Dall’ampia ansia dell’alba
Svelata alberatura.
Dolorosi risvegli.
Foglie, sorelle foglie,
Vi ascolto nel lamento.
Autunni,
Moribonde dolcezze.
O gioventù,
Passata è appena l’ora del distacco.
Cieli alti della gioventù,
Libero slancio.
E già sono deserto.
Preso in questa curva malinconia.
Ma la notte sperde le lontananze.
Oceanici silenzi,
Astrali nidi d’illusione,
O notte.
Giuseppe Ungaretti
Filed under: Poesia | Tagged: alba, ansia, curva, deserto, distacco, foglie, gioventù, Giuseppe Ungaretti, lontananze, malinconia, notte, O notte, ora |
“Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto ke io abiterò in 1 di esse, visto ke riderò in 1 di esse, allora sarà x te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo delle stelle ke sanno ridere.”
E rise ancora.
“E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avemi conosciuto.”
Piccolo Principe
Che la notte porti ristoro e consolazione
ad ognuno di noi
Proprio là prima che il sole ci svegli
dorme segreta la notte
che veglia
sbuffa baruffa
e sogna
ed ha già acceso un lumino nel
cuore di ogni uomo
e quando guarderai
il manto notturno
potrai vedere tutte quelle luci risplendere
nel cuore di ogni uomo
Quando ti sarai stufato di contarle
la notte col suo sogno
quieto
coglierà per
te un fiore di pace.
Al mattino al tuo dolce risveglio
sul cuscino
un raggio di luna
accenderà ancora
di nuovo
l’ Anima.
by Mel
Avev scritto una poesia ma poi il computer si è spento e l ho persa, questa riportata è un collage della mia memoria di quella che era una poesia, spero anche se “rincollata a caso” si trasmetta il concetto…
Buongiorno, Gabriele carissimo!Un abbraccio grande come il Mondo… 😉
Per sciogliere quei “nidi” di illusione…:
dopo la tazza di cioccolata calda della nonna, cercare di non rimandare a domani tutto ciò che può essere fatto oggi. Per esempio dare un bacio, raccogliere le uova, mungere la mucca, parlare con il vicino che non ti ha capito, restare in silenzio ad aspettare una sua reazione per “cementare” un rapporto, pagare le tasse, conservare le ricevute che attestano che sono state pagate, altrimenti può succedere che si debbano pagare due volte e allora…
L’esercizio giornaliero di rapportare la propria energia fisica ad un reale problema, forse non aiuta a risolverlo del tutto, ma non diventa più grande delle nostre possibilità di poterlo affrontare e quindi della stima che abbiamo di noi.
La vecchiaia, in fondo, è soltanto la perfezione della forma. E’ approdo al Sè. Scusate se è poco.
Buon Giorno Carissimo Prof. Gabriele 😀
Nell’oblio dei sensi e nella sospesa dormiente finalmente azzittita mente, più volte, in ogni santa notte l’anima e la sua divina coscienza, spezzano le catene che le ancorano e le trattengono nel guscio materiale di una realtà illusoria, ma anche necessaria, aprono le porte infra dimensionali di quella conchiglia biologica per ritornare e per rigenerarsi, là dove arriva l’affine conosciuta raggiunta luce o tenebra.
Buongiorno Raffaele
Buongiorno Luigi 🙂
I poeti lavorano di notte
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere iddio
ma i poeti nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
Poesia di Alda Merini
Nel silenzio interiore
possa
una luce
ridestere
ciò
che era assopito
da secoli
e nel lavorare notturno
la quiete
del vivere
ridesti
il bacio
della creazione
by Mel
E gli alberi e la notte
Non si muovono più
Se non da nidi.
(Silenzio Stellato)
Ungaretti
Malì-Mel!!!
Un bacio anche a te.
Carissimo Professore, cosa aggiungere… un abbraccio a lei, nel momento in cui ogni parola in ogni sua forma espressiva diventa insensata, vuota… senza colori se non In Quel TAO. Quindi ancora n’abbraccio di cuore capace di ciò che altro/a non Può!!! Ciao Paolo!
un delicato abbraccio alle tue parole, caro giuseppe
Il corpo Comunica
non è insensata materia
in questo nostro piano
sue le capacità conduttrice
dei sentimenti quando altro nulla può
una stretta di mano, un abbraccio…
Fare l’amore con AMORE…
Esser Poesia che S’esprime Pienamente
Tutto il resto mette a tacere, nel silenzio
la mente, e la sua ragion d’esser.
Nulla teme la ragione, quando guidata D’AMORE…
Troppo spesso si cerca d’aver ragione quella ragione non dell’Amore, e a prestare ascolto, si noti che nulla di benessere porta in noi, eppur perseveriamo come stupidi che battono la propria testa contro cemento armato… attendendo che sia lo stesso a rompersi.
……………………………………………(1988)
Amo, il non sapere cosa sia
L’amore, la sua natura!
Quei profumi al mattino-
(albore)…,del pane appena
Sfornato! Quel attimo che
Si E’, senza sapere né
Domandar di nulla!
Quel parto fatto di secondi
eterni, quella luce che non
Acceca, rendendosi ombra!
Amo, quei colori misti…
Ma, cosi riconoscibili uno per
Uno dei tramonti, delle aurore!
Le loro carezze soffiate,
della prima, Estate!!
Dopo il pianto a dirotto
e il buio senza spiragli
di luce
La tristezza profonda e sconfinata
Quando tutto il dolore è uscito
dagli occhi
e dal corpo
e si rimane completamente
vuoti
E’ lì che succede
quel quid
che non ti aspetti
capisci non è finita
E questo pensiero ti torna più volte in mente
prima di rado
poi durante il giorno
poi prima di dormire
e poi
anche quando ti svegli
Ecco è l’ alba
e quid
dentro
di te è mutato
vedi sorgere
il giorno
e le speranze
dipingono
d’ oro
quelle pareti
quei raggi
che entrano
furtivi
dalla tua finestra
Ma forse quei raggi
non se sono mai andati
sono sempre stati lì
Eri tu
che non li vedevi
non t’ accorgevi
che sono sempre stati
lì…
(Aurora
by Mel)
^^^
Ri-sorgere
ecco il sole sta appena sorgendo
lo intravedo
E’ sorto!!!!
♫ ♫ ♫
LA NOTTE BELLA
da L’ALLEGRIA – IL PORTO SEPOLTO
Quale canto s’è levato stanotte
che intesse
di cristallina eco del cuore
le stelle
Quale festa sorgiva
di cuore a nozze
Sono stato
uno stagno di buio
Ora mordo
come un bambino la mammella
lo spazio
Ora sono ubriaco
d’universo
ungaretti
L’avevo già postata qualche mese indietro (ricevendo anche il plauso di Gabriele) ma adesso devo ripostarla per forza… si parla della notte….
LA NOTTE
T’amo notte adorata,
che il muschio sulle tegole carezzi,
che pace doni, ed anche il tuo ristoro,
ai rondoni che cheti se ne stanno
negli anfratti dei muri
sonnecchiando.
La luna, con i suoi raggi tremolanti
pigramente s’adagia
e lieve sfiora,
col suo pallore una panchina stanca;
poi lieve s’intrufola e carezza,
tra i cartoni e gli stracci colorati,
un vecchio vagabondo
che russa goffo e s’agita sbruffando
sognando vigne e vini spumeggianti.
T’amo notte silente,
rotta a tratti dal rapido battito dell’ali
e dal singhiozzo stridulo e stridente
dei pipistrelli in volo
che frusciano per l’aria risvegliando
ansie represse e antiche tenerezze.
T’amo notte cangiante
che sfumi il bianco e il nero
per le piazze,
che all’acqua d’una fonte dai colore
e pennelli di luce
i vecchi quartieri addormentati
e le rotaie silenti dei tranvai.
T’amo pia notte,
amo la cappa folta
della tua ombra,
che fuliggine regala ed il mistero,
che risveglia nel petto rimembranze
ed agita tremori antichi e mai riposti.
E mentre filtra dal bosco
un lieve lucignolo che ondeggia
tra i rami radi delle acacie spoglie,
quella pace ritrovo
ch’era spersa
su una spiaggia battuta dai marosi,
che con affanno invano io ricercai
per strade brulle, per sentieri impervi,
e che paziente invece se ne stava
cullata tra i rami dei castagni:
ché la felicità perduta
poi ritrovi
nelle piccole cose del creato
e nel silenzio della sua natura
che la serenità e la pace ti regala.
Santoro Salvatore Armando
(Boccheggiano 12/12/2004 15.34)
LA NOTTE E’ SCESA
Ormai la notte è scesa,
l’ho scorta col vestito bianco
confusa nella nebbia della sera
sparir nella fuliggine che impera.
Difficile per me poter capire
quando l’amor inizia e poi finisce
le regole da altri sono scritte
il resto poi per te son arie fritte.
Ognuno si cucina nei suoi drammi
vede lontano l’ondeggiar del mare
si chiede cosa serva poi l’amore
se alla fine genera dolore.
Ma chi nel cuore ha solo sentimento
nota anche le lacrime degli altri,
pochi guardano fuori dalla stanza
per veder se nei cuori c’è speranza.
………………………………………
Molta gente spesso sta a guardare
coloro che sembra stian ridendo
li osservano sereni passeggiare
ma non sanno se quelli stan soffrendo.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 11.10.2010 – 23.23)
NOTTI DI PUGLIA
Il sole dentro il mare s’è tuffato
privo di spruzzi e senza mormorare
prima di rosso il cielo ha colorato
per non dovere al buio poi restare.
Depresso dal Vereto ho riguardato
una finestra che non vuol brillare,
ormai resto col cuore desolato
deluso perché lei non sa più amare.
Soffice il bianco tra gli ulivi impera
un cane si lamenta alla catena
ed il chicchirichì d’un gallo a sera
nel cuore scava triste la mia pena.
L’ultimo canto sembra una preghiera
che scivola indolente sulla rena
d’una spiaggia pietrosa e desolata
che non accetta d’esser carezzata.
Sorride in cielo splendida la luna
non brilla per chi è privo di fortuna.
T’ho amata forse in modo scellerato
e un prezzo doloroso ho già pagato.
Ma in cuore ho conservato col dolore
un impulso che più non chiamo amore.
Penso fosse libidine e mania
ed il tramonto li ha portati via.
Di tanto affetto resta sol la traccia
d’un sole fiacco che si spegne in faccia.
Salvatore Armando Santoro
(Donnas 20.12.2011 – 15.21)
NOTTE D’AGOSTO
Notte d’agosto mi riporti in mente
l’ultima estate senza sentimento
ormai nel cuore non mi resta niente
solo quel poggio privo anche di vento
e qualche solitaria passeggiata
abbracciati nel buio della marina
soli su qualche spiaggia inanimata
la pelle inumidita dalla brina.
Ti scorgo sul bianco della sabbia
su quell’asciugamano azzurro-rosso
provo tanto rancore, molta rabbia,
tutto l’affetto dal mio cuore hai smosso.
Fuggito sono ormai dalla tua gabbia
in prigione tornare più non posso.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 22.11.2010 – 2,58)
NOTTE AD INSTANBUL
Mi perdo per le tue strade
dove filtra lieve la differenza
tra occidente ed oriente!
Roma è alle porte
e Napoli è sorella.
Usi e costumi antichi
incrociano gli sguardi
nelle vetrine invitanti
di mercanzie che il musulmano disdegna.
Io volteggio
nei vicoli del centro storico
di questa metropoli
che la storia ha segnato.
M’aggiro in cerca d’un signore
che l’animo ha rubato
ad una insegnante
che m’adula
e menzognera mi parla d’affetto.
Un amore che non conosce
perché non ricambiato e impossibile.
Ora la notte scende
e oscura le vetrine
che hanno spento i lumi
e cela le ingannevoli
offerte di sentimenti
che non sono stati colti
e giacciono invenduti.
Santoro Salvatore Armando
(Boccheggiano 12/10/2007 10.35)
😀 zoppicando con passi incerti, in qualche modo ci provo….. (sono graditi soprattutto i fischi di ogni grandezza e di ogni misura) 😀
Quando soffia impetuoso il vento dell’anima mia
sono le ceneri di mille nascenti radiosi soli che nel vuoto di domani sarà nuda materia. (che bella strana cosa) 😀
S’agita l’onda anomala e travolgente del mio più piccolo pensiero
e irrompe allora lo spirito del mio immortale guerriero. (è assai vera)
Achille, Eraclito e tanti m’appare nel sogno come se fossi li con loro insieme c’è anche lo spirito benigno. (ed insieme vissero contenti e felici) 😀
Per quanti muraglie potrà incontrare, nessun confine potrà mai ostacolare il cammino della mia anima immortale. (tanto, tutto è illusione) 😀
In questa delirante divina bizzarra follia d’esilaranti puerile versi di piccola poesia, si bagnano le tessute sottili pagine ti tanti miei respiri. (circa 5 minuti e poi mi passa) 😀
Piango ai versi tinteggianti di bocche che vagheggiano nell’oscura tenebrosa ingrottata mangiatrice d’ogni cosa. Sospiri teatrali, son maschere di ogni colore che parlano in un silenzio quasi spettrale… (questa è veramente brutta) 😀
Ride la mia mente per questa assai misera poesia che come una luna rinasce in una notte di divina follia. (forse cercando la giusta vena, dopo mille punture troverò la linfa di quella giusta iniziale poesia) 😀
Gabriele, hai sempre una marcia in più! e io la seguo!
Bravo; Sublimi scelte, Grazie! 🙂
Grazie, Dolo. Baci e baci
Chi odo? Chi odo la notte partorire? Chiodo?…
Oh papà, oh papà
la vena giusta era quella di prima:
dalle più aria
e vedrai che ti odi meglio. 😀
Ciao Cara Valeria, 😀
Sinceramente, essendo assai duro di comprendonio, ti prego di darmi lumi ed anche una dritta, prima che mi faccio mille inutili buchi per trovare la vena giusta. 😀
Carissime e carissimi amici,
il nostro blog è tornato in vita. Purtroppo c’è stato un problema legato al dominio, e dal fraintendimento che ne è sorto attualmente abbiamo rimediato tornando al dominio di wordpress. Quindi, per ora, l’indirizzo da usare è il seguente:
https://gabrielelaporta.wordpress.com/
Mi raccomando, diffondete a tutti gli amici la variazione. Grazie e scusate ancora!
Carissima,
il nostro blog è tornato in vita. Purtroppo c’è stato un problema legato al dominio, e dal fraintendimento che ne è sorto attualmente abbiamo rimediato tornando al dominio di wordpress. Quindi, per ora, l’indirizzo da usare è il seguente:
https://gabrielelaporta.wordpress.com/
Mi raccomando, diffondete a tutti gli amici la variazione. Grazie e scusate ancora!