Chi vuol conoscer, donne, il mio signore

Chi vuol conoscer, donne, il mio signore,
miri un signor di vago e dolce aspetto,
giovane d’anni e vecchio d’intelletto,
imagin de la gloria e del valore:
di pelo biondo, e di vivo colore,
di persona alta e spazioso petto,
e finalmente in ogni opra perfetto,
fuor ch’un poco (oimè lassa! ) empio in amore.
E chi vuol poi conoscer me, rimiri
una donna in effetti ed in sembiante
imagin de la morte e dè martiri,
un albergo di fé salda e costante,
una, che, perché pianga, arda e sospiri,
non fa pietoso il suo crudel amante.

Gaspara Stampa

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10 Risposte

  1. …Già immagino la scena: il suo uomo che le risponde, ingrato e incapace di estasi…

    “Per la verità, io non ti amo coi miei occhi,
    perché essi vedono in te un mucchio di difetti;
    ma è il mio cuore che ama quel che loro disprezzano
    e, apparenze a parte, ne gode alla follia.
    Né i miei orecchi delizia il timbro della tua voce,
    né la mia sensibilità è incline a vili toccamenti,
    né il mio gusto e l’olfatto bramano l’invito
    al banchetto dei sensi con te soltanto.
    Ma né i miei cinque spiriti, né i miei cinque sensi
    possono dissuadere questo mio sciocco cuore dal tuo servizio,
    avendo ormai perso ogni sembianza umana,
    ridotto a schiavo e misero vassallo del tuo superbo cuore.
    Solo in questo io considero la mia peste un bene:
    che chi mi fa peccare, m’infligge pure la penitenza.”

    (William Shakespeare)

  2. Dolcissimo sia il tuo risveglio, Gabriele caro. Un grande abbraccio… 🙂

  3. Non voglio che tu te ne vada,
    dolore, ultima forma
    di amare. Mi sento
    vivere quando mi fai del male
    non in te, né qui, più lontano:
    nella terra, nell’anno
    da dove vieni tu,
    nell’amore con lei
    e tutto ciò che fu.
    In questa realtà
    sprofondata, che si nega
    a se stessa e si ostina
    che mai è esistita,
    che fu solo un mio pretesto
    per vivere.
    Se non mi rimanessi tu,
    dolore, incontrastabile,
    io lo crederei;
    però mi rimani tu .
    Che tu sia realtà mi da la sicurezza
    che niente fu menzogna.
    E fin quando io ti sento,
    tu sarai per me, dolore,
    la prova di un’altra vita,
    in cui non mi affliggevi.
    La grande prova, a distanza,
    che esistette, che esiste,
    che mi amò, sì,
    che ancora la amo.

    Pedro Salinas

  4. Ieri ti ho baciato sulle labbra.
    Ti ho baciato sulle labbra.
    Intense, rosse.
    Un bacio così corto durato più di un lampo,
    di un miracolo,
    più ancora.
    Il tempo
    dopo averti baciato
    non valeva più a nulla ormai,
    a nulla era valso prima.
    Nel bacio il suo inizio e la sua fine.
    Oggi sto baciando un bacio;
    sono solo con le mie labbra.
    Le poso non sulla bocca,
    no, non più – dov’è fuggita?
    Le poso sul bacio che ieri ti ho dato,
    sulle bocche unite dal bacio che hanno baciato.
    E dura, questo bacio più del silenzio, della luce.
    Perchè io non bacio ora
    né una carne né una bocca,
    che scappa, che mi sfugge.
    No. Ti sto baciando più lontano.

    Pedro Salinas

  5. Ciao, Luigi. Grazie. Baci

  6. Dolcezza, dolcezza del cuore e dell’ animo….
    un elogio a ciò che divien dolce
    ————————————————————-
    Amor che nella mente mi ragiona
    cominciò egli a dir si dolcemente
    che la dolcezza ancor dentro mi suona.

    Dante

  7. dolcezza candida viva
    poggiata sull’ orlo di in petalo
    dolcezza
    timida e innocente
    posata
    sul filo
    del fiore
    dolcezza
    piccola e sincera
    che sgorghi
    come acqua dal cuore che ama
    Inondami.

    by Mel

    un piccolo fiore di dolcezza interiore
    che brama lo svelarsi
    inconfessato di in cuore
    vivo
    e palpitante
    una dolcezza che sfiora anima
    e porge vita
    la dolce
    dolcezza
    dell’ essere
    che fa dischiudere
    i fiori
    ancora
    in bozzolo.

    by Mel
    (la dolcezza di Vita)

  8. inconfessato di UN cuore

  9. credo che poesia sia più un canto dell’ anima…

  10. un dolce canto dell’ anima nei quali canta i suoi segreti

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