“[…] Mia madre si sentì smarrita. “Il peggio – disse – è che ha smesso di studiare legge dopo tanti sacrifici che abbiamo fatto per sostenerlo”. Il dottore, al contrario, la ritenne una prova splendida di una vocazione travolgente: l’unica forza capace di contendere i suoi diritti all’amore. E in particolare la vocazione artistica, la più misteriosa di tutte, alla quale si consacra la vita intera senza aspettarsene nulla. “E’ una cosa che si ha dentro fin dalla nascita e contrariarla è la cosa peggiore per la salute”, disse lui. E terminò con un affascinante sorriso da massone irredimibile: “Proprio come la vocazione del prete”. Rimasi allucinato dal modo in cui aveva spiegato quello che io non ero mai riuscito a spiegare. Anche mia madre dovette pensarla così, perché mi contemplò con un silenzio lento, e si arrese alla sua sorte […m]”.
Gabriel Garcia Marquez
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Bella… condivido…
Saluti
un grande talento, che dire.
“Il nostro errore più grande è quello di cercare di destare in ciascuno proprio quelle virtù che non possiede trascurando di coltivare quelle che ha” (M. Yourcenar)
[…] “Mari dove si può vogare, sorgenti dove si può bere;
frumento e vino misti al banchetto rituale;
alibi del sonno, dolce cavità nera;
inseparabile terra offerta a tutti i nostri passi… […]
(da “Hospes comesque” di M. Yourcenar)
🙂
…è proprio quando sei integralmente pienamente e totalmente te stesso ….che nessuno ti capisce !!!! 😀 …perchè la vita è fatta di piccole cose consuetudini dell’umanità, tra le quali una vita gioiosa. ..per alcuni è bello e giusto provare gioia soltanto i giorni di festa (è consentita… :-)) e tristezza nei funerali (obbligatoria… :-()
io penso che l’arricchimento più grande sia comprendere nel dolore e nella gioia la grandezza di questi sentimenti… ma già… è scontato che essere tristi la domenica è normalità solo per chi ha la forza di ascoltare la propria gioia interna … insomma la vera grandezza della vita è essere consapevoli dei propri sentimenti ed esprimerli con classe in un modo personalissimo che darà voce pure alla forza dei sentimenti e delle emozioni positive di altri per i quali a volte esprimerli non è facile …ecco dove nasce l’arte …la vita di ognuno è comunque la più grande opera d’arte ..infinita.
Ciao, Val,
leggo da un compendio telematico di medicina cinese che il Luo è qualcosa simile ad un meridiano che connette diverse parti del corpo .. interessante…baci baci
Cara Tea,
penso che, quando ci riconosciamo nella gioia e nel dolore di qualcuno che cammina al nostro fianco, vuol dire che cominciamo ad aprirci all’Altro, che siamo pronti ad accoglierlo, ad ascoltarlo: lo scopo dell’Arte è anche questo.
Poi si potrà pure gioire e addolorarsi insieme, nel giorno di domenica, oppure ad un funerale: l’empatia richiede sicuramente di imparare a ballare una bachata… 😀 Il ballo aiuta!
Un abbraccio
P.S. A proposito di Luo: davvero interessante! …