Tu non m’aspetti più col cuor vile
dell’orologio. Non mi importa se apri
o fissi lo squallore: restano ore
irte, brulle, con battito di foglie
improvvise sui vetri della tua
Finestra, alta su due strade di nuvole.
Mi resta la lentezza di un sorriso,
il cielo buio d’una veste, il velluto
colore ruggine avvolto ai capelli
e sciolto sulle spalle e quel tuo volto
affondato in un’acqua appena mossa.
Colpi di foglie ruvide di giallo,
uccelli di fuliggine. Altre foglie
ora screpolano i rami e già scattano
aggrovigliate: il falso e vero verde
dell’aprile, quel ghigno scatenato
del certo fiorire. E tu non fiorisci
non metti giorni né sogni che salgano
dal nostro al di là, non hai più i tuoi occhi
infantili, non hai più mani tenere
per cercare il mio viso che mi sfugge?
resta il pudore di scrivere versi
di diario o di gettare un urlo ai vuoti
o nel cuore incredibile che lotta
ancora con il suo tempo scosceso.
Salvatore Quasimodo
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LA POESIA CHE HAI PROPOSTO E’ STATA SCRITTA DA QUASIMODO NEL PERIODO DELLA SUA CRISI ESISTENZIALE QUANDO IL BENESSERE SI AFFACCIAVA IN ITALIA E LA RETORICA POST-RESISTENZA IMPERAVA.
PENSO CHE SE QUASIMODO AVESSE AVUTO L’OCCASIONE DI LEGGERE ANCHE LA MIA POESIA SCRITTA NEL 198E SICURAMENTE NON SAREBBE RIMASTO INDIFFERENTE. E TU, CARO GABRIELE?
MEZZOGIORNO
Attorno a te il silenzio,
mentre una bolgia di rumori
ti avvolge.
Le tue piaghe sanguinano sempre più,
mentre i monti si sfasciano,
sprofondano a valle,
e i tuoi villaggi si sgretolano
per i terremoti.
Rovine intorno a te e silenzio;
silenzio rotto dal riso della gente
e dall’indifferenza
intorno alle tue valigie di cartone.
Mentre le Casse non bastano mai,
diventano “abissi per il Mezzogiorno”,
ed i villaggi si svuotano
delle forze migliori,
si trasformano in tombe di vecchi,
nidi di bambini,
uomini precocemente cresciuti,
e pronti a spiccare il volo,
sale d’attesa di vedove bianche
senza sesso.
Appare anche oziosa
la visita d’un Presidente,
attorniato da becchini di stato
in livrea nera,
dal viso mesto ma dal cuore d’avvoltoio,
pronti a scarnare ogni nuovo cadavere
d’investimento.
Piango con Levi su questo mondo
senza più storia e Stato,
dove l’antica civiltà
è un simulacro
che onora solo la morte.
Santoro Salvatore Armando
(Aosta 3.1.1982)
Pubblicata su “La Vallée Notizie” di Aosta nel 1983
Come sempre commetto qualche errore nello scrivere per la mia indolenza e pigrizia nel rileggere quel che scrivo. L’anno in cui ho scritto “Mezzogiorno” era il 1982 (ma tanto in calce alla poesia vi è anche mese e giorno).
La visita del Presidente si riferisce a quella che Fanfani fece in Calabria all’inizio degli anni ’60 dopo il varo del primo governo di centro-sinistra.
L’anno in cui la Cassa del Mezzogiorno aveva cominciato lo spreco dei fondi per il Sud destinato poi a non decollare mai.
In quell’occasione si denunciò il pellegrinaggio delle mucche da una azienda agricola (fantasma) all’altra per dimiostrare che il sud finalmente si muvoveva e progrediva.
Ma Fanfani non aveva contrassegnato le mucche e non poteva accorgersi se fossero sempre le stesse.
Si ripeteva così drammaticamente la stessa sceneggiata del periodo fascista quando Mussolini visitava gli aereporti militari italiani e si ventilava che molti degli aerei esposti erano già stati esposti negli aeroporti precedentemente visitati dal Duce!
caro proffi,
ho un’attimo per chiederle una cosa poi devo richiamare all’ordine tutte le mie sinapsi e portarle a focalizzare sul lavoro che mi sta impegnando molto.
Si tratta di questo famoso “verde”
allora,
io ho fatto diversi sogni diciamo i sogni più meravigliosi
incontravo quello che è il mio Sè
sempre in forma di spiritualità gioiose all’estremo
potrei definirle,
La caratteristica di tutti questi sogni è stata sempre il colore verde
Un prato verdissimo per esempio, ma di un verde MAI visto (sulla terra)
io ora non ho molto tempo di leggere nè di approfondire,
perciò lo chiedo a lei in breve se si tratta quindi del Sè superiore.
In effetti non è dissimile da qualcosa che mi ricorda “il Cristo” in effetti ho la sensazione (forse l’ho letta da qualche parte ma in genere cerco di ricordarmi le mie fonti per distinguerle dai miei ragionamenti successivi, ma certo si può arrivare a pensare le stesse cose di qualcun’altro anche se non le si è mai lette)
Questa “persona” ha sempre degli occhi bellissimi e straordinari, non è sempre un’essere umano nella forma e mi porta un senso di beatitudine estrema. di gioia senza paragoni.
E ha sempre un simbolo da porgermi una volta fu un fiore di cristallo a cinque petali che se non ricordo male aveva qualcosa di rosso come un rubino.(ho conservato l’appunto di tutto il sogno non è che non me lo ricordi nell’essenziale si, nei particolari dovrei riprendere i miei appunti ed ora non ho tempo)
Un fiore “fragile” mi disse quest’essere, porgendomelo.
Un’altra volta fu un dio vero e proprio, mi disse il suo nome, poi il resto del sogno corrisponde ad una cerimonia indù, il prato verdissimo, l’acqua la gioia…
Insomma che è sto verde??? Scusi tanto la mia ignoranza, ma comunque preferirei me lo dicesse lei.Mi farebbe più piacere.Che andarmelo a leggere, anzi mi consigli un libro, in ogni modo se desidera, anche se a volte preferisco non leggere perchè questo verde non diventi un’analisi di qualcosa in me che desidera rimanere mistico e non misticanza , non verdure da minestrone, ma il minestrone inteso come luogo del divino.
Ove davvero si incontra qualcuno che se non ha la faccia di Dio beh’ gli somiglia parecchio anzi è ciò che di divino io so, come (io) essere umano.E’ già abbastanza per essere felici di essere umani incontrare il divino e se pure fosse una (mia) concezione beh’ avere una tale concezione sia/è divina in sè…………………….. (?)
(l’induismo è stata sempre la religione che mi ha meno interessata di cui assolutamente non so niente, l’ho scoperta dopo aver fatto quel sogno, e penso che il divino sia sempre più in là di noi “apposta” per non essere chiuso in un dogma o in un’aspettativa sempre un passo più in là, per farci crescere, per sorprenderci, una pianta non crescerebbe mai (ancora il “verde”) se non avesse in sè la concezione della luce)
l’amore è la vera manifestazione del divino,
amore è anche….. accettare che un’altro abbia una concezione diversa dell’amore
l’odio invece è una manifestazione dell’odio
(è per questo che “l’odio” non può che -non tollerare- il bene)
buona giornata a tutti
In questa lirica, Quasimodo sembra mettere a confronto:
il Tempo “vile” di Hybris, scandito dall’orologio, razionale;
il Tempo “scosceso” del cuore “incredibile” del Poeta che lotta…
Nel primo caso “toccare abissi a dismisura rende umani”; nel secondo caso “seguire moti ondosi di mistero” è tentativo di colmare “una distanza” che è solo presenza”. E quell’urlo trova un confine nella parola “inafferrabile”, come “un viso che sfugge”, ma che, trasfigurando il dolore in arte, trova il senso del suo alto compito…
Per contrasto e analogia con questa di Quasimodo, condivido con voi Maria Allo (che abbraccio con affetto!)
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Hybris
Questo gusto amaro di perdersi
in erranti vicoli
e deserti in fuga
questa lava incandescente
che brucia ipocrite ironie
polifonica e cangiante
scorre interminabile
su silenzio di pietra
e sa di spine
sui crinali ispidi
sempre in fieri
trasuda sensi di rami bruciati
Toccare abissi a dismisura
rende umani
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Senza voce
freme dentro un urlo
che non trova confine
al suo pianto
inafferrabile la parola
è marchio di stasimi nudi
margini stanchi
non lasciano requie di rilievo
a moti ondosi di mistero
ma s’annidano lenti
in cerca del mare
mare d’Aprile scintillante
in attesa di sole cocente
In mezzo al tumulto
vive di nubi imperiose
a una distanza che è solo presenza
con la sua voce incolmabile
cerchio dentro il mondo
il poeta
…Associo questa di Quasimodo anche ad una lirica di Cocteau che anni fa abbiamo condiviso su questo blog:
“Perché vi vantate
di non essere
nella zona
dell’illusione
e di vedere
l’imbroglio
dietro la tenda?”
Jean Cocteau, Oppio
X SALVATORE SANTORO
Ti ringrazio.
(tipo le imbottiture nei reggiseni?? 😉 sembra una quarta ma è una terza scarsa?? e in stato debilitativo??
ITALIA
togli le imbottiture dal reggiseno, sembravi florida , sei smunta.
Ancora un bel tipo però,
si dice così no? Quando non ti possono dire che sei bona ti dicono che sei un tipo.
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Ecco che cosa ci hanno lasciato i precedenti governi
Nilde Iotti
Una megamutanda steccata e rigidissima
Andreotti
Un raddrizzaspalle ortopedico da agganciare alle orecchie.
(perciò qualcosa è andata storta)
Gelmini
Un completo da ginnasta intimo fuchsia
(in realtà voleva creare il Liceo Sessuale)
Santoro
(anche lui è un politico)
Scarpe Adidas con calzini demotivanti alla corsa, meglio starsene in tv.
Santanchè
Una maschera di Bronzo per uso Notturno.
Alessandra M.ni
Colluttorio sciogli lingua extra-forte effetto domino.
Prodi
Un’album fotografico dallo studio di Fede, 200 foto
con la medesima espressione a c. di gallina fatte
perchè particolarmente belle ed interessanti da mandare in onda.
Brunetta
Non riesco a trovarle…
La Russa
Cerotto per tenere aperte le narici e con sparti peli in lega al carbonio in tinta con le macchine acquistate per le gite.Fornite di CD tutti uguali con le imitazioni di Fiorello da far sentire agli amici on e on e on e on reloaded.
Fini
Lacrime vere da versare a Gerusalemme in formato mignon monouso con beccuccio in metallo per gli interstizi del Muro .
Bossi
Fiaschetta Silver plated per grappa celtica per ogni giacca e suo sacchetto di feltro verde impermeabile all’interno in caso di bisogna.
Digipoti….(ma come si chiama??)
Un Cilicio finto di Gomma (che avete capito? E’ un cilicio , quello dei monaci solo che se è finto i chiodi sono in caucciù, fai bella figura e duri di più. CILICIO non capite altro andte su wikipedia è per torturarsi innanzi a Dio.)
Fanfani?
Ebbeh’ la Fanfara però dipingeva benissimo. Creava, diciamo.
altri..vabbene
Emma Bonino
Una confezione di fragole del Pakistan cucite ad una ad una.
(lo so che sto esagerando)
quello strano personaggio biancastro che è il direttore di un giornale credo libero
Un manichino che ti insegue per le scale e tenta di ucciderti
con relativo cappello blù scuro e/o passamontagna a scelta e scaletta per scendere dalla finestra stile babbo natale che se ne và, fornito anche di impronte digitali fittizie possibilmente con una piccolissima falce e martello incisa in miniatura in modo da essere sicuramente identificabile.
Il comico vignettista che fa le bandiere per i rossi:
Tutta la produzione di Altan e alcuni fogli trasparenti.
Il comico vignettista che fa le bandiere per i neri:
Inchiostro di china anni 30/40 fatto in Italia da Seppie italiane vestite da Italiane parlanti Italiano in completo da Giovani Seppie Italiane producenti puro Inchiostro Italiano in un mare Italiano pescate da un Pescatore Italiano vestito da giovane Pescatore italiano con la Tessera dei Pescatori Italiani vivente in una Libera dittatura Italiana.
Un comico vignettista verde celtico:
La spada di excalibur e calze a rete(verdi) e la collezione dell Marvel Comics dei supereroi Thor e compagnia.
(Un ritratto di Gollum con dedica …TeSSSSSoooRROOO)
Un comico vignettista super partes.
Una carriera finita o infinita a seconda degli agganci politici.
(quindi? non era super partes? Allora è Partes in Partes super partes…)
…Spero di non aver scritto niente di sconveniente e contrario alla mia libertà di manifestare con gentilezza le mie preferenze… Questa era la “politica” del blog quando sono entrata; se è cambiato qualcosa vorrei essere avvisata e liberamente decidere se seguire o meno una certa condotta.
Con stima.
Valeria Dell’Anna
” Un urlo ai vuoti”….è l’urlo di essere ascoltati quando si è abbandonati in tutti i sensi. Mi piace confrontarmi in modo diretto.
Buona serata Gabriele, caro amico. Rosa
Se volete faccio un pò di censura ai comm politici che ho fatto..cambio un pò i connotati NO PROBLEM I UNDERSTAND!
Spero almeno vi abbiano fatto ridere…a me fa ridere “la faccia di bronzo ad uso notturno”
Buona Ottima Serata
Mi sta aspettando il cervello fuori, quando sto al computer, si scoccia ed esce!
Viva Mozart!
Ma viva anche NINO ROTA
Niente di meno 100 anni? Cioè i musicisti in realtà, grazie alla loro musica sembrano non esser mai partiti
Qui non ridete Vikingur Olafsson è bravo sono le solite inquadrature bischere e lo sfondo …verde…appunto, in questo caso infelice come non mai…
Now you’re just somebody
that I used to know
. . .
[ ora sei soltanto qualcuno che conoscevo
.
Cara Map, anche i nostri cervelli hanno lo stesso problema. A proposito, dobbiamo proprio andare anche noi. Baciiiii
Cara Map, potrebbe essere uno degli aspetti del sé. Baci baci
Cara Map, va bene Così. Baci
Buona notte, carissima Rosa. Baci baci di vero affetto
Va bene, Fanfani dipingeva bene e scriveva anche degli ottimi libri di economia (era corto come Brunetta, ma non stupido), ma le Orsoline della sua città (Arezzo) non lo potevano soffrire e non si fidavano di lui. Chi mi ha passato la notizia? Sono un poeta ed “i poeti vedono nel buio ed illuminano la notte”.
Se non ci credete avete soltanto da chiedere alle Orsoline. Questa è una notizia da “Porta a Porta” e Bruno Vespa chissà quanto la pagherebbe!
E ricordate sempre che i poeti sono tutti matti! Infatti sognano sempre e mentre sognano sorridono!
Caro Salvatore Armando,
sono convinto delle tue sincere parole, come sono convinto delle mie sincere intuizioni che mi dicono che NON ESISTE UN SOLO POLITICO CHE NON SI SIA MACCHIATO NELL’ANIMA e siccome io guardo solo la luce del cuore, non mi meraviglio più di tanto perché so già che anche chi crediamo sia un grande uomo in effetti è molto di meno della polvere…. Certo ci sono anche le eccezioni, ma sono rari come rari sono i veri iniziati di questo mondo.
RICORDO DI AVERLA INSERITA, MA NON RICORDO SE POI L’HO INVIATA? QUINDI:…. 😉
Sembrerà, strano
Spesso Basta uno
Sguardo.
Se gli occhi seguono
Quello che a loro
Da soli, non è visibile
Guardare, senza
Necessitare di Capire
qual’è il Dipinto…
Se ciò che si guarda…
O, i nostri Occhi?
Sembrerà strano
La Bellezza In uno
Sguardo, senza tanto
Domandare.
In tema con il post, si contempli, per esempio, il fenomeno dell’omonimia per cui parole o persone con uguale scorza, suono e grafia nascondono contenuti, etimologia e significati molto diversi.
“La parola/ qualche cosa che approssima ma non tocca – , è pur sempre l’unico strumento per riconoscere l’essere, nel tentativo tutto umano di riconoscere la sua ombra” (Bettarini, non lo showman ed ex-calciatore)
Cara Valeria, non solo con le parole si può conoscere ciò che ci circonda, ma anche CU CIAURU se me lo permetti è possibile percepire anche a notevole distanze…..
Raffaele, non so cosa sia U CIAURU ma sono d’accordo che anche le parole siano strumenti per percepire a notevole distanza ciò che ci circonda. Ma non l’unico. Mentre sono l’unico strumento per riconoscere l’essere, per identificarlo attraverso il contrasto tra luce ed ombra: le sue umanissime contraddizioni.
Buon Giorno Cara Valeria… 😀
ti racconto una cosetta…. spesso quando dal mio balcone (che è 4 metri da terra), mi fumo una sigaretta, e sotto o nei paraggi c’è la mia amorevole fantastica suocera, Angelina, con tanta benvolenza ed anche preoccupazione mi dice sempre che sapeva e percepiva/sentiva già che io stavo fumando….
Com tu ben sai, il fumo tende a salire e non a scendere…. ma è anche vero che l’essere umano oltre a percepire l’essenza “cu ciauro” con il profumo/odore che è la colorazione vibrazionale caratteristica di ogni cosa,, possiede anche un campo percettivo attraverso l’aura magnetica che a protezione avvolge il corpo biologico….
C’è chi riesce ad estendere questo campo percettivo anche a milioni di km… C’è chi riesce attraverso questo campo percettivo di parlare nella voce del silenzio TELEPATICAMENTE con altri individui o con altri esseri di questo o di altri mondi. Se non l’haio già fatto, Indaga sul MERKABA il fiore della vita e riscropirai tantissi altre cose di quella geometria sacra…
Spesso inconsciamente diciamo di percepire a pelle qualcosa che ci attrae o ci allontana, è un “un sentire ed un vedere con la pelle” E’ VERISSIMO…. bisogna solo capire che siamo immersi in una moltitudine di campi morfogenetici e per un principio di risonanza o di dissonanza possiamo capire sentire e vedere anche senza i normali organi percettivi…. Per questo ho anche detto che se riusciamo attraverso la focalizzazione meditativa che passa per il cuore ad attivare particolari BIOFOTONI, come un cellulare possiamo comunicare con i nostri immensi eterni amori….
Me ne parlava Tea, di quel sentire e vedere con la pelle… La mia pelle che non è quella di chiunque altro e non può essere confusa…
Da tempo mi interrogo sulla qualità della comunicazione con persone che non vedono e non sentono. Naturalmente non parlo degli “gnorri”, ma di chi vive nel buio sin dalla nascita. Penso che un contatto a pelle, con queste persone, sia molto più importante di una “focalizzazione meditativa”: dalla pelle al cuore… Sì!