“Il pensiero è questo: muoversi verso il Bene e desiderarlo”.
Plotino
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Ad-tendere: tendere verso.
De-siderare: sotto un cielo nuvoloso notturno, vagare in mare senza bussola, e “senza stelle” a indicare la strada. E’ questo il desiderio: seguire le stelle “di dentro” – il Bene.
Due diversi modi di attendere:http://www.youtube.com/watch?v=BhFpajqx5FE
😀 ciao!
desideriamolo Tutti, ognuno a proprio modo IL BENB
Una Buona Notte!
Buongiorno, Gabriele carissimo! Baci baci baci … 🙂
Dediderare il bene col cuore, mette in moto tutte quelle energie poistive dell’Universo per cui il Bene stesso si possa materializzare o cmq concretizzare.
Samina cara,
condivido il tuo pensiero…
un bacione e, scusa il ritardo, ma ben arrivata tra noi!!!
un bacione
Caro Prof.
in questo periodo mi “chiamano” libri il cui tema riguarda i “miti di riferimento”, gli “archetipi di riferimento”.
Avresti gentilmente da consigliarmi qualche testo sui miti di riferimento sia maschili che femminili?
Grazie,
con tanto tanto affetto e immensa stima, Bea.
Buongiorno ….che bello sentire tutti gli amici del blog nel blog .. ! 🙂
grazie per i doni che ci arrivano dal blog
grazie!
X Tea e tutto il Blog
–
KEEP ON FEELING BETTER (….all togheter 😎
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LOVE BE PLEASED, AND STAY
” continuiamo a sentirci meglio … tutti insieme
l’Amore è piacevole, e rimaniamo ” 😉
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Ripreso da: Il Sole 24 ore –DOMENICA (8 Agosto 2010, n. 216), pag. 224
Da Lev Tolstoj, Il risveglio interiore. Scritti sull’uomo, la religione, la società
(Modena, pagg. 216, a cura di Guglielmo Leoni e Nìcola Caleffi, traduzione a cura degli Amici di Tolstoi).
Brano tratto dal saggio Amatevi gli uni gli altri (1907). di Lev Toistoj
Prima di dirvi addio (e alla mia età ogni incontro è un addio) vorrei dirvi inbreve come, secondo me, gli uomini dovrebbero organizzare la loro esistenza,affinché essa cessi di essere miserabile e sventurata, come è oggi per i più, e divenga invece quale dovrebbe essere, quale Dio la desidera e tutti noi ladesideriamo e cioè buona e lieta.
Tutto dipende da come uno concepisce la propria esistenza.
Se uno pensa:
tutta la vita è nel mio corpo, cioè il corpo di Ivan, Pietro, Maria e lo scopo della vita consiste nel procurare la maggior quantità di piaceri e soddisfazioni possibili a questo mio io, cioè a lvan, Pietro, Maria, allora la vita sarà sempre e per tutti infelice e amara.
Essa sarà infelice e amara, perché tutto quello che ciascuno vuole per sé, lovogliono anche tutti gli altri per loro. Se ciascuno vuole ogni genere di beni materiali per sé e nella maggior quantità possibile, siccome questi beni sono limitati essi non saranno mai sufficienti per tutti. E perciò, quando gli uomini vivono, pensando ciascuno solo a se stesso, non possono fare a meno di portarsi via l’un l’altro questi beni, di lottare ed essere nemici fra loro: per
questo la loro vita diviene infelice. La vita ci è stata data perché sia per noi un bene e questo noi ci attendiamo da lei. Ma perché sia così, dobbiamo capire che la vera vita non è nel corpo, ma in quello spirito che abita dentro il nostro corpo, dobbiamo capire che il nostro bene non consiste nei piaceri del corpo e nel fare ciò che chiede il corpo, ma nel fare ciò che esige quell’unico spirito,
che abita in tutti noi.
Questo spirito vuole il suo proprio bene, cioè il bene dello spirito, e poiché questo spirito è il medesimo in tutti, esso vuole il bene di tutti gli uomini.
Desiderare il bene degli altri, significa amarli. E nulla può impedirci di amare e più si ama, più la vita diviene libera e felice.
Di conseguenza, gli uomini, per quanto facciano, non sono mai in grado di soddisfare i loro desideri materiali,perché ciò che serve al corpo non sempre e possibile procurarselo e per procurarselo bisogna lottare contro gli altri; al contrario l’anima, che ha
bisogno so lo d’amore, può essere soddisfatta facilmente: per amare non dobbiamo lottare contro nessuno, anzi più amiamo, più andiamo d’accordo con gli altri. Nulla ostacola l’amore e più uno ama, più diventa felice e allegro, non solo, ma rende felici e allegri anche gli altri.
Ecco, cari fratelli, quello che volevo dirvi prima di lasciar questa terra. Al giorno d’oggi sì sente dire da ogni parte che la nostra vita è amara e infelice, perché mal organizzata, dobbiamo trasformare le strutture sociali e la nostra vita diverrà felice. Non credete
assolutamente a ciò, cari fratelli! Non illudetevi che l’una o l’altra struttura sociale migliorerà la nostra vita. Intanto tutte queste persone, che si stanno impegnando per migliorare l’organizzazione della società, non sono d’accordo fra loro. Gli uni propongono un progetto come il più adatto, gli altri affermano che quello è pessimo e che solo il loro va bene, i terzi bocciano anche questo ne propongono uno ancora migliore. Poi, anche ammettendo che si trovasse l’organizzazione sociale ideale, come farla accettare da tutti e come realizzarla,se la gente è piena di vizi? Per costruire una vita migliore, devono divenire migliori i singoli individui.
Cara Bea, scusa se ti rispondo solo ora. Ti consiglio di leggere “I fuochi blu” di James Hillman, edito da Adelphi. Baci baci