O falce di luna calante

O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va.

Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme…
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Gabriele D’Annunzio

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6 Risposte

  1. La mia poesia è……
    come un organismo vivente:
    infantile quando ero ragazzo,
    giovanile quando ero giovane,
    sconsolata quando ho sofferto,
    combattiva quando sono dovuto
    intervenire nella lotta politica.
    Ho sempre scritto
    per una necessità interiore.

    Pablo Neruda

  2. Lasciami libere le mani
    e il cuore, lasciami libero!
    Lascia che le mie dita scorrano
    per le strade del tuo corpo.
    La passione – sangue, fuoco, baci-
    m’accende con tremule fiammate.
    Ahi, tu non sai cos’è questo!

    E’ la tempesta dei miei sensi
    che piega la selva sensibile dei miei nervi.
    E’ la carne che grida con le sue lingue ardenti!
    E’ l’incendio!
    E tu sei qui, donna, come un legno intatto
    ora che tutta la mia vita fatta cenere vola
    verso il tuo corpo pieno, come la notte, d’astri!

    Lasciami libere le mani
    e il cuore, lasciami libero!
    Io solo ti desidero, ti desidero solamente!
    Non è amore, è desiderio che inaridisce e s’estingue,
    è precipitare di furie,
    avvicinarsi dell’impossibile,
    ma ci sei tu,
    ci sei tu per darmi tutto,
    e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra –
    com’io son venuto per contenerti,
    desiderarti,
    riceverti!

    Pablo Neruda

  3. Per molti anni, mi domandai se quell’uomo fosse esistito veramente, o se si fosse trattato dell’apparizione di un angelo che Dio mi aveva inviato per rivelarmi le lezioni segrete dell’esistenza. Alla fine, arrivai alla conclusione che era davvero un uomo. Un uomo che mi aveva amato, foss’anche per un solo pomeriggio, e che in quelle ore mi aveva offerto tutto ciò che aveva serbato fino ad allora – le sue lotte, le sue estati, le sue difficoltà e i suoi sogni. Anch’io gli avevo dato ogni fibra di me stessa: ero stata la sua compagna, la sua sposa, la sua amante. Per qualche ora, avevo potuto sperimentare l’amore di una vita intera.

    Paulo Coelho (meraviglioso questo brano!!)

  4. Quanti sogni ispirati e rischiarati dalla luna e che mondo triste sarebbe quello senza più il tempo e la voglia di sognare e di ospitare l’astro d’argento!

  5. “Oppresso d’amor e di piacere il popolo dei vivi s’addorme”: mentre il poeta veglia sullo specchio d’acqua, sempre vigile come guardiano della porta dei sogni, interrogando i silenzi di Psiche, scrutando quale delle ombre lunari si eleverà come onda e gli andrà incontro illuminandosi… di Significato. La falce di luna calante mi fa pensare all’approssimarsi della luna nuova… che influisce sulle maree…

  6. …. qual mèsse di sogni ondeggia al tuo mite chiarore qua giù 😉 !!


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