Il sabato del Villaggio

 La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell’erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella
Incontro là dove si perde il giorno;
E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch’ebbe compagni dell’età più bella.
Già tutta l’aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre
Giù da’ colli e da’ tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
Della festa che viene;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l’altro,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E s’affretta, e s’adopra
Di Fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l’ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
È come un giorno d’allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che percorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio: stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vò; ma la tua festa
Ch’anco tardi a venir non ti sia grave.

Giacomo Leopardi

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42 Risposte

  1. Perrchè il Leopardi ha commesso un errore così evidente scrivendo il zappatore e non lo zappatore? E’ una domanda alla quale nessuno mi ha dato ancora risposta. Eppure il senso ed anche il ritmo poetico non sarebbe cambiato.
    Ed a me sta un po’ sulle balle perchè per colpa sua agli esami di maturità incrociai un patito del Leopardi che nel poeta ci vedeva un filosofo e mi buscai un rimando a settembre in Italiano perchè io invece sostenevo che se il poeta non avesse avuti i difetti fisici che aveva, e che lo emarginavano dagli altri giovani, forse non avrebbe mai cominciato neppure a scrivere poesie ma avrebbe pensato a divertirsi, visto che apparteneva ad una famiglia nobile ed agiata ed i soldi non gli mancavano. E la cosa non mi piacque per nulla perchè già allora l’italiano era una delle mie materie preferite ed in classe finanche il professore mi chiamava “il poeta”!
    Ma io ero tosto ed anche a settembre rischiai la boccatura perchè non era facile farmi cambiare idea. E mi salvò il prof di filosofia (ero stato rimandato anche in filosofia, ma era una materia che non digerivo tanto) perchè agli esami di riparazione eccelsi e parlai dei neoplatonici, di Comte e di Rosmini in un modo così brillante che l’esaminatore restò ammirato al punto di sostenere la mia promozione in commissione, minacciando la bocciatura di tutti gli altri rimandati, e costringendo il prof d’italiano, amante del “filosofo” Leopardi, a tirar fuori la sufficienza che mi permise di non ripetere l’anno!
    E qui ci andrebbe bene un Ahahahahahah plateale, ma per decoro sorrido sottovoce!

  2. Perché …(porcaccia miseria) sempre errori di batittura?

  3. ALBA

    Odoravano i fior di vitalba
    per via, le ginestre nel greto;
    alïavano prima dell’alba
    le rondini nell’uliveto.

    Alïavano mute con volo
    nero, agile, di pipistrello;
    e tuttora gemea l’assïolo,
    che già spincionava il fringuello.

    Tra i pinastri era l’alba che i rivi
    mirava discendere giù:
    guizzò un raggio, soffio su gli ulivi;
    virb… disse una rondine; e fu

    giorno: un giorno di pace e lavoro,
    che l’uomo mieteva il suo grano,
    e per tutto nel cielo sonoro
    saliva un cantare lontano.

    Pascoli

  4. Recanati. Casa Leopardi e Piazzuola del SABATO DEL VILLAGGIO

  5. perchè lo zappatore fiiiiiischia che non puó che essere iiiiiiil zappatore E non LO zappatore francamente c’è musicalità nelle poesie che non si puó zappar via diventa una nota nel paesaggio, esattamente la nota MI. Senti ? È prima del FA che è un pó spampanato, invece tu vorresti metterci il SOL senti? LOoooo e invece IIILLL è proprio MI tre note sotto, il SOL è simpatico, ma va usato con moderazione, se ci batti costantemente sopra il resto dell’anima-pianoforte non c’è, musica musica musica. Non pedanteria, togli il piede dal pedale, affacciati fuori e senti gli uccelli, da me ci sono stamattina parlottano tra loro tra le foglie di che si mangia oggi e se han trovato qualche zappatore che smuovendo la terra caritatevolmente ha offerto loro dei gustosi vermetti che san di dolce terra e torba ed erba

  6. Fai così, leggi la poesia SOLO CON LE VOCALI e capirai che intendo per musicalità.

  7. Non ho letto da nessuna parte di questo metodo, mi è venuto spontaneo credere sia valido non vado pazza per le poesie con cui ci martellavano a scuola, nè per le spiegazioni psicologiche sulle persone basate sull’avere o no una gobba, sono tanti oggi quelli che non possono parlare se non leggono da un gobbo, e si dimenticano che l’arte non è un ruminante.

  8. Uno scrittore, con la sua opera, diventa eterno. Non è la vita che dà l’ immortalità. L’ esistenza terrena produce la morte. Il pensiero supera la morte.

    L’ anima, di uno scrittore, di un poeta, continua a vivere oltre il destino. Gli uomini non celebrano la sua vita, ma il pensiero della sua opera.

    LEOPARDI, NON E’ MAI MORTO E VIVE, DA SEMPRE, NEL CUORE DEGLI UOMINI. GLI UMANI, SI IDENTIFICANO , IN PARTE , COL SUO DOLORE, COL SUO PESSIMISMO E SI IDENTIFICANO, SOPRATTUTTO, COL MISTERO, PERCHE’, L’ UOMO CAMMINA SULLA TERRA.

    Nessun poeta è stato così potente, nessun poeta è riuscito a vivere nell’ anima degli uomini, come lui. L’ uomo porta con sè Giacomo Leopardi, dalla nascita alla morte.

    Merita un video… .

  9. Giacomo, anche questo video, è per te.

  10. Ho parlato di ortografia e di esame di maturità (dove si esprime la raggiunta maturità o meno di un giovane alla conclusione degli studi liceali esprimendo un suo pensiero ed una sua opinione sulla figura di questo grande poeta) e mi si risponde con uccellini e note musicali. Sono un poeta che scrive poesie da quando aveva 16 ani (ed adesso ne ho quasi 74 e continuo a scrivere) e sono in giuria in diversi Bandi letterari. Mi permettete che nella poesia qualcosina la capisco anch’io? Non pensate che fin qui ci arrivo? A me la poesia piace, tutta anche e soprattutto quella del Leopardi (a cui in parte assomiglio anche se non per la gobba). Ma io non parlavo della poesia ma di un articolo che per me resta inappropriato perché ne il senso e neppure la musicalità cambia alla poesia. Ma me lo sorbisco come “licenza poetica” ed alla fine dei conti non mi interessa più di tanto. Pensavo che la mia “battuta” potesse servire per suscitare un minimo di dibattito poetico e non sul canto degli uccelli che, vivendo in Valle d’Aosta, ascolto anch’io al mattino ed anche in modo molto melodioso. Ed ora grazie, ma ho altro da fare. Prepaparmi il pranzo, ad esempio. Buon pranzo a tutti. (Ma questo blog non è una chat e neppure uno spazio da utilizzare per mandare saluti e baci a destra ed a manca, ricordiamocelo).

  11. I calunniatori sono anche di solito vigliacchi.

    Ippolito Nievo, Confessioni d’un ottuagenario, 1867
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    Quanta stoltezza, quanta vigliaccheria, quanta tristezza si nascondono talora sotto la maschera del buon senso.

    Arturo Graf, Ecce Homo, 1908
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    I vigliacchi sono invidiosi e senza dignità.
    INNOMINATO.
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    I VILI, PER SENTIRSI FORTI, HANNO BISOGNO, DI UNIRSI AD ALTRI VILI.
    innominato.
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    I VIGLIACCHI SONO AMMALATI NELL’ ANIMA.
    Innominato.
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    IL VILE E’ UN DISPERATO CHE CERCA DI SUPERARE, LA PROPRIA SCONFITTA, COL VERSARE VELENO SUGLI ALTRI.
    Innominato.
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    IL VIGLIACCO E’ UN DEMONE SULLA TERRA.
    Innominato.

  12. Buon pomeriggio, Gabriele caro. Un caro abbraccio… 🙂

  13. Ciao Carissimo Luiggggione, 😀

    adagiandomi sulla tue affermazioni, in qualche modo vorrei anche continuare, per dare un senso al perché di una poderosa e sempre più intensa viltà che si mostra in questo mondo..

    Un giorno ho anche detto che l’universo è come un’enorme batteria che che senza le sue cariche opposte non darebbe energia. Tutto è movimento in un continuo armonioso alternarsi di un suono, in un’infinita ciclica e spiraliforme danza cosmica che è vita. La saggezza sta nella conoscenza e nell’equilibrio di tutte le forze.

    A questo punto mi viene facile dire ed anche affermare che è un vero bene ed anche un male (fintanto che non si concilia nell’unione degli opposti ) che per quell’aspetto equilibrante ci sono anche tanti (anche se nel confronto sono pochini) ribelli liberi immortali guerrieri (anomalie) che cercano di rompere le palle a tutti gli opprimenti vili tiranni (potere) di questo mondo, cercando al contempo di risvegliare la coscienza anche a tantissimi mortali ammuccalpuna (non conoscitori) che sebbene siano i veri benevoli amorevoli onesti uomini di questa terra, (santi), purtroppo per la loro giusta innata mite natura; sono una assai facile preda perché spesso per mancanza di vero divino risvegliante spirito ed anche di energia vitale, dormono anche di giorno dietro tantissime illusorie induttanze che si mostrano dietro lo specchio affumicato della loro mente che qualcuno apposta proietta continuamente.

  14. Adagiando i miei sinceri pensieri sul lato buono del mio immortale cuore (essere) non posso che augurare UNA BUONA DOMENICA a Tutti gli amorevoli/eruditi ricercatori d’anima di questa Preziosa Casa che con grande radianza e imparziale critica accoglie i nostri pensieri più sublimi o più poveri come anche l’aspetto egoico (umano) che si mostra dal nostro essere 😀

  15. IL … zappatore, al posto di LO zappatore è forma di dialetto toscano (dall’Antologia Progetti, Modelli e Attivita’ – Letteratura italiana – a cura di Marisa Carlà – G.B. Palumbo Editore)

    P.S. Mi consenta, però, LO nostro Santoro, di ridere platealmente della presuntuosità tipica della prima e della tarda giovinezza, a prescindere dai successi o dai fischi personali. Quando qualcosa suscita ilarità è difficile iniziare un dibattito poetico. Tutto ciò mi ricorda un poeta dell’arte culiinaria, che soffre di vertigini qualora venga costretto ad interpretare … le ricette-poesie di qualcun altro: gli costa staccarsi dal cuoco, quell’immagine positiva di se stesso, che è molto diversa da quella che emerge nella realtà quotidiana. Così, quel “io avrei soffritto la cipolla” è il patetico tentativo di affermare la propria personalità, a costo di perdere in “garbo”, e di sottrarla alla competitività. … Amen, forse è il caso di dire. Non penso che in un dibattito poetico avresti ascoltato qualcuno di noi. Ma noi avremmo dovuto ascoltare te.)

  16. … Arte culiinaria: è un errore di battitura…
    Ma mi piace!

  17. […] “Altro dirti non vò; ma la tua festa
    Ch’anco tardi a venir non ti sia grave.”

    E se glielo avesse detto?
    Forse che IL “zappatore” non avrebbe goduto a pieno dell’attesa del suo meritato riposo… ? L’ebbrezza… E’ l’ebbrezza che manca al dì di festa e che si manifesta, invece, il giorno prima della festa… Mannaggia!

  18. Chiedo scusa. Ho trovato la spiegazione su Wikipedia ma non avevo approfondito l’aspetto metrico della poesia il sabato del villaggio che alterna versi endecasillabi a versi settenari. La licenza poetica è anche una necessità metrica in quel verso altrimenti, se avesse messo l’articolo lo, la lunghezza del metro sarebbe diventata di 8 sillabe, mentre con l’uso dell’articolo il e per effetto della sinalefe il verso diventa settenario come i precedenti. E va bene dopo tanti anni ho scoperto l’arcano. Mica per nulla stiamo parlando di Leopardi!

    Comunque, e se vi interessa, vi riporto alcune note tratte da Wikipedia sul discorso della licenza poetica che meglio chiariscono le libertà che a volte il poeta si prende quando scrive le proprie composizioni.

    Col termine licenza poetica si intende un errore voluto da parte del poeta, funzionale a rendere il suo componimento più incisivo. L’errore può essere fattuale, grammaticale oppure metrico.

    Usata in senso traslato, la locuzione “licenza poetica” viene usata quando una persona compie un’azione formalmente non corretta, ma accettabile date le circostanze.

    Licenza poetica grammaticale [modifica]

    Un esempio di licenza poetica grammaticale si può trovare ne Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi:
    « e intanto riede alla sua parca mensa,
    fischiando, il zappatore »

    In italiano, infatti, si dice “lo zappatore”, che però non avrebbe più reso il verso un settenario; ecco dunque la scelta della licenza poetica.

  19. infatti, Armando.. nn è amando bensì una licenza poetica … 😀
    spero che sopporti la boutade

    e Buongiorno, un oggi pieno di continue meraviglie

  20. …sentire: quando ..il tuo animo si apre e noi ne ascotiamo la musicalità…
    come succede leggendo il magnificente amico Raffaellluuuzzo del mio bel cuore (altra licenza poetica)
    il meraviglioso dire che va oltre il dire …questa è la poesia, non descrizione, ma strumento per l’immaginazione..

  21. non posso non pregiarmi di salutare Map la luminescenza fatta forma..

  22. Carissima Tea
    non innalzare troppo il mio cuore oltre il tuo che è ancor più grande 😀

  23. Ciao Carissimo Armando, 😀

    scusami per queste mie strane sincere parole, dettate da chi in questa vita non conosce veramente i costrutti lessico/grammaticali di questa nostra lingua Italiana… Non ti nego le mie lagune perché ero assai scarso in italiano e malgrado abbia letto più di quello che tu stesso possa immaginare, per la mia strana libera ribelle natura, non imprigionabbile neanche da nessuna parola, sono diventato ancor più sgrammaticato più di prima.

    Dare una forma estetica ad ogni indotta vibrazione che si esprime con parole, suoni o danzanti immagini è una giusta prerogativa di una mentalità prettamente razionalizzante (occidentale) che vuole confrontarsi con ricercate parole.

    A mio avviso la poesia è soprattutto una ispirazione che parla con la voce interiore dell’anima (per chi ci crede) ben precisa. Un vero ispirativo pittore non si preoccupa tanto della forma, (anche se si esprime e si rapporta con la forma esteriore del suo mondo interiore che vuole manifestare nell’esteriore), ma come tu ben mi insegni, delle IMPRESSIONI che riesce ad interpretare e a trasformarle in qualche modo attraverso i suoi particolari colorati sensi percettivi in IMMAGINI MUTE (che parlano da sole, senza nessuna voce). Immagini che passando per dei particolari filtri, (eterico/emozionale) che riceve da qualche parte, che noi chiamiamo anima, le traduce in SENSAZIONI/EMOZIONI in funzione alle sue innate PERCEZIONI interiori… Quando le Sensazioni/Emozioni o meglio VIBRAZIONI per risonanza vengono percepite anche se da pochi conoscitori od anche da una moltitudine attraverso i normali sensi, ecco che diamo un senso catalogante chiamandola ARTE. Arte espressiva /interpretativa, Arte Immaginativa e a volte anche Arte Surreale ecc.

    Sempre a mio avviso, per il mio personale mondo interiore, la voce dell’anima non segue nessuna limitante (per me, anche se ne contemplo i contenuti nascosi) schema lessicale/fonetico/ortografico e tanto meno cinestetico legati ad un linguaggio, agli usi ed ai costumi di un luogo e di un popolo (legami che possono variare da un linguaggio ad un altro) , in quanto io reputo che la poesia o tutta l’arte esprimibile in questo mondo è spontanea come la luce del sole che si mostra per schiarire le nebbie psicologiche prodotte da forme pensiero che agiscono in un mondo caotico ed assai illusorio. Ben altra cosa sono certe parole o certi suoni/immagini/profumi che per tono colori e vibrazione, per un principio di risonanza inducono a stati alterati di coscienza o a trance più o meno intense che conducono ad innalzare l’arte oltre le sfere dell’umana comprensione.

    Certo, mi dirai che è giusto dare giusta forma alla parole per essere capite anche dagli altri. Io elogio e mi inchino alla tua poesia, come elogio tutte le sante parole dette da tanti cari amici care amiche di questa preziosa casa… E se me lo permetti, come ho già espresso tante volte è l’unione che genera la vera forza. Un’unione che non necessariamente deve essere uniforme nei sui elementi, ma coesa per attrazione e quindi anche per opposizione (come + ed il -) con tantissime altre necessarie sfaccettature e punti di vista che meglio ci faranno capire qualcosa che da soli, facilmente potrebbe sfuggire alla proprie osservazioni.

    C”è tanta poesia nel tuo dire, ma amorevolmente ti chiedo solo di aprire il tuo cuore anche ad altre cose perché come ho sempre detto c’è veramente da imparare qualcosa da tutti.

    Scusami per la mia grande ignoranza, ma è quanto volevo dirti sinceramente.

    Affettuosamente
    Raffaele

  24. SENTIAMO DALLA VIVA VOCE DI LEOPARDI CHE NE PENSA (DALLA SUA PAGINA FACEBOOK ANTELITTERAM “LO ZIBALDONE” dove ho avuto una interessante CHAT. (La gobba è sexy….)
    MA andiamo avanti…
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    dalla nostra CHAT a pag. 1571
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    [..] Or lingua poetica NON E’ MATEMATICA anzi contraria per indole allo spirito matematico.(LA Sancrita reputata bellissima fra le orientali, è notatamente arditissima e poeticissima).
    Quelli pertanto che essendo gelosissimi della purità e conservazione della lingua italiana, si scontorcono, come dice il Bartoli ,ad ogni maniera di dire che non sia stampata sulla forma della grammatica universale, non sanno che cosa sia nè la natura della lingua italiana che PRESUMONO DI PROTEGGERE, nè quella di tutte le lingue possibili.
    Ciascuna bellezza, sì di una lingua in genere (eccetto l’armonia e la ricchezza delle parole, o delle loro inflessioni), sì di un modo di dire in ispecie, è un dispetto alla grammatica universale, e una espressa (benchè or più grave or più leggera) infrazione delle sue leggi.
    (5.Maggio.1822.) V. p. 2425.[…]

    e ancora:
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    pag. 189
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    Osservate ancora un finissimo magistero della natura.
    Gli uccelli ha voluto fossero per natura loro i cantori della terra e come ha posto i fiori per diletto dell’odorato, cos’ gli uccelli per diletto dell’udito.Ora perchè la loro voce fosse bene intesa, che cosa ha fatto? Gli ha resi volatili, acciocchè il loro canto venendo dall’alto, si spargesse molto in largo.Questa combinazione del volo e del canto non è certamente accidentale. E perciò la voce degli uccelli reca a noi più diletto che quella degli altri animali (fuorchè l’uomo) perchè era espressamente ordinata al diletto dell’udito.E credo che ne rechi anche più agli altri animali che sono in uno stato naturale, e forse perciò più capaci di trovarci o tutta o in parte quell’armonia che ci trovano gli stessi uccelli, e che noi non ci troviamo, perchè allontanandoci dalla natura, abbiamo perduto certe idee primitive intorno alla convenienza, non assolute e necessarie ma tuttavia dateci forse arbitrariamente dalla natura.
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    760
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    Ed osservo nella poetica d’Orazio che a’ suoi tempi la novità delle parole era contrastata agli scrittori latini, come oggi agli italiani dà pedanti, cosa che io non mi ricordo mai di aver notato in nessun scrittor greco in ordine alla lingua greca (e lo stesso dico di ogni lingua antica).Al più i gramatici e i filologi greci non molto antichi nè degli ottimi tempi della favella, faranno gli smorfiosi intorno alla purità dell’Atticismo, e all’escludere questa o quella parola o frase da questo o quel dialetto, riconocendola dalla scrittura greca, come fanno i toscani rispetto all’italiana.
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    766
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    come dunque la lingua italiana si dovrà stimare perfetta, e così perfetta che non le si possa niente aggiungere di perfezione né di ricchezza (cosa che non accade a nessuna cosa umana che pur si possa chiamare degnamente perfetta); quando è costantissimo che nessuna lingua si perfezione se NON PER MEZZO DELLA LETTERATURA ? E che la perfezione delle lingue DIPENDE CAPITALMENTE DALLA LETTERATURA?
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    Grazie Salvatore per avermi fatto approfondire il Leopardi.
    OSO affermare che dove non hanno potuto i critici dei suoi tempi, hanno potuto gli insegnanti facendoci schifare i grandi autori italiani.
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    Questo comm. è stato interamente battuto a mano, quindi eventuali errori di battitura sono imputabili a me e non a Giacomo, che saluto , bacio e ringrazio INFINITAMENTE….

  25. Ciao Carissima Valeria 😀
    hai detto una cosa molto assai importante, qualcosa che già ci predispone in quello stato particolare di gioia prima ancora che la festa vera e propria abbia inizio… L’ebrezza, uno stato interiore di vera comunione percettiva su cui veramente varrebbe soffermarsi. La stessa comunione che spesso con una maggiore vibrazione si mostra e si prova nello stato di INNAMORAMENTO, la magia, lo spasmo incantevole che trascina ogni innamorato/ta dai mondi dei sogni (da cui effettivamente proveniamo) al mondo della realtà in cui ci siamo immersi…..

  26. Di tutto… Pregiamoci di tutto, anche delle pentole senza coperchio di quel Diavolo, delle maschere di Hermes e delle armi di Efesto, delle lentigini/puntini di Map, ma non scomodiamo wikipedia soltanto per una licenza tutt’altro che poetica di un Armando o di un Alessandro. Che sia un consiglio (per gli acquisti) “di amico” o “d’amico”…, preferisco scivolare sui non-sense di Map. E’ vero: irrinunciabili!

  27. ERRI DE LUCA :

    La geometria misura il volume della sfera, del cubo, della piramide non quella dell’uovo.La vita sfugge al calcolo e alla formula.

  28. A RAFFAELE

    Condivido alcuni pensieri su poesia e sentimento. Non è che io non sia aperto a certe concettualità o che mi richiuda su me stesso. I fatti liturgici e dottrinali non mi interessano, li evito, non mi convincono e ritengo una gran perdita di tempo parlarne perchè l’irrazionale non mi da alcuna motivazione in quanto non mi fornisce risposte concrete. So che ci sono persone molto disponibili agli aspetti dottrinali di certi discorsi ed anche molto convinte sul loro credo (o sulla loro fede) al punto di trascurare completamente ogni aspetto della razionalità della vita. Io mi limito a prendere atto di queste diversità, ma ritenendomi una persona razionale, non provo alcuna motivazione a cercare di approfondire o affrontare problematiche trascendentali ed evito anche ad addentrarmi in una discussione che non mi motiva ma che, anzi, mi infastidisce.
    Per il discorso che hai affrontato sulle emozioni che la poesia suscita ti dedico una mia poesia (che, fra l’altro, apre l’home page del mio portale http://www.circoloculturaleluzi.net). E penso che su questo discorso ci sia sintonia tra te e me!

    ESSERE NOI STESSI

    Non avere vergogna
    di scrivere versi,
    non temere i giudizi
    sciocchi
    degli indifferenti.
    Sii te stesso!
    Fai parlare il tuo cuore
    e semina le tue emozioni
    nei campi del mondo!
    Troverai sempre
    un’anima pura
    che si disseterà
    alla tua fonte,
    che berrà avida
    i tuoi sentimenti.
    Attorno a noi
    non tutto è aridità!

    Santoro Salvatore Armando
    (Lillianes 18/01/2003 11.06)

  29. Grazie Caro Armando 😀
    nel sentire, di sicuro c’è quella giusta attrattiva comune sintonia.
    Sappi solo che non parlo di nessuna dottrina,come non parlo di nessuna politica, ma di ricerca interiore e di libertà dell’essere che è bel altra cosa ed assai lontana da ogni indotta inconsapevolezza.

  30. A RAFFAELE
    Sulla libertà dell’essere e sulla ricerca di noi stessi sono in perfetta sintonia con te. Ho pagato anche degli alti prezzi per cercare di essere me stesso. Credimi!

  31. RIPORTO UNA POESIA DI BEATRICE

    “Tu non sai”

    Ti sorrido
    ti penso
    ti sogno,
    ma tu non sai.
    Mi manchi
    mi illumini
    mi scaldi,
    ma tu non sai.
    Accanto a me ti vorrei
    in tutti gli anni miei,
    ma tu non sai.
    Tra le tue braccia
    stretta stretta accoccolata
    vorrei restare imprigionata,
    ma tu non sai.
    Ti amo, ti amo,
    ti amo,
    ma tu non sai.
    Non te lo sussurrerò mai
    perché di me
    tu non ti innamorasti mai.
    Ti amo, ti amo
    …ma tu non sai.

    Beatrice S.

  32. …Notavo il contrasto stridente, che comunque ha un valore, tra armonia con l’Altro da sè, identificazione con l’Altro da sè e conformazione ad Altro da sè. In quest’ultimo caso, trovarsi un alibi sul quale scaricare le proprie frustrazioni e paure, equivale a voler fuggire dalla “radice”… del proprio disagio, non riconoscere nemmeno un atto d’amore e, ciò che mi sembra più ingiusto, negare un atto d’amore: non so proprio di quale libertà si stia parlando, che cosa si abbia la pretesa di trovare, nel silenzio come nella folla, quando non si ha il coraggio di chiamare “le cose” con il giusto nome e si dà un nick-name anche ai sentimenti.

  33. Carissima Valeria
    se appena mi affaccio fuori della mia casa, dal mio guscio protettivo esistenziale , noto con grande rammarico ed anche con grande rabbia perché mi rendo conto e sono ben consapevole come di vera libertà c’è ne sia veramente poca, anzi forse niente.

    Non penso proprio che tu non sappia che siamo SCHIAVI INCONSAPEVOLI DI UN SISTEMA ALBERANTE E ASSAI DISCRIMINANTE che agisce fuori e dentro di noi… Così come celatamente siamo schiavi inconsapevoli perché nella stessa misura in cui ci nutriamo degli animali a sua volta i nostri corpi biologici ed anche i nostri corpi eterici, forniscono energia vitale a forze più grandi di noi….

    Il problema più grande, così come è temuta dal nostro Caro Armando, è la perdita di questa nostra apparente RAZIONALITA’. Razionalità che ci hanno imposto e che ci siamo costruiti di sperimentare già da tenera età. Lo possiamo capire dicendo che l’individuo per un processo di adattamento/sopravvivenza muta/adatta la sua biologia in funzione all’ambiente. Se fossimo nati per vivere in una enorme grotta scura, di sicuro avremmo sviluppato ed utilizzato un ‘altro senso percettivo al posto della vista (che non ci sarebbe stata d’aiuto).. E’ per quanto possa sembrare assai inverosimile ed assai illogico ed assai irreale è proprio in un’enorme grotta (piano virtuale) , che effettivamente viviamo ignari, cosi come siamo immersi nello specchio della mente, nella caverna di Platone… Ma oggi, grazie a coraggiosi esploratori/ricercatori,questa realtà metafisica è stata anche sperimentata/capita e mappata ed anche verificata in laboratorio attraverso studi comparati fra psicoscienza, olografica e quantica.

    Tanto è vero che abbiamo dato congetture ed anche un nome ad ogni cosa per giustificare questa nostra limitata realtà… Ma se facciamo sparire le parole, come per incanto sparisce anche questo nostro mondo che in effetti è una realtà di consenso costruita da tutti noi che siamo immersi in quella coscienza collettiva che proietta continuamente tutto ciò che da qui chiamiamo realtà. Se possedessimo la vista agli infrarossi o maggiori percezioni ad altri spettri di tutta la gamma delle frequenze di questo nostro universo, di sicuro vedremmo altre REALTA’ SOVRAESPOSTE E COMPENETRANTI.. Questa è la realtà percettiva/cognitiva di tutti gli sciamani, dei veri mistici e dei veri ricercatori/esploratori di ogni tempo… Vedere l’energia nella sua molteplicità questa è l’arte della visione e del vedere. La trasfigurazione fu proprio una prova iniziatica che Gesù volle mostrare ai sui discepoli, perché si rendessero conto che con quella maggiore conoscenza, con quella maggiore visione è facile spostare il centro di osservazione, spostando anche la coscienza e se occorre anche il corpo biologico (bilocazione) in un altra realtà, e non solo è possibile controllare il flusso di energia perché per un divino principio L’ENERGIA SEGUE IL PENSIERO CONSAPEVOLE. Ma per aver questo dominio (che è una prerogativa dei mondi soprasensibili) bisogna in qualche modo essere IMPECCABILI / ATTENTI SAGGI OSSERVATORI, perchè altrimenti sarebbe come dire “non dare perle ai porci”.

    Per questo ho sempre detto che è assai importante CONOSCERE COME SIAMO FATTI, e quali potenzialità sono latenti nell’essere umano… (la parabola del tesoro nel campo calza a pennello) Ma è anche vero che per entrare nei propri mondi interiori (che da fuori sono irrazionali/metafisici in quanto appartenenti ad un sistema cognitivo differente, ad un altro piano di coscienza vibrazionale) bisogna in qualche modo de-programmare la mente, ed in qualche modo smontare la nostra razionalità anche momentaneamente.

  34. Hai ragione caro amico mio perché è facile andare fuori dal seminato con tante strane irrazionali parole…. Meglio ritornare ad una pedante attrattiva frittata…. Avendo però l’attenzione di non busarne troppo per gli effetti corrosivi al sistema biochimico, il fegato….. ed anche per non ricadere nel dire “magiare e rodersi i il proprio fegato”

  35. Caro Rafeluzzzzzzzu, grazie per la buona ricetta, di frittata,che mi hai regalato. L’ ho provata sui fornelli, questa notte, stessa. Invece di pesare 250g. di tagliatelle, ne ho pesate 100 g e un solo uovo. Ne ho mangiata la metà, con un mezzo panino integrale. Squisita !

    ….. . E’ meglio, non fumare…. . ( capisti ? ) . Tuttavia, chi si rivolge ad un rito, come, ha fattoil mago Otelma, non fa altro che aumentare l’ illusione, la menzogna e il vizio del fumo.

    Non esistono riti che possano aiutare l’ umano. Il rito esterno è figlio dell’ inganno e della menzogna, in quanto la vera magia sacra nasce, dall’ educazione del pensiero e dall’ educazione dell’ anima.

    IL SEGRETO E’ QUA… !

    L’ anima produce la guarigione, l’ anima produce il miracolo, non le formule dei falsi interpreti, del sapere, in questo caso Otelma.

    CHI CHIEDE AIUTO AI MAGHI, SI RIVOLGE ALLA SCONFITTA, SI RIVOLGE ALLA MORTE.

    NON ESISTE UN MAGO GUARITORE, IN QUANTO LA MALATTIA E LA GUARIGIONE ALBERGANO, SCONOSCIUTE, NEL PENSIERO UMANO.

    Noi dobbiamo ROVESCIARE, il metodo…. . Non è il vizio che deve dominare, l’ uomo; ma è l’ uomo che deve dominare il vizio.

    Il tumulto interiore, deve essere trasformato in calma interiore. Ma questo passa attraverso il pensare, non secondo le formule ingannatrici, dei falsi soccorritori dell’ umano.

    Rafelllllùùùù, ti mando un aforismo di un anonimo, corretto dall’ innominato :

    “…. tutti finiamo per dimenticare la nostra vera esistenza per cancellare le nostre individualità e stiamo attaccati alle nostre maschere, alle nostre angoscie, alle nostre preoccupazioni, ignorando per sempre la nostra anima.

    E se qualcuno ce lo fa notare, arriviamo a odiarlo, crediamo che sia pazzo o che voglia violare i nostri più riposti segreti… ”

    NESSUNA MEDICINA PUO’ GUARIRE L’ UMANO. SOLO IL PENSIERO E’ LA MEDICINA DEL REGNO DEI CIELI, IN QUANTO, POTENTE VEICOLO DEL SOVRASENSIBILE.

    LA MALATTIA E LA MORTE APPARTENGONO ALLA TERRA, NON SONO ESPERIENZE, DEL MONDO SPIRITUALE.

  36. Venghino signori, venghino….
    frittellisti, friggitori, frittattelle,fritellini…
    Venghino
    andiamo a fare scorpacciate di schidezze mangiareggie,
    per chi vuole c’ è anche lo zucchero a velo…

  37. Siorina, non disperi, verrò con me presso di voi il dì di festa; ma il giorno che percorre alla festa, io e me abbiamo necessità di stare sane… e, sai, …

    ” Se vuoi star sano, osserva questa norma:
    non mangiare senza voglia, e cena lieve;
    mastica bene e quel che in te ricevi
    sia ben cotto e di semplice forma.
    Su dritto sta, quando da mensa levi,
    di mezzogiorno fa che tu non dorma.
    E il vino sia temprato, poco e spesso,
    non fuordipasto, nè a stomaco vuoto.
    Non aspettare nè indugiare il cesso;
    se fai esercizio si di piccolo moto.”
    (L. Da Vinci)

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