Il falso e il vero verde

 Tu non m’aspetti più col cuor vile
dell’orologio. Non mi importa se apri
o fissi lo squallore: restano ore
irte, brulle, con battito di foglie
improvvise sui vetri della tua
Finestra, alta su due strade di nuvole.
Mi resta la lentezza di un sorriso,
il cielo buio d’una veste, il velluto
colore ruggine avvolto ai capelli
e sciolto sulle spalle e quel tuo volto
affondato in un’acqua appena mossa.

Colpi di foglie ruvide di giallo,
uccelli di fuliggine. Altre foglie
ora screpolano i rami e già scattano
aggrovigliate: il falso e vero verde
dell’aprile, quel ghigno scatenato
del certo fiorire. E tu non fiorisci
non metti giorni né sogni che salgano
dal nostro al di là, non hai più i tuoi occhi
infantili, non hai più mani tenere
per cercare il mio viso che mi sfugge?
resta il pudore di scrivere versi
di diario o di gettare un urlo ai vuoti
o nel cuore incredibile che lotta
ancora con il suo tempo scosceso.

Salvatore Quasimodo

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33 Risposte

  1. LA POESIA CHE HAI PROPOSTO E’ STATA SCRITTA DA QUASIMODO NEL PERIODO DELLA SUA CRISI ESISTENZIALE QUANDO IL BENESSERE SI AFFACCIAVA IN ITALIA E LA RETORICA POST-RESISTENZA IMPERAVA.
    PENSO CHE SE QUASIMODO AVESSE AVUTO L’OCCASIONE DI LEGGERE ANCHE LA MIA POESIA SCRITTA NEL 198E SICURAMENTE NON SAREBBE RIMASTO INDIFFERENTE. E TU, CARO GABRIELE?

    MEZZOGIORNO

    Attorno a te il silenzio,
    mentre una bolgia di rumori
    ti avvolge.
    Le tue piaghe sanguinano sempre più,
    mentre i monti si sfasciano,
    sprofondano a valle,
    e i tuoi villaggi si sgretolano
    per i terremoti.

    Rovine intorno a te e silenzio;
    silenzio rotto dal riso della gente
    e dall’indifferenza
    intorno alle tue valigie di cartone.

    Mentre le Casse non bastano mai,
    diventano “abissi per il Mezzogiorno”,
    ed i villaggi si svuotano
    delle forze migliori,
    si trasformano in tombe di vecchi,
    nidi di bambini,
    uomini precocemente cresciuti,
    e pronti a spiccare il volo,
    sale d’attesa di vedove bianche
    senza sesso.

    Appare anche oziosa
    la visita d’un Presidente,
    attorniato da becchini di stato
    in livrea nera,
    dal viso mesto ma dal cuore d’avvoltoio,
    pronti a scarnare ogni nuovo cadavere
    d’investimento.

    Piango con Levi su questo mondo
    senza più storia e Stato,
    dove l’antica civiltà
    è un simulacro
    che onora solo la morte.

    Santoro Salvatore Armando
    (Aosta 3.1.1982)

    Pubblicata su “La Vallée Notizie” di Aosta nel 1983

  2. Come sempre commetto qualche errore nello scrivere per la mia indolenza e pigrizia nel rileggere quel che scrivo. L’anno in cui ho scritto “Mezzogiorno” era il 1982 (ma tanto in calce alla poesia vi è anche mese e giorno).

  3. La visita del Presidente si riferisce a quella che Fanfani fece in Calabria all’inizio degli anni ’60 dopo il varo del primo governo di centro-sinistra.
    L’anno in cui la Cassa del Mezzogiorno aveva cominciato lo spreco dei fondi per il Sud destinato poi a non decollare mai.
    In quell’occasione si denunciò il pellegrinaggio delle mucche da una azienda agricola (fantasma) all’altra per dimiostrare che il sud finalmente si muvoveva e progrediva.
    Ma Fanfani non aveva contrassegnato le mucche e non poteva accorgersi se fossero sempre le stesse.
    Si ripeteva così drammaticamente la stessa sceneggiata del periodo fascista quando Mussolini visitava gli aereporti militari italiani e si ventilava che molti degli aerei esposti erano già stati esposti negli aeroporti precedentemente visitati dal Duce!

  4. caro proffi,
    ho un’attimo per chiederle una cosa poi devo richiamare all’ordine tutte le mie sinapsi e portarle a focalizzare sul lavoro che mi sta impegnando molto.

    Si tratta di questo famoso “verde”
    allora,
    io ho fatto diversi sogni diciamo i sogni più meravigliosi
    incontravo quello che è il mio Sè
    sempre in forma di spiritualità gioiose all’estremo
    potrei definirle,
    La caratteristica di tutti questi sogni è stata sempre il colore verde

    Un prato verdissimo per esempio, ma di un verde MAI visto (sulla terra)

    io ora non ho molto tempo di leggere nè di approfondire,
    perciò lo chiedo a lei in breve se si tratta quindi del Sè superiore.

    In effetti non è dissimile da qualcosa che mi ricorda “il Cristo” in effetti ho la sensazione (forse l’ho letta da qualche parte ma in genere cerco di ricordarmi le mie fonti per distinguerle dai miei ragionamenti successivi, ma certo si può arrivare a pensare le stesse cose di qualcun’altro anche se non le si è mai lette)

    Questa “persona” ha sempre degli occhi bellissimi e straordinari, non è sempre un’essere umano nella forma e mi porta un senso di beatitudine estrema. di gioia senza paragoni.
    E ha sempre un simbolo da porgermi una volta fu un fiore di cristallo a cinque petali che se non ricordo male aveva qualcosa di rosso come un rubino.(ho conservato l’appunto di tutto il sogno non è che non me lo ricordi nell’essenziale si, nei particolari dovrei riprendere i miei appunti ed ora non ho tempo)
    Un fiore “fragile” mi disse quest’essere, porgendomelo.

    Un’altra volta fu un dio vero e proprio, mi disse il suo nome, poi il resto del sogno corrisponde ad una cerimonia indù, il prato verdissimo, l’acqua la gioia…

    Insomma che è sto verde??? Scusi tanto la mia ignoranza, ma comunque preferirei me lo dicesse lei.Mi farebbe più piacere.Che andarmelo a leggere, anzi mi consigli un libro, in ogni modo se desidera, anche se a volte preferisco non leggere perchè questo verde non diventi un’analisi di qualcosa in me che desidera rimanere mistico e non misticanza , non verdure da minestrone, ma il minestrone inteso come luogo del divino.
    Ove davvero si incontra qualcuno che se non ha la faccia di Dio beh’ gli somiglia parecchio anzi è ciò che di divino io so, come (io) essere umano.E’ già abbastanza per essere felici di essere umani incontrare il divino e se pure fosse una (mia) concezione beh’ avere una tale concezione sia/è divina in sè…………………….. (?)

  5. (l’induismo è stata sempre la religione che mi ha meno interessata di cui assolutamente non so niente, l’ho scoperta dopo aver fatto quel sogno, e penso che il divino sia sempre più in là di noi “apposta” per non essere chiuso in un dogma o in un’aspettativa sempre un passo più in là, per farci crescere, per sorprenderci, una pianta non crescerebbe mai (ancora il “verde”) se non avesse in sè la concezione della luce)

  6. l’amore è la vera manifestazione del divino,
    amore è anche….. accettare che un’altro abbia una concezione diversa dell’amore
    l’odio invece è una manifestazione dell’odio

    (è per questo che “l’odio” non può che -non tollerare- il bene)

  7. buona giornata a tutti

  8. In questa lirica, Quasimodo sembra mettere a confronto:
    il Tempo “vile” di Hybris, scandito dall’orologio, razionale;
    il Tempo “scosceso” del cuore “incredibile” del Poeta che lotta…

    Nel primo caso “toccare abissi a dismisura rende umani”; nel secondo caso “seguire moti ondosi di mistero” è tentativo di colmare “una distanza” che è solo presenza”. E quell’urlo trova un confine nella parola “inafferrabile”, come “un viso che sfugge”, ma che, trasfigurando il dolore in arte, trova il senso del suo alto compito…

    Per contrasto e analogia con questa di Quasimodo, condivido con voi Maria Allo (che abbraccio con affetto!)
    —————————————————————————————–
    Hybris

    Questo gusto amaro di perdersi
    in erranti vicoli
    e deserti in fuga
    questa lava incandescente
    che brucia ipocrite ironie
    polifonica e cangiante
    scorre interminabile
    su silenzio di pietra
    e sa di spine
    sui crinali ispidi
    sempre in fieri
    trasuda sensi di rami bruciati
    Toccare abissi a dismisura
    rende umani

    —————————————————————————————–

    Senza voce

    freme dentro un urlo
    che non trova confine
    al suo pianto
    inafferrabile la parola
    è marchio di stasimi nudi
    margini stanchi
    non lasciano requie di rilievo
    a moti ondosi di mistero
    ma s’annidano lenti
    in cerca del mare
    mare d’Aprile scintillante
    in attesa di sole cocente
    In mezzo al tumulto
    vive di nubi imperiose
    a una distanza che è solo presenza
    con la sua voce incolmabile
    cerchio dentro il mondo
    il poeta

  9. …Associo questa di Quasimodo anche ad una lirica di Cocteau che anni fa abbiamo condiviso su questo blog:

    “Perché vi vantate
    di non essere
    nella zona
    dell’illusione
    e di vedere
    l’imbroglio
    dietro la tenda?”

    Jean Cocteau, Oppio

  10. X SALVATORE SANTORO

    Ti ringrazio.

  11. (tipo le imbottiture nei reggiseni?? 😉 sembra una quarta ma è una terza scarsa?? e in stato debilitativo??

    ITALIA
    togli le imbottiture dal reggiseno, sembravi florida , sei smunta.

    Ancora un bel tipo però,

    si dice così no? Quando non ti possono dire che sei bona ti dicono che sei un tipo.
    ————————————————————————-

    Ecco che cosa ci hanno lasciato i precedenti governi

    Nilde Iotti

    Una megamutanda steccata e rigidissima

    Andreotti

    Un raddrizzaspalle ortopedico da agganciare alle orecchie.
    (perciò qualcosa è andata storta)

    Gelmini

    Un completo da ginnasta intimo fuchsia
    (in realtà voleva creare il Liceo Sessuale)

    Santoro

    (anche lui è un politico)
    Scarpe Adidas con calzini demotivanti alla corsa, meglio starsene in tv.

    Santanchè

    Una maschera di Bronzo per uso Notturno.

    Alessandra M.ni

    Colluttorio sciogli lingua extra-forte effetto domino.

    Prodi

    Un’album fotografico dallo studio di Fede, 200 foto
    con la medesima espressione a c. di gallina fatte
    perchè particolarmente belle ed interessanti da mandare in onda.

    Brunetta

    Non riesco a trovarle…

    La Russa

    Cerotto per tenere aperte le narici e con sparti peli in lega al carbonio in tinta con le macchine acquistate per le gite.Fornite di CD tutti uguali con le imitazioni di Fiorello da far sentire agli amici on e on e on e on reloaded.

    Fini

    Lacrime vere da versare a Gerusalemme in formato mignon monouso con beccuccio in metallo per gli interstizi del Muro .

    Bossi

    Fiaschetta Silver plated per grappa celtica per ogni giacca e suo sacchetto di feltro verde impermeabile all’interno in caso di bisogna.

    Digipoti….(ma come si chiama??)

    Un Cilicio finto di Gomma (che avete capito? E’ un cilicio , quello dei monaci solo che se è finto i chiodi sono in caucciù, fai bella figura e duri di più. CILICIO non capite altro andte su wikipedia è per torturarsi innanzi a Dio.)

    Fanfani?

    Ebbeh’ la Fanfara però dipingeva benissimo. Creava, diciamo.

  12. altri..vabbene

    Emma Bonino

    Una confezione di fragole del Pakistan cucite ad una ad una.
    (lo so che sto esagerando)

    quello strano personaggio biancastro che è il direttore di un giornale credo libero

    Un manichino che ti insegue per le scale e tenta di ucciderti
    con relativo cappello blù scuro e/o passamontagna a scelta e scaletta per scendere dalla finestra stile babbo natale che se ne và, fornito anche di impronte digitali fittizie possibilmente con una piccolissima falce e martello incisa in miniatura in modo da essere sicuramente identificabile.

    Il comico vignettista che fa le bandiere per i rossi:

    Tutta la produzione di Altan e alcuni fogli trasparenti.

    Il comico vignettista che fa le bandiere per i neri:

    Inchiostro di china anni 30/40 fatto in Italia da Seppie italiane vestite da Italiane parlanti Italiano in completo da Giovani Seppie Italiane producenti puro Inchiostro Italiano in un mare Italiano pescate da un Pescatore Italiano vestito da giovane Pescatore italiano con la Tessera dei Pescatori Italiani vivente in una Libera dittatura Italiana.

    Un comico vignettista verde celtico:

    La spada di excalibur e calze a rete(verdi) e la collezione dell Marvel Comics dei supereroi Thor e compagnia.
    (Un ritratto di Gollum con dedica …TeSSSSSoooRROOO)

    Un comico vignettista super partes.

    Una carriera finita o infinita a seconda degli agganci politici.
    (quindi? non era super partes? Allora è Partes in Partes super partes…)

  13. …Spero di non aver scritto niente di sconveniente e contrario alla mia libertà di manifestare con gentilezza le mie preferenze… Questa era la “politica” del blog quando sono entrata; se è cambiato qualcosa vorrei essere avvisata e liberamente decidere se seguire o meno una certa condotta.
    Con stima.
    Valeria Dell’Anna

  14. ” Un urlo ai vuoti”….è l’urlo di essere ascoltati quando si è abbandonati in tutti i sensi. Mi piace confrontarmi in modo diretto.

  15. Buona serata Gabriele, caro amico. Rosa

  16. Se volete faccio un pò di censura ai comm politici che ho fatto..cambio un pò i connotati NO PROBLEM I UNDERSTAND!

    Spero almeno vi abbiano fatto ridere…a me fa ridere “la faccia di bronzo ad uso notturno”

    Buona Ottima Serata

    Mi sta aspettando il cervello fuori, quando sto al computer, si scoccia ed esce!

    Viva Mozart!

    Ma viva anche NINO ROTA

    Niente di meno 100 anni? Cioè i musicisti in realtà, grazie alla loro musica sembrano non esser mai partiti

    Qui non ridete Vikingur Olafsson è bravo sono le solite inquadrature bischere e lo sfondo …verde…appunto, in questo caso infelice come non mai…

  17. Now you’re just somebody
    that I used to know
    . . .

    [ ora sei soltanto qualcuno che conoscevo
    .

  18. Cara Map, anche i nostri cervelli hanno lo stesso problema. A proposito, dobbiamo proprio andare anche noi. Baciiiii

  19. Cara Map, potrebbe essere uno degli aspetti del sé. Baci baci

  20. Cara Map, va bene Così. Baci

  21. Buona notte, carissima Rosa. Baci baci di vero affetto

  22. Va bene, Fanfani dipingeva bene e scriveva anche degli ottimi libri di economia (era corto come Brunetta, ma non stupido), ma le Orsoline della sua città (Arezzo) non lo potevano soffrire e non si fidavano di lui. Chi mi ha passato la notizia? Sono un poeta ed “i poeti vedono nel buio ed illuminano la notte”.
    Se non ci credete avete soltanto da chiedere alle Orsoline. Questa è una notizia da “Porta a Porta” e Bruno Vespa chissà quanto la pagherebbe!

  23. E ricordate sempre che i poeti sono tutti matti! Infatti sognano sempre e mentre sognano sorridono!

  24. Caro Salvatore Armando,
    sono convinto delle tue sincere parole, come sono convinto delle mie sincere intuizioni che mi dicono che NON ESISTE UN SOLO POLITICO CHE NON SI SIA MACCHIATO NELL’ANIMA e siccome io guardo solo la luce del cuore, non mi meraviglio più di tanto perché so già che anche chi crediamo sia un grande uomo in effetti è molto di meno della polvere…. Certo ci sono anche le eccezioni, ma sono rari come rari sono i veri iniziati di questo mondo.

  25. RICORDO DI AVERLA INSERITA, MA NON RICORDO SE POI L’HO INVIATA? QUINDI:…. 😉

    Sembrerà, strano
    Spesso Basta uno
    Sguardo.
    Se gli occhi seguono
    Quello che a loro
    Da soli, non è visibile
    Guardare, senza
    Necessitare di Capire
    qual’è il Dipinto…
    Se ciò che si guarda…
    O, i nostri Occhi?
    Sembrerà strano
    La Bellezza In uno
    Sguardo, senza tanto
    Domandare.

  26. In tema con il post, si contempli, per esempio, il fenomeno dell’omonimia per cui parole o persone con uguale scorza, suono e grafia nascondono contenuti, etimologia e significati molto diversi.
    “La parola/ qualche cosa che approssima ma non tocca – , è pur sempre l’unico strumento per riconoscere l’essere, nel tentativo tutto umano di riconoscere la sua ombra” (Bettarini, non lo showman ed ex-calciatore)

  27. Cara Valeria, non solo con le parole si può conoscere ciò che ci circonda, ma anche CU CIAURU se me lo permetti è possibile percepire anche a notevole distanze…..

  28. Raffaele, non so cosa sia U CIAURU ma sono d’accordo che anche le parole siano strumenti per percepire a notevole distanza ciò che ci circonda. Ma non l’unico. Mentre sono l’unico strumento per riconoscere l’essere, per identificarlo attraverso il contrasto tra luce ed ombra: le sue umanissime contraddizioni.

  29. Buon Giorno Cara Valeria… 😀

    ti racconto una cosetta…. spesso quando dal mio balcone (che è 4 metri da terra), mi fumo una sigaretta, e sotto o nei paraggi c’è la mia amorevole fantastica suocera, Angelina, con tanta benvolenza ed anche preoccupazione mi dice sempre che sapeva e percepiva/sentiva già che io stavo fumando….

    Com tu ben sai, il fumo tende a salire e non a scendere…. ma è anche vero che l’essere umano oltre a percepire l’essenza “cu ciauro” con il profumo/odore che è la colorazione vibrazionale caratteristica di ogni cosa,, possiede anche un campo percettivo attraverso l’aura magnetica che a protezione avvolge il corpo biologico….

    C’è chi riesce ad estendere questo campo percettivo anche a milioni di km… C’è chi riesce attraverso questo campo percettivo di parlare nella voce del silenzio TELEPATICAMENTE con altri individui o con altri esseri di questo o di altri mondi. Se non l’haio già fatto, Indaga sul MERKABA il fiore della vita e riscropirai tantissi altre cose di quella geometria sacra…

  30. Spesso inconsciamente diciamo di percepire a pelle qualcosa che ci attrae o ci allontana, è un “un sentire ed un vedere con la pelle” E’ VERISSIMO…. bisogna solo capire che siamo immersi in una moltitudine di campi morfogenetici e per un principio di risonanza o di dissonanza possiamo capire sentire e vedere anche senza i normali organi percettivi…. Per questo ho anche detto che se riusciamo attraverso la focalizzazione meditativa che passa per il cuore ad attivare particolari BIOFOTONI, come un cellulare possiamo comunicare con i nostri immensi eterni amori….

  31. Me ne parlava Tea, di quel sentire e vedere con la pelle… La mia pelle che non è quella di chiunque altro e non può essere confusa…
    Da tempo mi interrogo sulla qualità della comunicazione con persone che non vedono e non sentono. Naturalmente non parlo degli “gnorri”, ma di chi vive nel buio sin dalla nascita. Penso che un contatto a pelle, con queste persone, sia molto più importante di una “focalizzazione meditativa”: dalla pelle al cuore… Sì!

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