propria, quindi senza conoscenze
precise, non si possono comprendere.
Abbiamo lì tutto il cosmo, e naturalmente nel paradiso terrestre uno degli
elementi più fondamentali è proprio l’albero della conoscenza del bene e
del male, l’albero della vita. Quindi in che cosa consiste l’apogeo della
purificazione interiore del purgatorio? Consiste nel ritornare
conoscitivamente ai primordi del divenire umano per comprendere il
significato dell’albero della vita e dell’albero della conoscenza.
Qui abbiamo l’albero della vita ormai con le mele mature. Quindi potremmo
dire che la differenza tra l’albero della vita ai tempi di Adamo ed Eva e
l’albero della vita ai tempi della signora Holle sta in questo: che i pasticci
non sono successi per il fatto di aver mangiato la mela, ma perché la mela
era acerba, questa è la differenza, era prematura e qui viene detto: “siamo
già mature da un po’, coglici”, siamo già stramature.
Sono duemila anni che c’è l’impulso della libertà, son duemila anni che c’è
l’impulso della conoscenza propria nell’umanità, ed è ora che cogliamo
questi frutti dall’albero della conoscenza, ora sono stramaturi, vogliamo
svegliarci si o no? Vedete che urgenza che c’è in queste fiabe, siamo
stramaturi. L’impulso della libertà è già lì da molto tempo: coglici, coglici,
cogli la conoscenza spirituale, attiva nel tuo essere ciò che c’è di più alto,
le mele sono qui, l’albero della conoscenza è qui, sono tutte pronte,
tantissime, mancano gli esseri umani che le colgano! E l’altra dice “ah si,
così mi cadono in testa”. Ciò che per l’una è conoscenza spirituale per
l’altra sono colpi di testa. Ho avuto un colpo in testa, non vale soltanto per i
giocatori di calcio. Ma perché diventano colpi in testa? Perché nella vita,
per tutta una vita questa brutta e pigra non ha mai generato in sé ciò che è
sovranamente umano della conoscenza, del pensare puro che è pura
attività libera dell’essere umano e della volontà che parte dagli impulsi
propri individuali liberi dell’essere umano.
Quindi non ha vissuto la libertà né dal lato del pensare né dal lato del
volere, non è diventata né bella né laboriosa, e quindi si trova di fronte a
questo albero della conoscenza come a un impulso che non soltanto le è
estraneo, ma che considera dannoso, gli picchia in testa, gli rompe la
testa. Di gente che legge Steiner e dice “mi rompe la testa” ce n’è, e sta
davanti alla scienza dello spirito come a un albero di fronte cui ha paura;
dice “non sia mai che mi cascano in testa”. No, Steiner non è fatto per
picchiarci sulla testa, è fatto perché noi stessi con forza nostra cogliamo
queste mele, le cogliamo e se ne fa un mucchio. A cosa servirebbero i
contenuti di conoscenza se fossero tutti dispersi? La conoscenza diventa
vera conoscenza quando si unifica. Questo mucchio dove tutte le mele
hanno un rapporto una con le altre è la sapienza cosmica, unitaria, la
sapienza cosmica unitaria dove tutto ha un rapporto con tutto, allora è vera
conoscenza; perché se le mele cadessero tutte disperse e non vedessi
nessun nesso le une con le altre, chi è che ne fa una unità, un mucchio?
La bimba bella è quel cosmo, l’armonia unitaria del cosmo è bella perché
crea un cosmo di armonia e di saggezza, è lei che ne fa un mucchio
unitario.
Carissimo Luiggggione io in queste fiabe ho ritrovato la mia antica storia, e penso che anche tu, con la tua preziosa persona ritroverai la tua…. 😀
…Rooooooooooooooooooooooooooonf… roooooooooooooooooooonfff … Sì? …Eh?… E’ finita?… E vissero felici e contenti… No? Non lo ha detto, però si è sfogato/a?… Sì, ma tanto è lo stesso/a da secoli: ha l’immunità del Panda e ancora non ha raccolto una mela?… Ha aspettato di raccoglierla tanti secoli? Ma che dici? Nessun principe è venuto ancora a svegliarlo/a?… Tre ore di copia ed incolla + una messa + una lode + tutti quei piatti da lavare ed il principe ancora non è arrivato? E ci credo! Lasciatelo/a dormiente e felice, per carità, per l’Anima Animae e per tutto l’Olimpo. Finalmente si va a dormire e la prossima volta si fa una festa di battesimo per pochi intimi, no rave party, si usano le vettovaglie di carta e… No,no: si farà colazione al sacco e la terra sarà più pulita. Viva la Divina Sintesi… clorofilliana: Buona notte!
Caro Rafeluzzzzzu, hai mandato, in rete, un libro pieno di ” novità “.
Hai fatto bene…. . Però, visti gli argomenti, non all’ ordine del giorno, la prossima volta, ti consiglio, di distribuire con parsimoinia il contenuto dei tuoi scritti.
Questo, per fare, entrare, nella tua sapiente, ” stonata ” e contraddicente anima, i ” disorientati inquilini “, di questa famosa “casa ” della cultura.
Io, ti ho letto.. . Però, non scriverò, tutto d’ un fiato, ma, doserò, per te, le mie domande.
ATTENZIONE ! DEVI RISPONEDERE, ALLA DOMANDA CHE TI FACCIO, OSSIA DEVI ESSERE FEDELE A QUELLO CHE TI CHIEDO. L’ EVASIONE ALLA MIA DOMANDA, NON MI INTERESSA.
Una domanda semplice : ” Cristo, per te, chi era ? ”
Al post delle ore 20.22, hai scritto :
” ….. . Quindi la tredicesima forza, quella che porta la svolta del tenebroso, del
male, di ciò che noi chiamiamo il male – invece è il bene se lo si vede
bene –, il tredicesimo nella cerchia dei dodici non è Giuda, è il Cristo, il
tredicesimo è il sole che percorre tutti e dodici i segni dello zodiaco.
Questa figura di vecchio, Umanus si chiama, è sempre colui – il
tredicesimo – che nel percorrere tutti e dodici questi impulsi rappresenta lo
sforzo di unificazione dei dodici impulsi, perché non basta avere dodici
realtà, i sensi, non basta avere dodici membri appiccicati l’uno accanto
all’altro come pezzi di una macchina. Ciò che fa di questi dodici una unità
organica è una realtà nuova e questo è il tredicesimo, è l’Io umano, sono
le forze dell’Io, perciò il Cristo, la tredicesima forza. Ora le forze dell’Io
hanno due lati fondamentali: uno solare, luminoso, e uno lunare,
tenebroso. Anche la Luna percorre tutti e dodici i segni zodiacali e nella
tradizione esoterica dell’umanità, nella tradizione della scienza dello spirito
questo lato luminoso e tenebroso dell’Io vengono espressi dalle realtà
fondamentali abissali dell’amore Cristico da un lato e dell’egoismo
dall’altro. ”
Ti chiedo, dove hai preso queste notizie ? La garanzia e la verità, di uno scritto, sono importanti, per capire la formazione culturale e animica del narratore… .
Ho tantissime domande, da farti, ma tantissime, però, un pò alla volta.
Sono ateo, ragazzi, certe letture mi deprimono, invece di interessarmi. Mi dispiace per voi. La razionalità è la mia forza. Per questo amo Margherita Hack, perchè è razionale e va al sodo e non alla fantascienza. Non mi coinvolgere in queste discussioni paranormali perchè non vi seguo! Amen!
Buon Giorno Carissimo Luiggggione, 😀
(qui, da noi si sta scatenznado un terribile ciclone)
è veramente lungo, ma penso che ci sono delle verità nascoste che possono essere chiavi di volta per tanti nostri cari amici e care amiche…..
In quando alla tua domanda, non basterebbero tutti i libri per descrivere il vero Cristo o meglio “LA COSCIENZA CRISTICA” . Quella divina energia cosmica già presente celatamente negli umani, ma bisogna risvegliarla con grande forza, con grande coraggio e con grande conoscenza e soprattutto con grande AMORE. E’ la via degli iniziati e di tutti i veri ricercatori d’anima di ogni tempo e di ogni luogo..
In quanto al Cristo ossia Yeshua Ben Joseph, in quel tempo, ero un suo intimo nascosto discepolo che agiva nel sinedrio…. Malco…. Per questo ho sempre detto che nei vangeli sono stati apportati radicali/significativi alterazioni……
Tu sai benissimo che ogni discepolo segue sempre le tracce del suo Maestro in ogni luogo ed in ogni tempo. Sono solo un soldato di Thoth…..il capitano di quell’astronave che fu seppellita dal grandioso MIO IMMENSO MAESTRO nella terra di Kem…..
Capisco che queste cose sono inverosimili per la mente logica/razionale,,, ma abbiamo anche un cuore ed ogni tanto bisogna solo ascoltarlo perché la vera intelligenza cosmica è attivabile proprio dal cuore che è il vero centro di forza che connette il basso all’alto Eggitto.
Buon Giorno Carissimo Armando, 😀
non è fantascienza, ma solo una maggiore scienza antica che in parte si sta rivelando fuori attraverso quell’innata tecnologia interiore.
Eh allora stai inguaiato figlio mio, avresti quasi l’età di mio padre, non ti offendere se ti chiamo figlio, lo faccio da un’altra …dimensione! No, sto scherzando, ma in tutta franchezza, come le conquistavi le donne? O le conquisti è chiaro….con il registro fiscale dei corrispettivi???Echellaneme da M. (lodata Madre sempiterna Grazia, non scherzo, atea ma credente nella Signora) Comunque, bello mio, l’Immaginazione è tutto. Se chiedi alla Hack ti risponderà, e se non ti risponde chiedile perchè ama i gatti, e conoscerai il suo vero aspetto Sacerdotale. Amen. Non hai mai notato i suoi occhi furbetti? Credi che essere scienziati sia facoltà di computers? Anche lei nella sua vita avrà avuto cose successe per caso. Ma come ho letto da qualche parte (Massoni & Company) la Casualità è Causale. Capito? È Causale. Quindi chi governa questo andazzo? La logica? No di certo. E meno male altrimenti saremmo ancora brodo primordiale e tu guardandomi faresti glù glù … con disappunto… forse desiderando mangiarmi io e le mie zampette acquitrinose ma non puoi perchè mi sono trasformata in fondale e tu non mi vedi più e così inizia l’evoluzione, con un atto immaginativo, ammesso che ci sia stata l’Evoluzione perchè non è mica tanto chiara la faccenda, e anche questo come altre cose frutto di menti troppo logiche per capire la realtà, l’amore per esempio ha esso una spiegazione logica? Ed io andrei con uno che mi tratta come se fosse in un documentario tipo Quark e io dovrei Quarkare con iddu? Ma quando mai, l’amore è un gran casino, te lo dico io, è un fattore X un incognita di un’Espressione Algebrica mai risolta. Per Fortuna!!!! Ciao caro, chiudi gli occhi e ca..volo , VOLA, lascia perdere la Hack peró. Non mi dire che stai sognando un IBM o un Mac o l’ultimo modello di navigatore che ti sparo, ho una mira infallibile, spostati un pó più a sinistra…ecco…
Carissimo Luigggione,
Anche balbettando, vorrei anche continuare, perché c’è veramente un grande significato vibrazionale nei numeri 12 e 13, che saranno molto prevalenti, quest’anno… essi menzionano il completamente della nostra iniziazione/discepolato di 12 anni (pensate: 12 apostoli, 12 figli di Giacobbe, 12 Tribù, 12 segni zodiacali ecc.) che sono iniziate effettivamente ed attivamente nel 1999 (l’inizio del 8^ onda Galattica, secondo i Maya). Adesso siamo nel nostro 13° anno di trasformazione (i cicli Maya si muovono con rotazioni di 12 anni) la cui risonanza termina/inizia un intero ciclo di esperienza umana. Abbiamo anche la possibilità di attivare i corpi con modello a 12 strati di DNA/12^ dimensione, che è quello che marca il vero inizio della COSCIENZA CRISTICA sul pianeta.
Quella stessa COSCIENZA CRISTICA che troverai in ogni tempo ed ogni luogo con nomi differenti
Apparentemente, i nostri corpi dal modello a 12 dimensioni sono stati attivati durante il recente
portale 12:12 e il 13° filamento… che io interpreto come un sovrastrato dei nostri 12… è stato
attivato al solstizio e continuerà a riverberare attraverso di noi a ondate, fino al solstizio di
Dicembre 2012. Il punto del solstizio è quello che ha innescato l’attivazione e la
transizione dal discepolato alla maestria, per coloro che sono in prima linea. Cosa affascinante, gli
invisibili buttano lì anche che Gesù “Cristo” (la coscienza) era il 13° apostolo… e, naturalmente, c’è
anche quel 13° segno zodiacale, di nuova rivelazione, Ofiuco (Ophiuchus, colui che porta il serpente, serpentario, colui che domina il serpente, Esofago) che fluttua in giro per lo spazio, ovvero, il pianeta dell’attraversamento, NIBIRU.
Non ti scordare che i tre Gesù furono iniziati anche ai grandi misteri e la loro scuola iniziatica oltre che per gli Esseni, passarono anche in Egitto, nelle casa della conoscenza…. ti Ricordo solo di quello che ho riportato su NIBIRU, così come era conosciuto e riportato nello zodiaco del Tempio di Hathor a Dendera nella tomba di Senmut.
“Nell’Astrologia Cosmica, vediamo la persona al centro del tema e ciascun segno dello zodiaco è un aspetto della coscienza all’interno del nostro campo energetico personale – lo zodiaco è
letteralmente dentro di noi, proiettato come un ologramma verso l’esterno. Noi siamo il 13°
elemento. Pensate a un corpo che sta al centro di un tema di nascita, o dell’orologio cosmico
(nell’Astrologia Cosmica); le cuspidi delle case sono come i raggi di una ruota che lo connettono
ai segni.”
2012 (in numerologia) è un anno 5 (2+0+1+2 = 5 )
2012 è l’anno in cui possiamo attivare le energie della 5^ Dimensione
2012 è l’anno in cui possiamo aprire/attivare/padroneggiare del tutto il 5° chakra (gola)
CINQUE è un gran numero… è tutto riguardo a trasformazione, libertà, cambiamento, espressione
onesta, comunicazione. Ma tutto questo presuppone che adesso è imperativo Pensare con il Cuore, perché solo il nostro cuore contiene l’intelligenza per operare ottimamente qui… con la velocità, la precisione e la frequenza necessarie per funzionare nel quinto piano di coscienza, la 5Dimensione dell’essere, nella nuova terra, la nuova Gerusalemme.
Le nostre necessarie funzioni mentali ora debbono cedere il passo all’intelligenza del cuore, che significa che saremo molto più capaci per tutte quelle realtà immaginative, ispirative e creative che nascono dai desideri del nostro cuore che devono provenire dall’AMORE (e non dalla paura che nasce e viene indotta per mancanza di conoscenza) per essere completamente sostenute dalle energie che ci stanno inondando, come una luce su una pellicola, perché anche noi siamo attrattori della stessa sostanza, anche noi assorbiamo energie, anche noi siamo soggetti alle leggi dell’assorbimento/e trasformazioni/emanazioni alchemiche. Pensare con il cervello, nel confronto è come percorrere una strada lineare, mentre pensare con il cuore sarà radiale / esponenziale / quantico / inimmaginabile / magico / miracoloso.
Rafè : “Cristo era il Divino, oppure un altro essere? ”
Se vuoi che ti faccia altre domande, mi devi, dire su quale libro hai letto queste argomentazioni occulte spirituali :
“” ….. . Quindi la tredicesima forza, quella che porta la svolta del tenebroso, del
male, di ciò che noi chiamiamo il male – invece è il bene se lo si vede
bene –, il tredicesimo nella cerchia dei dodici non è Giuda, è il Cristo, il
tredicesimo è il sole che percorre tutti e dodici i segni dello zodiaco.
Questa figura di vecchio, Umanus si chiama, è sempre colui – il
tredicesimo – che nel percorrere tutti e dodici questi impulsi rappresenta lo
sforzo di unificazione dei dodici impulsi, perché non basta avere dodici
realtà, i sensi, non basta avere dodici membri appiccicati l’uno accanto
all’altro come pezzi di una macchina. Ciò che fa di questi dodici una unità
organica è una realtà nuova e questo è il tredicesimo, è l’Io umano, sono
le forze dell’Io, perciò il Cristo, la tredicesima forza. Ora le forze dell’Io
hanno due lati fondamentali: uno solare, luminoso, e uno lunare,
tenebroso. Anche la Luna percorre tutti e dodici i segni zodiacali e nella
tradizione esoterica dell’umanità, nella tradizione della scienza dello spirito
questo lato luminoso e tenebroso dell’Io vengono espressi dalle realtà
fondamentali abissali dell’amore Cristico da un lato e dell’egoismo
dall’altro. ”
Siccome, spesso, fai riferimento alla Scienza dello Spirito, dimmi su quale libro, dello Stener, vengono riportate, quelle frasi; oppure se appartengono ad un’ altra fonte.
Non ti giudico, per quello che scrivi. Ma ti giudico, per quello che sei.
X SALVATORE
Se quel pensiero, l’avesse scritto un altro, al tuo posto, molti, sul blog, l’ avrebbero aggredito. A te, nò ! Tu sei un gran signore, che fa paura a quelli che hanno giù paura.
Nella vita ci devono stare Antonio Zichichi e Margherita Hack ; l’ ateo e il ricercatore dello Spirito; il filosofo e l’ ingegnere; il colto e l’ ignorante, il bello e il brutto; il poeta e il pittore, l’ eterosessuale e il gay; il magro e il grasso, il lavoratore e il fannulone, ecc. ecc.
Mi meraviglio, una persona come te, scrittore, poeta e tanto altro, possa vantarsi, ogni volta, del suo ateismo e non sapere accettare uno che cerca una risposta, al mistero della vita e al mistero di Dio.
VOLARE CON L’IMMAGINAZIONE….
RIMANENDO BEN PIANTATI
PER TERRA 😉
–
Ma lei/tu si rende conto di che sta succedendo nel suo Blog? Comincio a credere nell’Apocalissi del 2012….i Maya o gli Aztechi poco importa, qui è esplosa quasi una sorta di fioritura spirituale che quasi mi fa male al plesso solare, forse perchè non ho mangiato, ma che succede ooooooh sono veramente Stereo Fatta o qui circola Amore Puro?
Dio è stato inventato dagli uomini. Gesù è stato condannato a morte come ciarlatano dallo stesso popolo che si era in messo in testa di liberare. Mi ricorda Cola di Rienzo. Anche lui, in età molto moderna per l’anno zero, voleva liberare il popolo romano dal Vaticano ed il Vaticano si è liberato di lui. Stranamente Cola di Rienzo e Gesù sono sulla stessa barca e sono stati condannati daila stessa casta che si è evoluta nel tempo, ma è rimasta sempre la stessa del tempo di Gesù. Non è vero che io non rispetto chi cerca il divino. Non mi interessa perdere del tempo ad inseguire fantasmi. Tutto qui, La storia dell’umanità passa dai primi uomini che adoravano i fulmini ed il sole, a quelli oderni che cercano di scoprire il meccanismo con il quale l’universo e la vita al mondo si sono formati. Ed Adamo ed Eva sono una grande impostura che sanciscono le premesse di incesti a catena per riprodurre l’uomo nel mondo. Fossi io la chiesa mi vergognerei di scrivere certe cazzate. Ma visto che si chiudono gli occhi su cose molto più gravi nella chiesa (i tanti preti gay) ed allora buona ricerca di dio a chi vuo perdere tempo che io cerco l’uomo che penso sia molto più importante. Vi voglio bene tutti. Non sapete quanto io vi voglia bene! E’ questo che non riuscite a capire. Sto cercando di farvi guarire! (Che presuntuoso!)
Ma parlare d’anima, non necessariamente vuol dire religione! Né espressione di un qualche Dio, da riconoscere in ciò che solitamente, si vuol riconoscere! Anima è una forma d’intelligenza appartenente a quella energia Creatrice! certo poi si parla per sommo capi anche di ciò che comunque fa parte della storia Umana, ma non solo della religione cristiana, ma di esperienze, conoscenze Zen, o quant’altro! Quindi ben venga chi non crede, ma chi non crede non parla di ciò che non crede, sarebbe come dire, parlare del nulla! La mia è solo una riflessione, certo può spiegare cosa lo porta a non credere, altrimenti di cosa si parla quando sia ammette di non credere? Ripeto, parlare di ciò che non si crede, è come ritenere taluni discorsi Nulli, Nulla, di quel Nulla che non è, quindi come parlare di ciò che non è? che quindi è inesprimibile in concetto cosi come in altri termini! Rispettoso d’ogni credo, pure il non credere è un credo, quindi rispettoso dell’ateo, o agnostico! Per quanto mi riguarda sono solo uno che Cerca, nella sua Umanità, ma sento che l’intelligenza non nasca dal nulla! Poi, il resto posso anche discuterlo dubitarlo, tipo inferni o paradisi!? Ma, il fatto di Una Intelligenza Primordiale, su questo ci credo, con i vari dubbi che assalgono la complessa Interiorità Umana! Come al solito, è solo una riflessione personale! eppure nelle tue poesie c’è tanta anima caro Salvatore, ho detto anima non religione! 😉
Che cos’è Metafisica, tanto x citarne Uno di M. Heidegger! Non che ve ne sia bisogno, ma abituati come siamo, porto come esempio questo trattato del filosofo! tanto s’impara da se stessi, certo le domande si ripetono cosi le risposte! Ma siamo abituati, per dar forza a certi pur nostre scoperte, tirare fuori i Grandi Nomi, cosa che faccio raramente, Credendo In me, non meno di quanto creda nei grandi!! Non vuol dire essere grande, è solo per dire che quei grandi sanguinavano come noi, quindi altro non erano che grandi nell’interrogarsi e interrogare il tutto! ma non sono i soli!!! un Caro saluto a tutti voi! Mi Piace quando leggo le persone contrastarsi con conoscenza e proprietà della stessa! Rinnovo il piacere di Leggere Luigggi, cosi Raffaele! Bello questo scambio di conoscenza Sentita! Grazie!
Caro luigggione,
sopra, se ci fai caso ho riportato lo scritto da una conferenza di ARCHIATI…..
Quale sublime maggiore espressione poteva trovare ed essere capito il pensiero del Grandioso Steiner, (Gesù ritornato, in un frammento, che ha parlato con un altra voce più idonea al suo tempo) in una persona che istruito fin da bambino al cattolicesimo,che divenne esperto teologo di lingue antiche, un filosofo ed anche un possente missionario? Fu proprio l’incontro con Steiner che cambiò la sua vita fino a farlo allontanare, di propria cosciente saggia volontà, da quella chiesa che dietro il dogma ormai si è spenta da quella vera via iniziatica che Gesù predicava.
Senti la tua maggiore voce che per noi è molto più comprensibile di quella metafisica, di quella vera scienza dello spirito del Grandioso Vero Iniziato Steiner…
Se ti ricordi, insieme a quei mie scritti ti ho inviato anche la biografia, sia di Steiner che di ARCHIATI…..
qui a voglia di scaricare e leggere,
http://www.liberaconoscenza.it/download/liberaconoscenza-download-libri.html
oppure di comprare se vuoi,
http://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_pietro_archiati.php?pn=657&gclid=CLa-5Nfv3K4CFchN3wodTn4iaA
Carissimo Luiggggione,
Colui che tu chiami il Cristo è il Vero Governatore di questo nostro solo sistema solare…., ma nel confronto questo nostro sistema solare SPARISCE, NON ESISTE rispetto all’intero universo… Se ben ricordi, un giorno dissi che tutto si basa su cerchi concentrici sempre più grandi… In ogni cerchio ci sono le gerarchie spirituali che lo sorreggono, così come a loro volta sono sorretti da essere ancora più grandi……. Se è questo il DIO a cui tu ti riferisci, di sicuro non lo capirai mai, così come ancora non lo capiscono anche i nostri fratelli maggiori… Parlano del Creatore, parlano di quell’indefinibile divina essenza di luce, che è puro amore, ma non possono capirlo…. Un giorno ho anche spiegato l’analogia che c’è fra una cellula umana ed una immensa galassia… Così come avevo anche detto parlando del confronto, delle analogie, delle similitudini che esistono fra il migro ed il macro cosmo….. Ti ricordo solo le sante parole “come sopra sotto” Se vuoi benissimo puoi affermare che siamo SCINTILLE CHE ANIMANO IL PENSIERO DI DIO….
Nell’immaginario Ingrandendoci o riducendoci benissimo potremmo essere le energie intelligenti (cellule) per es. di un corpo biologico anche non intelligente…. Un grande filosofo , (che ora non ricordo il nome) definì così il corpo di dio di un grande indefinibile animale….. (nel senso metaforico) Così come noi in effetti non solo siamo DEI, ma siamo anche il DIO dei nostri mondi interiori, perché ogni cellula del nostro organismo ed ogni atomo di ogni cellula contiene infiniti universi, con infiniti mondi, con infiniti esseri che anche se non conosciamo ci chiamano DIO…
Ti sembra strana questa mia affermazione?
Ben altra cosa è la COSCIENZA CRISTICA…
in ogni nostro tempo ci sono stati uomini così straordinari ed assai più elevati che li abbiamo chiamati DIO, ma non sono DIO, sono immensi indefinibili Maestri/emissari provenienti da un piano di coscienza assai più elevato del nostro…. Nel paragone immagina la nostra coscienza umana rispetto a quella dei nostri fratelli minori, così ignorantemente chiamati animali.. Per questo ho anche detto che nella stessa misura con cui riusciamo ad amare i nostri fratelli minori saremo amati dai nostri fratelli maggiori… Per questo ho detto che Gesù è un divino fratello maggiore….. Per questo ho detto che non sono e non appartengo a questo solo mondo, sono un errante, un libero guerriero che non ha nulla a che spartire né con i diavoli né con i santi… Sono solo me stesso, diciamo che sono Raffaele….
Ciao Ignazio, anche io a volte mi sento così, così, nè calda nè fredda, nè dolce nè amara, ma non mi lamento: poteva andarci peggio ed invece stiamo alcuni ancora quì e pure lì. Altri sono proprio fuori…, ma non dicono cosa vedono fuori. L’unico punto fermo è che mi chiamo Valeria e dentro ci sono io, ma pure fuori, altrimenti mi girerebbe la testa e avrei il voltastomaco, mentre tutto il resto scorre… Per fortuna ancora tutto scorre dall’alto verso il basso: segno che la forza di gravità non è un opinione, come invece lo è il mio orizzonte onirico. A presto
x emanuele.
BELLISSIMO video !
buona domenica a tutti quanti ,buona domenica Prof
patrizia
X Salvatore
l’arte è spiritualità.come ricerca, esplorazione, creatività x certi aspetti è il lato stravagante che nomina Alfredo nelpost (si dice così?) di “o fai tutto x vivere o tutto per morire”
ma…
buona domenica!
A GIUSEPPE 69
Stranamente sei in sintonia con alcuni preti, frati e Priori che mi fanno il filo. Anche loro mi dicono che c’é molta anima nelle mie poesie. Ma la mia è una ricerca di un’amina razionale, introspettiva, che interagisce con l’uomo e cerca di fargli vedere le sue atrocità.
Forse non ve l’ho detto. Sono un estimatore del Petrarca, priore anche lui anche se obligato a leggere solo la liturgia, del Petrarca perchè oscurato da Dante, ma più che da Dante da coloro che preferivano Dante che parlava all’anima e non all’uomo come Petrarca, che già anticipava l’umanesimo del suo modo di poetare e di porsi. Stimo il Petrarca perchè in fondo era un ateo anche lui senza saperlo e corse a Roma a sostenere la rivolta di Cola di Rienzo che voleva mandare a casa il Vaticano e costituire la Repubblica Romana ma anche Cola aveva le sue contraddizioni come tutti gli uomini che assurgono alla cronaca e finì in malo modo e Petrarca fece marcia indietro e torno a casa perchè altrimenti non so cosa gli sarebbe capitato perchè sostenere la causa di qualcuno che sta per tramontare non penso sia una cosa produttiva quando il popolo e tartassato ed anche Cola qualche tassa la introdusse che fece alterare il popolo.
(E questo dovrebbe fare capire ai governanti di oggi che giocare troppo con le tasse poi alla fine il popolo può anche incazzarsi).
Ecco ho scritto anche troppo, ma era necessario per far capire certe mie scelte. Quindi, non solo anima ma anche religiosità in molte mie poesie, ma io preciso sempre anima razionale e religiosità laica! Amen ed un abbraccio circolare a tutti!
… ma bisogna che il cavaliere sappia essere tutt’uno con la propria cavalcatura. Quello la mente, questo sulle righe… Risibile, ma non inusuale, assistere al disarcionamento.
Ciao, caro Emanuele.
Carissima Patrizia,
o fai tutto per vivere o tutto per morire alla fine sempre si deve aprire quella santa porta…. Allora e meglio dire “vivi per poi muorire, ma almeno con grande consapevolezza”
e se vuoi, ancor meglio “meglio un giorno da leoni che cento anni da pecoroni” Poi se si è più attenti, è facile capire che la vera vita per l’essere e la morte, così’ come la vera prigione per l’anima e rinascere in questa materiale più densa vita…
allora mi è più facile dedurre “o continui a dormire in questa apparente vita o ti svegli dal lungo sonno”
il problema è sempre lo stesso “non sappiamo niente di chi siamo veramente” e crediamo che questa sia l’unica vera viva vita, Come disse Platone, siamo solo l’ombra delle nostre stesse idee E’ anche vero che ci sono ombre più scuore e ombre più chiare, ma sempre infinitesimi frammenti di quel vero IO SONO COLUI CHE SONO
Ciao Carissimo Armando, 😀
con tanta amorevole sincerità, se vuoi, potremmo infrangere anche la tua privacy intellettuale, sai come? Leggendo ed estrapolando con quella affine ispirata comune percezione, l’aspetto spirituale attraverso le tue stesse preziose poetiche parole. Diciamo che per tua scelta ti sei chiuso solo a questa superficiale atea congettura, ma penso proprio che il tuo essere interiore è forse assai più spirituale di quello nostro…. Se poi ci fai caso, nel senso di questa nostra Religiosità che in molti chiamiamo Cattolicesimo , per molti di noi è ormai superata, neve al sole. NON CI PUO’ ESSERE VERA POESIA SENZA NESSUNA ISPIRASTIVA LUCE CHE NASCE DALL’ANIMA…. perché la mente razionale non ha molto da spartire con l’arte è solo un trasduttore sensoriale.
Scusami per queste parole, ma sincere nascono dal mio libero cuore.
Scusami Caro Armando, volevo solo precisare che volevo dire :” la tua privacy razionale”
Forse è meglio se vado a letto, non era rivolto a Luigggione ma al nostro caro Armando 😀
Buona Notte a Tuttiiiiiiiiii……….zzzzzzzzzzzzzzzz …………
No carissimo Santoro io ho precisato che parlare d’anima non vuol dire parlare di Religione o religioni, almeno in senso canonico! Su dante che non curava l’aspetto Umano, non sono d’accordo, trovo grande è come non trovarlo grande Il Petrarca! No Priore no, credimi sono meno ecclesiastico, o religioso nel senso ripeto classico! Mi ritengo uno In Cammino, sicuro di una cosa, cioè di Una Intelligenza Prima che ci riunisce tutti e tutto! Quando dico ciò, non vedo un viso con la barba bianca è il classico triangolino dietro la nuca :)! anche io, credo parecchio e lotto a modo mio per tutte le nefandezze che ci troviamo difronte nel giorno dopo giorno!Si ritengo che tant’Anima ci sia, nelle tue Belle poesie, Anima, la si chiami come la si vuole, Razionale, o in altri modi, nessuna poesia, giunge senza anima, mi permetto a farti notare che ho detto anima non Religione! Anche a me tanti eminenti preti nel mio recente passato, fatto già dei suoi quasi 30 anni fa,hanno sempre cercato di riportarmi a loro, o a quel modello unico, ma io ho continuato per la mia via! Questo non toglie che ho conosciuto grandi uomini sacerdoti, Colti eruditi, non solo in teologia. Carissimo, anche se non te lo mai detto io leggo sempre le tue poesie… Cavolo se c’è Anima e che Anima! Ma è il mio modo di leggerti, forse?, Ma ci Tengo Ancora una volta a precisare che Parlo di Anima, non Religione! Il Nichilismo l’ho vissuto pienamente, fino all’altro ieri, ho riportato un post, dove dicevo: e se fosse tutta una nostra invenzione? Pero non ti nego che poi almeno per me nella mia profondità, chiamiamola psiche o riscoperto, che esiste Un Anima Infinita, chiamiamola energia invisibile, tanto per intenderci ma è qualcosa di più! Ora detto ciò, non discuto sulla storia del paradiso o Inferno, ma solo di Un Intelligenza, ripeto che ci include tutti! Un Buon Inizio di settimana a te! A me sta Bene, e ci mancherebbe che non fosse cosi, ciò che sei ciò in cui credi o non credi! se pur si Discute Rispetto il tuo Vedere, Sentire, ecc.ecc! 😉
X SANTORO:
Su quel piano culturale diciamo politico, credo che alla fine non siamo distanti… caro Santoro! Ho capito, comprendo benissimo credimi poi nella mia situazione ancor di più ti comprendo, comprendo.. e mi fermo qui! ti dico che io non mi lascerò trattare come un numero, cioè quello che oggi, diciamo oggi si è per questa società! Non chiederò a nessuno; scusate… ho diritto a vivere, sono la matricola essere Umano tre miliardi ecc.ecc! Un abbraccio a te!
Buon Giorno Carissima Preziosa Radiosa Valeriona del mio Saracinissimo Immortale Cuore.. 😀
è giusto quello che dici, “LA SINTESI”, ma purtroppo, a parte quei pochi che conoscono il linguaggio ermetico, la sintesi è lasciata alla propria interpretazione secondo la propria raggiunta consapevolezza, e spesso questa stessa sintesi è stata la causa prima di tantissime INTERPRETAZIONI che hanno generato TANTISSIMI ERRORI e soprattutto tantissimI CONTRASTANTI OPINIONI che a loro volta hanno generato anche TANTISSIMO MALE. Ecc….
Oggi, per quella risvegliante coscienza collettiva, a mio avviso, secondo il mio mondo percettivo è meglio PARLARE CHE TACERE, ho sempre detto che siamo sulla stessa barca solare…..
Capisco che è assai lungo, ma devi credermi l’intenzione amorevolmente era anche dettata dalla tua precedente giusta richiesta, dove, mi chiedevi la fonte che unifica la fiaba con l’arte e la sapienza.
C’è veramente tantissimo da imparare dalle fiabe, sono nascoste nell’intimo immaginario collettivo,di ogni essere, ma c’è tantissima saggezza antica da riesumare, soprattutto utilizzando l’intuizione che passa per ogni cuore….
Poi non ti nascondo che per mio strano cammino esperenziale, ho scritto così tanto che tutto quello che ho detto fino ad ora, per me è solo una piccola passeggiata…. Ti ricordo solo che un giorno ho anche affermato di aver canalizzato/scritto qualcosa come circa 40.000 pagine di testo con il mio meraviglioso angelo e maestro, con ORAZIO. Di sicuro queste cose sono illogiche ed assai strane…. ma che ci posso fare era scritto nel mio destino….
Solo questo e niente di più…….
… HAI SCRITTO TUTTO ED IL CONTRARIO DI TUTTO, CARO RAFFAELE, MA NON TE LO RICORDI. FORSE CHE E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI ABDIGARE IN FAVORE DI QUELLA PARTE DELLA TUA PERSONALITA’, CHE DICIAMO SI CHIAMA RAFFAELE, E CHE RECALCITRA E CHE TI VIETA DI ESSERE IL CENTRO DI UN NUOVO SISTEMA PSICHICO E CHE CERCA CONSENSI ALLA RITIRATA VERSO L’INVOLUZIONE. FORTUNA VOLLE CHE IL SACRIFICIO UMANO FOSSE RITENUTO DA ME UN OBROBRIO ED UN’INGIUSTIZIA, SFORTUNA RINCARO’ LA DOSE, GENERANDOMI UNA GINNASTA : RAGION PER CUI NON E’ IL CASO DI PRENDERSI PER I FONDELLI, NON E’ QUESTO IL CASO DI METTERSI AD OZIARE. IL MONDO, NELL’ERA DI INTERNET, RINASCE DALL’ESALTAZIONE DI UNA PARTE DEL SE’: QUELLA CHE E’ RIUSCITA A STACCARSI DALLA CATENA…
P.S. PEZZO DEL SE’ AVVISATO, MEZZO SALVATO…!!!
che bello leggervi ….. leggo di infiniti mondi e conoscenze.. e invece leggo dentro me!!!!!!!!!!!! 🙂 )
Che ci posso fare Cara Valeria, era scritto nel mio strano destino…
come è anche vero che quando Galilei volle far vedere la sua riscoperta, per poco non lo stavano ammazando per ersia. C’era il diavolo in quella sua diabolica invenzione….. e la terra allora doveva rimanere piatta….
Ciao Tea… . Fascino e classe… .Ho fretta, altrimenti ti avrei inviato un videooooo… . Grazie !
Non pensavo a qualcosa di piatto: pensavo ad un cubo, veramente, nel quale le travi estratte dall’occhio del vicino, giusto per ripeterci, fanno da diagonali. Il loro punto di incontro è l’unico elemento diabolico.
Non è proprio vero Carissima Valeriana, perché proprio in quei punti c’è il legame con tutti i punti di quella RETE DI INDRA…. La stessa rete descritta da Edgar Cayce, che un giorno ho postato in questa stessa preziosa casa….. 😀
https://gabrielelaporta.wordpress.com/2012/01/28/spia-interiore/#comment-40964
forse io potrei essere benissimo un emerito sconosciuto CRETINO , ma di sicuro la stessa cosa non la si può dire per il grandioso Edgar Cayce
Ciò che è bello Spesso soffre in questo nostro mondo, ciò che brutto soffre uguale, se pur in modo diverso vive! Allora meglio cullare il cuore bello, se pur sofferente…Questo mi chiedo, ad alta voce,non per aver risposta ma per comunicare un pensiero..?? Notte.Notte!!
chiedo scusa a chi, non piacerà questo tipo di musica….
x raffaele, buongiorno!
107
..(::::::)
La percezione in se stessa è un guadagno
corrispondente al suo prezzo”
(:::::::::::::)
E. DICKINSON
x realizzare noi stessi si deve essere disposti a pagarne le conseguenze.
“o fai di tutto x vivere , o/e fai di tutto x morire”
in questo senso vedo la radicalità nella frase, xch è il tutto contiene sia vita che morte, i due contrari
Vuol essere un omaggio a Moebius Grande disegnatoredi fumetti e non solo
(. è deceduto domenica)
Ciao Carissima Patrizia, 😀
sai perché dico queste cose, perché io vivo per la mia famiglia e per la famiglia ho sacrificato tutta la mia vita, e quando Orazio ci ha lascito, la mia vita, i mie desideri, le nostre prospettive per il loro futuro migliore, e tutte le mie proprietà che avevamo costruito con tantissimi sacrifici per loro, si sono volatizzati, per quell’indefinibile dolore è come se non esistessero, come se si squagliassero come la neve al sole, come niente, e sono arrivato al punto anche di suicidarmi o anche di ammazzare (perché fin da ragazzo sono stato addestrato anche a questo strano coraggio, è l’ho anche detto che nella mia vita ho fatto anche il macellaio) quei falsi negligenti dottori che erano stati la causa prima (validata e comprovata clinicamente) che avevano condotto dall’altra parte del velo, sia mi unico amatissimo cognato Ninuzzo a 22 anni, sia mio figlio Orazio a 20 anni…..
Ma poi è successa qualcosa che ha cambiato la mia vita…… per uno strano aspetto compensativo, le porte della mia memoria si sono aperte per ri-abbracciare quel dialogo interiore con il mio angelo e maestro…. Dopo ho capito la grande illusione ed il male che viene fatto in questa quasi giusta illusione in cui vive l’essere immortale… Dopo ho capito che spesso è anche necessario smontare quell’intellettualismo o quel sincretismo religioso, a quelle induttive forme esteriori assai materialistiche per dare spazio al vero sincero essere interiore che prigioniero vive dentro ogni cuore….. Non pensi che io ho e tolgo tempo prezioso alla mia famiglia, al mio lavoro per parlare di queste cose, nei cimiteri nelle chiese, nel sociale, nei blog, quando benissimo potrei continuare a fare le mie cose? Non pensi che c’è qualcosa che mi spinge a parlare di Risveglio, di Libertà ?
Per qual emotivo ho sempre detto che bisogna deprogrammare la mente razionale? Per quale motivo bisogna che ci togliamo le maschere dell’incomprensione e delle apparenze e rivelare sinceramente quelli che siamo nel bene o nel male? Non ho forze mostrato me stesso con un sorriso, ed anche la mia famiglia attraverso le immagini? Perché in molti non avete il coraggio di mostrarvi a tutti anziché nascondervi dietro il velo delle sole belle parole? Dové l’essere dietro questo illusorio apparire? E’ facile parlare dietro sagge parole, soprattutto dette dagli altri, difficile vivere nelle parole e soprattutto le vibrazioni che esse nascondono.
Ad essere sincero, quando mi sono affacciato in questa preziosa casa (che mi ha accolto con grande amore) , era un richiamo d’0affinità perché il cuore mio mi diceva ed ancora mi dice: “qui c’è tantissima preziosa radianza che si mostra attraverso tanta poesia, attraverso, tanta conoscenza, attraverso tanta ispirativa luce che parla dell’anima” ma è anche vero che in effetti, non tutti sappiamo effettivamente che cos’è l’anima e tanto meno l’essere immortale che si mostra in un frammento solo in superficie…..
Carissima Patrizia, ti chiedo scusa per queste mie parole, non sono rivolte alla tua preziosa persona, ma soprattutto a me stesso, perché non freno la mia sincera superficiale spontaneità, serve soprattutto anche a me stesso per auto osservarmi, per vedere cosa esce effettivamente dal mio ego così come anche dal mio cuore…..
Caro Raffaele, ti capisco benissimo, queste esperienze sono difficili da comunicare ad altri.