Porto dentro il mio cuore,
come un cofanetto pieno che non si può chiudere,
tutti i luoghi dove sono stato,
tutti i porti a cui sono arrivato,
tutti i paesaggi che ho visto da finestre o da oblò,
o dai ponti di poppa delle navi, sognando,
e tutto questo, che è tanto, è poco per quello che voglio.
Ho viaggiato per più terre di quelle che ho toccato…
Ho visto più paesaggi di quelli su cui ho posato gli occhi…
Ho fatto esperienza di più sensazioni
di tutte le sensazioni che ho sentito,
perché, per quanto sentissi, sempre qualcosa mi mancava,
e la vita sempre mi afflisse, sempre fu poco, e io infelice.
Non so se la vita è poco o è molto per me.
Non so se sento troppo o poco, non so
Se mi manca lo scrupolo spirituale, il punto di
Appoggio dell’intelligenza,
la consanguineità con il mistero delle cose, scossa
ai contatti, sangue sotto i colpi, fremito ai rumori,
o se un altro significato più comodo e felice c’è per questo.
Sia come si vuole, era meglio non essere nato,
perché , per quanto interessante in ogni momento,
la vita finisce per dolere, nauseare,
tagliare, radere, stridere,
a dar voglia di urlare, saltare, restare per terra, uscire
fuori da tutte le case, da tutte le logiche
e da tutte le pensiline,
e andare a essere selvaggi verso la morte fra alberi e oblii,
fra cadute, e pericoli e assenza del domani,
e tutto ciò dovrebbe essere un’altra cosa
più vicina a ciò che penso,
a ciò che penso o sento, che non so nemmeno
cosa sia, oh vita.
Fernando Pessoa
Filed under: Poesia | Tagged: alberi, cadute, case, domani, esperienza, mistero, navi, oblii, occhi, pensiline, pericoli, poppa, Porto dentro il mio cuore, rumori, Terra, vita |
Pessoa, ha fatto un’ analisi vera e superba, per esprimire il mondo e le cose. Nessuno oggetto terreno, può gratificare l’ animo umano.
L’ uomo non è una istanza terrena, ma un’ istanza divina, cerca sulla terra questo archetipo sovrasensibile.
LO CERCA, MA NON SA DI CERCARLO. LA SUA VERA STORIA E’ OLTRE L’ INGANNO DELL’ APPARIRE.
La crisi esistenziale, la crisi economica, la crisi sociale, la crisi di tutto, chiedono all’ animo umano di risorgere da questo continuo dolore, da questa continua flagellazione, per tornare esperienza divina.
Lo spirito è la risoluzione di tutti i mali, nessuno escluso. La mancanza di questo appoggio, ci dà quello che descrive, il grande Pessoa.
Però, noi rifiutiamo, questo archetipo vincente, in quanto, dentro, chiamiamolo, come vogliamo, si cela il vero ostacolatore, della nostra libertà.
L’ uomo è in guerra serrata, dalla mattina, alla sera, col proprio incoscio. Esso insidia e disturba l’ uomo, senza sosta. Non bisogna paventarlo.
Il coraggio è la forza che vince l’ inganno umano e l’ ostacolatore.
L’ ostacolatore è un vigliacco.
Professore, a Pasqua sarò serio….. , credimi, ahahaha.
Ti aguro una giornata con i fiori e che possano discutere al tuo stanco, mapur forte cuore.. Gabriè, il tuo cuore è il segreto occulto della tua vittoria, sulla terra.
In esso è la sede dell’ Invulnerabile.
Un abbraccio solare, ma senza fiocchi di neve…. ., visto il disastro.
Bea ritorna sul blog; tu sei una delle anime più potenti, di questa casa. Tutti, ti cercano… .Un bacio.
Credo che Pessoa voglia tradurre in “- ismo ” , “il nodo” della felicità.
Come in quest’altra lirica:
“Cade la pioggia. È notte. Una leggera brezza
subentra al caldo.
Per essere felici tante cose servono.
Un rilucere è migliore
Cos’è la vita? Lo spazio è qualcuno per me.
Sognare di esser solo.
Rilucendo, come chi non ha fine
e, senza volere, s’addolora.
Estesa, lieve, inutile passeggera,
sfiorandomi reca
un’ombra di sogno, sulla cui scia
la mia vita giace.
Barca indelebile nello spazio dell’anima,
luce di candele oltre
l’eterna assenza dell’anelata calma,
faro dell’inutile bene.
Che si vuole, e, se giunge, si disconosce,
che se fosse, sarebbe
il tutto d’averle… E la pioggia aumenta
nella notte ora fredda”
Maria, la sua Anima, il femminile in lui, cerca di “pettinare” quel nodo:
F. Pessoa – Faust
“Amo come l’amore ama.
Non conosco altra ragione di amarti che amarti.
Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo,
se ciò che ti voglio dire è che ti amo?
Non cercare nel mio cuore…
Quando ti parlo, mi duole che tu risponda
a quel che dico e non al mio amore.
Quando l’amore c’è non si fanno discorsi:
si ama e si parla per capirsi.
Posso sentirti dire che mi ami
senza che tu me lo dica, se capisco che mi ami.
Ma tu pronunci parole che hanno senso
e ti dimentichi di me; anche se parli
solo di me, non ti rammenti che io ti amo.
Ah, non chiedermi nulla; piuttosto parlami
in modo tale che, anche se fossi sorda,
ti sentirei solo con il cuore.
Se ti vedo non so chi sono; amo.
se mi manchi…
Ma tu, amore, fai in modo di mancarmi
anche se sei con me, perché chiedi
quando devi amarmi. Se non ami,
mostrati indifferente, o non volermi,
ma tu sei come mai nessuno è stato,
poiché cerchi l’amore per non amare,
e, se mi cerchi, è come se io soltanto fossi
qualcuno per parlarti di chi ami.
Dimmi, perché l’amore ti rattrista?
Ti stanco? Posso stancarti se mi ami?
Nessuno al mondo ha amato come tu ami.
Sento che mi ami, ma che non ami nulla,
e ciò che sento non lo so capire.
Dimmi una sola parola più sentita
di queste parole che, come perdute, tu cerchi,
e trovi solo cenere.
Quando ti vidi, già molto prima io ti avevo amato.
Nell’incontrarti io ti ho ritrovato.
Nacqui per te prima che il mondo fosse.
Mai fu cosa felice o un’ora allegra
che io abbia avuto lungo la mia vita,
che non lo fosse perché ti prevedevo,
perché in essa, tu, futuro, eri,
e con la stessa allegria e ugual piacere
con cui più tardi ti avrei amato. Quando,
bambina, giocavo ad aver marito,
dovevo ancora crescere e non lo sentivo,
quel che mi appagava eri già tu,
e seppi solo dopo, nel vederti,
e compresi meglio il senso,
e il mio passato fu come una strada
illuminata innanzi, quando
i fanali della carrozza girano alla curva
della strada e la notte è tutta umana.
Hai forse un segreto? Confidalo, che io so tutto
di te, se me lo dirai con l’anima.
Potrai dirmelo con parole difficili,
e io capirò solo perché ti amo.
se il tuo segreto è triste, con te
piangerò finché non lo dimenticherai.
E se non puoi dirlo, dimmi che mi ami,
e io capirò senza volere il tuo segreto.
Quando ero una bambina, sento
che già oggi ti amavo, ma da lontano,
come si possono vedere le cose da lontano
ed essere felici solo nel pensare
ad arrivare dove ancora non si arriva.
Amore, dimmi una cosa affinché ti avverta!”
chissà cosa intendono per Vita i tecnocrati europei, quelli che vogliamo raddrizzare la schiena all’Europa.
Solo profitto, speculazione, senza curarsi della violenza che stanno facendo a degli uomini e alla natura. Oggi Uccidono la Grecia, culla della nostra civiltà, per …. cosa, non capisco. Ma quello che abbiamo dentro il cuore non conta niente per questi adoratori della materia senza luce?
Caro Matteo, le immagini che ci giungono dalla Grecia ci fanno pensare molto… Un abbraccio, sperando che la luce della saggezza non ci abbandoni del tutto.
Caro Gabriele,
nell’ ultimo periodo avverto in te un pò di tristezza, una lieve ombra, una foschia che non fa veder lontano..(un disagio che può diventar crepaccio) (sono solo sensazioni e quindi posso anche sbagliarmi…)però nel dubbio ti dedico questo,su col morale( posso sbagliarmi non so…però una nota più leggera per te….
Di lontano
un nulla
silenzio tacciono le ombre
nel’l oscura fessura
un brillio
di luci
un luccicare
d’ anime
un andare e venire di sogni
di là
al di là
del velo
si rincorrono
splendori
al dilà
del velo
io vedo brillare
un coro di voci
e sospirare
gioiose
anime
candide
là attraversando il nero
le orme più chiame conducono
al dilà
fra l’ orizzonte e il cielo
e in quel cuore
racchiuso nell’ oblio del tempo
sta nascendo
or
ora
un raggio
raggio si sole
e speranza
che rincuora di vivaci voci e cuori
di rosse pennellate
e d’ immensità tinge ovunque
dappertutto
anche
quel cuore triste
lasciato riposare
sopra
i passi dal tempo sbiaditi
ora la luce si espande
nell’ intero Universo.
Sta nascendo un
raggio di sole
per te!!!
By Mel
(Raggio di sole per te)
anche per chi magari è di un tono più basso…
Un sorriso a tutti voi….
ciao!!!!
🙂
Semi sono sbagliata meglio così..
questo post è perfetto.
così..
grazie, Inno, Val, Matteo, Gabriele e Mel
una grande tristezza ha circondato il mio cuore, perchè è di tristezza che sembra fatta la realtà di cui ci impongono la visione, oggi i massmediatici.
ed in questa realtà, sentire la propria luce interiore, così importante per illuminare il cammino nostro . Grazie MatTeo..
dove si perdono le calde affettuosità, oggi, in una realtà dove si è abituati ed educati all’idea di ‘usare’..?
niente è utile se non ‘CI’ è utile?
adornare il cuore la mente e l’anima…come un’unica fragranza dello Spirito sembra scolpire nella pietra della montagna un sentiero
nella seconda parte “è una lagna” , così penso, come in questo filmato, che ,se vuoi un a cosa la puoi prendere come diceva Einsten l’autocommiserazione non aiuta.
Sembra facile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Comunque BUONA GIORNATA a Le Prof , buone cose, a tutti , me compresa!
ciao Valeria
patrizia
Buona giornata, Patrizia. Ti abbraccio forte.
Carissimo Innominato,
….sono di nuovo quà…hai visto, mai dire mai!!!
….grazie per tutte le affettuose parole che hai avuto per me anche in questo periodo in cui sono stata assente, dal blog, dalla posta e da tante altre cose…..
sono qui e lasciati dire che sei davvero un caro amico….
Ti abbraccio con tanto affetto.
Struggente, come sempre, il caro Pessoa!
Gabriele non ho più avuto risposta…
Scusami, mi ero un po’ perso. Ti ringrazio per il tuo interesse e per la lirica che mi hai inviato. Capita, in alcuni periodi, di essere più stanchi del solito, ma non c’è niente di drammatico dietro. Un abbraccio.
WWW BEATRICE!!!
per festeggiare il ritorno di Beatrice 😉