“La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta: Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole”.
Carl Gustav Jung
Filed under: Psiche | Tagged: Carl Gustav Jung, fonte, futilità, giorni, guarigione, parlare, parole, silenzio, solitudine, tormento, vita |
[…………….]
“Tacere è la nostra virtù.
Qualche nostro antenato dev’essere stato ben solo
– un grand’uomo tra idioti o un povero folle –
per insegnare ai suoi tanto silenzio.”
C. Pavese
La solitudine ci mette a confronto con noi stessi, con le nostre ombre ecc…è necessaria per l’anima.
Ovviamente nella giusta misura!!!
La quiete! Si trova nella solitudine come il sangue nel corpo. Ma c’è qualcosa che lo lega alla Nostra amata Madre ed è l’aria.
Stare da soli molti giorni in silenzio penso sia una cavolata, è più piacevole stare in dolce compagni ( amici).
Stare soli va bene quando si necessita ma per periodo brevi, poi la solitudine prolungata porta altra tristezza a quella che si ha già…
La solitudine, intesa nel modo solito che è il più praticato, Sono D’accordo che serve come momento di riflessione! Ma vi è una solitudine, almeno che io cerco che non è necessità di riflessione, solo uno stare insieme ad altro che, per quanto si possa dire spesso non si trova, quando si è in compagnia di altri uomini! Poiché, almeno-ché non si è gia Pienezza, quando ci troviamo con nostri simili, inizia la recita nel senso non di finzione, si creano situazioni che ti distolgono,! Cercando di fare un esempio, x l’appunto io non chiamo solitudine, la scelta di staccarmi da miei simili, né necessità di riflettere,piuttosto Ritrovare la Compagnia l’armonia con altre forme di vita!!Spesso Gioisco di alcune cose che, nell’ empatia con simili, si perde! Per tanti motivi, s’inizia a pensare in modo convenzionale, quindi si sentono sbuffi, di noia, poi continua con… ei che Pall… frasi del tipo che facciamo…?? Insomma s’introduce quel meccanismo di vita convenzionale, che non ti fa gustare altro!! Ora Non dico di non vivere anche io la mia parte, vado a concerti, suono collaboro con diverse situazioni ecc.ecc, questo per dire che non sono un alieno, ma ho imparato che la Noia spesso dipende dalla poca flessibilità, verso altro, la noia mi coinvolge più in questi casi che ho cercato di presentare!!! Comunque, la compagnia serve. d’ogni essere, sia essa umana o altro!!! 😀
IL SILENZIO
“Un uomo si recò da un monaco di clausura. Gli chiese: – Che cosa impari mai dalla tua vita di silenzio? –
Il monaco stava attingendo acqua da un pozzo e disse al suo visitatore: – Guarda giù nel pozzo! Cosa vedi? –
L’uomo guardò nel pozzo. – Non vedo niente! –
Dopo un po’ di tempo, in cui rimase perfettamente immobile, il monaco disse al visitatore: – Guarda ora! Che cosa vedi nel pozzo? –
L’uomo ubbedì e rispose: – Ora vedo me stesso, mi specchio nell’acqua. –
Il monaco disse: – Vedi, quando io immergo il secchio, l’acqua è agitata. Ora, invece, è tranquilla. E’ questa l’esperienza del silenzio: l’uomo vede se stesso! – “
“Esser di poche parole è secondo natura, perchè un turbine di vento non dura tutta una mattina, un acquazzone non dura un giorno intero. Chi li produce? Il cielo e la terra. Se persino il cielo e la terra non possono persistere a lungo, tanto meno può farlo l’uomo.
Perciò, colui che agisce in conformità con la via si identifica con la via: quando ha successo, si identifica con il successo; quando fallisce, si identifica con l’insuccesso.
Quando si identifica con la via, anche la via gioisce di averlo; quando si identifica con il successo anche il successo gioisce di averlo; quando si identifica con l’insuccesso, anche l’insuccesso gioisce di averlo. ( Lao Tzu)
Ascolto… preghiera… spazio interiore… accoglienza… identificazione…
O buio infinito
timida è la luce di questa lampada:
per vincere la sua piccola paura
accendi infinite stelle
Tagore
buona notte
trapuntata
di
stelle
volanti
M i trovi D’accordo, totalmente D’accordo :D! vedi scrivo a lettere minuscole, ero io che non ci vedevo bene “data l’ora” appena sveglio Ciao Buona Giornata Valeria, buona Giornata a tutti Voi Amici!
la solitudine secondo De Andrè.
Buona giornata Prof Gabriele,buona giornata a tutti noi 🙂
Generosa Map un abbraccio a te complimenti x il tuo “iscoppiettante ” MAPPOLARIO, comprensivo dei capitoli
Ritmo , musicalità 🙂
Una giornata di Sole, Gabriele caro. Baci baci… 😉
per me il silenzio è un accumulatore di energia positiva che poi spendo con gli altri.la solitudine cercata è una boa .
Anche a te, caro Luigi 🙂
Per i protestanti la solitudine è un fatto naturale, non ha una mediazione umana come per i cattolici, sei da solo con Dio, e quindi la solitudine è un fatto di responsabilità verso sè, non si reputa strana la solitudine, anzi, fa parte della formazione di un bambino abituarlo a star solo, io ho avuto una formazione protestante, sto tra due mondi anzi tre, perchè il senso dell’umorismo non potrà mai essere protestante, sono melanconici i protestanti, alle volte è proprio necessario stiano soli, perchè “siamo” scorbutici ed intolleranti, e dalle battute non proprio carine ma canine, mentre il cattolico “abbozza” e si finisce tutto a tarallucci e vino anzi ostie e vino, il protestante se la piglia tantissimo, non dà scusanti, non sopporta la superficialità nelle relazioni ma al tempo stesso NON SOPPORTA le relazioni, una dicotomia, piuttosto lacerante, essendo le relazioni “umane” e non divine, e perfette, una cosa che i protestanti dicono spesso dei cattolici è che un cattolico promette e non mantiene, ed è vero, ma un cattolico promette e non mantiene perchè per lui/lei Dio è affettuosamente propenso al costante perdono dei suoi peperini pargoli, mentre per un protestante mancare alla parola data significa mancare di rispetto alla Creazione stessa, sputarci sopra, in un certo senso, mettere in dubbio l’esistenza di Dio. La solitudine di un protestante non è mancanza di Dio, al contrario, è presenza di Dio, Dio non serve ad alleviare le nostre sofferenze, a consolarci, perchè Dio non “serve”, diciamo così, Dio non consola, la stessa arte espressa dai paesi di cultura protestante lo dimostra, chiese scarne, prive di ori, bellissime nel loro rapporto con la natura, la pittura di un Munch è solitaria, angosciosa, ma questo non è solitudine, è essere esseri umani, forse aver perso l’Eden, ma non cercarne un sostituto, un ciucciotto, una forzata condivisione familiare di tipo tribale, dove se uno parte poi lo seguono tutti, agglutinandosi tutti insieme, se ad un protestante tu dici che non lasci il tuo paese “per la tua famiglia” lo lascerai allibito, sopratutto se hai trent’anni e non hai ancora figli, allibito sul serio, della scarsa capacità tua di star solo, ed anzi non desiderarlo affatto, per un protestante la capacità di star solo è essenziale, forse, alla comprensione della solitudine di Dio, ed in questo e per questo a volte i protestanti sembrano scarsamente tolleranti verso gli altri esseri umani, figuriamoci poi se di mestiere si occupano di psiche umana, ho letto da qualche parte, forse qui, che Jung una volta, per così dire, “risolto un caso umano” (parole mie non di Jung! Chiedo venia, è per capirsi), QUEL caso non lo interessava più, nella maniera più assoluta, di ció si rendeva conto “e se ne dispiaceva” (sempre parole mie e non di Jung) , questa ana-affettuosità puó colpire, ma per me significa solo essere così profondi, da non riuscire “a far finta che” – “a salutare anche se”- “a sopportare con bel viso”- “a non dire ció che si pensa, altrimenti si dispiace” – “mangiare insieme intossicandosi” – “sorridere a vanvera” – “darsi un pizzico sulla pancia”….tutte espressioni che faranno inorridire qualsiasi protestante, e non solo, perchè anche tra i cattolici o di cultura cattolica, si possono trovare “ribelli”, ogni diversa cultura e sua manifestazione arricchisce le altre, dove esiste un confronto, un dialogo, nascono nuove idee, essere “tra più mondi” implica trattative interne continue, essere in tanti mondi di Psiche com’era Jung immagino implichi ancor di più il desiderio di solitudine. Perchè proprio non si è superficiali, è esattamente il contrario dell’essere superficiali, stare insieme a persone superficiali, quella si CHE E’ SOLITUDINE…(chiedo scusa a tutti i teologi on line, queste differenze tra cattolici e protestanti sono assolutamente mie, non provengono da nessun testo, fanno parte di vita vissuta e delle MIE particolari trattative interne tra i miei particolari MONDI e MODI di essere).
Riassunto per chi non ce la fa a leggere (e lo capisco) “Per il protestante la solitudine è essenziale alla comprensione della solitudine di Dio” Quindi, potrei dire, che è amore per Dio.(?)
Ho dimenticato il “forse” , parola essenziale per me, non potrei mai essere una fanatica di alcun credo, non per mia scelta, ma per costituzione mentale, vorrebbe dire la mia distruzione, negare tutte le parti di me.
Un GRAZIE a Valeria, un grazie senza smancerie, ma non per questo scarno.
Grazie Pat, è un pó lugubre peró, no? forse rappresenta il mio lato solitario, non ci ho invitato mai nessuno a parte Bea e Majó, lì cerco di far parlare tutti i miei lati, è un pó un esperimento la cavia sono io…. 😉 Sono anche su Twitter. Iscriviti, iscrivetevi, @map_pina è il mio nick Twitter.
Emily Dickinson
Solitudine
Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte – eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.
Eugenio Montale
La solitudine
Se mi allontano due giorni
i piccioni che beccano
sul davanzale
entrano in agitazione
secondo i loro obblighi corporativi.
Al mio ritorno l’ordine si rifà
con supplemento di briciole
e disappunto del merlo che fa la spola
tra il venerato dirimpettaio e me.
A COSI’ POCO E’ RIDOTTA LA MIA FAMIGLIA.
E c’è chi ne ha una o due, che spreco, ahimè!
Salvatore Quasimodo
Subito sera
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
Umberto Saba
La capra
Ho parlato a una capra
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
Quell’uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perchè il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
Pierpaolo Pasolini
Senza di te tornavo
Senza di te tornavo, come ebbro,
non più capace d’esser solo, a sera
quando le stanche nuvole dileguano
nel buio incerto.
Mille volte son stato così solo
dacché son vivo, e mille uguali sere
m’hanno oscurato agli occhi l’erba, i monti
le campagne, le nuvole.
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c’è solo l’ombra.
E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest’angoscia che monta dentro al seno;
essere solo.
Cara map Pina, ho un’idiosincrasia per tutti i fanatismi religiosi, i dogmi, l’ottusità mentale, l’imposizione delle proprie idee, considerate le uniche” buone e giuste” e che, quindi, giustificano la prevaricazione, il proselitismo effettuato con la manipolazione mentale, il credo strumentalizzato per fini di potere.
Condivido con te un aspetto evidentissimo della cultura cattolica, alla quale io appartengo per educazione ricevuta: una IPOCRISIA abnome che determina di fatto dei comportamenti ai limiti della schizofrenia, tanto, poi, con il “mea culpa” si può ottenere l’assoluzione ed il perdono. Esempio di questo è l’aggettivo “gesuitico” utilizzato sinonimo di ipocrita e l’espressione che ironizza sulle prediche effettuate dai pulpiti ecclesiastici “fate quello che dico io ma non fate quello che faccio io….”
Un saluto affettuoso,
Anna
“La solitudine come un momento di risonanza nel mezzo delle cose” (Hillman): è quel senso religioso che fa muovere in armonia tutte le membra dello stesso corpo. Penso che non si possa rinunciare alla consustanzialità tra il Corpo e lo Spirito. Tutto il resto è questione di temperamento e tempra…
Credo che in questo momento il sistema Europa sia governato da una mentalità protestante/laica SarkoMerkel ed è per questo che ci voleva Monti che mi risulta sia bip 🙂 come trait-d’union..per noi.. che uno/una sia religioso o meno, la mentalità prevalente di una nazione è comunque basata sulla propria storia e quindi anche religione. L’incomprensione tra le nazioni europee è derivato da una forma-linguaggio che è forma mentis. I massoni avendo simbologie invece che linguaggio se la cavano meglio, diciamo che sono trans-nazionali.(?) Sto facendo ipotesi, chiaramente.
Ho conosciuto un prete “fidanzato” e la cosa in sè non mi aggravia, è tutto il contorno ipocrita che mi ha sconvolto. Ho in questo senso una mentalità ancora più bigotta dei bigotti!
(Ps. non ho dimenticato, sono troppo protestante 😉 , la tua proposta via email)
cito da Twitter
Andrea Bertora @arcobalengo
Per comprendere la mia identità mi sono affidato ad un tecnico del SONO
😉 😀 😀 (ci azzecca proprio con Hillman eh?)
Ed ecco che Marcella Bella rompe il mio equilibrio bigotto.
(Il CATTOPAGANESIMO = il cattolicesimo è sempre il più sexy, Dolce e Gabbana docet )
Covengo che è stato “abbreviato” il percorso tutto personale ed interiore che conduce al riconoscimento della propria “colpa”: nessun altro dovrebbe percorrerlo al posto del diretto interessato. Il perdono è “riconciliazione” e “rimettere” la propria “libertà” all’interno della “Collettività”.
Eliot, cinquant’anni fa:
” …Ma sembra che qualcosa sia accaduto, che non è mai accaduto prima: sebbene non si sappia quando, o perché, o come, o dove. Gli uomini hanno abbandonato Dio non per altri dèi, dicono, ma per nessun dio; e questo non era mai accaduto prima Che gli uomini negassero gli dèi e adorassero gli dèi, professando innanzitutto la Ragione E poi il Denaro, il Potere, e ciò che chiamano Vita, o Razza, o Dialettica. La Chiesa ripudiata, la torre abbattuta, le campane capovolte, cosa possiamo fare Se non restare con le mani vuote e le palme aperte rivolte verso l’alto In un’età che avanza all’indietro progressivamente? ……Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre sopra la faccia dell’abisso.È la Chiesa che ha abbandonato l’umanità, o è l’umanità che ha abbandonato la Chiesa? Quando la Chiesa non è più considerata, e neanche contrastata e gli uomini hanno dimenticato Tutti gli dèi, salvo l’Usura, la Lussuria e il Potere”… .
Comunque ho deciso,
Sono di religione Cremista, Il mio Tempio è il Bagno, siamo in parte Buddisti poichè abbiamo la Meditazione allo Specchio, in parte Animisti, poichè consideriamo ogni Barattolo, ogni Tubetto, ogni Contagocce, aventi un’Anima …salvifica:-) 😀
Dio è Dior.Yves il suo profeta.
(La religione è un effetto placebo)
(Dimenticavo di dire che per noi Cremisti, la Ruga è il Diavolo).
Ma Carl Gustav e Marcella avrebbero formato una bella coppia, e i peperoni imbuttonati sono scevri da ogni considerazione archetipica?..come l’amore del resto, assolutamente inspiegabile, ed irragionevole. Come il GUSTO.
E’ vero, il peperone imbottito è ingestibile.
…. X la Cremista:
Cremisti di tutto il mondo uniamoci! Salviamo l’anima di quel martire di un Botulino che ormai vede il “Diavolo” dappertutto! Ahimè, la deriva decadentista ha oscurato le gloriose origini del Cremismo, che spero risorga… in un altra stanza, ovvero che contamini l’ispirazione… per la realizzazione… dell’arredamento di un intero monolocale: chiediamo allora, tutti insieme, un referendum che abroghi la oramai desueta e dannosissima “sega mentale” e che strappi all’oscurità, rendendola legale, “la pratica della risonanza estetica e/o massaggio emozionale”! E allora diciamoglielo, a quel Botulino… Sì, chi glielo dice che “le zampe di gallina” non sono un Simbolo fetish da combattere, nè una ferita di guerra di cui andare fieri, nè una brutta calligrafia, ma contribuiscono alla collettiva comprensione di cosa significhi “ridere con espressione”? … Chi glielo dice, eh?…
Cara Anna stong proprio fora ca a’ capa m’aggio rinsicculito, me stong facenn sicc sicc, chill’invito và bbuone, ppe mme, aggia truvà u’ tiempe sulamante e pure vulesse nu pocu e’ cavere, ppe me ripiglià da botta e’ stu vierno, ce verimm ambresse, nun te preoccupà, ce tengo. Nu VAS. (sorry per l’accento afragolese stile Bassolìfetecchia del “sulamante” invece di sulamente… 🙄 )
un grande scultore ,
buon giorno a questo giorno in più e buon giorno a tutti noi!
la solitudine non ci fa crescere nel senso che essa non consente di percorrere le difficoltà della vita indispensabili alla maturità.La solitudine è utile quando dobbiamo rispecchiarci su noi stessi per sapere che cosa possiamo volere dalla vita e noi in qual modo siamo organizzati con il nostro se sociale.Il pregio della solitudine può senz’altro essere vissuto da chi avverte potente il desiderio di consacrarsi ad una ragione suprema di vita che strumentalizza la vita terrena per sentirsi un”eletto” ad una vita ineffabile.La solitudine io/Io non ha significato escatologico ,ma di una riduzione delle dimensiioni della vita a preghiera contemplazione ascetismo che possono portare ad un egocentrismo fuorviante rispetto ai valori della vita
Mi è sempre parso che la musica dovrebbe essere soltanto silenzio”, ha scritto Marguerite Yourcenar. L’affermazione potrebbe sembrare paradossale, ma non lo è affatto, perché il silenzio è una condizione del suono, anzi, è il più sublime dei suoni (troppo spesso lo si dimenticano!). E’ materia sonora a tutti gli effetti, sottolinea e amplifica i suoni, li rende più vibranti, ne preannuncia l’entrata, crea suggestivi effetti di attesa e sospensione, può addirittura invadere il linguaggio. In una lettera indirizzata al compositore Ernest Chausson, datata 2 ottobre 1893, Claude Debussy scriveva un po’ timidamente: “Mi sono servito di un mezzo che mi sembra assai raro, del tutto spontaneamente; cioè (non ride) del silenzio, come mezzo espressivo e forse come modo per fare risultare l’espressione di una frase”.
Il silenzio, il non detto, sono dunque pieni di potenziale significato, e non soltanto in musica: basti pensare alla psicoanalisi (nel momento in cui Webern scopriva il silenzio in musica, Freud lo scopriva in analisi), o alla filosofia, che, secondo Ludwig Wittgenstein, finisce proprio con il silenzio (“Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”, si legge nel suo Tractatus). Purtroppo però, almeno nella maggior parte del mondo occidentale, il silenzio viene utilizzato assai raramente, perché ha un valore negativo e viene generalmente associato alla morte. I suoni, i rumori, ci ricordano invece di non essere soli, di essere vivi: rimuoviamo la morte facendoci sommergere dal rumore. Abbiamo paura della mancanza di suoni così come abbiamo paura della mancanza di vita. In realtà potremmo usare il silenzio per difenderci da tante di quelle cose, dall’inquinamento acustico, dal martellante “tunz-tunz” della techno, dalle fastidiose musichette che ci vengono propinate senza pietà in treno e in aereo, ultimamente anche negli autobus.
l’ho trovato in internet a: Cage il musicista.
:- )
Ho trovato il tuo intervento assai interessante, devo rifletterci…in silenzio. 🙂
Elogio del silenzio
Sono d’accordo con Alfredo Ettore quando dice che una vita votata esclusivamente all’ascetismo può portare ad un egocentrismo fuorviante rispetto ai valori della vita stessa. Penso sia come chiudere ogni via di accesso, interrompere quel flusso che permette al ciclo vitale di compiersi e poi di rinnovarsi.
Resta il valore di una scelta che bisogna sia libera.
“La musica è l’esempio unico di ciò che si sarebbe potuta dire (se non ci fosse stata l’invenzione del linguaggio, la formazione delle parole, l’analisi delle idee) la comunicazione delle anime”.
(Marcel Proust)
Se la solitudine è ascolto, allora tanto forse s’apprende, comunque si ascolta! Ma, chi lo dice che la vita è solo quella da noi esseri umani stabilita? Io non sono a favore dell’ascetismo da isolamento sui monti ecc.ecc, si può essere asceti rimanendo nel mondo di noi tutti, come esserei Umani! Certo è che prima faccio una distinzione che già feci in un post precedente. Se per solitudine s’intende una fuga, tentativo di rifugio, che poi alla fine, è sempre da noi stessi, allora sono contrario! Poi c’è una forma che noi chiamiamo solitudine, che secondo me non è corretta definirla tale. Almeno ché, non s’intenda voglia di ascolto, d’un rapporto personale con altro che pari all’umana compagnia, si necessità! Il che non è affatto, come dire, una proprietà d’un solo individuo, ma, grazie a Dio appartiene a tutti! Cosi come non mi riconosco, nella classica passeggiata dove sgranchirmi delle fatiche quotidiane da noi costruite, la nostra bella società! Certo che è pure ciò inizialmente. In seguito, si scopre pian piano, dopo la fase del relax, quindi del viversela totalmente come ricarica alle batterie prima di rientrare nel bail-am, dicevo si riscopre altro! Cioè che non è compagnia o conoscenza, dialogo, solo quello che teniamo con i nostri simili, che i nostri simili, non sono poi alla fine solo gli umani! Quindi, non è solo uno rispecchiarsi, ma è un ritrovare, altro da noi, molto altro, ridimensionando questa nostra figura D’Umano, come centralità! Lo stare da soli, ripeto, se non si parla di fuga da noi stessi, cioè da possibile “problematiche personali”, alla fine non è Mai Solitudine! Questo, come al solito è, come io vivo, conseguentemente il mio pensiero, punto di vista 😀 Buona Serata. a Tutti voi!!!
Oltre ad ricoverarsi dalla futilità delle parole attraverso il silenzio, il vero effetto lo si ottiene FERMANDO IL DIALOGO INTERIORE e questo benissimo può essere raggiunto anche non isolandosi dal mondo definito dalle parole.
Cara Maaaappppp , mi unisco al tuo pensiero per salutare il grande Lucio Dalla
Ciao Carissimo luminoso Dalla, rigenera la tua divina essenza attraverso la luce a scansione della possente fonte.. bagnati nella sua luce affinché tu possa ridestare il tuo divino essere, e solo dopo, se lo desideri, trasmetti un raggio della tua stessa possente luce in questo mondo che tantissimo ne ha bisogno.
a proposito di sole luce e cura
🙂
Il solo chiamarsi Solitudine, Suona già come triste! L’Asceta vero non cercherà mai la durezza, vivrà la flessibilità! Quando ciò non fosse allora come ogni cosa “dura” si spezza! Quindi, se tutto non si lascia passare da ciò, da cui in realtà già nasce ogni forma spirituale che ha noi si ri-svela , ossia L’immaginazione, poesia, allora tutto diventa Come Piombo! Questo accadde alla Pazzia del Culto Nazista, per citarne uno fra i più famosi! Quindi aggiungere sempre le ali alla lettera! saremmo stati qualche volta rigidi su qualcosa, bene basta valutare quel evento, per capire ciò che accade nella rigidità, Figurarsi se questa diviene legge in Noi!!!
Ti auguro un sereno fine settimana, caro Majò!
Un abbraccio
“Osservare se stessi, occuparsi di sé, diviene un’eventualità giudicata con grande sfavore. Ben altro ci chiede il mondo a cui apparteniamo: esso assorbe tutta la nostra attenzione, ci chiama a compiacere e ad assecondare e da ciò otteniamo sostegno e protezione: la nostra persona prospera a prezzo di noi stessi.”
Opere vol .8 C.j. Jung
dal”post” (i dice così ?) del Prof del 04/02/2012.
occorre vedere cosa vogliamo da noi stessi e poi ognuno “sceglie”
🙂